Cara Lilli,
no, non c'è nessun errore nel titolo del post.
Questa favola inizia proprio così:
"C'era una volta una bambina grande e piccola.
Era grande perchè a 11 anni ormai non si è più piccoli piccoli.
Ma era anche piccola perchè conservava ancora un velo di candore, di spontaneità, di ingenuità disarmante propria dei più piccini.
Una bambina grande che sapeva parlare un italiano molto corretto (e pensare che aveva iniziato a parlare solo a 4 anni e mezzo, uscendo da un mutismo che pareva inscalfibile) con una proprietà di linguaggio notevole e mettendo tutti congiuntivi e i condizionali al posto giusto.
Ma allo stesso tempo una bambina piccola, che gioiva della bambola delle Winx (Aysha) ricevuta in dono da mamma e papà proprio per il suo undicesimo compleanno, per continuare la sua collezione (ne aveva già 3, ne restavano ancora 2 ora). Quando invece le sue coeetanee ormai alle bambole non ci pensavano più, andando dietro solo ai social e ai giochi virtuali.
Con
la primavera-estate di quell'anno 2018 insieme ai fiori era sbocciata anche
lei, prendendo in altezza alcuni centimetri in pochi mesi.
Capelli sembre belli, castani, tendenti ad abboccolarsi, portati lunghi sulle spalle o un poco oltre anche.
Occhi
sempre bellissimi, che colpivano chiunque li guardasse, per il colore
grigio-verde ma anche per la loro espressività: se è vero che gli occhi
sono lo specchio dell'anima, quella bambina grande e piccola era un
incanto".
E a quella bambina grande e piccola la sua mamma augura tutto il bene e la felicità possibili. E tanta forza e perseveranza (che giammai le sono mancate a dire il vero) per proseguire il suo cammino lungo il percorso che l'ha già portata così lontano dal punto di partenza segnato dalla prima diagnosi del suo disturbo, fatta a cavallo dei 2 anni d'età.
BUON COMPLEANNO MONELLA,
AMORE DELLA MAMMA!
AMORE DELLA MAMMA!
(immagne presa dal WEB)