AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

Visualizzazione post con etichetta insegnanti di sostegno. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta insegnanti di sostegno. Mostra tutti i post

domenica 29 dicembre 2019

C'era una volta... il Monello rock

Cara Lilli,

ecco una (vera) fiaba natalizia...

<< C'era una volta,

un coro di tanti bambini tra i 9 e i 10 anni, quattro classi riunite in un tardo pomeriggio pre-natalizio nell'auditorium del centro sociale del paese, bello pieno di spettatori, familiari, amici dei piccoli cantori.

Come ogni anno le maestre avevano a lungo preparato i loro alunnetti, fatto prove, pensato ad ogni cosa. E quando dico ad ogni cosa intendo proprio a tutto.

Avevano, infatti, ancora una volta, pensato a come fare per rendere partecipe quell'alunnetto lì... quello magrolino, sbarazzino, simpatico, tenero ma anche furbetto, che parlava ancora poco e non bene, iperattivo e un bel po' imprevedibile. Quell'alunnetto monello, insomma.

L'anno prima erano riuscite a fargli gridare al microfono "Buon Natale!" facendo emozionare tutti. Ma stavolta avevano in mente qualcosa di più: farlo cantare!

Con attenzione e dedizione, con quell'affetto vero di chi voleva il meglio possibile per il monello, avevano cercato di capire quali erano, tra le 12 in programma, le canzoni da lui preferite, quelle 2-3 che lo coinvolgevano maggiormente. 

Una volta individuate, era scattato il piano: lui proprio non riusciva a stare fermo in piedi in mezzo al coro con gli altri? Bene: avrebbe camminato, saltellato, ballato sul palco. Lui non si impegnava più di tanto a cantare, troppo preso dallo scorazzamento libero sul palco? Bene: avrebbe avuto in mano un microfono, come un solista, perchè sentire la sua voce risuonare negli altoparlanti gli piaceva, lo faceva stare più attento e concentrato.

Il risultato? Sorprendente.

Il monello, munito di microfono, disinvolto quasi come un vero frontman di un gruppo, in quel tardo pomeriggio pre-natalizio nell'auditorium del centro sociale del paese pieno di gente, con le luci spente in sala e accese sul palco... cantò.

Cantò a suo modo, questo va detto. Cantò smozzicando molte parole e pronunciandone bene solo alcune, ma cantò. E cantò in inglese per giunta!

Cantò. Lui, che fino a non troppo tempo prima neppure parlava. Lui, che scappava via ad ogni occasione quando si trovava fuori dal suo abituale contesto, in mezzo a troppa confusione.

Cantò tra l'emozione e la commozione di tutti i presenti. 

Del coro dei bambini, tutti raggianti e tutti presi a sostenerlo e accompagnarlo con le loro voci.

Delle maestre, tutte, anche quelle delle altre classi, che stavano in piedi di lato al palco e alla prima frase da lui cantata ("So this is Christmas"...) erano esplose in manifestazioni di gioia, mani al cielo, mani sul viso a nascondere le lacrime, sguardi complici tra di loro.

Del pubblico, composto in gran parte da familiari degli scolari, che vivendo in un paese piccolo si conoscevano un po' tutti e sapevano bene delle problematiche del monello e avevano applaudito con entusiasmo e partecipazione.

Della sua mamma, che quasi non credeva ai suoi occhi e alle sue orecchie, con accanto la monella che le aveva chiesto ad un tratto "Mamma perchè piangi?" e lei le aveva risposto semplicemente "Perchè sono felice!".

E, nel momento di massima esplosione di energia, era arrivata una canzone inusuale per il Natale, ma scelta egualmente dalla maestra direttrice del coro: "PEOPLE HAVE THE POWER"  di Patti Smith.

Un successone per il monello cantante rock! Che così aveva fatto un altro passo avanti nel suo cammino.

E vissero tutti felici e ... monelli :) >>


venerdì 21 settembre 2018

"Per ogni su c'è sempre un giù, per ogni men c'è sempre un più" (BIS)

Cara Lilli,

ieri è stata una di quelle giornate che racchiudono in sè una valenza doppia. Una giornata ambivalente, come quando guardi le due faccie di una stessa medaglia.

C'è stato un incontro a scuola (un Istituto Comprensivo che va dalla scuola dell'infanzia alla secondaria di primo grado) come ad ogni inizio di anno, aperto ai docenti di sostegno (ma volendo anche a quelli non di sostegno) e alle famiglie coinvolte per fare il punto della situazione. 

Quindi si parla di alunni con disabilità e poi vengono comprese nella discussione anche le problematiche legate ai DSA (Disturbi Specifichi dell'Apprendimento) e ai BES (Bisogni Educativi Speciali).

Ebbene, immagina me che vado lì per cercare di avere qualche risposta sulla mancanza a tutt'oggi dell'insegnate di sostegno per la monella e per altri alunni che pure sono ancora scoperti. E poi immagina la desolazione quando ciò che dice la Dirigente Scolastica fa capire che la cosa è ben seria e che ancora non si sa quando si sistemerà.

Desolazione, rabbia e incredulità. 

Le graduatorie provinciali per il sostegno (per la secondaria di primo grado) sono esaurite. Ecco qua.

Ora c'è tutto un meccanismo che non saprei spiegarti bene per reperire questi benedetti insegnanti che mancano, tra MDA (messe a disposizione), graduatorie intrecciate, docenti con titolo e in ultima analisi anche senza titolo. E forse tra qualche settimana se ne dovrebbe venire a capo.

Intanto, i giorni di scuola trascorrono uno dopo l'altro e noi stiamo all'erta perchè temiamo che qualcosa possa andare storto e che la monella resti troppo indietro rispetto alla classe o comunque al programma che potrebbe e dovrebbe svolgere lei, pur se riadattato. 

Però.

C'è un però. Perchè dopo l'arrabbiatura e la preoccupazione sopraggiunti dopo aver partecipato a questo incontro, ecco che mi alzo, mi giro per andarmene e LO vedo.

Un ragazzo, o poco più. 

Quello stesso giovane professore di italiano che ci ha accolto in classe il primissimo giorno di scuola della monella. Quello che io ed altri genitori avevamo scambiato per il fratello maggiore di qualche alunno.

Uno dei pochissimi docenti non di sostegno che hanno sentito il bisogno di partecipare a quell'incontro, perchè in una delle sue classi c'è un'alunna con disturbo dello spettro autistico (chi mai sarà? ;) ) e lui si sente coinvolto in questa situazione.

Sembra un fatto normale, dovrebbe essere così sempre. Eppure: dov'erano gli altri docenti della classe della monella? Lui c'era.

Mi ha sorriso, mi ha salutato, si è fermato con me a parlare e per prima cosa ha voluto sapere cosa dice la monella di lui a casa, perchè ci tiene a che lei lo veda positivamente. E la monella lo adora già, posso assicurartelo! 

Mi ha detto che è rimasto molto colpito dall'attenzione che lei mostra durante le lezioni, da come partecipa e che spesso lei stessa gli chiede spontaneamente di leggere ad alta voce per tutta la classe.

E ha aggiunto che lui vuole fare in modo che la monella così come tutti i suoi alunni oltre a studiare e imparare, ovviamente, siano contenti di andare a scuola e che ha scelto la strada dell'insegnamento proprio perchè da bambino e ragazzo ha vissuto esperienze scolastiche negative e ora non vuole che altri ragazzini vivano il suo stesso disagio.

Insomma, Lilli, è davvero come ti scrissi anni fa (qui): nella vita << per ogni su c'è sempre un giù, per ogni men c'è sempre un più >> come cantava il buon vecchio mago Merlino al giovane Semola. Questo è e deve essere sempre il mio mantra.

E ieri quel professore alle prime armi, pieno di entusiasmo e di desiderio di fare bene il suo lavoro, è stato esattamente "il più dopo il men" di quel pomeriggio altrimenti segnato dall'amarezza e dalla delusione per la situazione in cui versa la scuola italiana.






mercoledì 12 settembre 2018

Scuola che inizia: emozioni e amarezza

Cara Lilli,

oggi è stato uno di quei giorni che si ricordano nel tempo. Che si ricordano per sempre, direi. 

E io oggi avrei voluto raccontarti solo quanta emozione c'era già in casa, appena svegli, perchè se è vero che il monellino stava per continuare il percorso iniziato due anni fa, con la stessa classe e le stesse maestre molto amate,  c'era la monella che da bambina grande e piccola qual è stava per iniziare un nuovo percorso, quello della scuola secondaria di primo grado (la cara vecchia scuola media).

Avrei voluto raccontarti di quanto erano belli e monelli tutti e due mentre cercavo di scattare loro qualche foto che fosse decente prima di uscire di casa.

E di quanto era emozionata, ma senza farsi prendere dal panico, la monella quando ha varcato la soglia della nuova scuola, seguita da me perchè è stato concesso ai genitori presenti di accompagnare fino in aula  gli alunni delle classi prime e di restare qualche minuto con loro mentrre prendevano posto nei banchi.

Della foto finalmente decente che le ho scattato, lì seduta al primo banco di fronte alla cattedra, con un aria un pò assorta, a metà tra il serio e il sorridente.

Del momento simpatico e un pò spiazzante in cui il giovanissimo professore di lettere, che accoglieva in aula i ragazzi e che qualcuno dei genitori (tra cui io, lo confesso!) aveva scambiato per il fratello maggiore di uno degli alunni, ha detto che forse era più emozionato lui degli alunni stessi essendo questo qui il suo primo giorno da insegnante.

Di come mio marito mi ha raccontato che più o meno nello stesso momento, a non molta distanza, nel plesso della scuola primaria, il monello scalpitava per entrare mentre invece bisognava aspettare perchè stavano preparando l'accoglienza dei piccoli alunni delle prime e di come poi alla fine hanno fatto passare avanti quelli delle altre classi se no si faceva un caos esagerato lì fuori all'entrata principale.

E te l'ho raccontanto, Lilli. Ed è stato bello davvero viverlo dal vivo.

Avrei voluto evitare di raccontarti invece la solita (o quasi, giacchè c'è stata l'eccezione di quando la monella andò in prima elementare e tutto filò liscio) storia di inefficienza del sistema scolastico italiano.

Perchè la scuola è iniziata e non uno ma ben tre insegnanti di sostegno per la scuola secondaria di primo grado ancora devono essere nominati. 

Ragion per cui la monella e altri due alunni dell'istituto con difficoltà di vario genere aventi diritto al sostegno scolatico si ritrovano senza.

La scuola ha fatto le dovute richieste non certo ora, ma mesi fa. Eppure gli insegnanti non ci sono. Ci saranno entro qualche giorno, dicono.

Com'è possibile che proprio chi ha maggior bisogno di aiuto venga lasciato senza e per di più proprio nei giorni iniziali, quelli di ambientamento, così delicati?

Storia vecchia, Lilli, e tu ne ne sai qualcosa (qui e qui). Eppure ogni volta mi lascia senza parole, perchè è vergognoso.

Che poi fortunatamente la monella non sia ingestibile e che abbia già delle discrete competenze acquisite e possa quindi iniziare a fare comunque delle cose in classe anche seguendo gli insegnati curricolari e che sia felice di andare a scuola, è un altro discorso. Discorso che non giustifica nè minimizza questa mancanza dell'istituzione scolastica.

Perdona lo sfogo, Lilli. In un giorno così emozionante non ci voleva ma la realtà è questa e non mi va di non dirla apertamente.

Ma nonostante tutto i miei monelli erano proprio belli oggi. Te l'ho già detto?

Belli e monelli, amori della mamma. 

Buon anno scolastico... forza!!!

giovedì 29 ottobre 2015

Notizie da "monellandia" e dintorni...

Cara Lilli,

sono giorni un pò particolari qui da me, in casa proprio ma anche vicino casa...e tra poco, se avrai la pazienza di leggere il post fino in fondo, ti spiegherò cosa intendo dire ;)

Ti ho lasciato tanto tempo senza aggiornamenti, perdonami. Quindi ora voglio, pur senza dilungarmi troppo sulle singole cose, dirti di tutto un pò, se no va a finire che se aspetto di aver modo e tempo di dedicare un post ad ogni situazione rischieresti di invecchiare nell'attesa visti i miei ritmi attuali... :D

Innanzitutto i monelli.

Lei, la donnina di casa, ha iniziato ad andare in piscina con la scuola una volta a settimana ed è una cosa bella, un progetto che coinvolge le classi terze, quarte e quinte e che praticamente viene svolto nelle ore di educazione fisica  (o motoria che dir si voglia). Fortuna vuole che a dieci minuti di autobus dalla scuola ci sia la piscina che la monella se ricordi ha già frequentato da novembre a giugno scorso (vedi qui). Quindi conosce già l'ambiente, cosa per lei fondamentale.

E c'è stato anche un altro inizio, quello del corso di preparazione per la Prima Comunione. Con buona parte dei suoi compagni di classe la monella da due settimane sta andando al catechismo il venerdì pomeriggio e ne è molto contenta! Anche se questo comporta una corsa aggiuntiva a tutte quelle che facevamo già, perchè cade in uno dei giorni in cui ha anche un'ora di psicomotricità....Ma ci si organizza, giusto?

Lui, l'ometto di casa, invece è cresciuto in altezza ultimamente e si vede a occhio nudo. Però è anche cambiato in tante piccole-grandi cose, più o meno evidenti. 

Adesso lo vedi entrare all'asilo con disinvoltura, nessun capriccio, nessuna lacrima. E sta mangiando regolarmente i piatti preparati dalla cuoca del servizio mensa. E comincia ad interagire un pò di più con gli altri bambini, spinto da qualche giochino semplice come passarsi la palla o scambiarsi dei pupazzetti o fare una torre con le costruzioni.

Pare che la nuova insegnante di sostegno sia riuscita a farsi accettare da lui, cosa che non era scontata. Questo può essere la buona premessa per lavorare bene durante l'anno, anche se per adesso non essendoci stato ancora il primo gruppo H io non so bene cosa già stia facendo lei nello specifico (intendo al di là dei momenti di coinvolgimento con gli altri bimbi di cui ti ho accennato un attimo fa e di cui si fanno promotrici anche le due maestre di sezione, che lo conoscono oramai da due anni e gli vogliono un sacco di bene).

Resta il fatto che questa insegnante è poco propensa al dialogo, piuttosto formale nel rapportarsi con me ma anche con le colleghe, a quanto loro stesse mi dicono. Se il suo carattere è questo ma poi comunque lavora bene con mio figlio a me in definitiva non importa, però appunto voglio vedere i risultati. Resta in attesa anche tu, quindi: ci sarà un nuovo aggiornamento dopo il primo gruppo H con lo psicologo, l'assistente sociale e via dicendo.

Comunque, ciò che in questi giorni anche la logopedista ha sottolineato è che il monello appare più pronto a trovare la chiave di svolta per la comunicazione verbale. Questo è quello su cui adesso bisogna lavorare tanto! E non sto a spiegarti l'enorme tenerezza che fa quando dice delle sillabe come "ma-mma-mma" e poi si batte le manine da solo...perchè so che la puoi ben immaginare, Lilli!!

E il percorso continua...sempre passetto dopo passetto...!

Queste sono, dunque, le notizie su ciò che accade in casa. Ma cosa sarà mai accaduto vicino casa?? Eh eh eh...suspense... 

I monelli hanno un nuovo cuginetto!!! Si, perchè è nato domenica scorsa il bimbo di mia cognata (moglie del fratello di mio marito) e loro abitano accanto a noi, porta a porta, per cui siamo stati più che mai coinvolti nell'arrivo di questa nuova vita :-) Urrà!

E' un pupetto delizioso e anche se avrà qualche anno di differenza con i monelli sarà di certo bellissimo poterli vedere crescere insieme, grazie a questa vicinanza che renderà quotidiano il loro rapporto. Bello, vero?

E per stasera è tutto, Lilli. Spero di non averti annoiato, ma era davvero d'obbligo questo notiziario...ops! Questo post di aggiornamento ;)

Non chiedermi quando ti scriverò nuovamente, perchè non so dirtelo....ma sappi che io ci sono, eh! Latito un pò, ma ci sono :-)


lunedì 14 settembre 2015

Si ricomincia (e ho avuto una sopresa!)

Cara Lilli...

...e si, ecco che si ricomincia!

Si ricomincia con la scuola, innanzitutto.

Stamattina i miei bambini sono tornati tra banchi e banchetti, come tantissimi bambini e ragazzi: terzo anno della scuola primaria per la monella, terzo anno della scuola dell'infanzia per il monello.

Tutto è filato liscio per lei, che era davvero felice di rivedere i compagni e le compagne, riabbracciare la sua maestra (sua nel senso di quella di sostegno) e conoscere le nuove maestre della classe, dato che una è andata in pensione e un'altra ha cambiato sede. 
Bacetti e abbracci dispensati qua e là, sorrisi tanto all'entrata quanto all'uscita...Tipico della monella, insomma :-)

Un pò più travagliato l'impatto per il monellino, che si sa è di ben altro carattere e che non poteva far mancare il consueto pianto d'ingresso all'asilo, conclusosi appena la sottoscritta si è dileguata e lui si è rifugiato tra le braccia amorevoli della bidella che già l'anno scorso se lo coccolava ben benino. 
Il discorso sulla nuova maestra di sostegno, che (ahinoi) non ricorda neppure lontanamente la carissima maestra I. dell'anno scorso, lo voglio lasciare in sospeso per riprenderlo poi tra qualche giorno, tanto da poter sondare un pò il terreno e cercare di capire se qualcosa di buono ne potrà venire fuori.
Tu intanto tieni le dita incrociate, Lilli. Ne abbiamo bisogno, mi sa.

E si ricomincia anche a postare qui sul blog, dopo una pausa lunga ben più del mio solito, di cui mi scuso con te e con chi mi segue sempre con affetto. Nulla di tragico nè di trascendentale mi ha impedito di scrivere, ma un'insieme di circostanze dipendenti ed indipendenti dalla mia volontà me lo hanno reso un pò complicato, tanto da farmi rimandare di volta in volta...da un giorno all'atro... Fino ad oggi.

Mi è mancato postare, leggere commenti, rispondere, commentare a mia volta nei blog amici (l'ho fatto pochissimo e a singhiozzo)... Da oggi vorrei essere nuovamente più costante, specie con la rubrica del venerdì del libro che mi è mancata forse più di tutto: ho vari libri letti nei mesi scorsi da dover recensire, spero di non far trascorrere altri venerdì invano!

E per finire questo post di ritorno voglio condividere con te e con chi mi segue una cosa bella, una sorpresa che ho ricevuto ieri da parte di una persona che non è solo un'amica-blogger ma è soprattutto un'amica al di là del pc, anche se di persona non ci siamo (ancora) mai incontrate: Stella, del blog Parole Farfalla ha scritto un pensiero poetico dedicato a me! Ha voluto mettere in versi un pò del nostro rapporto quotidiano, sincero e forte e ne ha fatto un tenerissimo post :-)


Che posso dire a Stella? GRAZIE per l'affetto, la dolcezza, la sincerità che ogni giorno mi regala, per la condivisione di gioie e dolori, di pensieri, di passioni, di emozioni... GRAZIE DI CUORE AMICA MIA!

Che bello ricevere sorprese così! Rallegrano lo spirito e danno energia :-)


martedì 25 agosto 2015

Bagnati e...felici!

Cara Lilli,

capitano strane cose a volte. 

Ad esempio, capita di venire sorpresi da un acquazzone, avere un riparo per un pò, poi credere che sia finito e allora mettersi in cammino in gran fretta verso il parcheggio in cui è l'auto (con dentro l'ombrello, ovviamente) facendo lo slalom tra le pozzanghere per evitare di bagnarsi le scarpe o direttamente i piedi se si hanno i sandali. 
E tutto andrebbe bene se non fosse che....a metà strada (e si tratta in realtà di pochi minuti soltanto di cammino) ecco che l'acquazzone riprende da dove si era interrotto e ci si ritrova praticamente sotto una doccia a cielo aperto. 
Altro che evitare le pozzanghere per non bagnarsi le scarpe o i piedi!!!

Capita che si cerchi un ultimo disperato riparo sotto una tettoia mentre uno del gruppo (uno a caso: l'unico uomo adulto) corra a prendere l'auto che è ad ancora due minuti di cammino veloce da lì...per poi rendersi conto che:

a) la tettoia è meno grande di quello che sembrava da lontano e sotto ci si deve stare in 4, pur se 2 sono bambini e quindi meno ingombranti, diciamo; 

b) è posta molto in alto per cui la pioggia di traverso arriva tutta comunque addosso; 

c) ha due pannelli su tre mancanti...il che è tutto dire, visto il punto a).


Capita di conseguenza che si arrivi a casa delle persone di cui si è ospiti completamente bagnati, tanto da dover ricorrere all'asciugacapelli e a teli di spugna per cercare di tamponare il disastro avvenuto.

Eppure...capita che tutto questo divenga fonte di risate e passi alla storia come un episodio tragicomico da tramandare ai posteri, all'interno di una giornata emozionante e bella.

E' capitato, Lilli. A me e alla mia famiglia, naturalmente. 

E' capitato venerdì scorso quando siamo andati a trovare, indovina?, la cara maestra I. che ha seguito il monellino nello scorso anno scolastico (vedi qui e qui)

Ci aspettava dall'inizio dell'estate, siamo arrivati all'ultimo giorno utile delle ferie di mio marito per andare da lei (vive ad un'ora e un quarto circa d'auto da dove viviamo noi) ma alla fine ci siamo andati!

E' stato un incontro bellissimo: il monello, dopo un primo momento di timidezza e ritrosia, si è fatto riconquistare dal sorriso della sua maestra e anche la monella è rimasta incantata. Siamo stati con lei tutto il pomeriggio (con intermezzo fuori casa con doccia compresa nel prezzo...vedi sopra!!) e poi la sera a cena con la famiglia di lei (i genitori, il fidanzato e anche una cugina), con pizze d'asporto e patatine per la gioia dei miei monelli.

Siamo stati benissimo, respirando quell'aria genuina delle famiglie unite, affettuose, un pò vecchio stampo diciamo, in senso positivo.

Tutto questo ha aumentato a dismisura il rimpianto per la consapevolezza che la maestra I. purtroppo in questo anno scolastico che sta per iniziare non sarà col monello. Non per sua volontà, sia chiaro. E' la dura legge del precariato. Lei avrebbe voluto con tutto il cuore tornare e noi avremmo voluto con tutto il cuore che lei tornasse. Ma invece ci sarà un'altra insegnante di sostegno di cui ora non voglio parlare, Lilli, nonostante io la conosca già (essendo lei stata due anni fa nell'asilo del monello per seguire una bambina con la sindrome di down) e non mi piaccia affatto...sono arrabbiata e preoccupata per come potrà andare l'anno nuovo...però ora non voglio rovinarmi il ricordo ancora fresco e così bello dell'incontro di venerdì scorso.

Spero di conservare, di coltivare nel tempo quest'amicizia con la maestra I. e so che lei anche lo desidera fortemente.

Solo quando si incontrano persone vere, positive, sensibili, intelligenti, simpatiche, preparate e piene di entusiasmo come lei capita che ci si possa ritrovare tutti bagnati...ma felici :-)


mercoledì 1 luglio 2015

"Nessun bambino è perduto se..."

Cara Lilli, 

ero triste la settimana scorsa quando per una gastroenterite il mio monello ha dovuto saltare gli ultimi due giorni di asilo e non avevamo potuto salutare di persona la maestra I., la sua amata giovane maestra di sostegno. Ero triste soprattuto visto che già sappiamo che l'anno prossimo non potrà tornare, che verrà un'altra insegnate che ha già avuto precedenza di scelta perchè di ruolo.

Ma poi per fortuna l'abbiamo potuta rivedere comunque, lunedì mattina. La maestra I. è tornata qui (lei vive in un'altra provincia) per un collegio docenti di fine anno e ci siamo dati appuntamento davanti alla scuola.

Pochi minuti...abbracci, sorrisi e lacrime...qualche parola, un pacchetto e un biglietto...e poi ancora sorrisi e ancora lacrime. E un grande sorriso finale, tra i bacetti del monello alla sua maestra.

E la promessa di tenerci in contatto e di vederci ancora. 

Lei non dimenticherà facilmente il monello. E' stato il suo primo incarico, il suo primo bambino.

Poco prima che il monello si ammalasse già mi aveva dato un piccolo collage di foto incorniciato con due primi piani del monello e uno scatto che li vede invece insieme, lei e lui. E con una dedica dolcissima che inizia con una citazione che mi ha commosso:

<<NESSUN BAMBINO E' PERDUTO 

SE C'E' UN'INSEGNANTE CHE CREDE IN LUI>>

(Bernard Bueb)


E lei si che ci ha creduto. Ci ha creduto davvero.

Ha creduto che quel monello che si disperava e strepitava entrando la mattina a scuola e che non voleva stare seduto a mangiare con gli altri nè a svolgere una qualsivoglia attività potesse farcela, potesse migliorare e acquisire competenze, progredire.

Il monello è arrivato a fine anno scolastico oramai tranquillissimo, felice nell'entrare a scuola, nell'appendere il suo giubbino e mettere lo zainetto nel posto a lui assegnato, contraddistinto dal contrassegno (una palla) legato al suo nome.

Il monello ha imparato a rispettare la fila per lavarsi le manine prima di pranzo (e anche proprio a lavarsi le manine, cosa che non voleva assolutamente fare!), a stare seduto con gli altri bimbi a mensa, a mangiare da solo con la forchetta, a fare il girotondo con gli altri e a fare il trenino, senza sottrarsi al contatto con i compagnetti che invece all'inizio lo irritava.

Ha allungato i tempi di attenzione, ha svolto attività tipo infilare perle in un cordoncino, fare le  giuste associazioni di oggetti con le loro ombre, usare giochi ad incastro (giusto per dirne alcune tra tante).

Al momento dell'appello mattutino, sentendo il suo nome e cognome ha imparato a mettere la presenza (una sua fototessera da sistemare in una delle tante finestrelle di una casetta che rappresenta la scuola) e a mettersi poi una mano sulla testa per indicare se stesso (in attesa che si sblocchi col linguaggio per adesso ancora assente...).

Cose piccole, cose semplici, ma cose che prima lui non faceva perchè non prestava alcuna attenzione a quello che gli si diceva e che gli accadeva intorno.

Le terapie al centro riabilitativo, l'impegno di noi familiari e quello di questa bravissima maestra hanno portato dei primi frutti, un pò acerbi ancora, che se matureranno saranno davvero buoni. 

Il lavoro è solo all'inizio, ma l'impronta della maestra I. resterà per sempre nell'animo del monellino, lo so. Anche se lui non ne sarà magari consapevole. 

Lui no, ma io si. Ed è per questo che auguro con tutto il cuore a questa giovane maestra di continuare a donare a tutti i bambini che troverà sul suo cammino lo stesso entusiasmo, la stessa determinazione, la stessa competenza, lo stesso amore che ha donato al monello. 

Saranno bambini fortunati come lo è stato il mio ad incontrarla!


mercoledì 19 novembre 2014

"Si vede che è un bambino felice!"

Cara Lilli,

ci tenevo ad aggiornarti un pò su come il mio monello ha intrapreso il cammino con la sua maestra di sostegno, nominata come ben sai molto tardi ma che già si sta dando da fare in modo ammirevole.

Una maestra giovane, al suo primo incarico, con l'entusiasmo, la voglia di fare bene, l'impegno reale, l'attenzione ai particolari di chi ancora non è stato "inquinato" dal modo di "lavorare tanto per..." che contraddistingue molte persone, purtroppo.

Ovviamente il rovescio della medaglia è che non ha esperienza se non quella del tirocinio svolto alla fine degli studi, ma io ho avuto modo di parlarle più volte e di vederla rapportarsi al mio monello e ti assicuro che l'impressione positiva iniziale si è rafforzata (e meno male, direi!).

E' dolce, ma sa anche essere ferma, perchè con il monello (e con qualunque bambino, dopotutto) se ti fai mettere i piedi in testa è finita.

Ha trovato una sistemazione qui in paese perchè abitando lontanuccio e dovendo viaggiare tre giorni a settimana andava a spendere molto in benzina, autostrada...stress! Si è subito organizzata, quindi, anche perchè qui da noi l'inverno non è molto clemente, fa freddo, spesso nevica, piove, non come da dove viene lei e non vuole rischiare di dover viaggiare col brutto tempo da sola o fare assenza per problemi legati appunto alle condizioni atmosferiche avverse.

Ha già osservato il monello e capito quali sono i suoi principali interessi e come poter attirare la sua attenzione, sfruttando ad esempio il suo amore per la musica e i suoni in generale per coinvolgerlo in qualche attività.

Tra parentesi è una che ci rimette di tasca sua e non lo sbandiera, perchè giorni fa ha comperato un libro sonoro per il monello, da tenere all'asilo, e lo ha pagato lei senza dirmelo neppure. Io l'ho saputo per caso da un'altra maestra, perchè lei non voleva che mi sentissi in obbligo di pagare quel libro che aveva ritenuto opportuno prendere per cominciare un certo lavoro con il monello.

Ecco, ti racconto tutto ciò per farti capire che sono contenta di questa ragazza di 25 anni che ha preso per mano mio figlio e che vuole fare cose belle insieme a lui.

E la cosa più emozionante per me è stata sentirmi dire da lei, dopo il primo giorno trascorso col monello, che è un bambino bello, furbetto, tenero, birichino, coccolone, testardo, con buone potenzialità, con ampi margini di miglioramento...ma soprattutto ha aggiunto:

"Si vede che è un bambino felice!" 

:-)


giovedì 6 novembre 2014

E la maestra arrivò (con una piccola beffa)

Cara Lilli,

come avrai capito dal titolo del post, è finalmente stata nominata la maestra di sostegno per il mio monello.

E' arrivata ieri.

Insomma, dai, ci è andata anche bene: in fondo ieri era solo il 5 novembre, non è niente in confronto al 26 novembre del terzo anno di scuola dell'infanzia della monella (vedi qui)....ti pare? (sono leggermente ironica)

Oggi l'ho conosciuta: è giovane, ha un sorriso simpatico e dolce, mi sembra un tipo dinamico e volenteroso, ma è tutto da vedere, non basta certo la prima impressione! 

Viene da un posto lontanuccio, però. Infatti deve fare almeno un'ora e un quarto d'auto per venire qui. Mi dispiace per lei, per la scomodità, ma il lavoro è lavoro si sa. Specie coi tempi che corrono.

Ti starai chiedendo qual è la beffa...giusto? Te lo dico subito: l'anno scolastico è iniziato il 12 settembre ed è da allora che stavamo aspettando questa benedetta maestra...e quando arriva? Naturalmente quando il monello ha la febbre ed è a casa :-(

Ieri mattina mi hanno telefonato dall'asilo per avvertirmi che la maestra era arrivata e stamattina, anche se il monello ancora non è andato a scuola, io sono passata a conoscerla così almeno abbiamo scambiato due parole e le ho cominciato a parlare del mio cucciolo.

Se oggi non avrà febbre tutto il giorno, domani il monello potrà andare finalmente a conoscere di persona anche lui la sua nuova maestra. Ti farò poi sapere come va tra qualche giorno, ok?

E teniamo le dita incrociate che tutto vada bene per il resto dell'anno scolastico e che si ottengano dei buoni risultati, pur se le ore settimanali di sostegno non sono molte.


lunedì 27 ottobre 2014

Monello nuovo, storia vecchia

Cara Lilli,

diciamo che proprio mi viene su dal cuore questo post perchè non è possibile che capiti di nuovo, ancora!

Se hai buona memoria ricorderai che al terzo e ultimo anno di scuola dell'infanzia la monella ebbe la sua insegnante di sostegno solo il 26 novembre, dopo più di due mesi dall'inizio dell'anno scolastico (se invece la tua memoria è labile allora leggi qui e qui).

Bene (cioè... male, malissimo).

Adesso la storia si sta ripetendo per il monello. 

E' vero che non siamo al 26 novembre, ma comunque è il 27 ottobre e mi pare che sarebbe anche ora che venisse nominata un'insegnante di sostegno (scusa, io parlo al femminile automaticamente perchè non ho ancora avuto a che fare con insegnanti maschi, tutto qui).

Il monello, a ciò che mi è stato assicurato dal dirigente scolastico, ha ottenuto il sostegno per 12 ore alla settimana. Ma allora dove cavolo è questa insegnante?

Stamattina il monello è rimasto a casa per via della tosse, ma io dopo aver accompagnato la monella sono passata comunque alla scuola dell'infanzia per sentire se le maestre avevano novità da riferirmi. Niente, anche loro sono in attesa di notizie, ma mi hanno detto che giorni fa il dirigente aveva assicurato che avrebbe fatto la nomina entro questa settimana (in cui tra parentesi è anche iniziato, finalmente, il servizio mensa e quindi c'è l'orario continuato fino alle 16).

Stamani non ho avuto modo di passare personalmente in dirigenza, ma credo che sarà inevitabile nei prossimi giorni se questa nomina non ci sarà ancora.

Capisco i tagli al personale, capisco che a quanto mi dicono quando si tratta di un orario parziale (12 ore, come ti dicevo) non sempre chi viene convocato accetta perchè si preferisce avere magari un'unica scuola, un'unico alunno, capisco la lentezza della burocrazia.

Capisco tutto.

Ma non sono disposta ad attendere ancora per molto, perchè è assurdo che proprio chi ha un problema e necessita di essere seguito meglio, più da vicino, venga penalizzato in questo modo. Anzi, semmai dovrebbe essere il contrario: i docenti di sostegno dovrebbero essere nominati prima di tutti gli altri, non credi? Dovrebbero stare in aula ad attendere l'alunno a loro assegnato fin dal primo minuto del primo giorno di scuola.

Ma pare che qui in Italia non funzioni esattamente così.

Resta sintonizzata, Lilli, perchè naturalmente ti aggiornerò su questa situazione, sperando che si sblocchi al più presto.


lunedì 26 novembre 2012

Habemus Maestram!

Cara Lilli,

il titolo del post già fa comprendere tutto: oggi è arrivata FINALMENTE la maestra di sostegno per la mia monella!

Mi sembra quasi come se avessero eletto il nuovo Papa (scusa il paragone eccessivo, ma non se poteva davvero più di questa attesa!!!)

Chi ha letto il post di giovedì scorso  sa che ero leggermente arrabbiata per la mancata nomina dell'insegnante di sostegno per mia figlia, nonostante fossimo giunti quasi a fine novembre ormai.

Venerdì mattina sono stata in direzione a scuola e ho protestato vivamente, al che mi è stato detto che le graduatorie provinciali erano esaurite e che non riuscivano a trovare una supplente che accettasse un incarico per solo 12 ore. Mah...non so quanto fosse vero, comunque teoricamente potrei informarmi al provveditorato. Ma ad ogni modo mi fu anche detto che per lunedì (ossia oggi) era prevista un'ennesima convocazione e che c'erano buone speranze che la cosa andasse in porto.

E così è stato, fortunatamente. Per quanto possa essere considerato una fortuna avere l'insegnante di sostegno solo per la metà delle ore massime possibili e a partire dal 26 di novembre, quando la scuola da noi è iniziata il 15 settembre.

Dettagli. 

(Sono un pochino ironica....si è capito?)

Comunque, la nuova maestra l'ho conosciuta poco fa, quando sono andata a prendere la monella. L'impressione è stata abbastanza positiva: si chiama A., è una donna non giovanissima ma non troppo in là con gli anni (tra i 40 e i 45 direi), di aspetto gradevole, dai modi affabili, che mi ha subito detto che la monella è stata brava per essere il primo approccio con una perfetta sconosciuta e che ha seguito con discreto interesse tutto ciò che lei le ha proposto di fare insieme.

Bene. 

Però...eh si, c'è quasi sempre un però. Che vuoi farci, Lilli?

Dicevo: però l'insegnante stessa mi ha anche subito detto che lei non è preparata specificamente per il tipo di disturbo della monella, che non ha un'esperienza precedente di questo tipo, ma che vuole subito documentarsi il più possibile, parlare con lo psicologo (con cui avrebbe già parlato se fosse stata nominata per tempo e avesse così potuto partecipare al famoso Gruppo H della scorsa settimana....sempre dettagli, si), confrontarsi con le colleghe del plesso che hanno seguito la monella già nei due anni precedenti.

Diciamo che qui si aprirebbe un capitolo di discussione che non si esaurirebbe in breve spazio, Lilli, per cui evito di aprirlo. Ma sottolineo che in Italia il sistema scolastico fa un pò (un pò tanto, anzi) pena: gli insegnanti di sostegno non sono quasi mai (per non dire mai) preparati adeguatamente. Chiusa parentesi.

Una cosa buona (e si, dai, qualcosa di positivo c'è....lo ammetto!) è che la maestra A. si è meravigliata delle poche ore di sostegno che hanno assegnato alla monella e mi ha detto che magari potremmo poi provare (io, lei e le maestre di sezione) a chiedere a chi di dovere che siano aumentate. Soprattutto in virtù del fatto che le potenzialità della cucciola sono tante (ringraziando il Signore con la faccia per terra, come si dice dalle mie parti) e bisogna battere il ferro finchè è caldo, senza far passare questo anno scolastico che è importante in vista della scuola primaria. E la monella purtroppo ha di negativo il fatto di essere estremamente oppositiva, evitante ed iperattiva (così come detto dallo psicologo, ma anche dalle terapiste che la seguono) e quindi si deve lavorare sodo per ottenere risultati (che in potenza per lei sono raggiungibilissimi) e più ore con un'insegnante dedicata totalmente a lei non potrebbero che farle del bene.

Io non credo che sarà possibile, visto che chissà come è che siamo arrivati ad avere questo poco. Ma tentar non nuoce, no?

Ok, ho finito. Perdona la lungaggine, ma erano due mesi che attendevo questo momento, quindi lasciami gioire un minimo!


giovedì 22 novembre 2012

E questa è l'Italia (purtroppo)

Cara Lilli,

ti faccio una premessa per darti un quadro della situazione, in modo che tu possa capire meglio: 

- la monella è al terzo anno della scuola dell'infanzia e i primi due anni ha usufruito dell'insegnante di sostegno per un orario ridotto (12,5 ore), con ritardi di nomina ogni volta notevoli (leggi: mai prima di ottobre inoltrato); 

- a luglio scorso il dirigente scolastico mi ha convocato per dirmi che in vista di tagli nella pubblica istruzione sarebbe stato meglio fare una visita presso il consultorio della ASL locale per avere una dichiarazione di gravità e di necessità di una figura di riferimento per la bambina, onde evitare che non le confermassero l'insegnante di sostegno; e abbiamo fatto questa visita, naturalmente;

- all'inizio dell'attuale anno scolastico mi è stato detto che la monella avrebbe avuto di nuovo le 12,5 ore settimanali di sostegno, come gli anni precedenti. 

Fine della premessa.

Ok, tutto a posto (più o meno, perchè sul livello di preparazione e di professionalità degli insegnanti di sostegno ce ne sarebbe da scrivere...).

Qualche giorno fa mi arriva la convocazione per il 22 novembre (oggi) alle ore 11 per partecipare al Gruppo H, ossia all'incontro periodico con lo psicologo della ASL, la coordinatrice delle insegnanti di sostegno dell'istituto comprensivo della scuola primaria e della scuola dell'infanzia, l'insegnante di sezione (quella "normale", per capirci) e l'insegnante di sostegno. Incontro atto, essendo questo il primo dell'anno in corso, a definire il programma di lavoro da svolgere, dopo aver avuto modo di valutare la situazione della bambina nei primi due mesi di scuola.

Bene: sono andata, è stranamente cominciato in perfetto orario, abbiamo parlato, è stato redatto il PDF (Profilo Dinamico Funzionale).

Tutto perfetto. Se non fosse per il fatto che l'insegnante di sostegno della monella non c'era. Perchè? Semplicemente perchè non è stata ancora nominata

Si, Lilli: siamo al 22 novembre e mia figlia non ha ancora la sua insegnate di sostegno.

Mi hanno detto che non dipende dal dirigente scolastico, che hanno fatto delle convocazioni in ritardo per dei problemi comuni a tutta la provincia e che le insegnati convocate non hanno finora accettato l'incarico, che si tratta di attendere solo un altro pò.

Ma poi in realtà la coordinatrice mi ha chiaramente detto che se non mi faccio sentire, se non faccio pressioni chissà quando se ne parla, che purtroppo quando si tratta della scuola dell'infanzia e non della scuola primaria si tende a far passare in secondo piano le questioni, considerando meno necessario il sostegno, pur di non mettersi in beghe burocratiche.

E questa è l'Italia, gente. 


PS: l'unica nota positiva della mattina è che ho rafforzato la buonissima opinione che già avevo dell'insegnate di sostegno di una bambina con la sindrome di down che è nella stessa scuola di mia figlia e che già dallo scorso anno si è data da fare per seguire e stimolare anche la monella (compatibilmente con l'impegno con la sua alunna speciale). 
Infatti, è rimasta di sua iniziativa anche per il Gruppo H della monella (non era tenuta a farlo) e ha aiutato lei la maestra di sezione a redigere il PDF, in attesa di questa fantomatica insegnante di sostegno che verrà chissà quando...