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venerdì 29 maggio 2015

Venerdì del libro (211°) : LE CANZONCINE DELLE COCCOLE

Cara Lilli,

oggi per aderire all'iniziativa di HomeMadeMamma ti parlo di un libretto che abbiamo avuto in prestito dalle maestre della scuola dell'infanzia del monello (che poi sono le stesse che ha avuto anche la monella): LE CANZONCINE DELLE COCCOLE, edito da Giunti Kids.

Fa parte di una collana che comprende anche ad esempio "Le canzoncine di Natale", che la monella ebbe in dono qualche anno fa (vedi qui), e si caratterizza per la presenza di un CD grazie al quale le filastrocche del libro diventano appunto canzoncine e si possono ascoltare.

In questo caso i testi delle filastrocche-canzoni hanno per tema centrale gesti affettuosi, coccole varie : della mamma al proprio bimbo, di un elefantino al proprio pupazzo-coniglietto, della capra ai suoi capretti...

Le illustrazioni sono ben fatte, molto delicate, le filastrocche sono davvero tenere, in rima ma non banali. L'unica pecca secondo me è che, come pure nel caso del libro "Le canzoncine di Natale", la trasformazione delle stesse in canzoncine risulta quasi sempre poco allegra o comunque non troppo orecchiabile. Sarà forse anche per la voce del cantante (un giovane uomo) che mi è parsa un pò piatta. Avrei visto molto meglio un coro di bambini, magari anche con una vocina solista.

Ai miei monelli, infatti, il CD è piaciuto molto meno del libro. La monella ha preferito leggere le filastrocche (visto che è in grado benissimo di farlo) e godersele così piuttosto che ascoltrane la versione cantata. E anche il monello lo ha voluto sfogliare e basta.

Comunque, un libretto molto carino!



Il lettone

<<Se la notte hai un pò di paura 
c'è sempre un'isola che è sicura.
Se nel cielo balena un lampo
in mezzo all'isola trovi scampo.
Se la bua ti tiene sveglio 
vai nell'isola e stai già meglio.
Se al mattino presto ti desti
a ruzzolare nell'isola resti.
Per tutti i bimbi alti una spanna
isola grande è il lettone di mamma!>>


I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI

martedì 26 maggio 2015

Fattoria didattica...monella tenera

Cara Lilli,

immagina la scena (come amo dirti in questi casi)...

Ieri pomeriggio. 

Uno scuolabus tutto giallo arriva nello spiazzo sul retro dell'edificio scolastico. Sta ancora facendo manovra di parcheggio quando dal suo interno una vocina squillante come poche si sente nitidamente fin sul marciapiede dove sosta un bel gruppo di persone (tra cui io) che sono lì a prendere i bambini di ritorno dalla gita... 

"Mammaaaaa! Mammina miaaaaa! Ciaooooo! Sono tornataaaaa!"

La proprietaria della vocina un minuto dopo scende dallo scuolabus saltellando e sorridendo e mi abbraccia.

La maestra di sostegno e anche l'altra maestra della classe, scese dallo scuolabus a loro volta,  mi dicono che la monella è stata brava, non ha fatto capricci nè ha avuto momenti di crisi o di pianto (solo, come sempre quando è fuori casa, si è rifiutata di andare in bagno), ha seguito con piacere la visita guidata e le varie attività svolte e a pranzo ha mangiato le orecchiette fresche col pomodoro e, snobbando come previsto salsiccia, salumi e formaggi vari, ha divorato una bella porzione di patate al forno...o meglio ancora un piattone tanto grande da lasciare tutti increduli.

E quando le chiedo:  

"Amore, che cosa ti è piaciuto di più alla fattoria didattica?"

prontamente mi risponde: 

"I vitellini che succhiavano il lattuccio dalle loro mamme mucche!" 


Dire tenera è dire poco :-)


giovedì 21 maggio 2015

La trappola del confronto

Cara Lilli,

oggi, parlando con la psicologa del centro di riabilitazione dove i miei monelli fanno le loro terapie, mi sono resa conto di quanto spesso io mi trovi a dire: "Il monello fa così...invece alla sua età la monella faceva colì..." o frasi simili.

Questo confrontare spesso e volentieri i miei figli tra loro è una cosa che, se pure abbastanza normale per una mamma, quasi inevitabile perchè anche abbastanza irrazionale direi, capisco bene che non può e non deve diventare la prassi.

Innanzitutto l'esperienza finora mi dice che quando lo faccio (il confronto intendo) finisco quasi sempre per buttarmi giù. E non è certo quello di cui ho bisogno! Anzi, al contrario: devo trovare motivi che mi tengano su e mi facciano guardare avanti con positività.

Perchè se è vero che ci sono cose che la monella aveva già dato prova di saper fare all'età attuale del monello, passi avanti che aveva già compiuto (in primis iniziare a parlare), è pur vero che il mio ometto ha dalla sua un'agilità fisica, un'intraprendenza per certi versi, uno spirito vivace e una sorta di furbizia che sono le cose che poi all'inizio avevano mascherato in qualche modo il suo disturbo pervasivo dello sviluppo, le stesse cose che comunque adesso fanno ben sperare per il suo percorso futuro.

Purtroppo non sempre riesco ad astenermi dal cadere nella trappola del confronto, ci sono volte che mi rabbuio e mi sembra impossibile che lui possa arrivare dove è arrivata ora sua sorella. Senza contare che in ogni caso la monella ha ancora tanta strada da fare, mica il suo percorso è concluso!

Ma poi guardo il monello e vedo due occhi così espressivi come raramente mi è capitato di vedere in un bambino. Gli occhi di mio figlio parlano.

Devo dargli fiducia, devo rispettare i suoi tempi, devo accettare che pur nell'ambito dello stesso tipo di disturbo lui è diverso dalla monella e che non è detto che debba fare lo stesso suo percorso nè tantomeno che debba arrivare necessariamente ai suoi stessi risultati. Potranno essere migliori in certi ambiti e meno buoni in altri. 

E se questo è un discorso che vale per tutti i fratelli e sorelle di questo mondo, nel caso di disturbi pervasivi dello sviluppo, con le loro tante sfaccettature, acquista se possibile ancora più valore.

Devo tenerlo presente sul serio. E apprezzerò meglio e a pieno ogni singolo passetto del mio monellino verso la conquista della sua autonomia.


venerdì 15 maggio 2015

Venerdì del libro (210°): ACQUA AGLI ELEFANTI

Cara Lilli,

oggi per seguire l'iniziativa di HomeMadeMamma ti parlo di un romanzo di Sara Gruen, ACQUA AGLI ELEFANTI.

L'ho cercato dopo aver letto la recensione di Manu de I quasi montanari. Avevo forse un'aspettativa troppo alta e quindi sono rimasta un pò delusa, ma alla fine questo libro non mi è dispiaciuto.

La trama potenzialmente è affascinante: con l'ambientazione negli anni '30, all'interno della carovana del circo, che viaggia su un treno; con la storia d'amore di turno tra un giovane e sfortunato studente di veterinaria e la bella e infelice cavallerizza, moglie del lunatico e violento direttore del circo nonchè domatore, che va ad intrecciarsi con la storia anche di un animale particolare come è l'elefantessa Rosie, la quale diventa un'importante co-protagonista... Tutto fa presagire che ci sarà di che appassionarsi.

Leggendo il libro, però, è venuto un pò meno il mordente. Mi spiego: la narrazione mi è sembrata a tratti troppo lenta e per di più il personaggio di Marlena, la cavallerizza, mi è stato (come amo dire in questi casi) cordialmente antipatico, portandomi a non riuscire ad immedesimarmi nelle sue emozioni e a tifare in modo convinto per la storia che lei vive con Jacob, il giovane aspirante veterinario. Più riuscito senz'altro il personaggio negativo di August, il marito-domatore violento, che suscita davvero l'antipatia che è giusto susciti, se mi permetti il gioco di parole Lilli.

E' comunque Rosie, l'elefantessa, che secondo me lascia il segno nel cuore del lettore. Lei che appare pigra, anzi proprio incapace, interessata solo a bere limonata, e che invece ha un animo sensibile, che prova sentimenti simili a quelli umani fino alle estreme conseguenze.

L'alternanza della narrazione storica con quella del presente (l'io narrante è Jacob) non sempre è ben riuscita, certe volte appare un pò slegata. Ma comunque un momento intenso e commovente per me è stato proprio uno di quelli descritti dal vecchio Jacob nel finale, quando trova la giusta collocazione per terminare i suoi giorni in modo dignitoso e consono al suo passato da membro della grande famiglia del circo.

Una grande famiglia che è fatta di sudore, soddisfazioni, successi, ma anche crudeltà, rivalità e tensioni di ogni genere.

Un libro che è qualitativamente nella media e non di più, a mio avviso, ma che mi sento comunque di consigliare se si vuole leggere qualcosa di diverso perchè non è la solita storia, ecco.


<<Non ho mai capito cosa sapesse Marlena - in quel momento nel serraglio sono successe così tante cose che non ho idea di cosa abbia visto, e con lei non ne ho mai parlato. Non potevo rischiare che i suoi sentimenti per Rosie cambiassero - e nemmeno, ad esser sinceri, che cambiassero quelli per me.>>   


I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI


mercoledì 13 maggio 2015

Torta al cioccolato (ottima da farcire...ma anche no!)

Cara Lilli,

ho preparato non molto tempo fa questa torta al cioccolato seguendo una ricetta facile facile trovata sul blog Tempo di cottura di Natalia Cattelani, che conoscerai perchè si vede spesso in TV a La prova del cuoco.

Ti copio fedelmente quanto scritto dalla Cattelani:


Ingredienti: 
- 400gr di farina, 
- 400gr di zucchero, 
- 100gr di cacao amaro, 
- un uovo , 
- mezzo litro di latte intero, 
- una bustina di lievito per dolci, 
- una noce di burro (circa 30/40gr).

In una ciotola mettete lo zucchero, la farina ed il cacao ben setacciati. 
Aggiungete poi l’uovo, il burro e lentamente il latte.
Mettete il lievito nel composto e mescolate bene. 
L’impasto deve essere semiliquido e bene amalgamato. 
Versate in una teglia bene imburrata e mettete in forno caldo a 180°. 
Dopo circa mezz’ora controllate la cottura con uno stecchino, deve uscir asciutto. 
Quando è fredda cospargere di zucchero a velo oppure di panna. 

Io l'ho lasciata semplice, così:






E' venuta bella alta, eh? Ho usato uno stampo da 24 cm.

E' buona davvero, a colazione qui da me è andata via una bellezza!

E ripeto: farcita deve proprio essere perfetta per una bella festa :-)

La Cattelani, sempre qui, propone una farcia tipo ganache di panna e cioccolato, ma secondo me va bene anche una crema alla nutella o una crema chantilly magari...E' un dolce molto versatile a mio avviso!

Che aggiungere? Buon appetito, Lilli! 

venerdì 8 maggio 2015

Venerdì del libro (209°): MILLENNIO DI FUOCO - RAIVO

Cara Lilli,

torno dopo un pò di pausa a scrivere un post del venerdì per aderire all'iniziativa di HomeMadeMamma.

Era da mesi che volevo parlarti di questo libro letto tutto di un fiato, ora è arrivato il momento: si tratta di RAIVO, il secondo e ultimo capitolo della saga MILLENNIO DI FUOCO di Cecilia Randall.

Ricorderai la mia recensione più che positiva di Sejia, il primo capitolo della saga (la trovi qui). 

Ebbene, questo secondo volume mi ha colpito ancora di più, mi è piaciuto  tantissimo!

Avevamo lasciato Seija e Raivo nel bel mezzo di una storia avvincente ambientata in un 1999 in cui regna una sorta di prolungato, caotico, terribile Medioevo. 

Lei, principessa del popolo nomade Shaavi, eroina della gente, guerriera indomita, costretta a farsi da parte e lasciarsi proteggere per andare in un futuro assai prossimo in sposa a Lothar IV, principe di Svevia, come sugello di un patto fra popoli che avrebbe dovuto portare possibilmente alla vittoria sull'esercito demoniaco dei vaivar.

Lui, il Traditore, prima eroe umano e poi manvar, ossia un essere semi-demoniaco,  al servizio di Ananta, Regina dei Vavivar, accecato dalla rabbia e dall'ossessione per quella donna bellissima e volitiva che è uguale alla sua amata morta in una strage tre secoli prima.

Ora le loro strade si intersecheranno di nuovo, in modo inatteso e con conseguenze imprevedibili.

Dopo il loro nuovo incontro-scontro nulla sarà più come prima ed entrambi vivranno combattuti da sentimenti opposti, di odio-amore. E la loro storia personale avrà ripercussioni sulla Storia con la esse maiuscola, perchè saranno proprio loro due a decidere del destino degli esseri umani.

(Qui puoi leggere la sinossi ufficiale sul sito dell'autrice)

Una narrazione intensa, ancor più che nel primo volume, che unisce la bravura della Randall a rendere visibili e assolutamente reali le scene da lei descritte, specie quelle di guerra che altrimenti rischierebbero di annoiare o essere ripetitive, a quella ugualmente importante di affascinare il lettore con personaggi presentati in modo esemplare, con un lavoro di introspezione che mai come in questo caso era necessario.

Per di più il bilanciamento della storia d'amore con quella più strettamente fantasy è perfetto. Non un capitolo superfluo, non una parola fuori posto: gli ingranaggi di questo romanzo girano senza intoppi, e il lettore non può non restare incollato a Millennio di fuoco- Raivo dalla prima all'ultima pagina.

Questo è un libro che innalza la Randall sul podio dei miei scrittori preferiti, insieme ad Agatha Christie e Michael Ende, che sai bene sono e erstano per me medaglia d'oro e d'argento.

Cosigliatissimo agli amanti del genere, ma anche a chi vuole approcciare il fantasy per la prima volta. 


PS: Da gustare, naturalmente, solo dopo aver letto Millennio di Fuoco - Seija!



<< "E' di Heraii" disse Kzar dopo un pò. "Ha nuove informazioni per noi" aggiunse, visto che non otteneva risposta. [...] "Ha scoperto dove si trova la donna. A Stianenburg". [...]
Raivo si dominò, facendosi male a ogni singolo muscolo irrigidito, pur di non reagire. Non avrebbe offerto ai suoi guerrieri lo spettacolo patetico del comandante che sfogava la sua rabbia, ma avrebbe dimostrato loro come gli ostacoli venivano abbattuti sulla styrada dell'obiettivo finale, uno dopo lìaltro, senza eccezioni. L'aveva già fatto una volta, l'avrebbe rifatto. Allora veva impiegato sette anni per ottenere la sua vendetta, adesso non avrebbe  desistito  nemmeno se avesse dovuto impiegarci il doppoi, il triplo del tempo. La caccia ricominciava. Niente era cambiato. Solo l'entità delle sofferenze che avrebbe inflitto alle sue vittime. >>



I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI


martedì 5 maggio 2015

Un lustro (giorno più, giorno meno)

Cara Lilli,

è passata un'altra settimana senza scrivere nulla...che posso dirti? Stavolta niente virus o batteri per fortuna, ma il tempo comunque è volato tra una cosa e l'altra (o per meglio dire tra una CORSA e l'altra) e poi i primi caldi improvvisi da domenica scorsa diciamo che non mi hanno fatto esattamente bene, con la pressione bassa cronica che mi ritrovo.

E in tutto questo mi stavo perdendo un anniversario importante!

Sai da quanto tempo ho ripreso a scriverti le mie lettere (ripreso perchè le ho scritte per anni e anni su carta, fino a quando mi sono sposata), passando al...formato virtuale?

Cioè...si, insomma...sai da quanto tempo ho aperto questo blog?

5 ANNI :-)

Il 1° maggio del 2010, sulla piattaforma di Virgilio (Myblog) nasceva "Cara Lilli..." e dopo un lustro eccomi qui, passata a Blogger, ma pur sempre io e soprattutto sempre tu a ricevere le mie confidenze!!

Quando tutto questo è iniziato non sapevo nulla della blogosfera, non sapevo se mai qualcuno mi avrebbe letto, se avrei mai ricevuto dei commenti, come si sarebbe evoluto il mio piccolo blogghino.

E ora, dopo 5 anni, sono così felice di aver deciso di lanciarmi all'avventura!!

Ricordo ogni momento di questi 5 anni, a partire dai primissimi contatti con altre blogger...Claudia, ad esempio, la prima in assoluto a cui io ho lasciato un commento (a questo post qui) e che ha ricambiato subito la visita (in questo post qui)... e Paola di HomeMadeMamma, che mi ha coinvolto fin da quel lontanissimo mese di maggio nella meravigliosa iniziativa del Venerdì del Libro, che è ancora oggi una delle colonne portanti del mio blog.

Cito solo loro due, proprio perchè sono state le prime, come rappresentanti simboliche di tutti gli amici blogger (e sono in tanti!) che poi negli anni si sono avvicinati a "Cara Lilli..." ma abbraccio ognuno, personalmente, con affetto grande.

E ringrazio sempre tutti ed ognuno, di vero cuore. Chi mi ha seguito senza soluzione di continuità, chi mi ha seguito a tratti, chi magari si è un pò perso per strada, chi è tornato dopo un pò di assenza, chi non è tornato più, chi è arrivato più tardi, chi ha sempre commentato, chi ha commentato solo a volte ma magari ha sempre letto, chi ha solo letto senza commentare mai, chi ha avuto con me rapporti anche extra-blog.

Ringrazio tutti, tutti, tutti.

E spero di continuare per tanto tempo a scrivere questo mio diario on line, perchè rappresenta una parte di me, mi rispecchia per quella che sono.

Al prossimo anniversario, dunque ;-)