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AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

venerdì 26 febbraio 2016

Venerdì del libro (223°): IL MIO SPLENDIDO MIGLIORE AMICO - TRA LE BRACCIA DI MORFEO

Cara Lilli,

di venerdì in venerdì è passata un'altra settimana, che poi vorrei documentare in sintesi prossimamente perchè ci sono state cose degne di nota. Ma intanto oggi si parla di libri, come ben sai, seguendo l'iniziativa di HomeMadeMamma.

Ho letto da poco i primi due romanzi di una saga fantasy di cui non sapevo assolutamente nulla fino a quando a Natale scorso mio fratello, nel rispetto di una pluriventennale tradizione, mi ha regalato un libro, "TRA LE BRACCIA DI MORFEO", senza rendersi conto che era in realtà il secondo volume della saga scritta da Anita Grace Howard. 

Avendolo io capito prima di iniziare la lettura, ho provveduto a prendere il primo dei volumi, "IL MIO SPLENDIDO MIGLIORE AMICO", così da andare per ordine nella lettura.

Dunque, in attesa di leggere il terzo volume (che ancora non ho) comincio col dirti che sono rimasta colpita positivamente da questi romanzi, che escono un pò fuori dai soliti schemi e dalle solite storie lette in questi ultimi anni nell'ambito del genere fantasy.

Eppure... in realtà la storia narrata dalla Howard ha radici nel passato, letterariamente parlando. Infatti, la coraggiosa (a dir poco) scelta dell'autrice è di andare a svelare i retroscena addirittura delle Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie.

Tanto che il sottotitolo della saga è proprio "Benvenuti nel vero Paese delle Meraviglie".

Un azzardo? Si, in effetti. Ma questa rivisitazione in chiave dark, come è stata definita, alla fine mi ha regalato ore di lettura interessante, con protagonista la giovane Alyssa, discendente della ALice Liddell di cui Lewis Carroll ha narrato le vicende nel suo famosissimo romanzo. 
Ambientata negli Stati Uniti ai giorni nostri, la storia di Alyssa, che ama lo skateboard e i mosaici e che è in grado di sentire e decifrare le voci degli insetti e dei fiori, è sospesa in bilico tra il mondo reale e il mondo al di là degli specchi. Così come in qualche modo sospesi sono anche i suoi sentimenti tra Jeb, fratello della sua migliore amica, e l'enigmatico e inquietante Morfeus, che le fa visita nei suoi sogni ma non solo...

Con sua madre ricoverata in un ospedale psichiatrico proprio a causa del dono che anche Alyssa ha di saper sentire gli insetti e i fiori, la ragazza dovrà fare i conti con il passato e con il destino del ramo femminile della famiglia Liddell e cercare di salvare il proprio futuro. Ma per questo sarà posta davanti a scelte e importanti e difficili, che la segneranno per sempre.

Una storia che coinvolge, come dicevo, anche se a tratti si fa fatica a districarsi tra i tanti intrecci che l'autrice descrive. Certamente chi ha letto già il romanzo di Lewis Carroll avrà una possibilità in più di comprendere certi passaggi, ma resta comunque una storia complessa, ricca di personaggi e di avvenimenti in rapida successione.

Il risultato è secondo me nel suo insieme piacevole per gli amanti del genere e riserverà un bel pò di sorprese. Salvo scandalizzare magari chi riterrà improponibile andare a toccare un capolavoro come quello di Carroll. Ma io sono dell'idea che questa saga vada vista  forse un pò paradossalmente come una cosa a parte, senza fare paragoni, ma godendosi il frutto della fantasia della Howard che non va a intaccare la grandezza de "Le avventure di ALice nel Paese delle Meraviglie".

Confesso una cosa, come nota a margine: non ho particolarmente amato la protagonista, non è scattata con lei la scintilla dell'empatia. Meglio tratteggiati e originali i due personaggi maschili, a mio modesto avviso.

Ne riparleremo più in là, quando avrò tra le mani il terzo volume della saga ;-)




I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI


venerdì 19 febbraio 2016

Venerdì del libro (222°): Trascina e scopri - ANIMALI

Cara Lilli,

qui la tempesta è sì passata, come ti scrivevo oramai 9 giorni fa, ma il tempo per fermarmi e la testa per concentrarmi a scrivere qualcosa qui sul blog non ci sono stati.

Però non voglio proprio far passare un altro venerdì senza seguire l'iniziativa di HomeMademamma e senza un pur piccolo, semplice consiglio di lettura...stavolta dedicato ai più piccini :-)

Al mio monello è stato regalato dagli zii lo scorso Natale un libretto cartonato molto carino, edito da Usborne, che fa parte della collana "Primi libri tattili": "TRASCINA E SCOPRI - ANIMALI".

A dire il vero è adatto a bimbi più piccoli di lui, direi tra i 2 e i 3 anni soprattutto. Ma tieni conto che il monello è indietro da questo punto di vista e allora deve recuperare ciò che ha perso finora! Da poco infatti prende, sfoglia e guarda con un pò più di attenzione i libri e questo qui ha di simpatico che in ogni pagina c'è un inserto mobile da trascinare col ditino per poter, ad esempio, far dondolare la scimmietta appesa alla liana, per far allungare la lingua del camaleonte e così via.

Testo praticamente assente o quasi, tutto si basa sulle figure degli animali molto colorate e allegre e sugli inserti mobili, appunto.

Lo consiglio per un simpatico dono a qualche bimbo curiosetto che sta scoprendo i primi libri cartonati ;-)




I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI



mercoledì 10 febbraio 2016

Torta di rose salata ( e aggiornamenti di carnevale)

Cara Lilli,

passata è la tempesta, odo augelli far festa... non nel senso che ci sia bel tempo fuori (anzi: dalla notte scorsa un ventaccio da pazzi e a tratti pioggia!) ma perchè il virus gastrointestinale pare abbia lasciato questa casa nei giorni scorsi, dopo aver ridotto specie il povero monellino uno straccio! Ma si sa che le capacità di ripresa dei bambini sono grandi e lui sta già piuttosto in forma adesso. Oggi è tornato anche all'asilo visto che le scuole hanno riaperto dopo il ponte di Carnevale. 

La monella ha potuto partecipare domenica scorsa alla festa prevista con la sua classe e molti altri bambini in un locale qui in paese, vestita da fatina rosa con tanto di bacchetta magica a forma di stella...e si è divertita :-)

Il monello, come ti accennavo nel post di venerdì scorso, ha perso la festa di carnevale dell'asilo, causa malattia :-( ma in compenso ieri, martedì grasso, è andato a fare logopedia...in maschera, ossia vestito da vigile del fuoco!! 

Ci tenevo a dirti come erano andate poi le cose riguardo agli impegni carnevaleschi dei monelli, ma già che ci sono ti lascio anche una bella ricettina rustica, presa da GnamGnam.it (dove Elena l'ha chiamata "Pizza di rose") e realizzata da me non molto tempo fa...molto buona e sfiziosa da vedere!

Ti riporto fedelmente la ricetta, con in rosso la mia modifica, dovuta al fatto che come sai mio marito non mangia formaggi:


500 g di farina 
 
300 ml di acqua tiepida

30 ml di olio extravergine d'oliva 

12 g di lievito di birra fresco

15 g di sale 

10 g di zucchero 

100 g di prosciutto cotto

100 g di mortadella

(nella ricetta originale: 200 g di pancetta, 200 g di scamorza, 30 g di parmigiano grattugiato)
   

Preparazione

1) Sciogliete il lievito e lo zucchero nell’acqua tiepida. Fate riposare un paio di minuti e vedrete che inizierà a formarsi una schiumetta in superficie, segno che il lievito è attivo.

2) Setacciate la farina e mescolatela con il sale. Disponete a fontana e mettete al centro l’acqua con il lievito e l’olio.

3) Impastate il tutto per qualche minuto e alla fine trasferite la pasta per pizze su un piano infarinato. Continuate ad impastare fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Se l’impasto risultasse troppo appiccicoso, potete aggiungere un paio di cucchiai di farina.

4) Coprite e lasciate lievitare un paio d’ore (fino a raddoppiamento di volume). Se dopo due ore non fosse raddoppiato, coprite e lasciate riposare ancora.

5) Stendete l’impasto su un piano infarinato fino ad ottenere un rettangolo dello spessore di poco meno di un centimetro.

6) Aggiungete il prosciutto cotto e la mortadella.

7) Iniziate ad arrotolare partendo dalla base.

8) Tagliate delle fette di 3-4cm di spessore.

9) Mettete in uno stampo del diametro di 22-24 cm, unto con un po’ d’olio o ricoperto di carta da forno. 

10) Lasciate lievitare per un’ora.

11) Cuocete in forno preriscaldato statico a 180° per circa 30-40 minuti. Lasciate intiepidire coprendo con un panno e servite la vostra pizza di rose!



Ed ecco qui il mio rustico...




 E buon appetito, Lilli!



venerdì 5 febbraio 2016

Venerdì del libro (221°): PER DIECI MINUTI

Cara Lilli,

scusa il silenzio dei giorni scorsi, ma forse avrai intuìto che le cose non sono andate esattamente bene con l'evoluzione del virus gastrointestinale... 

La prima festa di carnevale in programma, quella di ieri all'asilo, purtroppo è saltata perchè il monello da martedì sera invece di migliorare è andato peggiorando e gli è pure salita la febbre a sfiorare i 39, con nausea tale da non poter neanche bere della semplice acqua....povero cucciolo! Oggi va benino, ricominciando a mangiare man mano riacquisterà pure le forze. La monella si è rimessa prima di lui, ma comunque ha qualche strascico di debolezza.

Fatta questa premessa-bollettino medico, oggi è venerdì e non vorrei saltare di nuovo l'appuntamento con l'iniziativa di HomeMadeMamma, per cui mi accingo a parlarti dell'altro romanzo della Gamberale che ho letto a inizio anno: PER DIECI MINUTI.

Mi è piaciuto un pò meno rispetto al primo incontro (Le luci nelle case degli altri) fatto solo poche settimane prima con questa autrice.

In questo caso la storia non ha quella sfumatura, quell'alone di mistero che aveva l'altra, ma non è questo il motivo. Ci arriverò dopo.

In realtà, devo dire che è interessante il messaggio lanciato dal libro, perchè si tratta di una storia in cui la protagonista, una giovane scrittrice, si trova all'improvviso a vivere un momento di totale disorientamento e vede sgretolarsi le proprie certezze come il suo matrimonio, il suo lavoro presso una rivista, la sua vita abitudinaria e rassicurante nel paese natio: si ritrova abbandonata dal marito, sostituita al lavoro, da sola in un appartamento in centro a Roma.

Interessante è non tanto tutto ciò che le è capitato, quanto la soluzione o meglio il tentativo di soluzione per superare la profonda crisi propostole dalla sua analista: fare ogni giorno, per un mese, qualcosa di mai fatto prima. Ogni giorno...per dieci minuti.

Ed è interessante  anche come man mano la protagonista, inizialmente scettica, vada ad acquistare maggiore sicurezza, conosca sempre più se stessa, si sbizzarrisca a trovare le cose a cui dedicare i suoi dieci minuti quotidiani, dalle più banali (tipo dipingersi le unghia di fucsia) a quelle più importanti (tipo ascoltare davvero con attenzione i problemi di sua madre).

Tutto questo circondata da personaggi che condividono con lei in qualche modo questa esperienza, dalle sue amiche storiche, al bizzarro amico omosessuale, al ragazzo minorenne di colore che vive in un istituto tipo casa famiglia e trascorre il fine settimana da lei, che gli fa quasi da affidataria part-time. 

La protagonista si chiama Chiara. Guarda un pò. E infatti la Gamberale ha dichiarato di aver scritto una storia in parte autobiografica, mescolando personaggi reali a personaggi inventati. Ma la cosa importante è che l'esperienza del gioco dei dieci minuti l'ha fatta davvero, lei. E la consiglia a tutti.

E io stessa leggendo il libro mi sono convinta che potrebbe essere qualcosa da tentare, anche se magari non è che si stiano vivendo momenti particolarmente drammatici. Da tentare proprio per aprire nuove prospettive, per lasciare che la vita ci coinvolga in qualcosa di nuovo e di stimolante. Per non dare tutto per scontato, ecco.

Tutto interessante. E la lettura è stata piacevole e mi ha regalato ore di relax con un bel tocco di orginalità. Ma perchè allora ho premesso che questo libro mi è piaciuto meno del precedente che avevo letto della stessa autrice?

Probabilmente, per andare proprio ad analizzare fino in fondo, ho trovato che non tutti i capitoli sono stati all'altezza della storia: nel senso che ho riscontrato dei momenti di stasi nel racconto, un pò superflui forse, e poi non mi ha convinto il personaggio del marito, che dopo la fuga con un'altra poi ritorna e cerca di rientrare nella vita di Chiara. Non perchè non sia verosimile che capiti una cosa del genere, ma perchè è il loro rapporto proprio che non mi ha preso, non mi ha fatto immedesimare nella stuazione e mi ha lasciato un pò indifferente. 

Ho di gran lunga preferito tutte le cose non legate direttamente al marito, i legami di amicizia, quelli consolidati e quelli nati con persone inizialmente insospettabili come l'estetista, ad esempio. E i capitoli relativi all'insolito e bellissimo festeggiamento del Natale (perchè il mese del gioco dei dieci minuti parte dal 3 dicembre e finisce il 3 gennaio).

Insomma, pur se con qualche piccola riserva, è stata una lettura che mi ha dato spunti di riflessione senz'altro, di cui non mi sono pentita E che mi ha dato modo di conoscere più a fondo la Gamberale, mettendomi la curiosità di leggere ancora i suoi scritti, come mi ha già consigliato di fare la mia cara amica Stella.

Quando sarà....te ne parlerò :-)






I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI



lunedì 1 febbraio 2016

Di mal di pancia, attesa del carnevale, plumcake e corrente che se ne va...

Cara Lilli,

sono giorni in cui qui si respira l'aria poco piacevole dei periodi invernali infestati dai virus che da scuola i bambini portano diretti diretti a casa....ahinoi! 

Abbiamo evitato fino a pochi giorni fa, ma poi è giunto il loro momento (dei virus, intendo) e a partire da sabato prima la monella e poi a ruota il monello hanno manifestato il loro bel mal di pancia a ripetizione, per fortuna almeno senza febbre. E oggi quindi sono a casa in attesa di stare meglio prima di tornare alla routine quotidiana di scuola e centro di riabilitazione, con i nostri begli orari tutti incastrati e concentrati specie nella parte centrale della giornata, fino al primo pomeriggio.

Nulla di particolarmente grave, mi rendo conto. Non si può evitare che di questi periodi appunto ci siano situazioni del genere...è fisiologico. Ma quanto sono fastidiosi questi distrubi!

Tra l'altro questo è anche il periodo che porta l'attesa del carnevale. La monella, perchè è più grandina e ben conscia, aspetta con ansia gioiosa di indossare il suo costume da fatina (quest'anno è andata sul classico proprio con la sua scelta!) mentre il monello è meno consapevole di fatti e date, ma il suo simpatico costume da baby-pompiere ce l'ha e dunque sarebbe bello che potesse indossarlo!

Giovedì festa all'asilo (o scuola dell'infanzia che dir si voglia) per il monellino, domenica festa in un locale con praticamente tutta la sua classe e altri bambini per la monella. 

Ce la faranno i nostri eroi a partecipare? Incrociamo le dita! 

E intanto noi genitori che mal di pancia non ne abbiamo (o almeno non ancora...!) ieri e stamattina ci siamo gustati un delizioso e profumato plumcake al limone che non facevo da un bel pòdi tempo (vedi QUI per ricettina). 

Ma non credere che abbiamo fatto una cattiveria nei confronti dei monelli, eh! Loro non lo avrebbero mangiato neppure se fossero stati in buona salute col pancino. 

La monella da piccola mangiava ogni tanto i dolcetti preparati da me, ora non più....peccato! Si concede solo le crostatine al mattino e qualche biscotto...per il resto diniega l'offerta di dolciumi, che siano fatti in casa o confezionati, gentilmente ma con decisione ("No, grazie!") .

Il monello invece non ha mai, e dico mai, mangiato dolci di alcun genere. Giusto consuma 4 biscottini al mattino perchè son sciolti nel latte!

Questi sono i piccoli aggiornamenti, Lilli. Che ti avrei scritto anche prima a dire il vero, in tarda mattinata ad esempio. Se non fosse che qui in zona (intendo dove abito io) quelli dell'Enel pare stiano prendendo gusto nel farci lo scherzetto di lasciarci per ore senza corrente elettrica...già tre volte nel giro di due settimane, e solo una volta con preavviso (non oggi). Con tutte le antipatiche conseguenze che puoi ben immaginare.

Pazienza, mi dico. Pazienza, mi ripeto. Spero di riuscire ad autoconvincermi... ;)