Cara Lilli,
oggi la mia monella ha conosciuto Anne Frank.
Anche in terza elementare, lo scorso anno, la maestra aveva parlato in classe della Shoah, ma la monellina aveva scritto sul quaderno delle cose a riguardo, sotto dettatura, senza comprenderne il significato.
Lei, che soltanto da poco ha iniziato a comprendere il concetto di morte, era lontana anni luce dal solo immaginare che potesse esistere un orrore simile. E infatti, come supponevo, non fece nessuna domanda a riguardo, la cosa le scivolò addosso.
Quest'anno, invece, già nei giorni scorsi a scuola hanno iniziato a parlare di ciò che è accaduto agli ebrei e agli altri deportati dai nazisti prima e durante la Seconda Guerra Mondiale e lei ha ascoltato con un'attenzione diversa.
Lo dimostra il fatto che ieri, per la pirma volta, mi ha chiesto: "Mamma, cosa sono i campi di concentramento?"
Quelle parole pronunciate da lei, la mia bimba, che è il ritratto della spontaneità e del candore, che crede ancora a babbo Natale e alla Befana, mi ha fatto davvero effetto.
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, che lei avrebbe iniziato ad un tratto a capire, anzi a voler capire. A crescere quindi. E me lo auguravo anche, perchè porsi domande è segno di maturità. E tutto ciò che da anni stiamo facendo, tutto il percorso riabilitativo, tutto il lavoro di squadra per lei e il monellino mira proprio alla loro autonomia e maturità, andando più possibile oltre quello che sono i limiti del loro disturbo.
Ovviamente la monella non ha ancora compreso fino in fondo cosa è stato l'Olocausto. E per fortuna, direi, perchè è comunque solo una bambina di 9 anni. Ma ha iniziato a prendere coscienza della cosa. E' giusto che sappia, come gli altri, ma anche che ci arrivi gradualmente, secondo i suoi tempi.
Ovviamente la monella non ha ancora compreso fino in fondo cosa è stato l'Olocausto. E per fortuna, direi, perchè è comunque solo una bambina di 9 anni. Ma ha iniziato a prendere coscienza della cosa. E' giusto che sappia, come gli altri, ma anche che ci arrivi gradualmente, secondo i suoi tempi.
Stamattina a scuola ha trascritto sul quaderno una poesia di Anne Frank insieme ad alcuni cenni biografici e questo mi sembra il modo più giusto per ricordare, anzi...PER NON DIMENTICARE. MAI.
APRILE
Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice.
(Anne Frank)
27 GENNAIO - GIORNATA DELLA MEMORIA