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martedì 21 agosto 2018

Calma e sangue freddo

Cara Lilli,

sono ancora giorni in cui non sto molto al pc.  Gironzolo un pò sui blog amici qua e là, ma qui ho scritto poco.

Oggi però voglio condividere con te un pensiero che mi è venuto riflettendo su un fatto successo ieri: da una settimana più o meno ogni pomeriggio (e dico OGNI) ha piovuto. Pur se al mattino c'è stato il caldo, c'è stato il sole, il cielo anche bello sgombro da nubi ecc, in ogni caso da ora di pranzo in poi puntualmente sono arrivate le nuvole grige, poi nere... i tuoni in lontananza, poi sempre più vicini... le prime gocce, a volte rimaste poche e sottili, a volte venute giù più copiosamente e più a lungo.

Ieri stessa storia, inizialmente: mattina col sole e il cielo abbastanza limpido; dalle 13,30 circa in poi un rapido avvicinamento di nuvole.  

Ma stavolta qualcosa è cambiato nel copione: invece del brontolio dei tuoni in lontananza che si fa più vicino man mano, c'è stato tutto ad un tratto, così, senza preavviso, un fulmine accecante proprio di fronte alla terrazza del mio soggiorno (e io l'ho visto in diretta perchè guardavo fuori in quell'istante) e in concomitanza un fragore terribile, tale da farmi balzare dalla sedia, letteralmente.

Corrente elettrica saltata,  allarmi di automobili nei dintorni che suonano, pioggia scrosciante che un secondo prima non c'era, vento, altri lampi e altri tuoni.

Uno spavento, ti assicuro. Forse il fulmine più potente e il tuono più forte che io abbia visto e sentito (o almeno che io ricordi) in vita mia.

E ha fatto danni anche, pur se  non gravi: praticamente il nostro router si è bruciato. E stessa sorte ha avuto il pc del signore che ha un'officina elettromeccanica qui nella palazzina di fianco a casa nostra: saltato tutto, bruciato, defunto.

Allora: avevamo un router di riserva e il problema è stato relativo, anche se mio marito (programmatore informatico di professione, nonchè anche tecnico-elettricista all'occorrenza) ha dovuto lavorare un pò per ripristinare per benino le cose.

Ma ciò che mi ha dato da pensare è stato questo: e se invece di un fulmine fosse stata una scossa di terremoto, di quelle belle forti? Tanto per dirne una. 

Io, come ho accennato in più occasioni qui da me ma anche su blog amici, ho vissuto il tremendo, devastante sisma del 23 novembre '80 in Irpinia, quindi so che cosa significa. Ma allora ero solo una bambina di 7 anni, erano gli altri che badavano a me, ci pensarono i miei genitori a mettermi in salvo, a decidere cosa fare.... prima aspettare, poi scendere in strada, aspettare ancora, poi andare al paese di mio papà dove mia nonna aveva una casa a piano unico rialzato che pareva più sicura. 

Insomma: mi sono chiesta, Lilli, cosa avrei fatto ieri o comunque cosa farei io davanti ad un'improvvisa emergenza grave? Avrei la calma e il sangue freddo necessari per agire per il meglio? Non sono più una bambina, sono io la madre adesso e ho la responsabilità dei miei bambini (insieme con mio marito, è ovvio). 

Sarà la tristezza e il senso di vuoto e di precarietà della vita che ho dentro da quando è crolalto il ponte Morandi a Genova, sarà che in questi giorni la terra trema in Molise e anche altrove... Non lo so.

Ma il pensiero di dover prendere in un rapido momento decisioni importanti e gravi, che coinvolgono anche altre persone che da sole non possono prenderle, mi mette timore. 

Di certo sarà il pensiero un pò di tutti, me ne rendo conto. Ma da ieri ce l'ho in cuore molto presente e ho voluto metterlo per iscritto qui, nero su bianco, quasi ad alleggerire un pochino il peso, ecco.

38 commenti:

  1. Sono assolutamente certa che sapresti cosa fare.
    Le vere donne, anzi, le Donne, sanno sempre cosa fare.
    Ti abbraccio.

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    1. Me lo auguro davvero. E spero di non doverlo mai sperimentare.
      Un bacio.

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    2. Lo sai che stanotte continuavo a pensare al tuo post?
      Allora poco fa ho scritto due righe, citandoti, e le ho programmate per domattina.
      Spero che non lo prenderai come uno scopiazzare, ma che ti sentirai "onorata" di avermi ispirata. ❤

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    3. Davvero? Allora resto in attesa, Claudia.
      A domani!

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  2. Queste tragedie risvegliano in tutti noi la paura. È normale avere paura e avere il timore di dover prendere decisioni in poco, pochissimo tempo. Quante volta a scuola durante le scosse del terremoto abbiamo fatto l’evacuazione. Tutti in fila, per bene, venttto bambini affidati alla maestra, col registro in mano per tenere tutto, tutti, sotto controllo e fare finta di niente, pur dicendo che si doveva lasciare le aule e lasciare lì ogni cosa che si aveva in mano. Bimbi che facevano i capricci perché non volevano lasciare i giocattoli e allora eccoli in braccio mentre con voce potente e ferma guidi gli altri verso il fondo del giardino. Credimi, nel caso, sapresti esattamente come fare, ma speriamo che non ce ne sia mai bisogno. Un abbraccio.
    sinforosa

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    1. Davvero non deve essere facile per chi fa un lavoro come il tuo,con bimbi piccoli, affrontare delle emergenze.
      Comunque, gli eventi tragici come quelli di questi giorni sono come dei campanelli d'allarme un pò per tutti e danno da pensare.
      Io sono una persona che fa mille ragionamenti, penso, ripenso... in un'eventuale emergenza dovrei lasciare il giusto posto all'istinto.
      Un abbraccio a te.

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  3. Te la saresti cavata. Buona giornata.

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    1. Mi piace che tu lo pensi e mi piace credere che sia così, che saprei come agire d'impulso per il meglio.
      Un abbraccio e buon rientro a te, Mari.

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    2. Sono sempre stata dell'idea che il meglio delle persone venga fuori quando affronta le prove più dure della vita. E tu, lo hai già ampiamente dimostrato con tutte le battaglie del vissuto. Niente è facile ma si può sconfiggere, ad esempio, la paura atavica che abbiamo tutti di non farcela a superare le avversità. Un abbraccio😘

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    3. Grazie, Mari. Grazie perché le tue parole mi danno una bella "spinta" 😊 perché anche quando si ha già un vissuto che ci ha messo alla prova e si è riusciti a fare qualcosa di buono e fruttuoso,conta tantissimo avere il sostegno e la stima di chi ci è caro!
      😘

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  4. E' un momento molto difficile. Genova, Molise… Non sapevo avessi vissuto la terribile esperienza del sisma in Irpinia nell'ottanta. Sono momenti che non si dimenticano. Concludo condividendo il pensiero di Mariella, saresti stata all'altezza della situazione sicuramente. Per fortuna era solo un fulmine.

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    1. Sì, ho vissuto quella esperienza tremenda e posso dirmi estremamente fortunata perché non ho perso nessun familiare o amico. Ricordo tante cose pur se ero solo una bambina.
      Oggi, da donna, voglio sperare davvero di poter essere all'altezza della situazione, per me e per i miei cari.
      Un caro saluto Daniele.

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    2. Una settimana fa i miei genitori erano a Vasto in vacanza. Erano da soli. Hanno sentito la prima scossa e essendoci già passati nell'80 hanno deciso di tornare a casa. Hanno fatto benissimo visto che due giorni dopo c'è stata l'altra ancora più forte! Durissima esperienza quella del terremoto!

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    3. Decisione saggia. Mi dispiace che abbiano dovuto provare anche se senza ripercussioni la sensazione orrenda della terra che trema...😓

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    4. Sia loro che noi in Puglia abbiamo passato la notte in bianco. Il giorno dopo sono partiti. Queste sono le cose che non ti fanno dormire la notte. Altro che balle😉

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    5. Io sai che non le ho avvertite quelle due scosse? Ma tanti altri stesso qui in Irpinia invece sì.
      Che brutta cosa...

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  5. Ce l'avresti fatta. L'istinto mmaterno insito in ogni donna ti avrebbe spinto ad agire.
    Dopo, solo dopo ti saresti fermata a chiederti perchè di quel gesto, come avessi potuto compierlo.

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    1. Sì: le cose fatte d'istinto poi sono così come hai scritto, Pat. Si compiono e solo dopo ci si rende conto della loro portata e ci si chiede il come e il perché.
      Con la speranza di non doverlo provare in circostanze così drammatiche, voglio comunque augurarmi che il mio istinto non mi tradirebbe.
      Grazie Pat, un abbraccio.

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  6. Chi ha appena un po' di sensibilità, non può ignorare tutti i rischi che si corrono ogni giorno, per cause naturali e no.
    Tu sei una donna positiva e saresti senza dubbio in grado di affrontare una situazione di pericolo. Non c'è niente che possa farci dimenticare le tragedie che ogni giorno ci annunciano la stampa e la tv ma, senza mancare di rispetto nessuno,bisogna "tirare avanti".
    Pensa che chi vive a Los Angeles, su quella faglia di San'Andrea che potrebbe rovesciare la California nell'oceano in qualsiasi momento, nel portabagagli delle proprie auto hanno sempre acqua, torce, generi di prima necessità e medicinali. Visto con i miei occhi!
    Un abbraccio a te e ai fiorellini, e uno anche a tuo marito, già che ci sono.
    Cri

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    1. Sei cara, Cristiana. Mi fa piacere tanto che tu mi veda come una persona positiva, io cerco di esserlo sempre infatti. E anche se ci sono dei momenti di disagio, in cui mi sento un pò giù, poi mi sforzo di guardare avanti con fiducia.
      Mi rendo conto che gli eventi drammatici e pericolosi su cui non abbiamo controllo purtroppo dobbiamo per forza mettere in conto che possano capitare e dobbiamo far affidamento sul nostro istinto e nulla più...e sperare per il meglio.
      Davvero deve essere difficile vivere in luoghi come la California, che tu citi!
      Ti ringrazio e ricambio l'abbraccio, da parte mia, dei monelli e anche di mio marito :-)

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  7. Spero che questa sensazione si sia un po' allontanata nel frattempo, e che adesso vada meglio. In ogni caso penso che in certe situazioni l'istinto prevalga, per cui anche pensarci prima, prepararsi serve a poco. Ma pensiamo al meglio!
    Un abbraccio :)

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    1. Sì, Pier: adesso va meglio, perchè poi so che dobbiamo guardare sempre avanti e non è possibile, come tu ben dici, fare chissà che preparazioni... dobbiamo vivere bene giorno per giorno, per quanto è in nostro potere, e poi reagire con prontezza all'occorrenza.
      Ti abbraccio, mi fa piacere ritrovarti dopo i tuoi problemi legati al pc!

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  8. anch'io ho provato le tue stesse sensazioni quella domenica pomeriggio del 23 novembre del 1980: a me accadde un fatto che non ho più dimenticato; lo descrivo qui http://lucesepolta.blogspot.com/2011/10/serve-una-scossa.html
    Un sorriso

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    1. Bentrovato qui da me, Luigi!
      Allora anche tu hai vissuto quei momenti tremendi del 23 novembre '80... Andrò senz'altro a leggere il post che mi segnali.
      Un caro saluto, a presto!

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  9. Conosco la sensazione... che io definisco di... appagnamento.. e fa paura anche a me... Tanto per dirne una: da quando mamma ha avuto l'arresto cardiaco e ha dovuto iniziare la terapia anticoagulante la notte dorme poco e niente, perchê ho il TERRORE che, se dovesse alzarsi di notte,possa cadere, ferirsi ed avere un'emorragia...ed io non riuscire a far nulla...
    Avremo ancora qualche giorno di brutto tempo...speriamo che col bello tornino anche pensieri più positivi.
    Baciuzzi

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    1. Calo carissima, immagino i tuoi pensieri e la preoccupazione per la tua mamma.
      Il termine "appagnamento" mi sa che rende proprio bene l'idea di queste sensazioni..
      Cerchiamo di vivere meglio che possiamo ogni giorno, ecco. Lo dico a me e lo dico a te. E davvero speriamo in un istinto che sappia guidarci in caso di emergenza!
      Il tempo più bello chissà quando arriverà... qui continua a piovere puntualmente ogni pomeriggio :( ma incrocio le dita per i prossimi giorni dai!
      Baci baci, amica mia.

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  10. Ciao Maris, purtroppo ci sono eventi ai quali assistiamo in prima persona o capitati a conoscenti , amici , parenti o estranei , dove davanti a catastrofi del tipo terremoti , alluvioni conseguenti ultimamente a temporali con piogge torrenziali che se ti ritrovi in mezzo ,prende il panico e preghi Dio che qualcuno ti salvi , perche' non sempre ci si puo' mettere in salvo ,in quanto arrivano improvvisi .
    E poi il crollo del ponte di Genova che non ci sono parole ...

    Sai tutti noi abbiamo una forza immensa che nemmeno noi sappiamo come ci viene ed e' proprio questa che ci aiuterà ad affrontare con forza tante cose.

    Un caro saluto ed una buona serata.
    Rosy

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    1. Davvero ci si sente fragili e presi alla sprovvista in questi frangenti drammatici... ma dobbiamo credere fortemente che, come tu hai scritto, ci sia in noi questa forza immensa che arriva e ci dà la spinta quando occorre.
      Condividere questi timori e queste sensazioni mi ha fatto bene, perchè ho trovato nelle parole di voi che avete commentato un sostegno positivo!
      Un bacio e buona serata anche a te.

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  11. Cara Maris,
    posso solo dirti che nella mia famiglia sono sempre stato considerato quello da proteggere, ma ad ogni evento di una certa gravità all'interno della stessa sono sempre stato il più forte, lucido e presente. Quella forza, necessaria in certi momenti, si evidenzia da sola, anche se si hanno molti dubbi di averla.
    E' inevitabile che si pensi al peggio, specie in casi di eventi improvvisi e così vicini come il tuo fulmine, ma passata la paura è consigliabile un lungo sospiro e poi riprendere la vita con quella piccola scorta di serenità e coraggio che tutti abbiamo, alla faccia di tutte le fatalità.
    Baci & abbracci

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    1. E' davvero quello che ho cercato di fare, Robi: un sospiro, un attimo di riflessione e poi via di nuovo, cercando di fare il meglio possibile.
      Non so se e quando arriverà un momento in cui verrò chiamata ad essere ferma, presente e lucida... ma stare a chidermelo in continuazione non è utile.
      Quindi questo post mi è servito per dar voce a questi pensieri e questi timori e a condividerli... poi ora si va di nuovo dritti avanti!
      Un grande abbraccio.

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  12. Ciao Maris, come va?

    Hai allontanato questi pensieri? Secondo me non ne vale la pena di interrogarsi troppo. Di fronte a determinate situazioni non possiamo prevedere la nostra reazione. Meglio affrontare i problemi concreti, poi si vedrà :)

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    1. Problemi concreti non nel senso che queste tragedie non lo siano, ma cose che affrontiamo nel quotidiano nostro, che appunto sono realtà e non ipotesi. Spero di aver fatto capire il concetto :D

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    2. Ciao Riki!
      Ti sei espresso benissimo, stai tranquillo :)
      Va molto meglio, ti ringrazio. Proprio perchè, dopo il momento "un pò così", mi sono rimessa a vivere la quotidianità con il desiderio di fare del mio meglio per tutto ciò che posso, concretamente.
      Poi davvero purtroppo non si può stare a prevedere tutto, lo so... e bisogna farsene una ragione, sperando solo di avere appunto la giusta calma e freddezza per agire bene anche nell'emergenza eventuale.
      Buon weekend, ciao :)

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  13. Ciao ...l apprensione x gli imprevisti ci sta ma non deve farci prendere dall ansia se si leggono di qst cose purtroppo la natura e' imprevedibile ...ti ho ritrovata su instagram e mi fa piacere ...posso solo aggiungere e suggerirti il motto carpe diem ...e ti saluto

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    1. Ciao Fiore!
      Il momento di tristezza e ansia purtroppo arriva ogni tanto, ma davvero è come dici e cioè non si deve lasciare a questi pensieri di prendere il sopravvento e vivere giorno per giorno al meglio.
      Un abbraccio 😊

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  14. Cara Maris,
    riesco ad avvicinarmi al tuo stato d'animo, come sai anch'io ho "problemi con i terremoti" ... purtroppo, come i fulmini, (naturali che vogliono essere) ci ricordano sempre che siamo molto "piccoli" nei confronti della natura ... l'episodio del fulmine di certo è terribile, ma la forza d'animo che ti contraddistingue, saprà di certo farti dimenticare presto questo episodio ... a molte cose non possiamo porre rimedio, lo so, ma ad altre possiamo sostituire il bene con meglio! Buona serata e un abbraccio :)

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    1. Eh... lo so, cara Stella, che sia in passato che ultimamente hai avuto a che fare da vicino con scosse di terremoto.
      Tu capisci di cosa parlo quando ricordo il sisma dell'80...
      Il fulmine dell'altea settimana era poca cosa in confronto, ma mi ha fatto pensare un pò in "negativo", diciamo.
      L'importante è poi rimettersi a vivere la quotidianità senza troppe ansie, è vero: fare del nostro meglio, ecco.
      Grazie, un abbraccio!

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