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domenica 27 luglio 2014

Torta facile al cocco

Cara Lilli,

per tornare a postare dopo una piccola pausa, presa per lasciare spazio alle emozioni varie (tristezza, malinconia, tenerezza) che mi si agitavano in cuore dopo la scomparsa del mio carissimo zio, ho pensato che essendo domenica posso proporti una ricettina semplice e buona per un dolce al cocco.

Io a dire il vero non lo faccio da un pò di tempo, ma mi è tornato in mente e lo voglio preparare di nuovo al più presto :-)

La ricetta ricordo che la trovai anni fa su Cookaround Forum, ma modificai qualcosa (il tempo di cottura innanzitutto, che era previsto più lungo, e la potenza del forno, che era previsto più alto, nonchè l'ordine di inserimento degli ingredienti) e comunque non mi segnai l'autore di preciso, mi dispiace. Chiunque sia spero non me ne voglia e se mai dovesse passare di qui può senz'altro rivendicare i suoi diritti: lo citerò volentieri, come è giusto!

Ecco cosa occorre:
 
- 360 gr di farina
- 160 gr di farina di cocco
- 250 gr di zucchero
- 160 gr di burro
- 250 ml di latte
- 2 uova
- 1 bustina di lievito x dolci
- 1 scorza grattugiata di limone (facoltativa)

E' estremamente facile: si inizia montando le uova con lo zucchero fino a farle diventare spumose, aggiungendoci poi il burro ammorbidito, il latte, la farina, il lievito ed infine la farina di cocco.

Si imburra e infarina uno stampo da 28 cm di diametro (se si desidera un dolce più alto se ne può usare uno più piccolo) ci si versa il composto e si inforna a 180° per 40 minuti, facendo comunque la prova dello stuzzicadenti, per sicurezza.

NOTA: Il gusto del cocco non è particolarmente forte, questo va detto. Si può provare ad aumentare un pò la dose di farina di cocco, riducendo proporzionalmente quella di farina 00, in caso si voglia avere un sapore più deciso :-)

Foto un pò datata...



Questa torta è bella morbida e adattissima per la colazione e la merenda.

Buon appetito, Lilli!


mercoledì 23 luglio 2014

I viaggi del cuore

Cara Lilli,

ci sono volte in cui quando sali in auto e parti, il viaggio che comincia non è solo fisico.

Ci sono viaggi che il cuore fa insieme al corpo, ma anche oltre il corpo stesso. Perchè si sa che il cuore ha percorsi tutti suoi, che nessuna autostrada potrà mai circoscrivere.

Ho fatto un viaggio del cuore l'altroieri.

Sono partita quasi di corsa, senza averlo programmato se non giusto un paio di ore prima. I viaggi del cuore spesso sono così: improvvisi, seguendo l'impulso del momento. 

Mio marito si è preso un pomeriggio libero al lavoro per restare a casa con i monelli.

E mentre io raggiungevo mio fratello e mia cognata e proseguivo poi con loro, libera dall'incombenza di dover guidare, ho potuto lasciare che il cuore corresse per conto suo.

Verso Roma, poi Orte, poi l'Umbria e l'amata Spoleto...

Il mio cuore è andato avanti, mentre io, seduta nell'auto di mio fratello che pure macinava chilometri, non ruscivo a stargli dietro. 

Ma tanto  il mio cuore conosceva bene la strada, dopo averla fatta un sacco di volte nei miei anni giovani. Non poteva sbagliare per nessuna ragione al mondo.

E non parlo delle gite di famiglia, no. Parlo dei viaggi miei. Miei e basta. Quando partivo e mi rifugiavo a Spoleto dai miei zii. Dopo l'esame di maturità, ad esempio, o dopo tanti esami universitari. Per una pausa, un momento di pace, un momento di svago, di affetto grande. 

Anzi, la prima volta avevo 9 anni. Una settimana intera da sola con gli zii. Indimenticabile. 

Per tanti anni sono stata in quella che era la loro casa di allora, un pò fuori mano, con un prato enome intorno, in cui troneggiava un salice piangente che ha fatto ombra a tanti miei pensieri adolescenziali, che ha ascoltato tanti miei sussurri di ragazza innamorata o tanti dubbi e paure tipiche di quell'età.

E il campo dietro la casa....grande, un pò scosceso, coltivato da mio zio prima nel tempo libero dal lavoro, poi con più continuità dopo la pensione anticipata.

Mio zio. Il mio zione un pò orso, ma in senso buono. Poco incline per troppo pudore alle manifestazioni d'affetto, proprio il contrario di me, ma che proprio in me diceva di aver trovato la figlia femmina che non aveva avuto. Lui, padre di due ragazzoni belli, grandi e grossi.

Quante ore passate con gli stivaloni di gomma ad innaffiare la lattuga (e a cercare le lumache che vi si nascondevano tra le foglie!), a cogliere la frutta, a dar da mangiare alle galline. Io e lui.

E quante ore a passeggio per Spoleto, con lui che amava fare da cicerone. Io e lui.

Poi la casa è cambiata, più vicina al centro abitato, meno affascinante della casa di campagna, ma ugualmente bella perchè c'era lui lì, insieme a zia. E io ci tornavo sempre con lo stesso amore e la stessa gioia.

E tu lo sai bene, Lilli, che in quella casa, la seconda, ci sono stata anche con il mio amore, di ritorno dalla luna di miele, perchè zio non era potuto venire al nostro matrimonio per evitare strapazzi al suo cuore ballerino e discolo. 

Da quando sono arrivati i monelli ci sono state più telefonate che viaggi. Ma ogni volta era comunque una cosa bellissima parlare con lui, che mi diceva sempre che la sua casa per me, per la famiglia che mie ero creata, era sempre aperta.

Tenero, zio. Schivo, ma tanto tenero.

Ci siamo voluti un bene immenso, io e lui.

E l'altroieri, quando l'auto con me dentro è arrivata davanti casa sua, il mio cuore era già lì da un pezzo. Corre veloce il cuore quando si tratta di andare da chi si ama.

Stavolta non c'era zio a darmi il benvenuto sulla porta, col suo sorriso mite e dolce, simile a quello del mio papà. Il mio cuore lo sapeva ma egualmente non voleva crederci.

Questo viaggio del cuore si è concluso in modo molto diverso da tutti quelli che ci sono stati negli anni addietro. Con un dolore lancinante che non credevo che avrei più provato dopo la perdta dei miei genitori.

Ma lui era il mio zio speciale. 

E adesso ho un altro angelo custode, ne sono certa.

 

venerdì 18 luglio 2014

Venerdì del libro (184°): LA CASA DIPINTA + segnalazione novità!

Cara Lilli,

oggi è venerdì e sono qui a scriverti per seguire come sempre l'iniziativa di HomeMadeMamma e segnalarti la mia ultima lettura in ordine di tempo: LA CASA DIPINTA di John Grisham.

Ho scoperto questo libro grazie alla recensione fatta tempo fa da Moky del blog Sempre mamma.

Premetto che finora non avevo mai letto nulla di Grisham, il che è strano per chi come me ama il genere thriller, ma comuqnue alla fine ho deciso di iniziare a conoscere questo autore partendo proprio da qui, anche se LA CASA DIPINTA narra una storia piuttosto diversa dal solito filone di Grisham, in realtà.

Tutto si svolge nell'Arkansas degli anni '50, tra piantagioni di cotone e le case di legno. Le vicende riguardano in particolare una famiglia e i suoi componenti (nonni, padre, madre e figlioletto) alle prese con la raccolta del cotone, aiutati da montanari e messicani giunti in zona come lavoratori stagionali.

Il lettore segue la storia attraverso gli occhi del piccolo Luke, che a soli 7 anni già aiuta la famiglia nella piantagione, venendo anche giustamente remunerato come ogni altro bracciante. Luke non ha il televisore in casa, ma alla radio segue le partite di baseball dei Cardinals e sogna di mettere da parte i soldi per comperare una giacca della sua squadra del cuore.

La vita di questo bambinetto sveglio e intelligente viene però sconvolta da una serie di eventi (da quelli naturali come un'inondazione, a quelli umani come le morti o le nascite) che lo faranno davvere crescere, anche troppo in fretta, tra segreti da conservare e desideri da realizzare.

Un libro che si legge con calma, questo. O almeno è così che l'ho letto io: un pò alla volta, senza avere l'ansia di arrivare presto alla fine, ma assaporando le atmosfere di quel tempo e soprattutto di quel mondo che è così lontano dalla nostra realtà.

Sussulti veri e propri ce ne sono pochi per il lettore, ma anche questo può essere apprezzabile se si accetta il fatto che non si tratta di un thriller.

L'autore è stato bravo a rendere la visione propria di un bambino, pur se già abbastanza maturo rispetto a tanti suoi coetanei. Le sue sensazioni, i suoi timori, le sue speranze.

E il titolo del romanzo acquista un senso leggendolo. Non voglio svelare nulla a riguardo perchè è un particolare che a me è piaciuto capire arrivandoci pagina dopo pagina.

Adesso mi dovrò cimentare nella lettura del Grisham più classico, quello de "Il cliente", "La convocazione", "La giuria", "Il re dei torti" e via dicendo.




<< I braccianti delle montagne e i messicani arrivarono lo stesso giorno. Era un mercoledì dell'inizio di settembre del 1952. A tre settimane dalla fine, i Cardinals erano sotto rispetto ai Dodgers e la stagione sembrava perduta. Il cotone, più alto di me, arrivava alla cintola di mio padre che prima di cena bisbigliava al nonno parole che sentivo di rado. Sarebbe stato forse un "buon raccolto". >>


I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI


Poi, Lilli, come avrai letto nel titolo del post, ti voglio segnalare una novità: grazie ad un mio precedente contatto con la digital PR della Mondadori, oggi ho avuto in visione gratuita l'anteprima di un romanzo che darà il via ad una nuova saga fantasy e che arriverà nelle librerie degli USA il 9 settembre 2014 e poi qui in Italia ai primi di novembre 2014. 

Si tratta di MAGISTERIUM, di Holly Black e Cassandra Clare. 

Da appassionata del genere fantasy sono proprio curiosa di leggere il romanzo intero quando sarà disponibile! 

Intanto, col permesso della digital PR della Mondadori, ho creato una pagina del mio blog apposita, contenente questa anteprima: il prologo e il primo capitolo di Magisterium sono quindi a disposizione di chiunque voglia leggerli e scoprire di che cosa tratterà questa novità editoriale :-)

La pagina la trovi nella sezione sottostante il titolo del blog.  Comunque, per maggiore completezza, ecco anche il link diretto: Magisterium - H. Black e C.Clare (prologo e primo capitolo)

Buona lettura, dunque!



giovedì 17 luglio 2014

Nozze di stagno

Cara Lilli,

8 anni fa era un lunedì come tanti per la maggioranza delle persone, ma non per me e il mio amore.

In quel giorno arrivavamo a suggellare i nostri sentimenti davanti a Dio e al mondo, emozionati ma sereni.

Oggi festeggiamo le nostre NOZZE DI STAGNO!!

Ci abbiamo creduto, abbiamo costruito mattoncino dopo mattoncino il nostro rapporto, prima e soprattutto dopo quel lunedì.

E io so che quel rapporto, quel sentimento dalle tante sfaccettature, è la base di tutto. Perchè una famiglia, anche dopo l'arrivo dei figli, che assorbono (giustamente) tanta attenzione e tanto amore, se non è cementata dal sentimento che lega la coppia, è destinata a sgretolarsi davanti alla prima avversità della vita.

L'amore che lega me e mio marito alimenta la nostra famiglia, i nostri due monelli si nutrono di esso e io non  potrei esserne più felice :-)

Buon anniversario, tesoro mio!

IMMAGINE PRESA DAL WEB




martedì 15 luglio 2014

Non esistono più le stagioni intere

Cara Lilli,

mi sa che l'ormai noto e stranoto modo di dire "Non esistono più le mezze stagioni" è destinato ad essere soppiantato o quanto meno messo in ombra da un nuovo slogan:

"NON ESISTONO PIU' LE STAGIONI INTERE"

E già: perchè prima si additavano la primavera e l'autunno che erano quasi sparite, che si passava improvvisamente dal caldo a freddo e viceversa, a seconda del periodo dell'anno, senza appunto le mezze misure.

Ma dimmi tu, Lilli: che inverno è stato quello scorso? Io vivo tra i monti e so come è sempre stato l'inverno qui, ma questo del 2014 è stato stranissimo. Il temperature davvero rigide, la neve non ci sono state se non in rare occasioni. I giorni freddi e soleggiati, quelli col cielo terso come solo d'inverno può essere, con quel feddo secco e rigenerante, non ci sono stati. Ricordo addirittura che a febbraio e pure a fine marzo ci sono stati giorni così caldi da sembrare primavera inoltrata, roba che i giubbotti imbottiti invernali non potevi usarli se no ti lessavi.  

Ha piovuto un bel pò, anche troppo, quello si. Ma il freddo invernale costante e normale proprio non c'è stato.

Il che per alcuni potrebbe essere una cosa buona, perchè magari non amano il freddo. Ma tanto buona come cosa non mi sembra, e te lo dice una che è freddolosissima! L'inverno deve essere inverno, non credi? Anche la neve è necessaria, molto più dei diluvi che hanno allagato, infangato e distrutto un pò ovunque.

E passando all'estate: che estate è questa qui del 2014? No, spiegami tu: i giorni di caldo estivo normale sono stati pochi e hanno fatto da pausa tra una perturbazione e l'altra. 

Umidità, temporali, temperature sotto la media. Poi temeperature sopra la media che ti fanno crepare, come per un pò a giugno ad esempio. Poi di nuovo in questi giorni freddo (relativamente al periodo, è ovvio, perchè parliamo di temperature non certo invernali!) e grigiore e pioggia a non finire. E vento. Tanto, troppo. E io il vento non lo tollero, mi porta il mal di testa anche se lo sento da dentro casa, devi credermi.

E non sai come vestirti, poi. Problema da non sottovalutare. 

Oggi qui siamo passati da sole a pioggia e poi a sole e poi a pioggia...dalla necessità di una giacca sulla t-shirt all'urgenza di strapparti di dosso la suddetta giacca se no sudavi da morire. 

E quando alle 15:15 circa siamo tornati dalla seduta di logopedia della monella diluviava e abbiamo atteso un pò in auto sotto casa per cercare di non bagnarci, ma vedendo che non accennava a diminuire di intensità,  alla fine ci siamo imbarcati (io, la monella e il monellino al seguito) con l'ombrello, che non è servito a niente e in pochi passi ci siamo fatti una mezza doccia. 

Va senza dire che nel momento stesso in cui abbiamo messo piede in casa è praticamente uscito il sole. Giuro. Però a parziale consolazione dopo dieci minuti ha diluviato di nuovo.

Quindi, oltre alla primavera e all'autunno, oramai anche l'inverno e l'estate non sono più quelle di una volta.

Ci si può scherzare su, Lilli, scrivere post semi-seri come questo, ma  non è affatto un buon segno :-(

domenica 13 luglio 2014

Amici pelosetti: amore tutto l'anno!

Cara Lilli,

la mia amica Stella di Parole Farfalla ha postato un appello importante, riprendendolo da Andreina de Il cestino dei gomitoli, e io voglio a mia volta riproporlo qui da me: sì, perchè se ne sentono davvero troppe ogni anno durante il periodo estivo su cani, gatti, animali da compagnia in genere che vengono abbandonati.

Abbandonati. In autostrada, in campagna, ovunque. 

No, dico: ABBANDONATI. 

Lasciati così, incontro ad un destino che molto difficilmente avrà un lieto fine.

Loro, che donano amore incondizionato tutto l'anno e che non si prendono certo vacanze.

Dovremmo imparare da loro noi essere umani, che di umano a volte abbiamo ben poco.

Se si sceglie di avere un amico pelosetto in casa, allora l'amore deve essere vero, incondizionato, che dura tutto l'anno...ferie comprese!!

E in più voglio ricordare che l'abbandono di animali è anche un reato, punibile ai sensi dell'art.727 del Codice Penale:

 "Art. 727. - (Abbandono di animali). - Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattivita' e' punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze".



Immagine presa dal blog di Andreina, "Il cestino dei gomitoli"


venerdì 11 luglio 2014

Venerdì del libro (183°): VOGLIA DI CUCINARE - Ogni giorno una nuova ricetta

Cara Lilli,

mi dispiace di essere stata questa settimana poco presente qui sul blog e anche sui blog degli altri, ma davvero non ho avuto nè troppo tempo nè troppa testa per fermari a scirvere, presa dai monelli, dal tempo caldo e afoso e da ieri poi anche piovigginoso e umido e da tante piccole incombenze che mi hanno lasciato piuttosto stanca.

Oggi però è venerdì e pur di non perdere l'appuntamento con l'iniziativa di HomeMadeMamma, non avendo la concentrazione giusta adesso per la recensione che avevo in mente da ieri (è solo rimandata...ti lascio con la curiosità!) ti voglio almeno suggerire un libro di cucina che mi è stato regalato qualche Natale fa da una mia zia: VOGLIA DI CUCINARE - Ogni giorno una nuova ricetta, della Giunti Demetra.

E' un libro con molte foto dei piatti finiti (ma purtroppo non quelle delle varie fasi di preparazione), diviso in grandi sezioni piuttosto "classiche".

La particolarità sono piuttosto le sotto-sezioni: 

- delizie di antipasti
- carpacci e cruditè
- pasta e tradizione
- primi di pesce
- riso e risotti
- fantasia di carni
- secondi di pesce
- tutto in un piatto
- fresche insalate
- sformati e torte salate
- l'oriente in tavola
- torte e dolcetti
- dolci al cucchiaio
- gelati e dintorni
- golosità di frutta

E poi sfiziosa è l'idea di inserire dei menù particolari "a tema":

- voglia di brunch
- una cena per due
- voglia di yogurt
- sere d'state
- voglia di cioccolato
- voglia di formaggio
- erbe, spezie e fantasia
- a tavola con l'Artusi
- menù della nonna
- a dieta con allegria
- voglia di picnic
- voglia di montagna
- voglia di piccante
- una cena vegetariana
- voglia di festa

Insomma,  un libro che può ben essere utile!





I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI