Cara Lilli,
questa incostanza nel postare per la rubrica del venerdì mi dispiace, ma davvero a volte il tempo a mia disposizione è poco e quando ce l'ho cerco sia di continuare a leggere (che in effetti è la mia prima passione) che di passare anche a dare un'occhiata ai blog amici.
Oggi però è venerdì e, seppur in tarda serata, ci sono: seguo l'iniziativa di HomeMadeMamma parlandoti di un romanzo giallo italiano scoperto, come spesso accade, proprio attraverso l'iniziativa del VdL, anche se purtroppo non rammento da chi sia stato recensito nei mesi scorsi, pardon :(
Si tratta di LA PRIMAVERA TARDA AD ARRIVARE, di Flavio Santi.
Non avevo mai letto nulla di questo autore. Con il romanzo in questione ha esordito nel genere noir e ha anche dato vita ad un personaggio (l'ispettore Drago Furlan) che sarà protagonista poi anche di un secondo romanzo, che però io ancora non ho letto.
La sinossi (dalla quarta di copertina):
"Che cosa ci fa un morto ammazzato nella sonnacchiosa Montefosca, sperduto paesino alle pendici delle Alpi friulane? Drago Furlan, l'ispettore incaricato del caso, ha una bella gatta da pelare: ormai abituato a prendersi cura del suo orto e a verbalizzare multe per divieto di sosta, non indaga su un omicidio da quasi vent'anni. E quello di Montefosca, in più, è un omicidio davvero strano: la vittima, uccisa con un colpo di pistola in mezzo alla fronte, è un anziano di cui nessuno sembra conoscere l'identità.
Drago, fisico alla Ernest Hemingway e metodi da ispettore contadino, è costretto a indossare di nuovo i panni del detective: ma è un po' arrugginito, e i montanari ("montanari… lupi mannari", come gli ricorda sempre sua madre, la vulcanica signora Vendramina, perfetto prototipo della mame furlane), con la loro aspra riservatezza, non gli rendono certo il compito facile.
Tra soste in osteria annaffiate da tajut di ottimo vino, partite dell'amata Udinese e gite in Moto Guzzi con l'eterna fidanzata Perla, l'ispettore scopre che quei luoghi che tanto ama, al confine tra Italia e Slovenia, custodiscono segreti inconfessabili. La primavera che scioglie le nevi comincia a far riaffiorare anche i fantasmi di un passato lontano. Con una scrittura ironica e trascinante, Flavio Santi, uno dei più importanti poeti italiani contemporanei, debutta nel noir e dà vita a un irresistibile ispettore di polizia arruffato e sornione, regalandoci il ritratto autentico di un mondo di provincia, quello friulano, in bilico tra modernità e tradizione, con tutti i suoi affascinanti chiaroscuri."
Il libro mi è piaciuto, ma non mi ha entusiasmato. Ho trovato la lettura a tratti lenta. Questo di per sè non è detto che sia un difetto, anche se parliamo di un giallo, perchè non per forza una storia di questo genere deve avere ritmi serrati e colpi di scena a ripetizione. Può basarsi anche più sull'introspezione dei personaggi e dare ampio spazio al contorno della vicenda.
Il fatto è che in certi punti la lettura è davvero troppo lenta. Per me, s'intende.
Ma la storia nell'insieme l'ho trovata buona, ben congegnata. E il personaggio di Drago Furlan, pur se un pò stereotipato (l'ispettore burbero ma umano, apparentemente disorientato ma sotto sotto intuitivo), ha come si suol dire un suo perchè.
Il passato che arriva a bussare alla porta del presente e che reca con sè conseguenze drammatiche è una carta non molto originale ma vincente.
L'autore ha lasciato per ultimo, proprio in fondo al libro, un momento che a me è piaciuto molto, che ha fatto conquistare un punto in più, diciamo, a questo romanzo: non oso svelare nulla, è chiaro, ma posso dire che vale la pena superare qualche momento di impasse per arrivare alla conclusione vera della storia.
Il libro sarà maggiormente apprezzato da chi è friulano o conosce bene il Friuli e le sue tradizioni, culinarie e non. O da chi vuol conoscerle. L'autore va fiero delle sue origini e questo romanzo ne è la dimostrazione.
I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI
Si tratta di LA PRIMAVERA TARDA AD ARRIVARE, di Flavio Santi.
Non avevo mai letto nulla di questo autore. Con il romanzo in questione ha esordito nel genere noir e ha anche dato vita ad un personaggio (l'ispettore Drago Furlan) che sarà protagonista poi anche di un secondo romanzo, che però io ancora non ho letto.
La sinossi (dalla quarta di copertina):
"Che cosa ci fa un morto ammazzato nella sonnacchiosa Montefosca, sperduto paesino alle pendici delle Alpi friulane? Drago Furlan, l'ispettore incaricato del caso, ha una bella gatta da pelare: ormai abituato a prendersi cura del suo orto e a verbalizzare multe per divieto di sosta, non indaga su un omicidio da quasi vent'anni. E quello di Montefosca, in più, è un omicidio davvero strano: la vittima, uccisa con un colpo di pistola in mezzo alla fronte, è un anziano di cui nessuno sembra conoscere l'identità.
Drago, fisico alla Ernest Hemingway e metodi da ispettore contadino, è costretto a indossare di nuovo i panni del detective: ma è un po' arrugginito, e i montanari ("montanari… lupi mannari", come gli ricorda sempre sua madre, la vulcanica signora Vendramina, perfetto prototipo della mame furlane), con la loro aspra riservatezza, non gli rendono certo il compito facile.
Tra soste in osteria annaffiate da tajut di ottimo vino, partite dell'amata Udinese e gite in Moto Guzzi con l'eterna fidanzata Perla, l'ispettore scopre che quei luoghi che tanto ama, al confine tra Italia e Slovenia, custodiscono segreti inconfessabili. La primavera che scioglie le nevi comincia a far riaffiorare anche i fantasmi di un passato lontano. Con una scrittura ironica e trascinante, Flavio Santi, uno dei più importanti poeti italiani contemporanei, debutta nel noir e dà vita a un irresistibile ispettore di polizia arruffato e sornione, regalandoci il ritratto autentico di un mondo di provincia, quello friulano, in bilico tra modernità e tradizione, con tutti i suoi affascinanti chiaroscuri."
Il libro mi è piaciuto, ma non mi ha entusiasmato. Ho trovato la lettura a tratti lenta. Questo di per sè non è detto che sia un difetto, anche se parliamo di un giallo, perchè non per forza una storia di questo genere deve avere ritmi serrati e colpi di scena a ripetizione. Può basarsi anche più sull'introspezione dei personaggi e dare ampio spazio al contorno della vicenda.
Il fatto è che in certi punti la lettura è davvero troppo lenta. Per me, s'intende.
Ma la storia nell'insieme l'ho trovata buona, ben congegnata. E il personaggio di Drago Furlan, pur se un pò stereotipato (l'ispettore burbero ma umano, apparentemente disorientato ma sotto sotto intuitivo), ha come si suol dire un suo perchè.
Il passato che arriva a bussare alla porta del presente e che reca con sè conseguenze drammatiche è una carta non molto originale ma vincente.
L'autore ha lasciato per ultimo, proprio in fondo al libro, un momento che a me è piaciuto molto, che ha fatto conquistare un punto in più, diciamo, a questo romanzo: non oso svelare nulla, è chiaro, ma posso dire che vale la pena superare qualche momento di impasse per arrivare alla conclusione vera della storia.
Il libro sarà maggiormente apprezzato da chi è friulano o conosce bene il Friuli e le sue tradizioni, culinarie e non. O da chi vuol conoscerle. L'autore va fiero delle sue origini e questo romanzo ne è la dimostrazione.
I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI
Un libro da leggere. Buona notte, Maris.
RispondiEliminasinforosa
È una lettura che può essere in un certo senso distensiva pur se di genere noir, proprio perché come dicevo nel post non ha ritmi serrati.
EliminaBuongiorno e buon fine settimana Sinforosa 😊
I libri lenti non fanno proprio per me.
RispondiEliminaIo ho una lettura molto veloce, e mi piace che la storia tenga il mio passo.
In ogni caso, ho già detto che ormai leggo solo libri di storytelling. Quindi... rifiuto l'offerta e vado avanti.. 😉
Buon fine settimana.
Bacioni
Anche io leggo molto velocemente, se ho tempo a disposizione (e purtroppo in questo periodo ne ho assai poco) divoro i libri.
EliminaPerò comunque non disdegno letture più lente, quando ne vale la pena.
Qui ci sono stati momenti in cui ho rischiato di annoiarmi, ma poi alla fine mi è piaciuta la storia.
Buon fine settimana a te, un bacio!
Grazie per il suggerimento di questo libro .
RispondiEliminaPer quel che mi riguarda le letture le riprendo infinite volte , capita anche di perdere il filo , avendo lasciato il libro a metà , per mia dimenticanza si sono sincera , per cui piano piano riusciro' a leggerli quelli in sospeso . Dev'essere interessante grazie per averlo proposto .
Buona Domenica cara Maris , un abbraccio.
Rosy
Io invece difficilmente lascio un libro a metà, non riesco a iniziare un nuovo libro se non ho finito il precedente.
EliminaQuesto qui è stato interessante, sì, anche s enon è tra i migliori che ho letto del genere giallo.
Buona domenica sera Rosy e anche buona nuova settimana che ormai sta per iniziare!
Un bacio.
Sempre intéressanti le tue recensioni, e mi piace molto il tuo stile.
RispondiEliminaTi ringrazio, Daniele. Mi fa piacere avere il tuo apprezzamento!
EliminaBuona giornata :)
Mi piace quando si parla di scrittori nuovi o poco conosciuti. Tuttavia la tua recensione non mi stuzzica alla lettura di questo romanzo che, comunque, mi segno ... Non si sa mai!
RispondiEliminaNon è una lettura di quelle che entusiasmano fin dal primo capitolo, lo dicevo nel post, ma alla fine del romanzo si tirano le somme e c'è del buono, una storia non banale, discreti personaggi.
EliminaTienilo "in panchina" quest titolo, magari in futuro... ;)
Io più che per i gialli, sono per i thriller e questo non mi pare il genere, da ciò che hai scritto. Però amo il Friuli Venezia Giulia e la sua gente quindi me lo segno!!! Grazie!!!
RispondiEliminaNo no, infatti non è un thriller. Ma può piacere per tutta l'ambientazione, la storia di fondo, la conclusione originale.
EliminaCiao! :)