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venerdì 29 marzo 2013

Auguri di Buona Pasqua dalla monella!

Cara Lilli,

non so quanto tempo avrò per collegarmi ad internet domani e dopodomani e quindi anticipo questo post augurale.
Visto il successo della Monella cantante..."LIVE" , ho pensato che il modo più bello e dolce per augurare a te e a chi passa di qui una buona Pasqua è senza dubbio quello di cedere la parola nuovamente alla monella che stavolta recita la poesia imparata all'asilo per l'occasione!

Come sempre lei inizia un pò in sordina e poi acquista sicurezza strada facendo ;-) l'audio non è perfetto, ma è una registrazione casalinga :-)

E allora...che questa sia una Pasqua serena e gioiosa per tutti!!! 




Pasqua è pace

Viene un suono da lontano,
lieve lieve, piano piano.
Entra dolce in ogni cuore
come un dono del Signore.
Tutti quanti son felici,
tutti quanti sono amici.
Con la Pasqua del Signore
c’è la pace in ogni cuore.


I venerdì del libro (124°): QUANDO CUCINANO GLI ANGELI


Cara Lilli,

arrivo di corsa a postare oggi una recensione insolita pur di non perdere l'iniziativa di HomeMadeMamma: nulla di complicato, non ho avuto tempo per impegnarmi a scrivere, ma ti dò qualche notiziola su un libro di ricette.

Conoscerai senz'altro Suor Germana, la suora-cuoca (anche se da un bel pò non l'ho più vista in Tv): ebbene questo libro intitolato QUANDO CUCINANO GLI ANGELI (Edizioni Piemme) mi è particolarmente caro perché me lo ha regalato mia madre nei mesi precedenti il mio matrimonio (forse era un messaggio subliminale per farmi capire che dovevo darmi da fare e imparare a cucinare :D ) e quindi quando mi trovo a sfogliarlo penso a lei e mi si intenerisce il cuore...

Devo dire che le ricette sono più che altro molto semplici e tradizionali, alcune addirittura elementari (tipo "Riso pomodoro e basilico" o "Pasta aglio olio e peperoncino") ma non mancano cose più elaborate o comunque più insolite.

Nota negativa: le foto sono pochissime, giusto qualcuna nelle pagine centrali del libro;

Nota positiva: in compenso c'è una cosa davvero simpatica e cioè la suddivisione delle ricette in sezioni originalissime tipo:
"Quando la famiglia ha l'influenza"
"Quando i figli non hanno appetito"
"Quando si ha fretta"
"Quando il salario va a farsi...friggere (fine mese!)"
"Quando i denti vanno in pensione"
"Quando inviti gli amici in campagna"
...ed altre simili!!!

E alla fine si trova pure un "Piccolo dizionario gastronomico" più una sezione su "Quali attrezzi occorrono veramente in cucina" e anche dei "Consigli utili".

Insomma, per chi è un pò alle prime armi può essere il libro adatto ;-)





I venerdì del libro di oggi su altri blog li trovi QUI.

giovedì 28 marzo 2013

Un pacchetto regalo molto gradito!

Cara Lilli,

ieri ad ora di pranzo ha citofonato il postino e mi ha consegnato un pacchetto...che gioia!!! Lo aspettavo, sapevo che sarebbe giunto presto, ma è stato comunque emozionante riceverlo.

Eh si, una piccola-grande soddisfazione per me: con la mia ricettina del Plumcake bicolore orzo e cacao ho vinto il secondo premio del contest "Dolci pensieri" di Ombretta :-) 

Chi lo avrebbe detto? Io non so fare cose elaborate e farcite, solo  plumcake, muffins, ciambelle (anche perchè questi sono gli unici dolci che mangia la mia monella!) ma evidentemente anche la semplicità può essere gradita...meno male!

Ombretta mi ha inviato 3 stampini ad espulsione a forma di uva di diverse dimensioni, due stampini per biscotti con disegno all'interno, 3 stampini a fiore di diverse dimensioni...

 
Carini, vero? :-)

Ora mi diletterò a sfornare tanti bei biscotti!

Grazie di cuore ad Ombretta...e grazie anche a suo marito, che era la persona incaricata di scegliere le due ricette vincitrici del contest!!

 

mercoledì 27 marzo 2013

Monella "maggiore" e monello carnivoro

Cara Lilli,

io penso di essere una persona fortunata. Si, perchè posso gioire di cose piccole e semplici come se fossero le più importanti del mondo, dato che sono traguardi conquistati a piccoli passi e con pazienza.

Una delle mie gioie più grandi in questo ultimo periodo è vedere finalmente la monella avere atteggiamenti da sorella maggiore verso il monello: non che prima lo trattasse male o fosse aggressiva e gelosa, assolutamente; ma era piuttosto indifferente (atteggiamento in linea con il suo disturbo) e non mostrava di voler essere coinvolta in ciò che riguardava il piccolo di casa. 

Adesso invece dovresti vederla mentre mi fa da assistente quando deve lui fare il riposino e fa i capricci, quindi per conciliargli il sonno io lo prendo in braccio, poggiandomelo su una spalla: lei si è presa l'incarico di controllare se gli occhietti sono aperti o chiusi e la cosa la diverte molto!

Poi gli vuole sempre dare un bacino quando lui piange per qualcosa, è attenta e mi avverte se lo vede fare qualche cosa di pericoloso (tipo salire su sedie e tavoli!) e a volte lo prende per mano e vuole portarlo in cameretta a giocare, magari a rincorrersi o a fare un girotondo (ma lui, monello qual'è, di solito si divincola e vuole scappare via!).

E da un pò di giorni mi aiuta anche a farlo mangiare: io taglio a pezzetti una fettina di petto di pollo, ad esempio, e lei ad uno ad uno li prende con la forchetta e glieli porge, accompagnando il gesto con un "aaaammm!!" (che ha aggiunto lei, di suo!) .

E a proposito di mangiare: sarà che sono abituata male (ma molto, molto male!) con la monella che in generale mangia poco ed in particolare la carne non vuole proprio mangiarla...sarà per questo, dicevo, ma il fatto che il monello invece sia un carnivoro mi sorprende ogni volta! Cotolette, polpettine, hamburger, finanche un pò di costatella di maiale che non è che sia proprio tenerissima da masticare...lui mangia con gusto e a me non sembra vero!!

Approfittando di questo fatto, l'altro giorno ho detto alla monella: "Amore di mamma, ma lo vedi che il fratellino è piccolo e mangia già tutte queste cose? Vuoi provarle anche tu, che sei la sorella maggiore?" "NO!" 

Ecco, appunto.

Va beh...diciamo che posso già ritenermi soddisfatta dei progressi dal punto di vista relazionale e di attenzione a ciò che accade intorno a lei. 

Non si può volere tutto dalla vita ;-)


lunedì 25 marzo 2013

Torta di rose con spinaci e mortadella (e ancora premi!)

Cara Lilli,

si avvicina la Pasqua e quindi anche la Pasquetta, giorno in cui per tradizione si fanno gite fuori porta e picnic (tempo permettendo...però pare che non sarà bello quest'anno, sig!).

Allora ho pensato a qualcosa di sfizioso da preparare  e da portare in gita, che non fosse il solito rustico tradizionale...e alla fine ho sperimentato una variante della torta di rose al pesto di zucchine che avevo trovato in rete (qui) e poi postato quando il mio blog era ancora sulla vecchia piattaforma, nel 2010: stavolta, come dicevo, ho voluto personalizzare la ricetta e ho scelto la farcitura con spinaci e mortadella, ottenendo un buon risultato!

Le dosi sono per un rustico piccoletto (la mia teglia da 24 cm è risultata finanche abbondante) quindi se si è in tanti meglio prepararne due.


x l'impasto:

  • 250 gr di farina 0
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 1 cucchiaino di sale
  • 1 uovo
  • 30 gr di burro
  • 6 gr di lievito di birra fresco (cioè circa 1/4 di di cubetto)
  • 30 ml di latte
  • 30 ml di acqua

x il ripieno

  • 3-4 "cubi" di spinaci surgelati *
  • 2-3 fette di mortadella
  • olio q.b.
  • sale
  • pepe

Si tuffano i cubetti di spinaci in acqua bollente leggermente salata. Quando sono scongelati si scolano e si fanno saltare in padella con un filo d'olio, aggiustando di sale e pepe.

Si passano quindi nel mixer quel tanto da renderli un composto cremoso, ma non troppo molle.

Poi si passa all'impasto: si scioglie il lievito nel latte e nell'acqua mischiati e si unisce alla farina, si impasta per max 5 minuti tutti gli ingredienti, usando dell'uovo soltanto il tuorlo, mentre l'albume si lascia per spennellare sopra. Si tira una sfoglia rettangolare e si farcisce con gli spinaci e si aggiungono le fette di mortadella ben stese.

Si arrotola la pasta (nel farlo il ripieno cremoso tende a fuoriuscire...quindi attenzione, meglio non abbondare troppo), si tagliano 8 cilindri e si dispongono un pò distanti tra di loro nella teglia foderata con carta da forno e si lascia lievitare per almeno 2 ore.

Trascorso tale tempo si spennella la superficie con l'albume e si inforna a 200°, posizionando una ciotolina di acqua dentro il forno, cosi' la torta verrà ancora più morbida.

Si cuoce la torta per almeno 20 minuti in forno statico.


* naturalmente si possono usare spinaci freschi, io ho usato quelli surgelati per particità e perchè poi freschi non ne avevo in casa quando ho pensato di fare questo rustico ;-)

Ed eccola qui, la mia torta di rose con spinaci e mortadella:


E allora buon appetito, Lilli...ed eventualmente buona scampagnata :-)


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Mi ritaglio uno spazio a fine post perchè devo ringraziare davvero tanto le mie amiche Moky e Antonella per avermi voluto donare un premio ciascuna!!

Da Moky:

 

e da Antonella:


Sono lusingata per l'affetto e per l'apprezzamento dimostratomi e mando loro un bacione :-) donando a mia volta questi premi a tutti i miei fedelissimi, ossia agli amici blogger che mi seguono sempre e condividono con me un pezzetto di vita, pur se virtualmente!

 

venerdì 22 marzo 2013

I venerdì del libro (123°): THE HELP

Cara Lilli,

oggi partecipo all'iniziativa di HomeMadeMamma parlandoti di un libro che mi è davvero piaciuto, tanto da meritare le prime 5 stelle di questo 2013 nella mia libreria su anobii: THE HELP, di Kathryn Stockett.

L'ho letto in pochi giorni, sfruttando tutti i ritagli di tempo possibili, perchè sembrava che i personaggi di questo libro quasi mi chiamassero per continuare a raccontarmi le loro storie.
Infatti non è solo la trama ad avermi fatto trovare bello questo romanzo, ma anche la cura nella descrizione dei personaggi, la loro evoluzione pagina dopo pagina, il loro essere assolutamente immaginabili. E con questo intendo che non ho avuto alcuna difficoltà a figurarmeli, i personaggi, proprio come se li avessi davanti a me in carne ed ossa, tanto saltano fuori dal libro.

Una sensazione davvero piacevole, che aiuta sicuramente l'immedesimazione e fa appassionare ancora di più il lettore alla storia.

E la storia è interessante: nei primi anni '60, mentre Martin Luter King cerca di portare avanti il suo sogno, a Jackson, Mississippi, una ragazza (Skeeter) neo laureata e con il sogno di diventare una scrittrice sente crescere il divario tra lei e le amiche di un tempo, che, mentre lei studiava fuori sede, si sono sposate e hanno anche avuto figli, conservando una mentalità razzista ed un conformismo che a Skeeter non appartengono più o meglio ancora non sono mai davvero appartenuti.

Come quasi tutte le famiglie bianche della cittadina, anche le amiche di Skeeter hanno al proprio servizio delle domestiche di colore, che vengono trattate con freddezza se non con disprezzo, e che sono costrette finanche a non poter usare il gabinetto di casa, dovendosi invece servire di quello esterno, apposito per loro, ritenute portatrici di germi e malattie.

Eppure...queste stesse donne crescono i figli dei bianchi, li amano, sono a loro volta amate dai piccoli; si occupano delle case deli propri padroni con efficienza e dedizione.

Skeeter ha così l'idea di scrivere un libro-intervista in cui sono proprio loro, le domestiche di colore, a parlare di sè e di cosa significhi dipendere dai bianchi, di cosa devono subire e di quanto bene invece loro facciano alle famiglie presso cui lavorano.

Pian piano aderiscono alla rivoluzionaria idea editoriale varie domestiche, tra cui spiccano Aibileen e Minny, straordinarie coprotagoniste del romanzo della Stockett insieme a Skeeter (tanto è vero che i capitoli sono alternativamente narrati in prima persona da una di loro tre).

Lo stile mi è piaciuto, è scorrevole, misurato ed efficace, non scade nel compassionevole ma è a tratti davvero emozionante, riservando anche spazio a siparietti assai divertenti, grazie soprattutto all'ironia pungente di Minny, burbera nei modi ma dal cuore buono. 

Trovo poi un merito del libro il fatto che i personaggi negativi, quelli gretti e meschini (sul gradino più alto del podio c'è l'odiosa Hilly), siano altrettanto ben descritti e curati di quelli positivi. Il che poi è quello che rende bilanciata la narrazione.

Insomma: una lettura che consiglio senza riserve, questa.

E vedrò il film, adesso. La stessa Stockett ne è soddisfatta, quindi immagino sia molto fedele al libro.




 
"Aibileen?" 
Rimane zitta un attimo, poi non riesce più a trattenersi. "E se... e se a lei non piace quello che dico? Voglio dire, sui bianchi?"
"Io... la mia opinione non c'entra. Non ha nessuna importanza quello che penso io."
"Ma come faccio a sapere che poi lei non si arrabbia e non mi si rivolta contro?"
"Ma io... immagino che tu dovrai... fidarti". Aspetto col fiato sospeso, sperando. Segue un lungo silenzio.
"Signore perdonami. Penso di volerlo fare."
"Aibileen!" Ho il cuore in gola. "Non hai idea di quanto apprezzi..."
"Miss Skeeter, bisogna che stiamo proprio attente."
"Lo saremo. Prometto."



I venerdì del libro di oggi su altri blog li trovi QUI.


martedì 19 marzo 2013

Carissimo papà...

Cara Lilli,

nell'estate 2011 partecipai alla Caccia al Tesoro "Sogni e Desideri" di Mamma Felice, e tu lo sai visto che ci ho dedicato vari post all'epoca (ero ancora sulla vecchia piattaforma, Myblog - Virgilio).

Perchè parlo di questa cosa giusto oggi? Semplice: oggi è la Festa del Papà ed è inevitabile per me pensare a chi non c'è più e che vorrei fosse ancora qui a vedere crescere i suoi nipoti, i quali o non lo ricorderanno (la monella aveva solo due anni quando lui è mancato) o non lo hanno addirittura neppure conosciuto (come il monello).

La terza tappa della CaT "Sogni e Desideri" aveva per tema "La felicità è un'avventura da vivere insieme" e Mamma Felice ci chiese di scrivere la lettera che non avevamo ancora scritto; fare la telefonata che avevamo rimandato; dire il ‘ti amo’ che non avevamo avuto il coraggio di dire, dare l’abbraccio che non avevamo ancora osato dare. 

Ebbene, se ricordi, io scelsi di fare la cosa che mi piace di più, che so fare meglio o che comunque mi riesce più immediata e che mi permette di esprimermi senza filtri: scrivere. E scrissi una lettera proprio a mio padre, che allora già mancava da 1 anno e 8 mesi.

Te la ripropongo oggi, in questa ricorrenza forse più commerciale che altro, ma lo faccio con l'affetto di una figlia che avrebbe voluto dire molto di più al suo papà mentre era in vita e che lo ricorda con amore e tenerezza.

<< Carissimo papà,

questa è la seconda lettera che ti scrivo in tutta la mia vita. La prima la scrissi quando avevo 9 anni, tornando dalle vacanze Pasquali trascorse in Toscana tutti insieme, ricordi? Ma ero solo una bambina e, per quanto ti volessi bene e per quanto fossi contenta di quel viaggio, avevo vissuto ancora così poco ed ero ancora così poco cosciente di cosa volesse dire essere veramente felici e soprattutto condividere la felicità...

Molto tempo dopo, non più bambina ma giovane donna, avrei voluto riscriverti ma non l'ho mai fatto perchè era subentrato un "pudore" che i fanciulli non hanno, dovuto anche al tuo carattere mite, introverso, poco espansivo che non facilitava la comunicazione con i tuoi figli.

Oggi voglio invece dedicarti queste righe per dirti che anche da adulta ti ho sempre voluto bene, che ti ho sempre stimato per la tua onestà, rettitudine,  intelligenza  e per il tuo grande spirito di sacrificio e che ho sempre saputo che tu mi hai voluto un bene immenso, dimostrato con i fatti più che con le parole e le coccole.

Ti ringrazio per tutto ciò che hai fatto per me e in particolare ti ringrazio per avermi dato una grande lezione di vera condivisione della felicità il giorno in cui, nel lontano febbraio del 2000, ti dissi personalmente (e non tramite mamma, come accadeva di solito per le cose delicate e importanti) che mi ero fidanzata con quel ragazzo che avevate conosciuto nei mesi precedenti, il giorno del mio 26° compleanno e alla tombolata di Natale (e che sei anni dopo sarebbe diventato mio marito).

Tu eri sulla cyclette e facevi i tuoi esercizi per la circolazione, ascoltando come sempre musica classica e leggendo un giornale: mi aspettavo un commento preoccupato o sorpreso o comunque non espressamente entusiasta, venendo io dalla cucina dove cinque minuti prima avevo dato la stessa notizia a mamma e lei mi aveva subito detto che si, andava bene, ma che mi pregava di stare attenta, perchè non ero più una ragazzina e perciò le cose andavano fatte seriamente, e di valutare bene tutto con calma per non restare delusa e non commettere errori (mamma era sensibile ma anche estremamente razionale). 

E invece...tu, sensibile nel profondo, dal cuore semplice, alzasti gli occhi dal giornale e senza smettere di pedalare mi chiedesti: "Tu sei felice?" Risposi convinta: "Si!" e tu: "Allora sono felice anche io!" e mi sorridesti con la tenerezza che solo un padre amorevole può esprimere.

Ciò che non seppi dirti quel giorno, te lo scrivo oggi: Grazie, papà mio!>>