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venerdì 6 luglio 2012

I venerdì del libro (91°): LA CANARINA ASSASSINATA

Cara Lilli,

per partecipare anche questo venerdì all'iniziativa di HomeMadeMamma, faccio una premessa: tra i libri dei miei genitori che ho conservato personalmente, ci sono dei romanzi gialli che mio padre ebbe modo di raccogliere acquistando L'Unità tra il luglio e il settembre del 1992: la serie si chiamava "Il Giallo del Lunedì" e constava di 12 libri in edizione economica di 4 maestri del genere, dal poliziesco al terrore (Edgar Wallace, Arthur Conand Doyle, Edgar Allan Poe e S.S.Van Dine), ma non so perchè mio padre saltò alcune uscite.

Ad ogni modo, in questi giorni passati ho letto "LA CANARINA ASSASSINATA" di S.S.Van Dine e mi sono imbattuta per la prima volta nel personaggio di Philo Vance, una sorta di investigatore che in compagnia del suo amico Van Dine (che in prima persona narra questa e cosìcome le altre storie di cui Vance è protagonista) e del procuratore Markham del distretto della contea di New York (che, essendo caratterialemente molto diverso da Vance, finisce spesso per battibeccare con lui, pur se amichevolmente) aiuta brillantemente la polizia nella soluzione dell'omicidio alquanto singolare di una giovane ballerina all'apice del frivolo successo.

Tralasciando i dettagli della storia (peraltro ben strutturata) anche per non togliere il gusto di leggerla se qualcuno lo volesse, desidero più che altro esprimere il mio personale parere su Philo Vance, questo dandy altezzoso al limite dell'insopportabilità, che eccelle un pò in tutti i campi, dallo sport alla conoscenza della musica classica e dell'arte: si sarà già capito dal mio tono, non è un personaggio che mi è molto simpatico! Nè penso che S.S.Van Dine volesse far qualcosa per renderlo simpatico al lettore e quindi credo che sia riuscito benissimo nel suo intento.

Sarà che io amo molto l'elegante, maniacale, cervellotico Sherlock Holmes, genio e sregolatezza per eccellenza, che conserva però un fascino e un tocco di umanità che invece in Philo Vance proprio non mi riesce di trovare...o sarà che questo è il primo romanzo di S.S.Van Dine con cui mi confronto, non lo so...ma comunque fatto sta che questo libro per chi è un accanito giallista (come me) può essere senza dubbio letto con un certo gusto, ma personalmente non mi ha entusiasmato. Tutto qui.

<<Ogni direzione delle indagini tendeva soltanto a provare che Margaret Odell non poteva verosimilmente essere stata assassinata. Eppure, raggomitolato sul vasto divano rivestito di seta, nel suo soggiorno, giaceva il corpo della giovane donna stragolata, a smentita di una così grottesca conclusione.>>
<<Vance non aveva ancora compiuto 35 anni e colpiva per la sua bellezza fredda e scuoltorea. Il suo volto era mobile e affilato, ma i tratti avevano un'espressione risoluta e insieme sardonica, che fungeva da barriera tra lui e i suoi simili. Non era arido, ma le sue emozioni restavano per lo più di carattere intellettuale.>>

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(post originale)

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