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venerdì 18 settembre 2015

Venerdì del libro (215°): IL LETTO DI FRIDA

Cara Lilli,

torno a partecipare all'iniziativa libresca di HomeMadeMamma dopo un'eternità! Sono stata abbastanza costante per anni e poi invece quest'estate mi sono un pò persa...Comunque, mi è mancato troppo non scrivere di libri, cercherò di non far passare più così tanto tempo tra una recensione e l'altra. 

Quindi, anche se è ormai venerdì sera, eccomi a parlarti di un libro letto proprio quest'estate: IL LETTO DI FRIDA, di Slavenka Drakulic.

Consogliatomi caldamente da mia cognata, devo dire che mi è piaciuto anche se l'ho amato meno di quel che mi aspettavo dopo le premesse che lei mi aveva fatto.

Ma andiamo con ordine: la Frida di cui si parla è la pittrice messicana Frida Kahlo, vissuta nella prima metà del secolo scorso, la cui esistenza è stata segnata dal dolore fin da bambina: da un primo attacco a soli 6 anni di una malattia che fu scambiata per poliomelite ma che in realtà era spina bifida,  ad un tragico incidente d'autobus a 18 anni in cui subì danni fisici devastanti, per continuare poi fino alla morte avvenuta all'età di 47 anni, passando per 32 interventi chirurgici uno più grave dell'altro culminanti nell'amputazione della gamba destra.

Frida trovò nella pittura uno sfogo per i suoi pensieri tormentati e proprio grazie all'arte incontrò l'uomo della sua vita, colui che divenne suo marito: il famoso pittore Diego Rivera, più grande di lei di parecchi anni, che l'amò a modo suo, restando l'infedele cronico che tutti conoscevano. E lei stessa alla fine ebbe degli amanti, ma nel profondo restò sempre legata al Maestro, cioè a Rivera.

Le sofferenze fisiche, quelle psicologiche, la sua vita di artista ma anche di donna attiva in politica, legata al partito comunista, l'amore, i sogni... Tutto questo viene racchiuso nel libro della Drakulic, che ha il pregio di non cadere nel patetico nei punti più delicati, ma allo stesso tempo per certi versi resta un pò in superficie, senza approfondire più in dettaglio vari passaggi della vita di Frida: infatti, si sofferma maggiormente sugli aspetti delle sofferenze fisiche e della vita sentimentale che su altro. Questo è uno dei motivi che determinano la lunghezza non eccessiva del testo.

Interessanti gli incisi durante la narrazione che descrivono alcuni dei quadri della Kahlo, spiegando in che momento e con quale spirito li ha dipinti.

Un libro che mi ha permesso di conoscere meglio questa artista anticonformista, creativa, sensibile di cui sapevo ben poco, specie per ciò che riguarda la sfera privata.






I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI



7 commenti:

  1. Leggerlo mi rattristerebbe, cara Maris, perchè mi immedesimo nei personaggi ...

    Buon anno scolastico ai tuoi tesori.

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    1. In effetti è parecchio triste, Gianna. La vita di questa pittrice, come donna e come artista, è stata proprio travagliata! Ad ogni modo il libro si sofferma più sulle sofferenze e sul rapporto col marito, per conoscerla da altri punti di vista andrebbe letta qualche altra biografia.

      Un bacio e grazie dell'augurio ai monelli :-)

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  2. Ciao Maris buon anno scolastico. Un abbraccio

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  3. io avevo letto un libro abbastanza deludente su Frida: viva la vida!
    L'unico merito che gli riconosco è di avermi fatto venire voglia di conoscere maggiormente questa artista... quindi prendo nota del tuo suggerimento

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