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venerdì 26 settembre 2014

Venerdì del libro (189°): un gioco carino...per ogni lettera un libro!

Cara Lilli,

per questo venerdì vorrei partecipare all'inizitiva di HomeMadeMamma con un gioco carino, ovviamente basato sui libri, a cui mi ha invitato a partecipare Xavier già parecchi giorni fa e infatti mi scuso con lui per non aver scritto prima questo post.

Praticamente si tratta di estrarre a sorte alcune lettere dell'alfabeto (in questo caso ha estratto Xavier per me) e di abbinare ad ognuna di esse il titolo di un libro, parlandone brevemente.

Le lettere estratte per me sono: T,R,I,V.


> Per la lettera T ho scelto The help di Kathryn Stockett:



Un libro che mi ha coinvolto e che ho amato moltissimo.

Ambientato nel Mississippi dei primi anni '60, mentre Martin Luther King cerca di portare avanti il suo sogno, il libro affronta il tema del razzismo partendo proprio dal punto di vista delle donne di colore che lavorano nelle case dei bianchi e che crescono i loro figli, ma non hanno diritto neppure ad usare il loro stesso gabinetto. 

Una ragazza bianca anticonformista e progressista decide di scrivere un libro-intervista in cui queste governanti di colore possano raccontare le loro storie.

Ne verrà fuori una bomba che creerà un gran scompiglio.

"The help" è un libro dallo stile scorrevole, misurato ed efficace, non scade nel compassionevole, non finisce banalmente a "tarallucci e vino", ma è a tratti davvero emozionante, riservando anche spazio a siparietti assai divertenti.

Te ne ho parlato per esteso QUI



> Per la lettera R ho scelto Ragazze mancine di Stefania Bertola:  


Ho scoperto solo quest'anno la Bertola e ne sono entusiasta. Ha uno stile inconfondibile, ironico, un pò caotico, originale. Ti fa staccare la spina in modo intelligente.

In Ragazze mancine, due vite si intrecciano: quelle di Adele, una giovane donna ricca che si ritrova all'imprivviso senza marito e senza un soldo, con un grosso cane al seguito, e di Eva, una ragazza abituata a vivere alla giornata, con una figlioletta che alleva da sola e un medaglione al collo che è la causa di una serie di eventi rocamboleschi. 

Non ne ho ancora parlato in uno dei miei venerdì del libro, ma lo farò presto!



> Per la lettera I ho scelto Il libraio di Selinunte di Roberto Vecchioni:



Una sorta di favola per ragazzi ma che gli adulti potranno senz'altro apprezzare.
Un accorato appello alla “cultura”, nel senso più pregnante del termine.

In uno scenario desolante di un paese in cui le parole non hanno più significato, sono andate perse in una sorta di “amnesia” generale, Nicolino racconta di quando è cominciato tutto ciò, andando a ritroso negli anni fino al tempo in cui lui, tredicenne, ha assistito agli eventi che hanno portato al “vuoto” attuale, quando a Selinunte è apparso improvvisamente come dal nulla il libraio, una figura misteriosa malamente accolta da tutti, tranne che da lui.

Un libraio fuori dal comune, che legge i libri ad alta voce invece di venderli e che apre a Nicolino, detto all’epoca Frullo, tutto un mondo di sensazioni, passioni, conoscenze che poi serberà in cuor suo per sempre, anche quando tutti gli altri avranno dimenticato ogni cosa…


Te ne ho parlato per esteso QUI (nel vecchio blog, sulla piattaforma di Virgilio)



 > Per a lettera V ho scelto Venuto al mondo di Margaret Mazzantini



Amore, felicità, dolore, passione, amicizia, poesia, follia, morte. E vita.

Un mix di sentimenti tutti portati all'estremo, tutti vissuti in modo totale, senza freni. Tanto nel positivo quanto nel negativo.

Per stare con Diego, fotografo squattrinato, originale e sempre sopra le righe, più piccolo di lei di alcuni anni, Gemma lascerà il suo neo-sposo e la prospettiva di una vita all'insegna della sicurezza, della tranquilla routine e anche di un certo benessere.

La loro sarà una storia d'amore appassionata, molto fuori dagli schemi. Forse anche troppo. Comunque, questi due innamorati folli andranno avanti fino a che il loro dramma personale, ossia la difficoltà a generare un figlio, si andrà a mischiare al dramma della guerra in Bosnia, terra dove loro torneranno per trovare una soluzione al problema e dove saranno coinvolti in qualcosa di assai più grande, terribile e sconvolgente.

Non è stata una lettura facile. Non lo è stata per i temi trattati, per la crudezza di tanti particolari sulla guerra, ma anche in parte per il modo in cui la Mazzantini narra la storia. Perchè a volte è un pò lenta nel procedere, prolissa e pesante nel modo di esporre i fatti. 

Ma va detto che l'autrice ha il pregio di toccare il cuore in più punti.

Te ne ho parlato per esteso QUI

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Bene, Lilli: adesso io ho pensato di chiedere in particolare a chi partecipa col proprio blog all'iniziativa del venerdì del libro di HomeMadeMamma ma anche a chi non partecipa ma comunque ama la lettura, di continuare volendo questo gioco.

Le lettere che ho estratto a sorte e a cui chi lo vorrà deve abbinare il titolo di un libro sono: A, D, E, S.

Fatemi sapere se parteciperete sui vostri blog!


I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI
 

mercoledì 24 settembre 2014

Guardare gli altri con gli occhi della mia monella

Cara Lilli,

è da qualche giorno che ho fatto una riflessione e voglio condividerla con te. 

Ho osservato la mia monella l'altro pomeriggio nella sala d'aspetto del centro di riabilitazione dove porto lei e il monellino per la psicomotricità e la logopedia.

Era con un'altra bambina e parlottavano e sorridevano.

Che c''è di strano, dirai tu? Tutto normalissimo. Due bambine che si conoscono, si salutano, si danno un bacetto.

E invece all'improvviso mi ha attraversato la mente un pensiero su cui non mi ero mai soffermata prima, non so perchè: mia figlia non conosce il concetto di diversità

O meglio: non conosce l'accezione negativa di questo concetto. L'accezione, cioè, che purtroppo molto spesso viene data al concetto di diversità.

Per la monella tutti sono uguali nel senso che tutti sono persone. Persone e basta.

Nonostante abbia fatto grossi progressi in tutti i campi e tu lo sai, il suo disturbo l'ha portata ad avere all'età di sette anni una ingenuità e un candore propri di chi è più piccolo. I suoi coetanei, pur ancora bambini, già iniziano a fare ragionamenti e porsi domande che lei ancora non fa e non si pone.

E questo se da un lato può essere (ed è) un problema, può anche essere visto paradossalmente un pò come una ricchezza, una cosa bella. 
 
La bambina con cui l'altro giorno si scambiava un bacetto e un saluto ha la sindrome di Down. E come puoi immaginare non è certo l'unica bambina o bambino con questa sindrome che la monella conosce, frequentando un centro di riabilitazione. E anzi, conosce anche bambini e ragazzi con malattie molto serie neuromuscolari, sulla sedia a rotelle, magari con braccia e gambe atrofizzati, anche col labbro leporino, che non riescono a parlare bene e via dicendo.

Per lei tutti questi bambini sono sempicemente bambini. Bambini e basta. Non sono diversi. 

O meglio, sono diversi nella stessa misura in cui sono diverse le persone quando hanno i capelli biondi piuttosto che neri, o gli occhi azzurri piuttosto che marroni, sono alte piuttosto che basse. 

Per lei quindi non ci sono i bambini normali e i bambini anormali. Ci sono solo i bambini.

Mi sono resa conto di come lei si rapporti con chi ha disabilità di vario genere, più o meno gravi, con una semplicità e una naturalezza che commuovono.

Non è che lei non veda la differenza. E' che la differenza per lei rientra nella normalità.

Questo commuove, come dicevo. E stupisce. Ma non dovrebbe! Dovrebbe essere normale (è il caso di dirlo!)  pensarla come lei, non credi?

Tutti dovrebbero pensarla così. 

Il mondo sarebbe un posto assolutamente migliore se tutti guardassero gli altri con gli occhi della monella e di chi, come lei, ha ancora il candore e la purezza d'animo intatti, ossia non intaccati dalle sovrastrutture mentali, dagli egoismi, dalle manie di grandezza, dai messaggi che la società ci propina e vuol far passare per giusti.

Non so come cambierà la mia bimba crescendo, in questo senso. Ma ora come ora sono felice e orgogliosa che sia così come è.


venerdì 19 settembre 2014

Venerdì del libro (188°): IL VIAGGIO DELLA PRINCIPESSA

Cara Lilli,

questo venerdì ho poco tempo a disposizione ma aderisco comunque all'iniziativa di HomeMadeMamma segnalando un libro-gioco per bambine che amano le principesse e sognano una storia a lieto fine con tanto di "e vissero felici e contenti"!

Si tratta de IL VIAGGIO DELLA PRINCIPESSA, edizioni La coccinella.

Nelle prime pagine di questo libro cartonato è narrata la storia di una principessa che intraprende un lungo viaggio per andare in sposa ad un bellissimo principe. 

Il racconto è piuttosto breve, a dire il vero, ma la cosa simpatica è che nelle pagine finali del libro si trovano i pezzi di una sorta di puzzle 3d : si può infatti costruire una bellissima carrozza trainata da 2 eleganti cavalli bianchi, uguale a quella descritta nel libro su cui la principessa compie il suo viaggio. Ed è facile perchè non è necessario usare nè forbici nè colla o altri adesivi.

Un'idea regalo molto carina, direi :-) Infatti, l'ha ricevuto da poco in dono la monella e le è piaciuto!

Consigliato dai 4 anni.






I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI


mercoledì 17 settembre 2014

Un bel premio (e sette cose su di me)

Cara Lilli,

oggi voglio parlarti un pò di me, dirti qualche cosetta che ancora non sai sui miei gusti o abitudini....e quale modo migliore per farlo se non approfittare del bel premio che mi ha gentilmente donato Stella di Parole Farfalla?

Innanzitutto ringrazio tanto la mia carissima amica per il pensiero, poi mi scuso per aver aspettato un secolo prima di scrivere questo post, ma alla fine eccolo qui :-)
 



Ricevere una manifestazione di stima e affetto fa sempre piacere, Lilli. Quando arriva da una persona che a tua volta stimi e a cui vuoi bene è ancora meglio! 

E poi quando ci sono da raccontare 7 cose su se stessi io mi trovo nel mio elemento naturale, perchè sai che amo scrivere ;-)

Ti dirò, quindi che...

- Da piccolina, intorno ai 2-3 anni, avevo una leggera tendenza allo strabismo da un occhio (che poi non ricordo quale fosse dei due!) per cui l'oculista mi fece mettere per un lungo periodo una benda sull'occhio sano per far sforzare quello malato. Pare che questa cosa abbia sortito l'effetto desiderato perchè oggi non sono affatto strabica!!

- In compenso, sembra che io abbia un difetto di pronuncia. A onor del vero non so bene rendermene conto quando parlo, ma in giro si dice che non so pronunciare correttamente il gruppo consonantico "gl". Tipo: invece di "maglia" mi verrebbe fuori "maia"....boh! Sarà... Pazienza!

- Non ho mai rubato nulla in vita mia. Neppure per fare una bravata da bambina/ragazzina, neppure cose insignificanti tipo una caramella alla cassa della salumeria. Non che questo faccia poi tanto scalpore, dovrebbe valere per la maggioranza delle persone in realtà...però ci tengo a sottolinearlo :-)

- In compenso, però, da bambina, sugli 8-9 anni, mi sono fatta le migliori discese a cavalcioni della ringhiera delle scale del palazzo in cui abitavo, dal terzo piano giù fino al piano terra (erano scale dalla forma insolita, una sorta di ovale), con tanto di zaino pieno di libri sulle spalle e ombrello sotto braccio....tanto che una volta mia madre, che mi aveva salutato un attimo prima e poi aveva chiuso la porta di casa (andavo a scuola a piedi insieme a una mia compagnetta, con una sua zia che ci scortava) la riaprì per dirmi una cosa e per poco non le venne un'infarto vedendomi scivolare in quel modo! Tanto più che qualche anno prima era morta una bambina precipitando proprio in quella tromba delle scale... 

- Ho un senso di orientamento temporale incredibile. Cioè, se ad esempio mi sveglio di notte, prima di guardare la radiosveglia con display luminoso mi faccio subito un'idea di che ora possano essere...e 9 volte su 10 mi avvicino moltissimo alla realtà. Giuro!

- Fino alla veneranda età di quasi 23 anni mi vergognavo da morire a ballare in pubblico e quindi passavo serate e feste varie a casa di qualcuno o nei locali appoggiata al muro o seduta. Solo nell'estate del 1996, in vacanza al mare, un gruppo di amici riuscì a smuovermi e a convincermi a scendere in pista....e mi piacque così tanto che poi non mi sono fermata più e non mi sono più fatta problemi di sorta :-)

- Potrei recitare a memoria, battuta per battuta, "Filumena Marturano" di Eduardo De Filippo. Un capolavoro assoluto, senza tempo. 


Ed ecco qui, Lilli. Compito svolto!!

Ancora grazie alla dolce Stella e come è mia abitudine sono lieta di donare questo premio a TUTTI, ma proprio TUTTI i blogger che mi seguono e che io seguo con affetto!!! 



lunedì 15 settembre 2014

W la sQuola :-)

Cara Lilli,

incredibile ma vero il 15 settembre è arrivato.

Il 15 settembre che veniva citato come un tempo futuro lontanissimo....

"Quando si torna a scuola?" "Il 15 settembre!"...come se questa data fosse chissà quanto avanti nel tempo...

E invece stamattina, grembiulini addosso, zaini in spalla, i miei monelli sono partiti all'avventura! 

Lei, bellissima nel suo elegante grembiule blu col ricamo di uno scooter rosa brillante, col collettino bianco e la coccardina celeste (l'anno scorso era rosa, l'anno prossimo sarà tricolore e poi cambierà ancora) e con il fedele zaino di Puffetta.

Lui, molto casual con il grembiulino bianco con la macchina da corsa ricamata sopra, i capelli un pò più corti dopo la sforbiciata di ieri sera data dal papà, e lo zainetto di Cars.

Seconda classe della scuola primaria per lei, secondo anno di scuola dell'infanzia per lui.

Siamo usciti di casa tutti e 4: mamma, papà e monelli.

Prima tappa scuola primaria (lo dice anche il nome...ahahah!!) e seconda tappa scuola dell'infanzia.

Una gioia per la monella ritrovare i compagni ma soprattutto la sua maestra omonima, quella di sostegno che per fortuna è la stessa dell'anno scorso (non è scontato che accada). Un sorriso, un saluto a mamma e papà e fratellino....e via che si comincia!!

Per il monellino un primo giorno più soft, con la mamma che si trattiene un'oretta a scuola, su invito delle amestre, insieme a qualche altra mamma di bimbi o molto piccoli o più sensibili e timidi. Un pò di aria seria e pensosa all'inizio, come a dire "Ma allora ci sono tornato, non è finita la storia!". Poi un'aria più distesa ma interrogativa, che studia tutto intorno, come a dire "Fammi un pò vedere se tutto è come lo ricordo da giugno...". E infine un'aria più serena, seduto ad un tavolino con un giochino in mano. E la mamma è potuta andare via tranquilla.

E poi l'uscita. In ordine invertito.

Il monello per primo, perchè le maestre hanno consigliato di tornare a prendere i piccoli verso le 12, per questo primo giorno. Sorrisone e corsa incontro alla mamma, tutto bene. A parte i capricci cominciati appena fuori dalla scuola, con relativa enorme fatica per farlo salire in macchina. E purtroppo non è tanto perchè non voleva lasciare la scuola quanto perchè è un periodo in cui fa queste storie in ingresso o in uscita un pò ovunque, con scene davvero tremende a volte...ma non mi va di dilungarmi su questo, oggi è un giorno in qualche modo di festa perchè si inzia una nuova avventura!

Poi, alle 13, la monella è uscita per mano da un lato alla sua maestra e dall'altro ad una compagnetta. Sorrisone e corsa incontro alla mamma e al fratellino con frase di rito: "Sono stata brava!". E con l'aggiunta "Niente compiti oggi!" perchè, dice la maestra, si comincia con un pò di gradualità a rientrare nella routine quotidiana, senza caricare i bambini subito con troppi impegni.

E anche questa è andata, Lilli!

Adesso davvero si riprende il tran-tran che per certi versi è davvero caotico a casa nostra, con corse su e giù tra scuola, asilo e centro di riabilitazione, ad orari non esattamente agevoli (per usare un eufemismo).

Ma si va avanti, sempre. Lo sai :-)


IMMAGINE PRESA DAL WEB


PS: questa immagine è presa da internet, come ho scritto, ma a me l'ha iviata per email stamattina Stella di Parole Farfalla come augurio per i miei monelli :-)

Un pensiero dolcissimo, grazie mille amica mia!!!