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venerdì 23 gennaio 2015

Venerdì del libro (201°): LA CONVOCAZIONE

Cara Lilli,

per questo nuovo appuntamento con l'iniziativa di HomeMadeMamma voglio parlarti di un romanzo di altro romazno di John Grisham che ho letto nei mesi scorsi.

Dopo l'incontro per me positivo con "La casa dipinta" e "Il re dei torti", è stata la volta de LA CONVOCAZIONE.

Un romanzo che mi ha preso un pò meno degli altri due letti in precedenza, devo dirlo. Non sono riuscita a sentirmi parte della narrazione, come invece a volte accade ed è bello.

Questo non significa che sia un libro da buttare via. Grisham sa scrivere bene, anche se stavolta l'ho trovato un pò sottotono.

Ray Atlee è un professore universitario di legge, figlio di un noto giudice oramai anziano e in pensione, nonchè gravemente malato.  I suoi rapporti col padre sono molto distaccati. Vive lontano dalla cittadina in cui il padre è stato praticamente un'istituzione, cerca di tornarci il meno possibile. Ma un giorno riceve una lettera, o meglio una vera e propria convocazione (con tanto di data, ora e luogo dell'incontro) da parte del vecchio genitore per discutere del suo testamento.

Naturalmente sa che anche suo fratello Forrest è stato convocato. Suo fratello che è un pò la pecora nera della famiglia, sempre dentro e fuori dalle comunità di riabilitzione per alcolisti, sempre con un lavoro precario, sempre con tanti guai da affrontare.

La tranquilla vita di Ray subirà un cambiamento quando, arrivando nella casa di famiglia, troverà il padre seduto in poltrona. Morto, apparentemente per cause naturali. E come se non bastasse, dando un'occhiata in giro per casa, in attesa dell'arrivo di suo fratello, Ray troverà una fortuna: degli scatoloni pieni di dollari. 

Da dove arrivano quei soldi? Chi altro sa di questo tesoro? Come gestire la situazione? Come tener fuori Forrest da tutto ciò, per evitare che combini qualche pazzia delle sue?

E' da qui che per Ray inizierà un percorso fatto di sotterfugi, dubbi, rischi. Per arrivare ad un finale che in verità da un certo punto in poi ho sospettato, ma che comunque viene abbastanza ben architettato dall'autore. Il tutto senza che ci siano grossi scossoni, anzi in qualche punto la storia procede anche troppo lentamente.

Questo, più il fatto che il protagonista mi è risultato un pò come dire....indifferente, è il principale motivo per cui non mi sono sentita molto coinvolta nella lettura.








<<Giunse per posta, servizio ordinario alla vecchia maniera, perchè il Giudice aveva quasi ottant'anni e diffidava dei nuovi sistemi. Niente email o fax. [...]
Lui la riconobbe immediatamente perchè quelle buste scandivano la sua vita da sempre. Era di suo padre, l'uomo che anche lui chiamava "il Giudice".>>



I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI


12 commenti:

  1. Non amo molto il genere, sorry :)

    Moz-

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  2. Concordo con te. A me e' piaciuto, come tutti i libri di Grisham però in questo caso il protagonista e' decisamente meno simpatico!

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    1. Si, non è scattata quella scintilla che ti fa immedesimare nel personaggio, ecco.
      Baci!

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  3. E' un genere che mi piace...grazie per la tua recensione cara Maris. Un abbraccio grande! Buon fine settimana ^_^

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  4. Grisham è piacevole intrattenimento, ma nulla più. Proprio per questo ogni tanto, quando sonnecchia, lascia poco da pensare...

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    1. Certo questo non è tra i più riusciti di Grisham, a detta anche dei più.
      "Sonnecchiare"...forte come sempre la mia 'povna ;-)

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  5. Maris cara come va nella tua family?il monello? Hai scritto poco questa settimana e non è da te..
    Sai che non ho mai letto nulla di Grisham??Sono io la monella ora..dalla trama che hai scritto di questo libro mi attirerebbe comprarlo ma siete già in due che dite che sembra che l'autore sonnecchi e che il personaggio non vi è risultato particolarmente simpatico..quindi magari inizio con un altro suo libro..tu da quale mi consiglieresti di iniziare per conoscere la sua scrittura?
    bacio
    Fra

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    1. Se mi permettete, io inizierei dal Rapporto Pelican, o da Tempo di uccidere (credo sia questo il titolo, l'ho letto anni fa in lingua originale, ed è bello).
      Chiara

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    2. Cara Francy va meglio, ma sono stati giorni tipo reazione a catena di virus vari (anche io col mal di stomaco e pancia per fortuna solo per poco) e perciò ho tralasciato un pò il blog.
      Grisham io ho iniziato a leggerlo l'anno scorso ma mi sono dedicata a letture un pò meno femose tra i suoi romanzi, in quanto de "Il socio" o "Il rapporto Pelican" (tanto per citarne due) ho visto i film e quindi perderei il gusto della lettura: se di un trhiller sai già il finale che lo leggi a fare?
      Ma tu come dice BRIDIGALA (Chiara) potresti iniziare da uno di quelli se non hai visto ancora i film!
      Un bacione!

      E approfitto anche per salutare caramente anche Bridigala, appunto: ciao e ben ritrovata qui dame! Buona domenica :-)

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  6. Ciao cara,
    come va? spero bene!!! scusa l'assenza ma in questo periodo non riesco a star dietro al blog come vorrei.
    Grazie per la recensione, visto che non l'ho letto lo terrò in considerazione ;)
    un abbraccio e buon inizio settimana

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