Cara Lilli,
oggi, in uno dei miei periodici momenti di acuto romanticismo, ho riletto (per l'ennesima volta) un pò di pensieri dedicati nel tempo all'amore della mia vita.
Mi
sono soffermata su uno scritto, risalente a circa tre settimane dopo
che il mio sogno di stare con lui si era avverato, che esprime la mia
convinzione di aver finalmente trovato la felicità
cercata affannosamente nei primi 26 anni della mia vita, dopo una breve
storia adolescenziale, una strana e indefinibile storia giovanile,
una lunga storia tormentata (e unilaterale, ahimè!) a far da sfondo ad
adolescenza e giovinezza, e qua e là situazioni di scarsa
rilevanza, destinate a finire in un nulla di fatto già sul nascere.
Ecco cosa scrissi:
LA META
Ognuno ha una sorgente della felicità:
è nascosta in qualche angolo dell'anima.
Io l'ho trovata per caso
e ho seguito il suo corso:
ho attraversato foreste buie e spaventose,
pianure troppo piccole per scegliere di viverci,
interminabili sentieri,
tutti tristemente uguali tra di loro.
Solo ora ho scoperto la mèta luminosa del mio lungo cammino:
ho seguito il fiume della felicità per tutta la vita...
...e mi ha condotto fino a te!
(06/01/2000)
Riscriverei mille volte queste parole, Lilli: a distanza
di 12 anni e mezzo posso dire che la mia convinzione di allora non è
stata smentita, anzi...è sempre più radicata in me!
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