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venerdì 31 agosto 2018

C'era una volta una bambina grande e piccola...

Cara Lilli,

no, non c'è nessun errore nel titolo del post. 

Questa favola inizia proprio così: 

"C'era una volta una bambina grande e piccola.

Era grande perchè a 11 anni ormai non si è più piccoli piccoli. 

Ma era anche piccola perchè conservava ancora un velo di candore, di spontaneità, di ingenuità disarmante propria dei più piccini.

Una bambina grande che sapeva parlare un italiano molto corretto (e pensare che aveva iniziato a parlare solo a 4 anni e mezzo, uscendo da un mutismo che pareva inscalfibile) con una proprietà di linguaggio notevole e mettendo tutti congiuntivi e i condizionali al posto giusto.

Ma allo stesso tempo una bambina piccola, che gioiva della bambola delle Winx (Aysha) ricevuta in dono da mamma e papà proprio per il suo undicesimo compleanno, per continuare la sua collezione (ne aveva già 3, ne restavano ancora 2 ora). Quando invece  le sue coeetanee ormai alle bambole non ci pensavano più, andando dietro  solo ai social e ai giochi virtuali.


Con la primavera-estate di quell'anno 2018 insieme ai fiori era sbocciata anche lei, prendendo in altezza alcuni centimetri in pochi mesi.

Capelli sembre belli, castani, tendenti ad abboccolarsi, portati lunghi sulle spalle o un poco oltre anche.

Occhi sempre bellissimi, che colpivano chiunque li guardasse, per il colore grigio-verde ma anche per la loro espressività: se è vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima, quella bambina grande e piccola era un incanto".


E a quella bambina grande e piccola la sua mamma augura tutto il bene e la felicità possibili. E tanta forza e perseveranza (che giammai le sono mancate a dire il vero) per proseguire il suo cammino lungo il percorso che l'ha già portata così lontano dal punto di partenza segnato dalla prima diagnosi del suo disturbo, fatta a cavallo dei 2 anni d'età. 


BUON COMPLEANNO  MONELLA,  
AMORE DELLA MAMMA!


Risultati immagini per COMPLEANNO 11 

(immagne presa dal WEB) 

 

mercoledì 29 agosto 2018

#top5summer2018

Cara Lilli, 

proprio come l'estate scorsa, anche quest'anno la mia blog-amica di lunga data Mamma Avvocato mi ha nominato per un giochino davvero simpatico, ideato da Elisabetta Grafica.





Ecco come spiega Elisabetta stessa il suo gioco:

1) scegli la colonna sonora della tua estate: una sola traccia, quella che metteresti a palla in auto per partire in vacanza!
Può essere la tua canzone preferita, quella che ti dà un senso di libertà, quella energizzante che ascolteresti per andare a correre, quella che alzi a tutto volume quando per caso la trovi alla radio nel tragitto di ritorno da lavoro o che canti a squarciagola aspettando il semaforo verde, quella che non ti fa rimanere ferma quando la ascolti, quella che ti fa assaporare l'estate, anche senza vacanze.
Non importa che sia nuova, di tanto tempo fa, di autori conosciuti o non... a te la scelta!
2) proponi un luogo del cuore da visitare, un posto che hai già visto, che ti ispira, che ti piace e che non vedi l'ora di rivedere. Può essere un luogo di villeggiatura ma, ancor meglio, una bellezza nascosta della tua città o nelle tue vicinanze, un itinerario nella tua zona, dietro l'angolo.
3) una frase, un motto (in inglese le chiamano "quots"), un pensiero che ti senti tuo e che sussurreresti all'orecchio di una persona cara per farla sorridere della vita.
4) invita almeno un'altra persona a giocare insieme a noi! (e avvisala!) Poi se vorrai invitarne di più, io sarò ben contenta! Non c'è un limite!!!! :)
Se questa persona, per qualsiasi motivo, non accetta l'invito e non prosegue, fa nulla, non mi offendo... ognuno fa quello che può!
Se invece non sei stata nominata e vuoi partecipare comunque, fatti avanti tu!
Insomma, su questo punto sono abbastanza elastica! :D
5) condividi sul tuo blog (se ne hai uno) e sui social questa iniziativa con #top5summer
e, se ti fa piacere e ancora non lo sei, diventa mia follower!


Dunque, Lilli. Ecco le mie scelte:

1) COLONNA SONORA: per me estate ha sempre significato mare fin da piccolissima. E, attingendo non ai successi di quest'anno ma ai successi estivi di tutta una vita (la mia), mi salta in mente questa qui sotto... che parte la musica e mi vedo automaticamente in auto in viaggio con gli occhiali da sole, le ciabatte da spiaggia ai piedi, le valigie nel portabagagli ecc...


 Mare mare - Luca Carboni (1992)



2) LUOGO DEL CUORE: e qui non ci sono dubbi, non ce ne possono essere. Il mio luogo del cuore dell'estate è San Benedetto del Tronto.
Ci ho trascorso 16 indimenticabili vacanze (tra il 1975 e il 2003, con qualche pausa) da piccolissima, bambina, ragazza, giovane donna.
La cosa più bella è stata portarci nel 2000, 2001 e 2003 il mio amore, all'epoca fidanzato oggi marito, e fargli visitare tutti i posti che amavo, tutti i dintorni che conoscevo come le mie tasche.
Ecco: ci porterò appena possibile anche i monelli e sarà bellissimo rivivere quei luoghi con loro, con mio marito... tutti e 4 noi, insieme!



3) UNA FRASE, UN MOTTO:  è proprio quello che sento mio, che mi calza a pennello e che suggerirei a tutti perchè aiuterebbe forse a considerare meglio il valore di ogni cosa e a cercare di capire gli altri e i loro comportamenti che a noi possono apparire strani...
"TUTTO E' RELATIVO" 


E adesso, dato che l'estate sta finendo (mi sento molto Righeira!) e che in giro per la blogosfera molti hanno già partecipato a questo gioco, io non nomino un blogger in particolare, ma invito TUTTI QUELLI CHE NON HANNO ANCORA  PARTECIPATO a farlo adesso...che sono ancora in tempo, su ;) :)

Grazie a Mamma Avvocato e ad Elisabetta: è stato un piacere scrivere questo post!

sabato 25 agosto 2018

Monelli cantanti... vintage :)

Cara Lilli,

per tirar via quel velo un pò triste e un pò pensieroso dell'ultimo post oggi voglio raccontarti qualcosa di carino dei monelli di casa.

Che abbiano sempre avuto una passione per la musica è cosa nota, te l'ho scritto altre volte in passato. Ma il fatto è che loro (entrambi, eh! non una sì e l'altro no) pur conoscendo molte canzoni attuali, ne amano anche tante del passato.

Hanno gusti un pò... vintage, ecco :) 

Un esempio? 

In auto ultimamente, cascasse il mondo, non si può fare un minimo spostamento senza ascoltare almeno una volta (all'andata o al ritorno... o anche sia all'andata che al ritorno) questa canzone...



La monella, che un pochino di inglese lo ha imparato a scuola e comunque ha anche una buona pronuncia devo dire, ha ribattezzato il pezzo "I love you baby" per praticità :)

La cosa più simpatica e davvero tenerissima è sentire come il monello, che tu ben sai pronuncia poche parole in italiano... figuriamoci in inglese!, quando arriva il ritornello canticchia pure lui :D 

Ovviamente, sono io che ho fatto sentire loro questa canzone per la prima volta... ma poi i monelli l'hanno scelta come tormentone assolutamente senza costrizioni. Anzi... io e mio marito diciamo che non ce la facciamo più a sentirla sempre, ma ahinoi non c'è scampo ;) :D

martedì 21 agosto 2018

Calma e sangue freddo

Cara Lilli,

sono ancora giorni in cui non sto molto al pc.  Gironzolo un pò sui blog amici qua e là, ma qui ho scritto poco.

Oggi però voglio condividere con te un pensiero che mi è venuto riflettendo su un fatto successo ieri: da una settimana più o meno ogni pomeriggio (e dico OGNI) ha piovuto. Pur se al mattino c'è stato il caldo, c'è stato il sole, il cielo anche bello sgombro da nubi ecc, in ogni caso da ora di pranzo in poi puntualmente sono arrivate le nuvole grige, poi nere... i tuoni in lontananza, poi sempre più vicini... le prime gocce, a volte rimaste poche e sottili, a volte venute giù più copiosamente e più a lungo.

Ieri stessa storia, inizialmente: mattina col sole e il cielo abbastanza limpido; dalle 13,30 circa in poi un rapido avvicinamento di nuvole.  

Ma stavolta qualcosa è cambiato nel copione: invece del brontolio dei tuoni in lontananza che si fa più vicino man mano, c'è stato tutto ad un tratto, così, senza preavviso, un fulmine accecante proprio di fronte alla terrazza del mio soggiorno (e io l'ho visto in diretta perchè guardavo fuori in quell'istante) e in concomitanza un fragore terribile, tale da farmi balzare dalla sedia, letteralmente.

Corrente elettrica saltata,  allarmi di automobili nei dintorni che suonano, pioggia scrosciante che un secondo prima non c'era, vento, altri lampi e altri tuoni.

Uno spavento, ti assicuro. Forse il fulmine più potente e il tuono più forte che io abbia visto e sentito (o almeno che io ricordi) in vita mia.

E ha fatto danni anche, pur se  non gravi: praticamente il nostro router si è bruciato. E stessa sorte ha avuto il pc del signore che ha un'officina elettromeccanica qui nella palazzina di fianco a casa nostra: saltato tutto, bruciato, defunto.

Allora: avevamo un router di riserva e il problema è stato relativo, anche se mio marito (programmatore informatico di professione, nonchè anche tecnico-elettricista all'occorrenza) ha dovuto lavorare un pò per ripristinare per benino le cose.

Ma ciò che mi ha dato da pensare è stato questo: e se invece di un fulmine fosse stata una scossa di terremoto, di quelle belle forti? Tanto per dirne una. 

Io, come ho accennato in più occasioni qui da me ma anche su blog amici, ho vissuto il tremendo, devastante sisma del 23 novembre '80 in Irpinia, quindi so che cosa significa. Ma allora ero solo una bambina di 7 anni, erano gli altri che badavano a me, ci pensarono i miei genitori a mettermi in salvo, a decidere cosa fare.... prima aspettare, poi scendere in strada, aspettare ancora, poi andare al paese di mio papà dove mia nonna aveva una casa a piano unico rialzato che pareva più sicura. 

Insomma: mi sono chiesta, Lilli, cosa avrei fatto ieri o comunque cosa farei io davanti ad un'improvvisa emergenza grave? Avrei la calma e il sangue freddo necessari per agire per il meglio? Non sono più una bambina, sono io la madre adesso e ho la responsabilità dei miei bambini (insieme con mio marito, è ovvio). 

Sarà la tristezza e il senso di vuoto e di precarietà della vita che ho dentro da quando è crolalto il ponte Morandi a Genova, sarà che in questi giorni la terra trema in Molise e anche altrove... Non lo so.

Ma il pensiero di dover prendere in un rapido momento decisioni importanti e gravi, che coinvolgono anche altre persone che da sole non possono prenderle, mi mette timore. 

Di certo sarà il pensiero un pò di tutti, me ne rendo conto. Ma da ieri ce l'ho in cuore molto presente e ho voluto metterlo per iscritto qui, nero su bianco, quasi ad alleggerire un pochino il peso, ecco.

lunedì 13 agosto 2018

Mi ricordo... Il mio primo film al cinema con gli amici

Cara Lilli,

tra caldo, giorni in famiglia (mio marito è ancora in ferie fino al 19), qualche uscita, un pò di relax, la solita pressione bassa o il mal di testa che fanno capolino... anche questo periodo sta passando.

Oggi ripensavo a una cosa e voglio condividerla con te e con chi mi segue: mi è tornato in mente qual è stato il primo film che sono andata a vedere al cinema da sola

Da sola nel senso di senza mamma, papà, fratello o altri familiari. Cioè: io e i miei amici.

Era l'ottobre del 1985.

Avevo 12 anni e frequentavo la seconda media. 

Ricordo che un gruppo di compagni di scuola si era organizzato per andare al cinema e mi decisi a chiedere ai miei genitori il permesso di andare anche io.

In realtà il cinema in questione era a poca distanza da dove abitavo allora, sarei andata a piedi senza problemi. Ma quel "Sì, puoi andare" per me rappresentò lo scatto in avanti che aspettavo da un pò di tempo per sentirmi più grande, più autonoma. 

Capisco che oggi, viste le nuovissime generazioni di ragazzini, suoni un pò buffo che a 12 anni io ancora non avessi fatto dei passi più autonomamente. Oggi i ragazzi crescono così in fretta! Anche troppo per certi versi. Ma fatto sta che per me, allora, fu un passo da ricordare :)

E il film scelto era quello che poi col passare degli anni è entrato a pieno titolo nella mia top ten dei film più belli di tutti i tempi: RITORNO AL FUTURO.

Ho amato e amo tutt'oggi tutta la trilogia, ma il primo dei tre film per me non ha eguali!




(Questo è in inglese)



 

(Questo è in italiano) 
 

martedì 7 agosto 2018

Giorni sott'acqua

Cara Lilli,

rieccomi :)

Rientrati alla base sabato scorso, abbiamo vissuto una bella settimana.

Giorni di sole quasi sempre, tranne un pò gli ultimi due pomeriggi. 

Giorni di amicizia con la nuova cameriera in sala ristorante, che è rimasta particolarmente incantata dalla monella, dal suo modo di parlare e dai suoi occhi.

Giorni in cui il monello ha finalmente imparato a stare seduto a tavola per mangiare con noi senza dover necessariamente avere in mano il tablet o il cellulare con i video e le canzoncine.

Giorni di lunghi bagni in mare per tutti e quattro noi a ridere e scherzare e di altri bagni dei monelli nella piccola piscina che l'albergo mette a disposizione degli ospiti juniores :)

Giorni sott'acqua. Nel senso letterale del termine.

La monella ha voluto fortemente che le comprassimo una maschera prima di partire e ne ha fatto uso continuo, con nuotate a faccia in giù, tuffi, immersioni ed evoluzioni di vario genere con le gambe in su e solo i piedi fuori dall'acqua.

Il monellino, che invece la maschera l'ha provata solo un paio di volte (con grande reticenza), ha mostrato il suo personale stile nuotando come un pesciolino e immergendosi spesso e volentieri anche lui ma al naturale, libero da aggeggi di qualsiasi tipo.

E io e mio marito li guardavamo felici. E ci sembravano lontani i giorni in cui dovevamo affannarci a rincorrerli o comunque a star dietro alle loro stramberie, alle manifestazioni di insofferenza di ogni genere, agli urli e ai pianti, agli scioperi della fame. Cose all'ordine del giorno alcuni anni fa e che man mano sono andate scemando. Mentre sono aumentati progressivamente i momenti di distensione e di gioia genuina e semplice... per loro e per noi.

E, come l'anno scorso , tra i tanti scatti che hanno immortalato i monelli  in vari momenti di questa vacanza, c'è quello che li vede di spalle, per mano, al tramonto,  che guardano il mare...