Cara Lilli,
chi ha letto una delle mie risposte ai commenti del post precedente saprà che poche ore dopo che lo avevo pubblicato ho avuto la notizia della morte della mia anziana zia di Spoleto, l'altra metà della coppia di zii da me tanto amati, che si è riunita in Cielo con zio che se n'era andato pochi anni fa.
Come allora, anche stavolta ho intrapreso un viaggio del cuore verso Spoleto.
Con mio fratello e mio nipote: tutto in giornata, andata e ritorno.
Mi sento fortunata. Sì, perchè paradossalmente se ho sofferto e soffro tanto per questa mancanza significa che ho molto amato e che sono stata molto amata.
Mi sento fortunata perchè quando ho abbracciato stretto stretto mio cugino, piangendo gli ho aperto il cuore dicendogli che anche se da tanto tempo manco da Spoleto, anche se sono lontani gli anni in cui, adolescente e poi giovane universitaria, era la mia meta prediletta appena avevo qualche giorno libero, ogni volta che arrivo lì e prima ancora di entrare in città vedo man mano Monteluco, poi la Rocca che si erge in tutta la sua bellezza, il Ponte delle Torri... mi sembra come di tornare a casa mia.
Mi sento fortunata perchè lui, mio cugino, stringendomi a sua volta commosso, mi ha detto "Ma questa è casa tua! Sempre. Anche ora che non ci sono più mamma e papà" (i miei zii).
Casa non è solo il luogo in cui viviamo, Lilli.
Casa è ogni luogo in cui il nostro cuore sente di essere a casa.