AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

domenica 30 giugno 2013

Bloglovin' e premio amicizia!

Cara Lilli,

giusto in tempo prima della chiusura di Google Reader (che avverrà domani) anche io mi sono iscritta a Bloglovin' in modo da continuare a seguire tranquilllamente i miei blog amici ed essere a mia volta seguita da loro (vedi anche il bottone apposito nella colona laterale del blog):

<a href="http://www.bloglovin.com/blog/5465795/?claim=xx6gfsanuys">Follow my blog with Bloglovin</a>

E anche questa è fatta!

Passiamo adesso ad una cosa piacevolissima, cioè al ringraziamento per un nuovo premio ricevuto dalla mia cara omonima Maristella del blog Le ricette di Maristella: 

 

GRAZIE MILLE!!!

Chi riceve il premio deve raccontare sette cose di sè. Io l'ho fatto già in passato in occasione di altri premi, ma forse riesco a trovare ancora qualche curiosità da dirti sulla sottoscritta....vediamo:

1) quando guido mi piace un sacco passare dalla seconda alla terza...si, mi piace proprio il gesto di spostare in avanti la leva del cambio, gesto che dà proprio l'idea di accompagnare l'auto nell'accelerazione (va beh, non sono normale, lo so!!);

2) mi piace vestirmi in modo semplice, non amo seguire le mode e questo spesso mi porta ad avere difficoltà nel trovare capi di abbigliamento o accessori che siano in linea col mio modo di essere, proprio perchè in giro si trova quasi solo roba all'ultima moda (che poi magari l'anno seguente è out!);

3) vado pazza per i popcorn caldi e leggermente salati, ne mangerei a quintali;

4) sono freddolosa, soprattutto sulle gambe...anche per questo finisco per adoperare al 99% pantaloni, pure d'estate;

5) non amo usare il cucchiaio quando mangio, lo faccio solo in casi estremi tipo per il brodo, per il resto uso la forchetta;

6) le caramelle in genere non mi fanno impazzire, ma adoro i marshmallows;

7) soffro il solletico in modo assolutamente esagerato (ed entrambi i monelli in questo son come me!) .

Visto che tipa strana sono?  ;-)

Dedico questo premio del'amicizia, come è mia abitudine, a TUTTI I MIEI AMICI BLOGGER proprio perchè non so scegliere tra di loro solo alcuni, sono tutti importanti per me :-) 

Buona domenica, Lilli!

venerdì 28 giugno 2013

Venerdì del libro (137°): PER UNA CIPOLLA DI TROPEA (e due ringraziamenti speciali)

Cara Lilli,

oggi, per partecipare come mio solito all'iniziativa di HomeMadeMamma, ti voglio parlare di un racconto giallo (scaricabile gratuitamente sul Kindle qui ) letto in una serata, la scorsa settimana: PER UNA CIPOLLA DI TROPEA di Alessandro Defilippi, autore che io non conoscevo.

Ecco, non posso dire che mi sia molto piaciuto, ma neppure che mi sia dispiaciuto. In effetti direi che ho trovato degli aspetti in questo racconto che sono da apprezzare ma anche altri che non lo sono.

Apprezzabile è senz'altro l'ambientazione ben descritta (la Genova del dopoguerra); così come è apprezzabile il tipo di personaggio principale (un colonnello, Enrico Anglesio) che mi ricorda vagamente il commissario Montalbano, forse perchè è un pò fuori dagli schemi classici, o perchè ha un rapporto col proprio subalterno più prossimo (il maresciallo Medardo Vercesi) che mi ha fatto immediatamente pensare a Montalbano e al suo ispettore Fazio, alla loro fiducia reciproca, alla complicità, al loro capirsi al volo; ed è degno di apprezzamento anche lo stile asciutto, senza fronzoli.

Quello che non mi ha convinto, invece, è proprio il nucleo del racconto, ossia l'intreccio giallo che parte abbastanza bene ma poi andando avanti delude. Non mi ha entusiasmato il modo in cui viene sviluppata la storia, perchè perde mordente e si fa un pò noiosa nella seconda metà del racconto.

Almeno questo è l'effetto che ha fatto a me, il che come sai è pur sempre opinabile!

Il richiamo del titolo alla cipolla di Tropea, poi, secondo me già la dice troppo lunga su un elemento fondamentale dell'indagine, trovato sulla scena del delitto. E ciò toglie un'altra porzioncina di suspance.

Comunque, nonostante queste note in parte negative, non disdegnerò di leggere altro di Defilippi se ne avrò modo perchè comunque mi ha incuriosito e vorrei conoscerlo meglio.

Per una cipolla di Tropea

<< "Signor colonnello!" ansimò. La camicia kaki dell'uniforme si tendeva minacciosamente ad ogni respiro. "Vercesi, hai fatto più danni di un'incursione tedesca." "Abbiamo un problema." "Un'ispezione?" "Omicidio, signor colonnello. Hanno trovato una barca in secca a Boccadasse. Il pescatore è morto. Coltello" [...] "E proprio noi dovevano chiamare? Non c'è neanche la polizia?" Vercesi taceva. "Le verdure andranno tutte al diavolo." Anglesio sollevò gli occhi verso il maersciallo. "E la mia cena..." Gli occhi di Vercesi erano contriti. "Bisògna vègh 'mar in buca e spudà duls" borbottò con un largo accento pavese. "Si, certo. Teniamoci pure l'amaro in bocca e sputiamo dolce. Anche tu, con i tuoi proverbi. Monta. Andiamo." >>


I venerdì del libro di oggi su altri blog li trovi QUI.



PS: Lilli, devo assolutamente ringraziare due amiche blogger che oggi, nei loro rispettivi venerdì del libro, hanno parlato del mio racconto pubblicato su Amazon (IL VIAGGIO) e sono state carissime:

Mamma Piky: Il mio venerdì...e il viaggio di Maris

Mamma Avvocato: Il libro di un'amica della rete

Grazie di cuore, davvero :-)))

mercoledì 26 giugno 2013

F come "fichi", F come "fortuna"

Cara Lilli,

stamattina ho mangiato un buonissimo fico maturo e dolce. Era un sacco di tempo che non lo facevo, almeno tre anni credo. Incredibile, ma vero.

Mi è piaciuto riassaporare quel gusto speciale. E poi...ecco scattare qualcosa nella mente e poi subito nel cuore (perchè è quello il vero luogo dei ricordi).

I sapori, gli odori...hanno evocato altri tempi, stagioni passate, scenari assolati, terra rossiccia e assetata, sentieri un pò scoscesi che dalla collina portano al mare...

Delle tre estati trascorse in vacanza a Diamante (CS) con la mia famiglia quando ero solo una ragazzina delle scuole medie ho tanti ricordi di amici, mare azzurro, spiaggie di sassi, caldo bruciante, musica dance anni '80. 

Ma stamattina il ricordo che ha preso il sopravvento è stato quello del percorso che dalla casa presa in affitto un pò fuori dal centro abitato (sempre la stessa per tutti e tre gli anni) dovevamo fare per scendere al mare: si attraversava il podere della proprietaria della casa, un pò brullo, ma comunque a tratti coltivato e il passaggio più atteso da me e mio fratello era quello tra gli alberi di fico. In luglio e agosto (due mesi di vacanza, si....il vantaggio di avere due genitori insegnanti!) maturavano a ripetizione i frutti gustosi e noi addolcivamo la discesa dell'andata o la salita del ritorno cogliendone alcuni e mangiandoli avidamente, con una soddisfazione mai più provata in altri luoghi e in altre circostanze.

Sono stata fortunata, Lilli. Ho potuto godere di un'infanzia e di un'adolescenza spensierate e ricche di affetto, di gioie semplici e vere.

F come "fichi" ed F come "fortuna", no? 

Anche se a dire il vero la fortuna ha avuto due complici d'eccezione: non smetterò mai di ringraziare i miei genitori, anche adesso che non ci sono più, per questo bagaglio di ricordi meravigliosi che mi porto dentro il cuore e che loro hanno reso possibili.

domenica 23 giugno 2013

Torta "nera" senza uova

Cara Lilli,

metti che un'amica blogger indìca un bel contest culinario e che io voglia partecipare.

Metti che si tratti di preparare qualcosa di dolce o salato che vada bene in un buffet per una festa di compleanno.

Che cosa ti vado a pensare io, dunque? Propongo a Raffaella (alias Stregavera) una torta di una semplicità estrema ma buona buona e anche senza uova, il che non guasta se tra gli ospiti c'è chi ha questa intolleranza ;-)

La ricetta di questa torta al cacao, che io ho ribattezzato "nera" perchè in effetti viene proprio bella scura (ma non è amara, pur avvertendosi molto il gusto del cacao), l'ho presa dal forum di Gnamgnam anni fa, l'ho fatta varie volte ed è sempre piaciuta. Ho solo modificato la quantità di olio di semi (nell'originale si parlava genericamente di un bicchiere, immagino da 125 ml, ma io ho ridotto a 90-100 ml al massimo e poi ho arrotondato a 70 gr la quantità di cacao).

Passiamo alla ricetta, senza dilungarci oltre!

- farina 00 gr 200

- zucchero gr 250 

- cacao amaro gr 70

- latte ml 450

- olio di semi (nota: io uso quello di girasole) ml 90 o al max 100

- lievito per dolci 1 bustina

- zucchero a velo q.b. (facoltativo)

Si procede così: unire in una ciotola farina, zucchero, cacao amaro e lievito,  quindi versare l'olio di semi, dare una prima mescolata, e poi aggiungere il latte pian piano, amalgamando il tutto in modo da ottenere un composto senza grumi, piuttosto liquido.

Imburrare e infarinare uno stampo di 24 0 26 cm di diametro, a seconda se si desidera un dolce più o meno alto. Io uso quello da 26 perchè, essendo una torta che rimane un pò umida ed è molto morbida, preferisco sia un pò bassa perchè così è più difficile che si rompano le fette tagliandole ;-)

Versare il composto nell stampo ed infornare a 180° per 25-30 minuti. Verificare con lo stuzzicadenti, tenendo sempre conto di quanto già detto e cioè che l'interno sarà comunque un pò umido, seppure cotto.

Fare raffreddare il dolce e, se si desidera, spolverizzarlo con lo zucchero a velo.

Ed ecco qui la mia torta "nera", cara Lilli:

questa foto è mia, ma di "archivio" ;-)

questa fetta invece è di stamattina :-)


Oltre che augurarti buon appetito, Lilli, invito chiunque passi di qui a partecipare al contest di Stregavera, forza su!!! C'è tempo fino al 4 luglio 2013!!!


clicca per avere maggiori info



venerdì 21 giugno 2013

I venerdì del libro (136°): LA FRECCIA AZZURRA

Cara Lilli,

oggi è il solstizio d'estate...e si sente: che caldooooo!!!

Ma è anche venerdì e tu sai che il venerdì qui da me si parla di libri, seguendo l'iniziativa di HomeMadeMamma. Non che io non ne abbia parlato già abbastanza in questi giorni...lo so eheheh ;-) ma ho da proporti una lettura davvero speciale: LA FRECCIA AZZURRA di Gianni Rodari.

Io ho un'edizione economica che uscì in allegato con un numero de L'Unità nel 1990, l'aveva presa mio padre che era un grande estimatore di Rodari. Nelle pagine finali della brossura c'è anche una sezione dedicata ad alcune bellissime filastrocche.

Incredibile a dirsi, fino alla scosa settimana non avevo ancora mai letto questa favola!! Meno male che mi sono decisa, così ora posso dirti che la consiglio a tutti (ma proprio tutti!).
Infatti, come ogni libro di questo autore, anche "La freccia azzurra" non fa eccezione: è una piccola perla, una favola scritta per i bambini ma che anche i grandi possono leggere con vero piacere, immergendosi nelle atmosfere meravigliose che Rodari sa creare.

I protagonisti sono i giocattoli che si trovano nella vetrina del negozio della Befana (una Befana un pò diversa da come la immaginiamo sempre noi...qui è perfino un pò nobile, "quasi baronessa"!!!) e un bambino, Francesco, che desiderebbe con tutto il cuore ricevere il 6 gennaio il bellissimo trenino elettrico che dà il nome al libro. Ma Francesco è povero e la sua mamma non ha i soldi per pagare alla Befana quel regalo, così che fanno i giocattoli, mossi a pietà per il tenero piccino sfortunato? Decidono di fare un ammutinamento e di scappare dal negozio per andare tutti da lui!!

La storia è deliziosa e durante il tragitto del plotone di giocattoli, fatto nella notte tra il 5 e il 6 gennaio per le strade innevate della città, le cose andranno un pò diversamente da come loro avevano preventivato, ma dopo piccole e grandi (dis)avventure renderanno felici non solo Francesco ma più bambini e anche quella Befana un pò burbera rivelerà il suo buon cuore!

Insomma: un Rodari D.O.C., un mix di tenerezza, sorrisi e un pizzico di commozione insieme al cane di pezza Spicciola, al Capitano Mezzabarba, al Pilota Seduto, alla Bambola Nera, all'Orso Giallo e tanti altri personaggi simpaticissimi.


Immagine presa dal web
  

I venerdì del libro di oggi su altri blog li trovi QUI


giovedì 20 giugno 2013

Caldo, raucedine, febbre...e piccole soddisfazioni

Cara Lilli,

diciamo che ho uno stato d'animo un pò bipolare e contraddittorio in questi ultimi giorni. 

Vado a spiegarti: credo di essere l'unico essere vivente che con 40 gradi all'ombra si becca la raucedine :-(

Abbiamo aspettato il caldo estivo così tanto nelle scorse settimane in cui stavamo facendo la muffa per umido, grigiore, pioggia e freddo...ma come spesso accade ora che è arrivato è un bel pò esagerato, il cambiamento è stato troppo repentino ed eccessivo. 

Ed io ho la raucedine :-( no, scusa,  lo scrivo tanto per ribadire il concetto.

E stanotte, poi, che va a succedere? Il monello si agita, frigna, lo tocco e sembra un termosifone...ha 38:06!!! Ma come?? Non ha tosse o catarro, non ha vomito o diarrea...che cos' ha??? Ma intanto, in attesa di scoprirlo, abbiamo (io e mio marito) trascorso le ore centrali della nottata a fare spugnature fredde sulla fronte del pupetto, dare tachipirina, mettergli addosso un pigiamino fresco, aspettare che la febbre scendesse un pò e lui si rilassasse e riprendesse sonno, così lo abbiamo ritraferito nella sua leggittima culla.

Peccato che poi noi non è che abbiamo dormito più molto bene, come sempre accade quando perdi il sonno in piena notte. Abbiamo più che altro dormicchiato. E stamattina eravamo un pò due straccetti, per dirla tutta.

Il monello ora è al limite dei 37, vedremo come evolve...e più che altro cercheremo di capire che diamine gli è venuto!!

E io mi sento un pò giù. E ho la raucedine. Ma forse te l'avevo già scritto...o no?

Però...c'è sempre un però: il mio stato d'animo, come pure ti ho scritto già, è bipolare e contraddittorio. Lo sai perchè? Ho venduto le prime copie del mio racconto!!! E questo mi fa sentire felice :-))) 

Non è che adesso penso che diventerò famosa (seeeee!!!) ma è una piacevole sensazione sapere che c'è chi ha voluto investire un soldino per comprare la mia piccola opera!

Approfitto quindi per ringraziare di cuore chi tra gli amici blogger ha voluto fare questo passo e mi ha dato fiducia: siete carissimi!

Approfitto anche per dire che sarebbe bello se chi tra voi vuole (senza obbligo, ok?) scrivesse una anche brevissima recensione stesso su Amazon nella pagina dove si può scaricare il mio ebook, perchè pare che questo fatto delle valutazioni sia importante per dare credibilità e visibilità. E non mi aspetto tutte sdolcinatezze e complimenti sperticati, sia chiaro: non sono una vera scrittrice, sono una dilettante, devo imparare tante cose su come si scrive una storia,  perciò ho bisogno di avere un riscontro dal pubblico e di capire cosa realmente pensano i lettori del mio libro, critiche comprese!

Ok. Ho scritto un postone e giuro che non era nelle mie intenzioni iniziali, ma mi è venuto così cammin facendo ;-)

Ti saluto, Lilli, vado a vedere che combina il mio monellino malatino.

E poi ho la raucedine. Non dimentichiamolo. 

:D

martedì 18 giugno 2013

"IL VIAGGIO" di Maris è su Amazon!

Cara Lilli,

notiziona: dopo una prima apparizione sul web nell'autunno 2011, il mio racconto intitolato "IL VIAGGIO" è di nuovo online, disponibile su nientedimenoche Amazon!!!

Si, anche io come tanti stanno facendo negli ultimi tempi, sono diventata in qualche modo editrice di me stessa, grazie alla possibilità che Amazon dà di pubblicare ebook e metterli a disposizione nel suo Kindle Store.

Tra gli amici blogger che mi seguono da tanto tempo c'è chi già all'epoca della prima pubblicazione ha acquistato e letto (e in due casi anche recensito!) questo mio racconto e spero che adesso che ho un séguito più numeroso e che la vetrina (Amazon) è di livello internazionale io possa arrivare a farmi conoscere pian pianino da un pubblico più vasto.

Ho in mente qualche altro progetto che mi piacerebbe portare avanti se vedo che c'è un minimo di riscontro con questo primo passo qui.

E allora...che aggiungere? Nulla, solo chiedo a te e a chi passa di qui di incrociare le dita per me, che il sogno di pubblicare i miei scritti ce l'ho in cuore da quando ero soltanto una bambina delle elementari!!!

Ecco la copertina del libro (cliccandoci sopra si aprirà la pagina di Amazon con tutte le informazioni del caso):



Il viaggio
Che emozione, Lilli!!!



PS: un ringraziamento speciale va al mio amore, mio marito, che ha creato per me questa copertina, proprio come la desideravo io!


EDIT: aggiungo una nota importante, suggeritami dal commento di Mikimoz, e cioè che il mio ebook (come altri del Kindle Store di Amazon) è diponibile anche per essere scaricato direttamente sul pc se non si possiede il Kindle.
C'è infatti un programma gratuito che si chiama KINDLE PER PC (clicca QUI per saperne di più) che Amazon mette a disposizione degli utenti.
Così ci sono maggiori possibilità di diffusione dell'ebook, per fortuna, dato che non tutti hanno un Kindle ;-)
E in più anche si può scaricare un'applicazione gratuita per poter leggere gli ebook formato Kindle sui tablet o sui cellulari di ultima generazione (clicca  QUI per saperne di più).
INSOMMA: ci sono tanti modi per scaricare e leggere il mio ebook :-)

domenica 16 giugno 2013

Premi a nastro da Pier

Cara Lilli,

prendo in prestito il titolo di un post del mio amico Pier(ef)fect (Premi a nastro, appunto!) per ringraziare di cuore proprioluiinpersonapersonalmente di tre premi che ha voluto assegnare al mio blogghino: che abbondanza!!!

Te li elenco:

- innanzitutto c'è il Premio Dardos

 

“ll premio Dardos è un riconoscimento creato nel 2008 dallo scrittore spagnolo Alberto Zambade che lo attribuì a 15 blog da lui selezionati. Da allora il premio si è diffuso e si sta diffondendo in tutto il mondo. Questo premio è il riconoscimento ad ogni blogger per il suo impegno a trasmettere valori culturali, etici, letterari e personali."


- poi c'è il Boomstik Award, che, devo ammettere, mi inquieta un tantino, così "agguerrito" come si presenta!!! ma poi ho deciso di vederlo in positivo, un complimento perchè sono una tipa combattiva nella vita ;-)

 


-  ed infine c'è il premio UNIA, a sfondo letterario, che pone alcune domande interessanti...

1) Qual'è il primo libro che hai letto in assoluto?

Da "grande", cioè da bambina non più proprio piccina, ho letto "La scuola degli uccellini" di Enrica Grasso , regalatomi in terza elementare dalla mia amata maestra Olimpia (ne ho parlato diffusamente in questo post).

2) Hai mai fatto un sogno ispirato ad un libro che hai letto? Se si, racconta.

No, purtroppo non mi è mai successo. E dico purtroppo perchè mi piacerebbe un sacco rivivere in un sogno ciò che ho letto e magari amato molto :-)

3) Qual'è la prima cosa che ti colpisce in un libro? La copertina, la trama o il titolo?

Più spesso è il titolo a catturare la mia attenzione, ma capita anche che la copertina sia particolarmente intrigante... La trama viene dopo, nel senso che è ovvio che io dia un'occhiata alla trama prima di decidere se acquistare o comunque leggere un libro, ma, parlando di prima cosa che mi colpisce, titolo e copertina hanno la precedenza in un certo senso ;-)

4) Ti è capitato di piangere per la morte di un personaggio?

A lacrimoni e singhiozzi magari no, ma lacrime di commozione, di emozione forte mi sono salite agli occhi più volte, si. Un esempio che mi viene in mente subito è la morte di Boromir (pentito per aver ceduto alla seduzione dell'Unico Anello e addolorato per non aver protetto Pipino e Merry) tra le braccia di Aragorn ne "La compagnia dell'anello" di Tolkien.

5) Qual'è il tuo genere preferito?

Mi sa che per chi mi segue nella rubrica del Venerdì del Libro non è necessario che risponda ;-) ma per chi non mi conosce ancora bene posso dire che amo innanzitutto il fantasy e il giallo, ma non disdegno comunque gli altri generi. In fin dei conti leggo un pò di tutto!

6) Hai mai incontrato uno scrittore?

Famoso no, solo piccoli autori locali, per così dire ;-)

7) Posta un'immagine che rappresenta per te la lettura.


immagine presa dal web

Ho scelto questa immagine perchè la lettura è come un mare sconfinato da esplorare ed io mi sento come un gabbiano che lo sorvola e desidera arrivare a vedere cosa c'è oltre l'orizzonte...e leggo, leggo, leggo mentre mi libro (è proprio il termine adatto!!!) in volo e mi lascio traspostare dal vento delle emozioni che solo la lettura sa regalare...


Ecco qui..

Grazie ancora per avermi pensata, Pier carissimo :-)


PS: naturalmente tutti i miei amici blogger si ritengano omaggiati di questi premi da parte mia...e se qualcuno, con la massima libertà, vuole rispondere alle domande letterarie del premio UNIA ne sarò contenta!


venerdì 14 giugno 2013

I venerdì del libro (135°): HYPERVERSUM - IL CAVALIERE DEL TEMPO

Cara Lilli,

oggi partecipo all'iniziativa di HomeMadeMamma con la recensione del terzo ed ultimo capitolo della saga di Hyperversum, di Cecilia Randall (vedi qui e qui i primi due capitoli): IL CAVALIERE DEL TEMPO.

Raramente una saga mi ha così coinvolto come in questo caso: un volume più bello dell'altro!

Ecco, è proprio questa la cosa che mi ha sorpreso maggiormente: spesso capita che nelle saghe i capitoli seguenti al primo finiscano per essere una sorta di prolungamento forzato, la storia si stiracchia un pò per allungare il brodo, come si suol dire. Non è questo il caso. Anzi: come ho detto prima, i tre capitoli di Hyperversum sono uno più bello dell'altro, in un crescendo di  avventura, passione, introspezione dei personaggi.

Nel volume "Il cavaliere del tempo" ritroviamo Ian nel Medioevo in cui si è stabilmente inserito e Daniel che viaggia da un mondo all'altro (varcando la soglia di Hyperversum e saltando dall'era moderna al 1200 e viceversa più volte) e la loro storia personale si intreccia come già nei volumi precedenti alla Storia con la esse maiuscola in un fluire di emozioni, tra intrighi, sospetti, lealtà, tradimenti.

Più ancora che negli altri due volumi, stavolta la Randall ho il merito di aver reso profondamente credibili i suoi personaggi, tratteggiandoli con cura, facendo affiorare le sfumature che consentono al lettore di conoscerli sempre più a fondo. In particolare si compie in questo ultimo capitolo una evoluzione che ha le sue radici nelle vicende precedenti: è l'evoluzione personale di Ian, che appare cambiato nel modo di pensare, di porsi davanti alle situazioni, in qualche modo plasmato dal tempo e dal mondo in cui ha scelto di vivere per amore della sua Isabeu. Non un mutamento negativo, va detto, ma piuttosto  un'adeguarsi alla nuova realtà. Certo non è più lo stesso Ian del primo paragrafo del primo volume di Hyperversum.

Non mi soffermo sui dettagli delle vicende narrate ne "Il cavaliere del tempo" perchè sai che non voglio togliere il gusto di scoprire come vanno a finire le cose a chi ha già letto i primi due libri o a chi invece sta pensando adesso di intraprendere la lettura dell'intera saga. Però posso dire che c'è una new entry, un nuovo giocatore di Hyperversum, che renderà più complicata ma allo stesso tempo anche più emozionante la vita dei nostri protagonisti.

Principalmente con il mio post ci tenevo a farti sapere quanto mi è piaciuta quest'opera (intendo l'intera trilogia) della Randall: la consiglio senza riserve a chi ama il fantasy-storico. Ma anche a chi magari non ha mai letto nulla del genere e vuole provare a vedere di che si tratta :-)



<< Daniel chiuse momentaneamente gli occhi e si morse le labbra, con la bocca asciutta e quell'usuale, terribile senso di amarezza in fondo allo stomaco, rimpproveradosi di non essere capace di imparare dai propri errori. Avrebbe dovuto saperlo, avrebbe dovuto dare ascolto al buon senso e non a una speranza assurda.
Quante volte aveva creduto di riconoscere "quella figura" tra i personaggi creati da Hyperversum? Si era illuso  così spesso e puntualmente era uscito dalle partite snervato, dopo un inutile vagare tra luoghi finti così ben fattida sembrare veri ma popolati da personaggi che non avevano anima, nè storia, nè passato e che soprattutto non avevano niente a che fare con chi lui voleva ritrovare. Quello era solo l'ennesimo buco nell'acqua.>>

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martedì 11 giugno 2013

Piccola monella cresce

Cara Lilli,

immagina la scena di pochi minuti fa, qui nella camera della monella (dove è "alloggiato" anche il pc)...


Monella: (guardandosi le mani dalla parte del dorso, con aria triste) "Io non ho le mani luccicanti..."

Io: (perplessa) "Mani luccicanti?"...""Ah!!! Vuoi dire le unghie luccicanti, come quelle della zia V. che ti sono piaciute tanto l'altra sera?"

Monella: "Si!" (pausa) "Io non ho le unghie luccicanti..."

Io: "Tesoro, è lo smalto che rende le unghie colorate e luccicanti, sai? E noi adesso non lo abbiamo!" (ndr: io non uso mai lo smalto)

Monella: "Domani ce lo mettiamo!"

Io: "Dobbiamo comprare lo smalto?"

Monella: (tutta sorridente, ribadendo il concetto) "Si!!! Domani lo compriamo e ce lo mettiamo!!!"


A parte il buffo plurale maiestatis, dettato comunque anche dal mio modo di risponderledirei che la monella sta proprio crescendo, esattamente come qualsiasi altra bimba della sua età...ed è semplicemente meraviglioso :-)

domenica 9 giugno 2013

L'utopia

Cara Lilli,

oggi ho riletto un post di Eli (la mia adorata nipotina virtuale) sul libro di Don Andrea Gallo, "Il Vangelo di un utopista".  

Mi aveva già colpito moltissimo giorni fa, ad una prima lettura, ma adesso ho riflettuto ancora più a fondo e ho ammirato ancora di più una citazione che Eli fa da questo libro e che secondo me è talmente bella,  saggia, positivamente sconcertante e profondamente VERA...da commentarsi da sola.

Te la riporto fedelmente perchè desidero condividerla con te e con chi passa di qui:


<< Mio fratello mi diceva che ero un utopista. Eppure era una persona saggia! L'utopia, nella concezione generale, indica qualcosa che non si potrà mai raggiungere, non si potrà mai realizzare. Ma lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano ce ne spiega il senso: Lei è all'orizzonte. [...] Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: a camminare. L'utopia è questo: quando sei convinto che a trecento metri ci sia quello che vuoi raggiungere, li percorri e ti rendi conto che l'utopia è trecento metri più in là, e così via. Per questo ti dici:«Allora è veramente irrealizzabile». Invece no, perché c'è un aspetto positivo: che si sta camminando, e quindi l'utopia si realizza strada facendo.>> (estratto dal Terzo Vangelo: l'utopia)

 
Fa restare senza parole, vero? 

Dovremmo tenere tutti ben a mente questa considerazione, che può esserci di stimolo e di sostegno durante il cammino della vita.

venerdì 7 giugno 2013

I venerdì del libro (134°): IL PREDICATORE e LO SCALPELLINO


Cara Lilli,

sai già che di venerdì ti toccano i post sui libri (e se hai rimostranze da fare, prenditela un pò con Paola di HomeMadeMamma, che è l'ideatrice dell'iniziativa!!!), dunque passo subito a proporti non uno, ma due romanzi gialli che ho letto a dire il vero l'anno scorso: IL PREDICATORE e LO SCALPELLINO, di Camilla Lackberg.

Se ricordi, ti ho parlato un bel pò di tempo fa del romanzo d'esordio di questa autrice (La principessa di ghiaccio), che mi era piaciuto. Mi ero ripromessa di leggere anche i libri seguenti che erano legati al primo per il fatto di avere come protagonista Erica Falck, una scrittrice di biografie che si trova coinvolta in casi di omicidio.

Ecco: adesso posso dirti con cognizione di causa che cosa ne penso.

Entrambi i romanzi mi hanno colpito favorevolmente, mi hanno coinvolto nelle storie narrate e quindi posso consigliarli a chi ama il genere. Se comunque mi chiedi di esprimere una preferenza tra i due, direi che mi è piaciuto di più "Lo scalpellino", non per una ragione specifica ma proprio così...a pelle.

Tutte e due le storie assumono toni più drammatici e a tratti sconvolgenti che ne "La principessa di Ghiaccio", perchè le vittime degli omicidi sono adolescenti (ne "Il predicatore") e bambini (ne "Lo scalpellino").

Piuttosto che darti i particolari delle trame (sono dei gialli, no? meno si sa prima di leggere e meglio è, per non rovinare la suspance!), mi soffermo un attimo sul come la Lackberg racconta gli avvenimenti e cioè con flashback e ricostruzioni del passato (a volte remoto e a volte prossimo) che si alternano ai capitoli sul presente: forse per qualcuno questo modo di procedere potrebbe risultare un elemento di disturbo, un qualcosa che interrompe il fluire della vicenda, preferendo magari che il passato fosse ricostruito in modo unico e definitivo, che so io, alla conclusione del romanzo, quando si tirano le somme. Invece a me piace così, trovo molto stimolante per il lettore avere elementi che, di pari passo con lo snodarsi della vicenda su cui indaga la polizia nel presente, danno modo di farsi man mano un'idea propria e di arrivare a comprendere la verità.

Rispetto a "La principessa di ghiaccio", c'è da sottolineare che Erica Falck subisce una sorta di declassamento a personaggio secondario, perchè il vero protagonista diventa Patrik, il poliziotto già presente nel primo romanzo che alla fine di quella vicenda si era fidanzato con lei. 

Erica, prima in attesa del loro bambino, poi mamma da poche settimane (rispettivamente nel secondo e nel terzo romanzo), supporta il compagno nelle indagini in modo limitato, anche se ne è comunque coinvolta, specie ne "Lo scalpellino", suo malgrado.

Insomma, Lilli: se ami i gialli credo che non rimarrai delusa da questi libri.


Ed io mi ripropongo di leggere appena posso anche gli altri due romanzi della serie ("L'uccello del malaugurio" e "Il bambino segreto"), editi dopo questi qui di cui ti ho parlato oggi!






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