Cara Lilli,
è così difficile dire o in questo caso scrivere qualcosa che non sia già stato detto o scritto in questi ultimi giorni e oggi in particolare sulla Shoa.
Nella Giornata della memoria credo che sia fondamentale la riflessione su come degli orrori di allora ci siano echi mai sopiti. Echi lontani ed echi vicini. Molto più vicini di quanto molti pensano. Echi che parlano tante lingue, che raccontano orrori di ogni genere, vecchi e nuovi, in terra e in mare.
Tapparsi le orecchie per non sentire è ciò che di più terribile possiamo fare.
E non dobbiamo di certo tapparle ai nostri figli le orecchie, seppur ancora bambini o ragazzini. Perchè è dalla tenera età che vanno formate le coscienze.
Più saremo a far da cassa di risonanza a quegli echi lontani, per non farli andare perduti, e a quelli vicini, per non far continuare l'orrore, e più possibilità ci saranno per un futuro meno disumano.
Il mio contributo, oggi, lo prendo in prestito dal quaderno della mia monella, che in prima media ha affrontato il tema della Shoah parlando di Anna Frank e poi con la sua classe è andata ad assistere ad una rappresentazione teatrale (più propriamente un musical) intitolata "LA SOFFITTA SU AMSTERDAM" che narra il periodo in cui la giovanissima Anna ha vissuto con la sua famiglia nascosta in una soffitta per cercare di sfuggire alla deportazione nazista.
PER NON DIMENTICARE, MAI.
E non aggiungo altro.
ottimo lavoro e impegno quello degli insegnanti della monella..
RispondiEliminaè una pagina terribile della Storia..da non dimenticare mai.
Sì, hanno scelto di approfondire con gli alunni la lettura del Diario di Anna Frank e poi vedere lo spettacolo in teatro perchè era una ragazza e quindi una figura più vicina a loro. Man mano devono capire sempre meglio tutto ciò che è stato, è importante e necessario!
EliminaLa ricerca di tua figlia mi ha fatto pensare a quando mi avvicinai per la prima volta ad Anne Frank. Ero alle medie come lei. Non c'è molto altro da aggiungere. Bravi gli insegnanti che ne hanno tratto un musical e bravi i ragazzi che sono stati così partecipi. Le nuove generazioni saranno migliori delle precedenti. Speriamo.
RispondiEliminaUn abbraccio a te e ai ragazzi. Un bacetto a Monella.
Già alla fine delle elementari la monella aveva avuto un primo approccio con questa tragica storia ma quest'anno è stato tutto più approfondito e coinvolgente, grazie anche al musical che hanno visto.
EliminaUn passo alla volta bisogna che comprenda, come tutti i suoi coetanei, tante cose. Non sarà facile, sarà doloroso, ma è un percorso necessario.
Solo così si può sperare in nuove generazioni migliori delle precedenti.
Ti abbracciamo anche noi, da qui!
Bellissimo modo per parlare dell'olocausto.
RispondiEliminaHo voluto provare a guardarlo con gli occhi dei ragazzini, con gli occhi della mia monella.
EliminaLoro sono il futuro e devono conoscere e comprendere il passato, pur così orribile.
Che bello tutto ciò.
RispondiEliminaI giovani devono sapere e fare domande, a noi tocca rispondere nel modo adeguato affinché possano ben comprendere.
Bello il modo in cui le cose sono state scritte ed elaborate sul quaderno della tua monella. Davvero brava! Baci ed abbracci Maris, ciao.
Com'è vero, Pia. I ragazzi hanno diritto alla verità. Le loro coscienze devono essere formate!
EliminaLa monella ce la mette sempre tutta quando le assegnano un compito, poi la visione del musical l'ha molto colpita.
Un bacio grande a te 😘
Mai dimenticare !
RispondiEliminaAssolutamente mai.
EliminaUn abbraccio, cara Gianna.
Che bel lavoro che le hanno fatto fare a scuola. Bravi professionale. Come scrive bene!!!! Com'è ordinata!!!
RispondiEliminaGrazie Moky! La monella si è impegnata (ne ha fatta di strada da che si rifiutava di prendere in mano una penna!) e c'è da dire che i professori poi hanno scelto anche uno spettacolo che fosse adeguato ad una scolaresca di quell'età.
EliminaÈ stato importante davvero.
Non bisogna mai dimenticare.
RispondiEliminaSaluti a presto.
I ragazzi, poi, più che mai hanno diritto a sapere e capire. Un caro saluto.
EliminaHanno fatto un bellissimo lavoro a scuola, sono certo che non dimenticheranno questa rappresentazione e quanto hanno studiato sul passato, magari applicandolo anche sul futuro, visto che loro sono il nostro futuro.
RispondiEliminaUn abbraccio :*
La risposta per te è quella qui sotto, Pier :)
EliminaHanno voluto prepare i ragazzini a tutto il discorso sull'Olocausto partendo dagli anni che hanno preceduto le deportazioni e hanno scelto poi non a caso questa rappresentazione teatrale che narra di Anna Frank nascosta nella soffitta ad Amsterdam... E' un percorso di consocenza doloroso ma necessario per i ragazzi, lo dicevo nel post e lo ribadisco: dobbiamo educarli e per farlo devono conoscere tutto l'orrore che c'è stato e anche poi di rimando quello che oggi c'è ancora purtroppo intorno a noi!
RispondiEliminaGrazie Pier, un bacione.
Non serve aggiungere altro, le immagini parlano da sole, mai più dovrà accadere, punto.
RispondiEliminaNon serve perdersi in troppe chiacchiere intorno, infatti. Le testimonianze nude e crude sono quello che conta e che deve insegnarci cos'è il bene e cos'è il male. E non deve MAI più accadere una cosa del genere.
EliminaMai dimenticare. Complimenti a tua figlia, un bel lavoro. Deve essere anche molto ordinata e scrive molto bene.
RispondiEliminaMai dimenticare, assolutamente.
EliminaTi ringrazio Robby, la monella si impegna molto in tutto ciò che fa!