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martedì 7 febbraio 2012

Quando "palla" non è solo una parola...

Cara Lilli,


c'è un concetto che io ho sempre amato esprimere: tutto è relativo. Si, di assoluto c'è ben poco, ne sono fermamente convinta. Ci sono cose che hanno significati e valori diversi a seconda di chi le vive, se si tratta di esperienze o avvenimenti, e a seconda di chi le dice, se si tratta di parole.


E in questo caso ti voglio portare l'esempio di una parola, una semplice parola di uso comune che tu diresti: che altro senso può avere se non quello che tutti le attribuiscono? Prendi la parola "palla" e dimmi: cosa potrebbe mai indicare se non un oggetto sferico che può essere di grandezza e materiali diversi ma che comunque resta sempre un oggetto di forma sferica che rotola?


Ebbene, se questa semplice parola la pronuncia un qualsiasi bambino di 4 anni e mezzo circa la sua mamma neppure ci fa caso, è normale così. Ma se la pronuncia una bambina di 4 anni e mezzo circa che fino ad un attimo prima avevo detto solo stentatamente "mamma" e "papà" e ripetuto le vocali e qualche sillaba come "ba-be-bi-bo-bu" o "ta-te-ti-to-tu"...beh, assume tutto un altro valore e significa: "Ecco, forse ho trovato la chiave per aprire la simbolica porta della comunicazione verbale e adesso inizia una nuova epoca per me!".


Va bene, Lilli....te l'ho portata un pò a lungo, perdonami, ma ciò che voglio farti sapere in realtà è che la mia monella riccioluta ha proununciato distintamente la parola PALLA!!! Si, hai letto bene!!! A dire il vero è accaduto una ventina di giorni fa ma ho voluto aspettare di vedere come si evolveva la situazione prima di darti la notizia, questa notizia che desideravo darti non sai da quanto tempo e che in certi momenti di sfiducia ho temuto che non avrei mai potuto darti...


Ebbene ora non solo posso raccontarti di come l'ha detto una volta, poi due, tre, poi tantissime volte, ma anche di come a "palla" sono seguite nel giro di pochi giorni altre parole: "latte", "auto", "pera", "pipì", "pappa", "Lella" (alla domanda: come ti chiami?), "si" (adesso davvero deciso) e "do" per no e poi accenni di parole ("agua" che sarebbe acqua, "totto" per biscotto, "tao" per ciao, "Atotio" alla domanda: come si chiama il fratellino?) che per adesso sono solo tentativi  ma che dimostrano come lei ora, FINALMENTE, desideri imparare a parlare. 


Lo aveva detto già da molte settimane la logopedista che la comprensione era davvero buona, che era alta la soglia di attenzione durante le sedute di terapia e che prima o poi tutto ciò che "entrava" in qualche modo sarebbe anche "uscito", quando la monella avrebbe sentito dentro di sè lo stimolo, il desiderio di parlare per davvero, di esprimersi, di farsi capire dagli altri non più a gesti o con i capricci e i pianti.


E sai la cosa troppo carina? Molte delle parole che cerca di pronunciare sono i nomi dei suoi pupazzi preferiti!!

Fa un suono buffo che non so riprodurre per iscritto per indicare "Tinky Winky", poi dice "Pippi" per indicare Dipsy, "Lala" e "Po" li dice bene (sono troppo facili!) e poi non può mancare all'appello Winnie The Pooh, per lei solo "Pu", e naturalmente l'amata gattina che da Hello Kitty nella sua lingua attuale diventa "Alo Titti" :-)


E quando le canto "Tanti auguri..." e mi fermo, lei sorride con tutta la dentiera (!!) e continua dicendo"...a te!" e andiamo avanti con tutta la strofetta e alla fine batte le mani felicissima :-)


Ecco, è questo il punto importante: la mia monella è felice! E' orgogliosa di sentirsi dire che è stata brava, è contenta di provare a dire varie cose anche se non ci riesce ancora....ma lei ora si butta, sbaglia, storpia le parole e ne ride, proprio come fanno normalmente i bambini ad un anno e mezzo/due  o poco più....e il fatto che lei di anni ne abbia quasi 4 e mezzo la rende mille volte più tenera.


Credimi, Lilli, è commovente vederla sforzarsi per pronunciare quei suoni che sono una vera e propria conquista per lei. Ed io, che sono la sua mamma e che non ci ho dormito la notte pensando che forse non avrebbe mai parlato, ora non posso che sciogliermi letteralmente davanti a questo piccolo-grande miracolo.


So che questo è soltanto l'inizio, che di lavoro a da fare ce n'è tanto, che parlare non è la sola cosa che deve imparare a fare bene, ci sono altri problemi da affrontare e da risolvere. Ma siamo sulla buona strada, ora ne ho la conferma. 


Amore della mamma sono tanto orgogliosa di te!!!

 

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