Cara Lilli,
in queste settimane scorse si sa che sono aumentati gli acquisti online, a causa del lockdown.
In famiglia non tanto io quanto mio marito fa ordini su internet da anni regolarmente, specie per ciò che riguarda teconolgia e sport, quindi sono ben abituata a vedere andare e venire corrieri che consegnano pacchi.
Sul finire del 2005, però, ero ancora a casa dei miei genitori e pur avendo il pc e internet, non avevo mai fatto un acquisto online in prima persona.
Quando mi decisi a provare quest'ebrezza lo feci diciamo con circospezione, iniziando da un acquisto piccino, semplice, nient'affatto importante: l'abito da sposa :D
E già, Lilli. Un esordio col botto, il mio!
A luglio del 2006 dovevo sposarmi, ma se c'è una cosa che non ho mai potuto digerire è la somma esorbitante che si spende per organizzare un matrimonio. E non che non mi piacciano le cose fatte per bene, gradevoli, che diano soddisfazione, che rendano concreti i desideri, che restino nel cuore per sempre. Solo trovo assurdo che ci sia chi addirittura si indebita ( e se anche non si arriva a questo, comunque spende tantissimo) per un pranzo o una cena di nozze nel locale più "in", per le bomboniere esclusive... e per l'abito da sposa.
Mia opinione, eh.
Già nei mesi precedenti avevo fatto una capatina in un negozio di abiti da sposa ma i prezzi mi avevano scoraggiato; avevo visto su appuntamento anche due sarte amiche di mie amiche e quindi che mi avrebbero trattato con un occhio di riguardo per un abito da sposa su misura.
I miei genitori mi avevano detto che, a meno ovviamente di cifre da capogiro, sarebbero stati felici se io avessi trovato l'abito che desideravo pur se un po' costoso. Ma a me proprio non scendeva giù di fargli spendere tanto.
Fu a quel punto che, su suggerimento della moglie di mio fratello, iniziai a farmi un giro su Ebay. E mi trovai di fronte a così tanti abiti da sposa, di ogni foggia, marca, modello, colore.... che mi girava la testa! Nuovi o usati, dall'Italia o dall'estero. C'era da perdersi.
Ad un tratto, dopo qualche giorno di ricerca, l'occhio mi cadde su un abito. Nuovo con etichetta, della Pronovias, ma della collezione precedente. Quindi in qualche modo già vecchio, sorpassato, secondo loro (ma a me non poteva fregare di meno di che collezione fosse). Messo all'asta da un venditore italiano.
Color avorio, come piaceva a me. Con spalline larghe e scollo quadrato, proprio come piaceva a me. Con corpetto decorato non eccessivamente e la parte di sotto invece semplice e liscia, leggermente svasata, con giusto un accenno di strascico, come avrei voluto io. Taglia 44, la mia.
Base d'asta: 230 euro.
Mi soffermai a vedere la tabella delle misure, perchè al di là della taglia meglio vedere proprio in cm che dati forniva il venditore. Erano assolutamente compatibili con le mie misure.
Decisi di provare a fare un offerta, senza dirlo a nessuno. Poi ci ripensai e lo dissi a mia madre, la quale lo venne a vedere in foto, davanti, di dietro, i particolari... e come me restò colpita positivamente. Non credevo sinceramente che mi avrebbe però appoggiata in questa cosa, alla fine. E invece mi disse: "E che cosa aspetti? Non lo diciamo a nessuno, neppure a papà per adesso. Resta un segreto tra noi due. Se ti piace tanto e vuoi provare... prova. Male che vada, se non ti sta bene, se da vicino scopri che non è di buona fattura o peggio ancora se è una fregatura proprio e non potessimo avere rimborsi, se pure dovessimo perdere i soldi la cifra è comunque contenuta."
Allora mi decisi: feci l'offerta di 250 euro. E il giorno dopo scoprii di aver vinto l'asta.
Non ti dico l'emozione quando il corriere a distanza di pochi altri giorni mi consegnò il pacco! Ma anche non ti dico l'ansia: lo vidi così piccoletto e mi sembrò così leggero che, ti giuro, per un momento pensai che fosse vuoto o che ci avrei trovato dentro della carta o del polistirolo :D
Ma per fortuna tutto era come doveva essere. Lo provai alla velocità della luce e credimi se ti dico che sembrava essere stato cucito su misura per me. Non un aggiusto da fare, non un millimetro da allargare o stringere. E così fu fino al 17 luglio 2006, quando raggiante come mai lo indossai per andare in sposa all'uomo della mia vita.
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Foto privata - vietata la riproduzione |
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Foto privata - vietata la riproduzione |
PS: il velo me lo prestò una delle mie innumerevoli cugine, era il suo e lo aveva prestato già ad un'altra cugina prima di me e l'ha prestato anche ad un'altra dopo di me.... una sorta di tradizione di famiglia, insomma! E, incredibile a dirsi, sembrava essere stato fatto per essere abbinato al mio abito, per foggia e per sfumature di colore del merletto :)))
PS2: sappi, Lilli, che a tutt'oggi sono pochissime le persone a conoscenza di come e dove io abbia acquistato l'abito da sposa... per cui, acqua in bocca ;) :D