AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

Visualizzazione post con etichetta Antonio Scotto di Carlo. Mostra tutti i post
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venerdì 19 gennaio 2018

Venerdì del libro (259°): CANNIBALI MODERNI

Cara Lilli,

ritorno a postare di venerdì per aderire all'iniziativa di HomeMadeMamma e lo faccio per proporti, come promesso nel post del riepilogo delle letture del 2017, il romanzo CANNIBALI MODERNI di Antonio Scotto di Carlo. 

Ciò che mi ha subito colpito è stata la sinossi:

<<Ghostoryteller Book: un romanzo senza narratore.

Le trame dei thriller sono più o meno tutte basate sul medesimo canovaccio: una storia, un crimine, un’indagine e una promessa di sorpresa alla fine. Sappi, lettore, che questo romanzo – in cui vengono privilegiati gli aspetti psicologici e legali all’azione – rientra nella norma.
Di solito, attraverso prospettive, montaggio e trucchi vari, il narratore si scervella per istradarti, depistarti e confonderti, tutto nell’auspicio di donarti delle emozioni. In quanto narratore di questa storia, io ho pensato di agire diversamente. Vale a dire, di togliermi dai piedi.
Ti lascerei dunque coi miei personaggi. Qualora ti interessasse sapere cosa combinano, lo apprenderai da loro stessi. Ma bada: siccome mi assento, non ti fornirò le chiavi delle loro menti. E dato che non ti conoscono, certo non te le forniranno loro. Per cui puoi scordarti di usufruire della canonica licenza accordata al lettore di ficcanasare tra i pensieri e nei cuori dei protagonisti.
Conrad diceva che si deve scrivere solo metà del libro e che dell’altra metà si deve occupare il lettore. In questo caso, avrai ancor più spazio.>>


Come ben sai, Lilli, ho letto tanti thriller di molti autori diversi nella mia vita, sono un'appassionata del genere. Ciò mi consente di dire con una certa cognizione di causa che questo romanzo è tanto bello quanto assolutamente fuori dall’ordinario.

La storia è ben congegnata, i personaggi ben strutturati. Questo di per sè non ne farebbe però un libro veramente unico nel suo genere.

Come in modo assai intrigante l’autore ci ha voluto far capire fin dalla sinossi, chi decide di leggere questo romanzo si troverà di fronte a una tecnica narrativa del tutto inusuale e sarà catapultato nella storia “dal vivo”. 

Sì, perché il libro è scritto tutto sotto forma di dialoghi, per cui il lettore è come se stesse di persona sulla scena e potrà quindi solo prendere atto di ciò che i personaggi dicono per cercare di conoscerli, di capire, immaginare cosa c’è nelle loro menti, cosa si agita nei loro animi e di qui arrivare a sciogliere l’enigma.

Questa l’originalità, l’unicità del romanzo di Antonio Scotto. Una sfida sicuramente vinta quella di non venir meno alla capacità ampiamente dimostrata in passato di rendere sempre credibili i personaggi (e di conseguenza la storia nel suo insieme) facendo stavolta ricorso solo alle loro stesse parole.

Ne viene fuori un quadro amaro, una verità cruda, finanche fastidiosa proprio in quanto purtroppo reale, sulla corruttibilità dell’animo umano. E non manca di certo la tensione legata all’evolversi della situazione, fino ad una chiusura che ho trovato intrigante tanto quanto la premessa.



E' possibile acquistare quest'opera nei maggiori store online, sia in versione cartacea che in ebook.

I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI

domenica 7 gennaio 2018

Riepilogo letture 2017

Cara Lilli,

venerdì scorso è stato il compleanno del maritino e non ho scritto nulla di "libresco" per cominciare l'anno nuovo seguendo l'iniziativa di HomeMadeMamma, perchè si sa... ubi maior... :) 

Però mi rifaccio oggi, anche se di domenica, con il mio consueto RIEPILOGO delle letture dell'anno appena conclusosi.


https://www.translatemedia.com/wp-content/uploads/2013/07/shutterstock_1115233553.jpg
Immagine presa dal web

Dunque: nel 2017 ho letto 35 libri.

Il più bello dell'anno? Ho attribuito a più di un libro 5 stelline (il massimo dei voti, quindi) e questo vuol dire che è stato un buon anno dal punto di vista della qualità delle letture. Citerò qui però solo 2 romanzi: LA VITA PRODIGIOSA DI ISIDORO SIFFLOTIN di Enrico Ianniello, perchè come raramente accade mi ha coinvolto ed emozionato fin nel profondo e l'ho sentito "mio", davvero; e CANNIBALI MODERNI di Antonio Scotto di Carlo (di cui tra l'altro ho appena finito la rilettura e a breve te ne parlerò in un post ad hoc), che mi ha colpito  oltre che per la storia ben congegnata anche per l'originalità dello stile di scrittura, davvero unico e stimolante per il lettore.

Il più brutto? Purtroppo si tratta di un romanzo fantasy, che in genere come sai io amo: IL SENTIERO DEL BOSCO INCANTATO di Rosmund Hodge, che non è poi davvero brutto brutto però mi ha deluso perchè ha finito per annoiarmi, come se stessi leggendo qualcosa di già letto altre decine di volte, nulla di nuovo o coinvolgente.

L'autore più letto? Sono due, a pari merito: Alice Basso e Antonio Scotto di Carlo, con 4 titoli ciascuno.

Fatto. E' andata. Anche il 2017 "libresco" è stato archiviato.

Ora non resta che augurarmi e augurare a chi condivide la mia passione per la lettura un 2018 pieno di bei libri :)


PS: è QUI l'elenco di tutte le mie mie letture da quando ho aperto il blog, divise anno per anno!
 

mercoledì 8 novembre 2017

Amici e castagne

Cara Lilli,

ci sono cose che conosci da tanto e in certe occasioni invece diventano come nuove, ci hai mai fatto caso?

Ci sono film che conosci a memoria, ad esempio, e che quando li rivedi con qualcuno a cui tieni, soprattutto se questo qualcuno non li conosceva, acquistano nuovamente la suspense della prima visione.

Ci sono luoghi a te cari da una vita che quando li mostri a degli amici altrettanto cari ti appaiono cento volte più belli.

E ci sono sagre a cui hai partecipato già per vari anni. Sagre della castagna, ad esempio. Anzi, una sagra della castagna in particolare. Quella del paese dove vivi. E la conosci benissimo, le strade dove viene allestita sono sempre quelle, gli stands di legno addobbati con foglie dai colori autunnali, rami, ricci di castagne, zucche e simili sono sempre quelli, i prodotti tipici esposti e venduti pure. 

Eppure...se con te e la tua famiglia ci sono degli amici arrivati da un'altra provincia, che hanno fatto due ore buone di auto in una domenica d'autunno ventosa ma per fortuna ancora un pò soleggiata, quella stessa sagra della castagna ti sembra nuova, bella da visitare.

E se poi quegli amici non li avevi mai incontrati di persona prima (se non uno di loro, per poche ore, un pomeriggio di qualche anno addietro), capirai che è ancora più emozionante!

Si, perchè i legami di amicizia possono essere costruti anche a distanza. E io lo so per esperienza, posso garantirtelo: ho amicizie strette e importanti, direi fraterne, di questo tipo da anni e contano moltissimo per me. Nascono quasi per caso, roba che all'inizio non diresti mai che poi acquisteranno così tanto valore nel tempo. 

Per quanto riguarda gli amici della sagra della castagna la scintilla è scaturita nel 2013 da un libro. Un libro promosso dall'autore stesso, un libro che ho letto e amato e che mi ha portato in dono l'amicizia dello scrittore e col passar del tempo anche quella di sua sorella. E loro due, con il marito di lei e i loro due bellissimi e dolcissimi bambini, sono arrivati tutti insieme proprio in occasione di questa sagra.

Vedersi, salutarsi con affetto, parlarsi guardandosi negli occhi dopo le tante mail e i tanti messaggi è stato così... così... naturale. E bellissimo.

Mi ha fatto capire una volta di più quanto conti per me l'amicizia, Lilli. Sfortuna vuole che alcuni tra i miei amici più cari (che siano quelli di tutta una vita, di lunga data o degli ultimi anni) vivano distanti da me. Alcuni anche molto distanti, putroppo. Vorrei poterli incontrare, abbracciare...ma non è sempre facile. Anzi, a volte è difficile proprio e ne soffro.

Però loro, gli amici portati in dono da un libro, in realtà distanti lo sono relativamente, vivendo nella mia stessa regione. E allora non dobbiamo nè vogliamo far passare anni prima di rivederci, anche se le nostre vite sono sempre di corsa, sempre ad incastro di impegni e per un verso o per un altro un pò complicate.

Perchè le occasioni per condividere emozioni e momenti belli non vanno sprecate. 

E allora...a presto amici miei e grazie di cuore per tutto :-) 

UNO SCORCIO DI UN VICOLO DEL PAESE, DURANTE LA SAGRA...


venerdì 31 ottobre 2014

Venerdì del libro (194°): Intervista ad Antonio Scotto di Carlo

Cara Lilli,

come vedi continuo a scriverti poco, il tempo è tiranno! Ma oggi è venerdì e sai quanto io tenga all'iniziativa di HomeMadeMamma, anche se stavolta non ti propongo un libro in particolare, bensì un incontro con un autore.

Tenendo fede alla promessa fatta due settimane fa, infatti, ecco che oggi tramite un'intervista ospito sul mio blog lo scrittore Antonio Scotto di Carlo, per adesso ancora sconosciuto al grande pubblico ma di cui tu già sai che ho molta stima e delle cui opere ti ho parlato qui e qui.

Vado a presentartelo.


D: Allora, la cosa migliore è sempre cominciare…dal principio :)

Quand’è che hai deciso che da grande volevi fare lo scrittore?

R: Non è stata una vera e propria decisione. È che una mattina, mentre ascoltavo la IX di Beethoven, ho avuto una visione. E ho sentito che dovevo creare un romanzo per divulgare questa visione. Non avevo nessuna esperienza letteraria prima di quel Marzo del 2000, quindi ho cominciato ad abbozzare qualche idea così, per vedere che ne usciva. Poi è successo che, man mano che scrivevo, mi sono appassionato al punto che sono andato a licenziarmi per potermi dedicare completamente al libro.


D: "Il dio sordo", l’opera in due volumi sulla vita del Maestro Beethoven grazie a cui io ho avuto il piacere di conoscerti, è nata dalla tua passione per la musica classica. Perché hai scelto proprio Beethoven e non un altro compositore? 

R: A parte la ragione di cui sopra, con Beethoven ho sempre avuto un feeling particolare. Sin da che ero bambino, m’incantavo ad ascoltare la pubblicità di Vecchia Romagna (la colonna sonora dello spot era la sua Romanza n.2), strimpellavo Per Elisa, fantasticavo di assistere al concerto dove lui presentò per la prima volta la Quinta, lo immaginavo camminare tra il pubblico mentre ascoltavo la sua musica dal vivo… Evidentemente qualche rotella che gira per fatti suoi nel mio cervello c’è sempre stata.


D: So che hai dedicato anni alla stesura di quei due testi.  Non hai mai rimpianti, pensando che nel tempo dedicato a quel lavoro così minuzioso di ricerca e di stesura, avresti potuto scrivere altri libri, provare altre strade per farti conoscere?

R: Sono pieno di rimpianti. Ho rinunciato a una vita normale per scrivere questi due romanzi. Certo, ricevere elogi talvolta sperticati per un lavoro a cui mi sono dedicato con tanta passione, è una soddisfazione morale che non ha prezzo. Però questo è, una soddisfazione morale. Di concreto mi sono ritrovato con niente. Non rifarei una scelta del genere. Sono stato un ingenuo a credere a quella cosa di “non mollare mai”, perché tutti lo dicono, ma solo gli ingenui la prendono alla lettera. E parlo di ingenuità per auto-clemenza…

    
D: Ad ogni modo, poi hai deciso di tentarle comunque quelle altre strade. Cioè, una volta pubblicati i due volumi su Beethoven, poi hai voluto metterti alla prova con un genere decisamente diverso. Parlo di “2 mogli, 2 mariti e 1 lampadario”, che è una storia in cui hai messo a nudo (letteralmente!) i personaggi, protagonisti di un gioco reale, in cui la vita di coppia viene guardata da più punti di vista. Questo tema un po’ “scottante” lo hai affrontato con risolutezza o ti ha dato filo da torcere?

R: Ero riluttante a parlare di sesso. Non volevo farlo seriamente perché mi sembrava di scoprire l’acqua calda. Allora l’ho fatto in chiave ironica attraverso delle metafore. Però diversi lettori hanno preso queste metafore come tentativi di elevare il valore letterario dello scritto. Per me resta un mistero come si possa prendere sul serio “burattinaio della muliebre ebbrezza”. Avessi scritto “carnea gemma della muliebre ebbrezza” allora sì. Ma il burattinaio? Boh. Nella seconda parte del libro, invece, quando il dramma incombe, sono stato più diretto. Alcune pagine di Tropico del Cancro mi hanno dato il coraggio per osare, anche se non ci sono andato pesante come Miller. E comunque, come tu stessa hai appurato, sono scene funzionali alla storia e non “licenze” per cercare lo scandalo.


D: La versatilità è una dote apprezzabile, ma non hai timore che i tuoi lettori possano essere in un certo senso spiazzati da questo tuo passaggio da un genere all’altro e di conseguenza anche da uno stile ad un altro? 

R: Sicuramente restate spiazzati. Ma tanto siete quattro gatti. Ce la faccio tranquillamente a spiegare a ognuno di voi le mie ragioni eheheh :) 
Quindi non ho alcun timore.


D:E per restare in tema di versatilità hai appena pubblicato un nuovo romanzo, ancora diverso dagli altri: un romantic suspense, ossia un giallo-rosa per dirla in italiano ;) 
“Cuori sotto tiro” è un titolo che promette emozioni specialmente a chi ama leggere per svagarsi, per staccare la spina…o no? 

R: Quando ho scritto Il dio sordo e il Lampadario, non mi sono preoccupato né di che genere andasse per la maggiore né di individuare un pubblico a cui rivolgermi né dei gusti dei lettori. Infatti, quantitativamente parlando, sono stati dei fiaschi. Ho perseverato solo perché voi pochi coraggiosi mi avete dato fiducia, mi avete fatto complimenti degni di uno scrittore internazionale. Allora ho guardato un po’ il mercato e il romantic suspense è uno dei generi che tira. Ho pensato di cimentarmi.


D: Domanda forse banale, ma la faccio lo stesso ;) Quanto di te c’è nei tuoi libri? 

R: Ho cercato di metterci il meno possibile. Il timore di finire col ripetere le stesse cose in libri diversi, di creare personaggi simili, è alto. Per cui, cercando altrove, al di fuori di me, sono riuscito a variare. O quantomeno a contenermi.


D:Tu sei uno scrittore indipendente, ti autoproduci sfruttando le opportunità che oggi internet mette a disposizione per pubblicare le proprie opere senza costi o con costi minimi. La scelta del self-publishing è stata obbligata o voluta?

R: E’ stata obbligata. Anch’io ero partito dall’austero “se il mio manoscritto vale, un editore lo trovo. Altrimenti è giusto che non venga pubblicato. Non pagherò mai per pubblicare!” Questo è ciò che pensa chi non sa come funzionano le cose nella realtà. Infatti, io non lo sapevo. 
La realtà è che gli editori pensano prima di tutto a vendere, poi a vendere… Luogo comunissimo, certo. Ma tradotto significa “importa relativamente cosa pubblichiamo se vende”. Ovviamente ci sono le eccezioni, ma l’andazzo generale è questo. 
Io ho sottoposto Il dio sordo a un centinaio di editori, ma NESSUNO l’ha trovato degno di pubblicazione. Me lo sono auto-pubblicato e un 90% dei miei lettori, te inclusa, dice che non è solo un buon libro, ma un grande romanzo. Come la mettiamo? 
Le cose sono tre. O tu e quelli che lo hanno apprezzato di letteratura non ci capite granché. O sono gli editori a cui mi sono rivolto a non capirci granché. O gli editori non hanno nemmeno letto il manoscritto perché inviato da Antonio Carneade Scotto che non dà alcuna garanzia di vendita… 
Il punto è che dopo 12 anni di dedizione, volevo sentirmelo dire dai lettori che dovevo darmi all’ippica. Invece mi hanno detto di lasciare in pace il cavallo e continuare a scrivere. In tal senso, il self publishing è stato la mia salvezza. Certo, mi porto addosso il marchio di uno che ha pagato per pubblicarsi, e giustamente tanti lettori mi snobbano per questo. Giustamente perché perfino uno che ignora la grammatica potesse autopubblicarsi se pagherebbe… ;-) Però meglio questo marchio che essere escluso a prescindere perché non ho un nome. 
Per fortuna ci sono persone come te che non si fermano al pur legittimo pregiudizio.


D: Pur se di generi differenti, i tuoi libri hanno a mio avviso una caratteristica comune: la partenza è un pò lenta. E' solo una mia sensazione di lettrice?

R: Io sono convinto che l'emozione più intensa, più che la velocità in sé, la provochi l'accelerazione. Se parti forte, è vero che catturi subito il lettore, però poi non hai molto spazio per accelerare (a meno che durante il tragitto non rallenti e ti perdi nelle cosiddette "cadute di ritmo"). Io parto piano, è vero; però, almeno nelle mie intenzioni, una volta che metto il piede sull'acceleratore, non lo tolgo più finché non supero il limite di velocità. Credo sia per questo che qualche recensione ai miei libri abbia passato un altro limite, quello della credibilità, tanto che è l'apprezzamento. Magari così perderò i lettori più impazienti,ma almeno mi distinguerò. Potrei essere quello che inizia con una camomilla e finisce alcolizzato.


D: Sei il tipo che fa progetti a lunga o a breve scadenza? E con questo intendo soprattuto sapere: hai già in mente il tuo prossimo libro, se non la storia vera e propria almeno di che genere sarà?

R: Ora sto traducendo in inglese Cuori Sotto Tiro. Con quella copertina e un titolo come Hearts Under Fire, magari troverò all’estero quello che non ho trovato in Italia. Poi a gennaio auto-pubblicherò un racconto. Si tratta di una sorta di commedia in cui alla solennità della legge viene contrapposta la “praticità” con cui essa viene applicata. Una commedia che sottolinea l’impotenza della Verità in una società dove ormai l’apparire conta più dell’essere.


D: Grazie mille per la tua disponibilità e in bocca al lupo per tutto!

R: Grazie a te per l’ennesimo spazio che mi concedi sul tuo blog. Sei una persona stupenda, e lo sai che non lo dico solo perché hai preso a cuore la mia vicenda.

IO: Lo so, certo :) e tu sai che la stima è ampiamente ricambiata!


Per completezza, Lilli, ti riporto i link delle recensioni che sono state scritte su Amazon in merito ai romanzi di Antonio, così puoi farti un'idea di ciò che ne pensa la gente:

Il dio sordo - Mia immortale amata:



Il dio sordo - IX:
http://www.amazon.it/product-reviews/B00BTPZPPK/ref=pr_sims_cm_cr_acr_txt?ie=UTF8&showViewpoints=1


2 Mogli, 2 Mariti e 1 Lampadario:
http://www.amazon.it/product-reviews/B00IZ1D0WG/ref=pr_sims_cm_cr_acr_txt?ie=UTF8&showViewpoints=1



Cuori sotto tiro:




I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI