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giovedì 31 gennaio 2013

Liberiamo una ricetta 2013: Frittata di riso

Cara Lilli,

aderisco con gran piacere ad un'iniziativa che sta dilagando tra i blog quest'oggi: "Liberiamo una ricetta- edizione 2013"


Se vai a dare un'occhiata da MammaFelice scoprirai che ...

"Quest’anno le fondatrici di Liberiamo una Ricetta hanno fatto una nuova chiamata: un giorno di #liberericette a blog unificati, per scambiarci ricette tutte insieme, ma soprattutto per liberare la nostra amicizia sulla Rete.

Il 31 Gennaio 2013 cucineremo tutte insieme e ognuna pubblicherà la sua ricetta sul proprio blog, liberandola e lasciando che diventi un ‘patrimonio’ per tutte: un regalo di libertà e di amicizia. [...]

Non vogliamo fermarci solo al post. C’è qualcosa che quest’anno vorremmo fare concretamente. In particolare: donare un aiuto, anche piccolo, al Centro Astalli di Roma, e in particolare alla mensa dei rifugiati. [...]

La mensa del Centro Astalli è aperta cinque giorni a settimana, e ogni giorno prepara più di 400 pasti caldi. Il costo dei pasti: 5eur per un giorno, 25eur alla settimana o 100eur al mese. Si può donare qualunque cifra, utilizzando il conto corrente postale, n. 49870009, intestato a: Associazione Centro Astalli – via degli Astalli 14/A – 00186 Roma o tramite Bonifico Bancario, Banca popolare di Bergamo, sede di Roma, via dei Crociferi 44: IBAN IT 56 N 05428 03200 000000098333.

Indicheremo nella causale la dicitura “#liberericette”, per far sentire la nostra presenza. Voi ci sarete?


E così eccomi qui a liberare anche io una ricettina facile facile, che mi è particolarmente cara perchè la preparava spesso mia nonna, quella di cui ti ho parlato ieri: la frittata di riso.

Ti indico le mie dosi per una frittata media (ma possono essere riadattate a proprio piacimento!)

- 4 uova
- 100/150 gr di riso (a seconda se la si più o meno "ricca")
- 3 fettine di scamorza o galbanino
- sale
- pepe
- un paio di cucchiai di latte
- olio o burro per la cottura in padella

Cuocere al dente il riso.
Sbattere le uova con il latte, quindi salare e pepare a piacimento.
Unirvi il riso e il formaggio a pezzetti.
Ungere una padella con un pò d'olio o con del burro se si preferisce e versarvi il composto.
Far cuocere qualche minuto per lato e poi gustare tiepida.

Questa è una frittatina mono porzione, con un uovo solo!

Buon appetito, Lilli!

Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia. Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web“.

mercoledì 30 gennaio 2013

Finchè il cuore batte

Cara Lilli,

poco fa ho adagiato il monellino sul divano per il suo pisolino pomeridiano, dopo che si è addormentato stretto abbracciato a me. Lo fa sempre da un pò di tempo: desidera avere questo contatto fisico forte, cuore contro cuore, per potersi poi abbandonare al sonno senza paure. 

Fuori c'è il sole. Le giornate d'inverno col cielo terso e il sole splendente sono bellissime. Quando è così l'inverno mi piace, mi piace tanto.

Questa pace (vivo un pò fuori dal centro abitato, quindi è abbastanza silenzioso) e questa luce calda che arriva dal balcone, seppure con i vetri chiusi, aiutano a pensare. E soprattutto a ricordare.

Non ricordo quando io sia venuta a conoscenza per la prima volta del fatto che esistesse la morte. Non ricordo chi me lo abbia spiegato, nè in che occasione specifica sia successo.

Però una cosa c'è nella mia memoria: potevo avere 4-5 anni, più o meno l'età della monella quindi, e qualcuno dei miei familiari mi aveva detto che finchè il cuore batteva si era vivi, si stava bene. Rammento questa affermazione, ma non il contesto in cui mi fu detta.

So che spesso i bambini piccoli quando iniziano a comprendere che prima o poi le persone muoiono e non ci sono più, vivono l'angoscia di perdere la loro mamma o il loro papà. Io no, non ho avuto questo tipo di angoscia, non so perchè. Ma ho vissuto la paura di perdere la mia nonna adorata, quella materna, che abitava in casa con noi.

Lei era la mia seconda mamma, lei era uno dei miei punti di riferimento. E io ero quella che tutti dicevano l'aveva salvata dalla depressione dopo la morte di mio nonno, restituendole il sorriso e la voglia di vivere.

Forse realizzai che essere vecchi voleva dire essere più vicini alla morte, non so. Fatto sta che non potrò mai dimenticare le ore trascorse a casa con lei, in quei pomeriggi in cui magari mamma e papà erano fuori per i consigli scolastici o per delle commissioni da fare, quando nonna, avvolta nella sua vestaglia (mi ricordo ancora come era fatta, i colori, i disegni del tessuto) mi teneva in braccio per raccontarmi favole e filastrocche. 

Io allora mi stringevo a lei, forte, come il mio monello fa adesso con me per addormentarsi, mettevo la mia testa sul suo petto e restavo lì ad ascoltare... Ad ascoltare i suoi racconti, si, ma anche e soprattutto il battito del suo vecchio cuore. E dentro me ripetevo "Finchè il cuore batte, nonna resterà insieme a me!".

Ricordo nitidamente la sensazione di pace che mi trasmetteva quel pulsare ritmato, ma allo stesso tempo ricordo la paura che mi prendeva ogni volta, che d'un tratto quel battito potesse fermarsi... 

Poi, così come era iniziato, quel periodo un pò strano è passato. Il cuore della mia nonnina ha continuato a battere per altro tempo, fortunatamente. Ma si è fermato comunque troppo presto per me, all'improvviso, quando avevo 14 anni e mezzo.

Non ero con lei quando è accaduto, la mia testa non era appoggiata sul suo petto. In un certo senso quindi è come se per me quel cuore non si sia mai fermato. E infatti ancora adesso, quando mi corico, a volte immagino di mettere la testa sul cuscino e di riascoltare quel battito. 

domenica 27 gennaio 2013

...ma poi è felice

"Mamma, cosa fa questo bimbo?"

"Si nasconde"

"No! Fa il bagnetto!"

"Non proprio, tesoro della mamma. Si nasconde da dei signori che vogliono fargli del male"

"E' triste."

"Si, purtroppo si."

"Ma poi è felice!"

"Si, amore mio..poi è felice perchè torna dalla sua mamma..."

Bambino nella latrina,"Schindler's List"-Olio su carta-© 2011-2013 Luca Esposito


27 gennaio - GIORNATA DELLA MEMORIA

PER NON DIMENTICARE. MAI.


Cara Lilli,

questo breve dialogo non è reale, l'ho inventato io ma è quello che potrebbe dirmi davvero la monella davanti a questa immagine tremenda. 
Lei, creatura ancora non toccata dal male del mondo, dall'orrore e dal dolore straziante e ingiustificabile, dalla disumanità dei folli che hanno reso possibile una cosa del genere.
Lei, che chiede sempre "cosa fa?" e che ama distinguere le diverse espressioni del viso dei personaggi dei suoi libri di fiabe e anche delle persone nelle fotografie. 
Lei, che quando vede qualcuno triste subito aggiunge: "Ma poi è felice!", perchè nel suo candore è sicura che ogni tristezza subito passi. Ma che non sa che invece tante, tantissime, troppe persone, tra cui moltissimi bambini come lei, non sono mai più stati felici. 
MAI PIU'.

Non dimentichiamo. La memoria è forse la sola vera arma che abbiamo per far si che un orrore simile non si ripeta.



Hanno scritto sullo stesso tema:

Odore intenso di carta: E voi cosa raccontate ai più piccini?

Saray: שואה - Giorno della memoria - שואה

La Solita Mamma :  L.A.V.A. Fumo nel giorno della memoria

venerdì 25 gennaio 2013

I venerdì del libro (115°): RITRATTO DI SIGNORA

Cara Lilli,

rieccoci a venerdì: oggi per partecipare all'iniziativa di HomeMadeMamma ti parlo brevemente di un romanzo letto a dicembre insieme al Gruppo di Lettura Bryce's House, cioè RITRATTO DI SIGNORA di Henry James, pubblicato nel 1881.

L'ho letto con molto interesse perchè ero prorio curiosa di vedere se mi sarebbe piaciuto (avevo timore di annoiarmi un pò, lo confesso).
 
Ebbene, è stata una piacevole sorpresa, una lettura interessante e gradevole, contrariamente a quanto mi ero immaginata.

 
Le vicende di Isabel, giovane americana rimasta orfana che segue in Inghilterra una sua zia ed entra in contatto con un mondo diverso da quello a cui era abituata, mi hanno tenuto compagnia per parecchi giorni. Infatti, ho letto senza correre, con calma, affezionandomi un pò alla volta ai personaggi.

 
Ho amato Ralph, il cugino della protagonista: mi ha colpito e anche un pò intenerito con i suoi problemi di salute che gli tolgono speranze di una vita lunga e felice, ma con allo stesso tempo un'ironia e un'intelligenza che lo rendono originale. Comprendo quindi i sentimenti di Isabel nei suoi confronti, anche se poi la giovane protagonista fa scelte che la portano a vivere una storia che la delude e la amareggia, rendendola moglie infelice del signor Osmond.


Anche la figura del vecchio zio acquisito (in quanto marito della zia), che intesse un rapporto subito diretto e particolare con Isabel, mi è piaciuta.
 
Tutti i personaggi che ruotano intorno alla protagonista lasciano il segno (chi più in positivo, chi più in negativo) e questo è un pregio perchè non sempre così avviene nei romanzi: a volte ci sono figure non ben delineate, poco incisive, cosa che qui non ho riscontrato.

 
Mi ripropongo di vedere anche il film, che mi dicono sia ben fatto. Mi incuriosisce vedere l'interpretazione di Nicole Kidman nei panni di Isabel.




<< La sua vita sarebbe stata in armonia con la più piacevole impressione ch'essa poteva produrre: voleva essere ciò che sembrava e sembrare quel che era.>>


I venerdì del libro su altri blog li trovi QUI.

martedì 22 gennaio 2013

Monello: il punto.

Cara Lilli,

naturalmente intendo il punto della situazione.

Si, perchè ogni tanto è bene riassumere un pò le cose, per averle belle chiare, lì davanti agli occhi, e poterle un domani rileggere e ricordare.

Dunque: il monello oggi. 
Vediamo...

Il monello è bellissimo (si sa che ogni scarrafone è bello a mamma sua, ma comunque lui è davvero molto carino!!!), sorride con gli occhi oltre che con la bocca e poi fa delle espressioni buffissime che non so chi gli abbia insegnato.

Il monello da un pò di tempo ha una nuova passione: le fette biscottate. Lui le ama, vivrebbe di sole fette biscottate. Già se vede che qualcuno apre lo sportello del pensile della cucina in cui sono le cose per la prima colazione arriva tutto trafelato e poi se riconosce il pacchetto delle fette biscottate mentre lo si apre è tutto un gioire, un ridacchiare, e aspetta a bocca aperta che gliene si porga una. Poi la prende, la guarda, la rigira tra le mani, e alla fine, mantenendola con il pollice e l'indice (in modo piuttosto chic devo dire) la porta alla bocca e comincia a sgranocchiarla delicatamente, con gusto ma senza fretta. Quando l'ha finita torna per averne un'altra.

Il monello guarda volentieri Peppa Pig insieme alla monella e ama in particolare il personaggio di George, il fratellino piccolo (identificazione? hanno anche la stessa età: 2 anni!) che lo fa sbellicare dal ridere.

Il monello non fa il classico bagnetto. Lui fa la doccia. E la fa fare anche a mamma e papà, perchè sono costretti a lavarlo in due (papà lo mantiene e mamma usa doccetta e spugna) mentre lui è in piedi nella sua bella vaschetta che è posizionata all'interno della vasca grande e si agita come un forsennato perchè non vuole saperne di sedersi e schizza acqua ovunque, specie mentre gli si lavano i capelli.

Il monello è un "mammarulo" (come si dice dalle mie parti), ossia vive in simbiosi con la sua mamma. Senza aver chiesto il di lei parere. Ossia senza che la povera mamma possa fare altrimenti. Lui le vivrebbe incollato addosso, praticamente. Era già un pò così, ma da qualche settimana lo è diventato in modo esasperante. La mamma per caso esce dalla stanza? Lui la segue immediatamente. La mamma si siede? Lui le si arrampica in braccio all'istante (e a volte cerca di arrampicarsi anche mentre lei è in piedi). La mamma va in bagno o in camera da letto o nello stanzino e chiude il cancelletto di legno fatto appositamente dal papà per sbarrare la strada proprio al monello in un punto del corridoio, onde evitare che lui si avvicini alla stufa a pellet, la tocchi e si ustioni (come è accaduto, per fortuna in modo lieve, alla sua cuginetta)? Lui si siede a terra dietro il suddetto cancelletto, immobile ad aspettare il suo ritorno (con pianterello opzionale). Tipo cane da guardia.
Non importa se c'è il papà (che pure ama tanto) o gli zii o i nonni: basta che sia presente la mamma e lui non bada a nessun altro se non a lei.

Il monello è un monello, davvero. Ricordi quando ti scrissi che con l'inizio dell'anno nuovo aveva raddoppiato la monellaggine? Ecco: mi sbagliavo. L'ha centuplicata. 
Se qualcuno entra a casa nostra in questo periodo la prima cosa che si troverà davanti, nell'ingresso, sono due o tre sedie. Poi andando nella stanza della monella, dove c'è anche il computer, ecco altre sedie messe lì in mezzo. 
Eh si, perchè sedia+tavolo=monelloinpiedisultavolostesso (tutto attaccato rende meglio l'idea).
Quindi la mamma può tenere le sedie attorno al tavolo della cucina o del soggiorno solo quando effettivamente c'è qualcuno che ci stia seduto sopra, se no deve toglierle. E non basta allontanarle un pò, vanno messe proprio via, se no lui le spinge, riavvicinandole ai tavoli, e ci si arrampica di nuovo. Quando non le usa per tentare la scalata al piano di lavoro della cucina o ad altre vette.
E poi apre tutti i cassetti, specie quelli della cucina, per prendere ad esempio i coperchi grandi e pesanti e usarli tipo trottola sul pavimento. Ed apre anche le porte, mettendosi in punta dei piedi per arrivare più agevolmente alla maniglia. Quindi se con la monella (piccola) bastava chiudere una porta se si voleva evitare che entrasse in una determinata stanza, con lui si deve anche chiudere a chiave. Sempre fino a quando non imparerà anche a girare la chiave nella serratura (e a questo punto me lo aspetto tra non molto).

Queste ed altre amenità rendono alla sua mamma le giornate mooooolto faticose, considerando anche che in tutto questo c'è pure la monella da seguire. Tanto che alla sera la povera mamma normalmente non ce la fa proprio più e a volte dà un pò in escandescenza (lo confessa).

Ma si sa. Il monello è il monello. E la sua mamma lo ama da morire [specialmente quando dorme beato ;-) ]  


PS: una notizia bellissima, Lilli! La cara Miky di Passione Fotografica ha indetto un giveaway (scadenza 01/02/2013) il cui dono finale sarà una sua stampa su tela 30x30...invito tutti a partecipare!

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domenica 20 gennaio 2013

Idea salva-aperitivo dell'ultim'ora: muffins salati all'acqua frizzante

Cara Lilli,

oggi è domenica, siamo nel primo pomeriggio e ho pensato che potrebbe tranquillamente capitare a me, a te o a chi si trova a passare di qui qualcosa nelle prossime ore.
Cosa? Ecco: una telefonata inattesa, nel tardo pomeriggio, degli amici o parenti di turno che placidamente avvisano che sono in giro "proprio dalle tue parti" e pensano di passare a fare una visitina "magari prima di cena" e aggiungono "ma non ti dare pensiero, non è necessario che prepari niente, restiamo giusto il tempo di un saluto!"

Aiut!! Come dire di no? Ma anche...come si fa davvero a non offrir loro niente di niente, neppure un misero aperitivo?

Nessuna paura, Lilli: qui ti vengo in soccorso io con un'idea salva-aperitivo versatile e facilissima. Ti basta avere a disposizione giusto una mezz'oretta (una decina di minuti per la preparazione e una ventina per la cottura) e, a parte gli ingredienti di base che necessariamente devono essere quelli, poi si può usare ciò che si ha in casa per il ripieno ;-)

Dunque, ti propongo dei muffins salati buonissimi.

L'idea di base l'ho presa dal sito Gnamgnam di Elena, una cuochina deliziosa, e infatti già in passato ti ho presentato i suoi muffins salati con funghi e salsicce, ma adesso ti presento la mia personale variante: ho sostituito il latte con l'acqua frizzante (rendendoli più leggeri) e mi sono sbizzarrita con il ripieno, passando da quello con salumi a quello con tonno, olive e capperi, a seconda di ciò che avevo a disposizione.

Per l'impasto dei muffins (n.12) occorrono:

- 200g di farina
- 2 uova
- una bustina di lievito istantaneo per torte salate
- 50 ml olio
- 100 ml di acqua gassata
- 1 cucchiaino di sale (se si sceglie un ripieno particolarmente sapido non abbondare col sale nell'impasto!)
- pepe


Per il ripieno:

(a scelta e in proporzione variabile, a seconda dei gusti)

- salumi (ad es. salame, prosciutto cotto, mortadella)
- wurstel (di suino o di pollo)
- formaggio (ad es. tipo galbanino o scamorza) 


oppure come ho fatto io qualche sera fa:

- tonno al naturale gr 160
- olive di gaeta max una decina
- capperi sotto sale un cucchiaio ca.

 
Sbattere le uova, aggiungerci l'olio e l'acqua gassata a filo, continuando a mescolare ben bene.
Poi incorporare pian piano la farina, il lievito, il sale e il pepe.
Infine, aggiungere al composto i salumi e il formaggio a pezzetti OPPURE il tonno schiacciato un pò con la forchetta, le olive denocciolate e tagliate a metà e i capperi (dopo averli passati sotto l'acqua corrente).
Imburrare gli stampini per muffins (o usare quelli in silicone che non necessitano di burro) e riempirli un pò più della metà.
Infornare a 180° per circa 20 minuti.

Et voilà...pronti per essere mangiati, accompagnati da un aperitivo alcolico o non alcolico, come si preferisce!


Ecco una rappresentanza di muffins salati con tonno, olive e capperi...

...ed ecco l'interno di un muffin con tonno, olive e capperi


Ti dirò, Lilli, a me e mio marito e a chi li ha assaggiati questi muffins piacciono davvero molto, così che cerco di non farmi mai mancare in casa il lievito istantaneo per torte salate, qualora ci venisse voglia di muffins ;-)

E sai una cosa? Li ho anche sfruttati come pensierino da portare andando ospite a pranzo da qualcuno (ad es. mio fratello o i miei suoceri) da gustare come antipasto :-)

E POI...dimenticavo: BUON APPETITO, LILLI!