Cara Lilli,
è sera. La sera di una giornata in cui molti, moltissimi hanno detto e scritto tanto sulla ricorrenza della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz.
E meno male. Meno male che se parla ancora tanto.
Nel senso che sarebbe meraviglioso non parlarne più se questo bastasse a cancellare l'orrore di ciò che è stato.
Ma non è così purtroppo.
Ciò che è stato è un orrore che niente potrà cancellare MAI.
E allora non bisogna smettere di parlarne MAI.
Per non dimenticare MAI.
Oggi è la Giornata della Memoria
in commemorazione delle vittime dell'Olocausto.
Ho ancora nitido in mente il ricordo di me, bambina, alle scuole elementari, quando ebbi coscienza di quell'orrore, pur se limitatamente alla versione piuttosto sommaria proposta a noi piccoli studenti.
La maestra mi vide con le lacrime agli occhi e mi fece una carezza.
Provo ad immaginare oggi, che sono adulta e ne ho coscienza piena e profonda, quanto avrebbero pagato per una carezza, una sola, nel momento della disperazione più tremenda...i bambini, le donne, gli uomini vittime di quell'orrore.
Ci provo e non ci riesco, Lilli. Perchè sarebbe stato un prezzo inimmaginabile.
MAI, MAI, MAI dimenticare.
Dalla TV, oggi, ulteriori testimonianze di un orrore inconcepibile. Commozione, pena e ancora rabbia per l'assurdità di quanto è accaduto.
RispondiEliminaSolo la memoria può vendicare tutte le atrocità.
Un abbraccio. robi
Orrore inconcepibile, infatti. Eppure reale...purtroppo.
EliminaAbbraccio forte a te, Robi.
Cara Maris siamo uniti per non dimenticare, mai!!!
RispondiEliminaBuona giornata cara amica.
Tomaso
Grazie Tomaso, sei sempre attento e presente e condividi questo pensiero.
EliminaUn abbraccio!
Maris ti confesso che son rimasto sorpreso ("piacevolmente") nel vedere che ancora se ne parla e tanto. E' una eredità che dobbiamo lasciare a chi verrà dopo di noi, anche quando anno dopo anno sembrerà sempre più lontano. Non dobbiamo e non dovranno dimenticare.
RispondiEliminaPurtroppo i testimoni, i sopravvissuti, sono sempre meno di anno in anno...ma la loro eredità deve venir raccolta da noi e dalle nuove generazioni, si.
EliminaE' una grande responsabilità.
Non solo è necessario ricordare, ma fermarsi e chiedersi che cosa è successo, quali condizioni hanno permesso al nazismo di realizzare l'orrore che fu. E' fondamentale chiedersi da che parte saremmo stati e prendere su di noi la nostra piccola responsabilità umana quotidiana.
RispondiEliminaCara Ninin tutti dobbiamo porci domande, certo. E anche oggi prendere posizione sulle nuove emergenze e tragedie che si consumano...
EliminaMio nonno e suo fratello, prigioneri in Germania, la notte di Natale, quando eravamo tutti insieme, ci leggevano i loro diari e a me, piccolina, faceva strano quando dicevano che mangiavano ghiande e bucce di patate...
RispondiEliminaMai, mai dimenticare!
Immagino le emozioni provocate da quella lettura, mia cara Calo...La realtà raccontata direttamente da chi ha vissuto tragedie legate a guerre, deportazioni, fame, è più forte e toccante di ogni altra cosa...
EliminaMa soprattutto, non relegare questa coazione al ricordo a un comodo lava-coscienza. Perché ricordare, e ripetere ogni giorno, come si fa ora, non vale proprio la pena. La memoria non si ricorda, si esercita. Io, ai miei alunni, quest'anno l'ho spiegato così.
RispondiEliminaNaturalmente, cara, hai ragione: non dimenticare è la base da cui partire per un lavoro ulteriore di costruzione delle coscienze e per operare in modo giusto oggi e nel futuro.
EliminaI tuoi alunni avranno apprezzato il tuo messaggio, non tutti sono fortunati ad avere professori che si prendono la briga di andare oltre al mero discorso del ricordo.
Cara Valeria, certo la tua bambina sta diventando più grande e vuole sapere, capire...E' difficile e duro ma man mano anche i nostri figli devono avvicinarsi a queste realtà seppure atroci per poter prendere le giouste posizioni e anche in futuro agire affinchè le cose non si ripetano!
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