AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

Visualizzazione post con etichetta marito. Mostra tutti i post
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domenica 26 luglio 2020

Nozze d'avorio (non oggi)

Cara Lilli,

i giorni sembrano rotolare via, anche quando magari per il gran caldo di certi pomeriggi di ritorno dal centro di riabilitazione con i monelli nelle ore peggiori possibili (tipo 14-16 o giù di lì) poi finisco per fare poco o niente, tra la mia pressione bassa e il desiderio di un po' di relax.

Passano i giorni e passano anche gli eventi da ricordare, ma pur se in ritardo voglio dirlo che 9 giorni fa io e il mio amore abbiamo festeggiato i nostri 14 anni di matrimonio. 

Nozze d'avorio pare si chiamino. 

Quella sera non l'abbiamo fatta passare inosservata,  meritava un brindisi e allora siamo andati a cena in un locale qui in paese. A mangiar che, secondo te? Ma ovvio: pizza!! Il nostro cibo preferito, quello che mangeremmo ogni giorno.

Perché poi noi siamo così: abbiamo caratteri differenti che si compensano tra loro, abbiamo passioni differenti, ma entrambi amiamo le cose semplici. Ci basta davvero poco per essere felici.

Perciò abbiamo accolto con un gran sorriso la pur piccola sorpresa di ordinare un dolcetto finale, un tortino al cioccolato con cuore fondente, e di vederci portare una sorta di composizione che comprendeva, oltre al tortino, una cucchiaiata di gelato alla vaniglia e due fragole tagliate a fettine.

Foto privata, vietata la riproduzione



Una coccola per il palato e per il cuore di noi due innamorati che festeggiavamo questi 14 anni dal giorno in cui ci siamo ufficialmente detti "sì", dopo 6 anni e mezzo di fidanzamento.

Insomma, in totale fanno più di 20 anni insieme.

Auguri grandi a noi, allora. Che possiamo continuare a dirci "sì" con lo stesso amore e a farci sorprendere dalle piccole cose belle! ❤


sabato 5 gennaio 2019

La mia roccia

Cara Lilli,

quando penso ai miei genitori li rivedo nella mia mente come coppia indissolubile nata in una mattina di sole del febbraio 1959 su una panchina di Via Caracciolo a Napoli, ma anche come due personalità ben distinte che non si sono mai annullate l'una nell'altra... ma hanno fatto il cammino una accanto all'altra, mano nella mano.

Allo stesso modo io so che non potrei essere per certi aspetti più diversa dal mio compagno di vita: io e lui siamo stati nell'arco di quasi 20 anni semplici componenti di una stessa comitiva, poi amici, poi confidenti, poi fidanzati, poi sposi e infine genitori.

Caratteri diversi, passioni e hobby diversi.  

Ma stessi principi saldi, stessi valori, stesso progetto di vita. E un amore grande, nato e cresciuto quando nessuno di chi ci stava attorno ci avrebbe scommesso un soldo.

Io mi sento libera di essere ciò che sono.

Libera, ma anche al sicuro. Perchè accanto a me c'è lui.

Lui che parla poco ma fa molti fatti, che spesso sa essere più obiettivo di me che tendo a perdermi in mille ragionamenti, che è concreto, diretto, perseverante, saldo. Una roccia.

La mia roccia.

Lui che poi sa svelarmi il suo cuore e che quando lo fa mi inonda di tenerezza. E ogni possibile e umanamente inevitabile dissapore scivola via, smorzandosi fino a spegnersi, senza mai rancore.

Sono ancora in tempo, oggi che è il suo compleanno, a dirgli: auguri, roccia su cui è poggiata saldamente la nostra famiglia! 

Auguri, amore della mia vita... prima che scatti il nuovo giorno!


martedì 17 luglio 2018

Chinotto

Cara Lilli,

uno dei miei motti è sempre stato "Tutto è relativo".

Credo profondamente in questa cosa. L'ho sperimentata in tante occasioni della mia vita, più o meno significative.

Hai mai fatto caso che anche il gusto delle cose, dei cibi, delle bevande è relativo? Lo stesso cibo, la stessa bevanda, in momenti diversi della vita hanno gusti diversi.

Ho sperimentato anche questo.

Potrei farti tanti esempi, ma il primo che mi viene in mente risale a più di 13 anni fa.

Una sera di inizio estate, in un parcheggio pubblico sotto enormi platani, ho bevuto il più buon chinotto della mia vita.

Era un po' caldo, non avevamo i bicchieri e lo abbiamo bevuto dalla lattina, ma il brindisi è stato bellissimo.

Io e il mio amore quella sera abbiamo deciso di sposarci. Non che non ci avessimo mai pensato prima, anzi. Lo abbiamo sempre desiderato, fin da subito. Ma quella sera ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti "Sì" per davvero e abbiamo deciso che era il momento di farlo quel passo.

E' poi passato in realtà più di un anno, ma tutto quello che si è realizzato il 17 luglio del 2006, giorno del nostro matrimonio, è nato da lì. Da quel brindisi col chinotto in lattina.

O meglio... è iniziato da molto prima ancora, nei nostri cuori. Ma è quella sera che c'è stata la svolta decisiva.

Oggi, dunque, sono 12 anni che io e lui abbiamo pronunciato l'altro "Sì", quello davanti a Dio e al mondo. 

BUON ANNIVERSARIO, AMORE MIO.

Che ci sia sempre posto per un brindisi con un chinotto in lattina un pò caldo nella nostra vita.

Credits: testsworld.net

lunedì 30 aprile 2018

Proprio in quel preciso istante

Cara Lilli,

perdona l'assenza di questi giorni passati: non è successo nulla di particolarmente importante in realtà, ma capita che il susseguirsi delle cose anche di routine a volte crei più stanchezza (complice anche il clima con questi picchi di caldo a cui io fatico un pò ad adattarmi con la mia pressione bassa cronica) o comunque lasci meno tempo libero del solito.

Oggi volevo dirti una cosa che mi è successa stamane mentre stendevo i panni al sole sul terrazzo di casa: non so perchè mi è venuto in mente il terrazzino a piano terra della prima casa in cui io e mio marito abbiamo abitato appena sposati e dove siamo restati giusto un anno, tra l'agosto del 2006 e l'agosto del 2007, prima di trasferirci nell'appartamento in cui viviamo ancora adesso. 

Su quel terrazzino c'erano due fili sistemati in modo un pò "arrangiato" per stendere il bucato, appunto. E stamattina ci ho ripensato. Ma la cosa che voglio raccontarti non è questa. Questa cosa qui è stata il pensiero che ha fatto da tramite con un altro pensiero, molto più emozionante.

Mi è tornato alla mente il momento esatto in cui ho realizzato che la mia vita era davvero cambiata, dopo che mi ero sposata. 

Io e il mio amore eravamo appena tornati dalla luna di miele per la quale eravamo partiti il giorno seguente alla celebrazione del matrimonio, dopo aver soggiornato una notte presso la stessa struttura in cui avevamo cenato e festeggiato con i nostri invitati.

Eravamo rientrati dal viaggio dopo due settimane, di sera tardi (QUI la bellissima sorpresa che le nostre famiglie ci fecero trovare per il nostro ingresso in quella casa). La mattina dopo io mi sono svegliata abbastanza presto, come mio solito. Il mio novello sposo dormiva ancora.

Pian piano mi sono alzata dal letto e mi sono diretta in cucina. Quella casa era su due piani, la camera da letto era al primo mentre la cucina era a piano terra, per cui sono scesa per le scale... e mentre scendevo,  scalino dopo scalino, ho vissuto uno di quei momenti. Quelli che già mentre li vivi, in diretta, avverti dentro di te la certezza che mai, mai, MAI nella vita li dimenticherai.

C'era un gran silenzio in casa e fuori, era una mattina presto d'estate in un piccolo parco di villette a schiera immerse nel verde ai margini di un paesino di mezza montagna.

E io ho assaporato, proprio in quel preciso istante, lungo quella scala, la sensazione unica di inizio della mia nuova vita, tanto desiderata e progettata con l'uomo che amavo e che ricambiava il mio amore.

Non si dimentica un'emozione così forte, vera, da essere quasi tangibile

E meno male! :)

mercoledì 7 marzo 2018

"P" come "papà"

Cara Lilli,

stavo pensando a tutte le volte che ho gioito per le piccole-grandi cose belle che hanno punteggiato il cammino fatto dai monelli da quando sono nati e poi più in particolare da quando hanno iniziato il percorso riabilitativo con la psicomotricità e la logopedia e tutto ciò che ci gira intorno.

Te ne ho parlato spesso e volentieri, sono gioie che fanno bene al cuore e che ritemprano lo spirito dopo periodi magari anche meno positivi, danno la spinta a continuare su questa strada che di certo non è priva di ostacoli e di cui non si conosce, anzi non si può conoscere a priori il punto di arrivo, ma che vogliamo percorrere insieme per accompagnare i monelli il più possibile in là.

Vogliamo tutti noi che siamo la famiglia allargata dei monelli: i parenti, gli amici, le maestre, i terapisti. 

Ma vogliamo soprattutto noi due, io e mio marito. Noi che li abbiamo messi al mondo e che li amiamo sopra ogni altra cosa.

E in quest'ultimo periodo, proprio da due-tre settimane e non di più, io sono felice, davvero tanto felice per una nuova cosa bella del monellino. 

Dalla sua bocca è finalmente uscita la lettera "P".

Tra le (purtroppo) poche consonanti che riusciva a pronunciare finora la P non era compresa e questo comprometteva ovviamente anche la pronuncia di paroline in cui è presente la P, all'inizio o nel mezzo.

Immagina la mia gioia, quindi, quando la logopedista mi ha annunciato trionfante che era riuscita a fargli dire la P!

Immaginala, sì, ma immagina ancora di più la gioia purissima dell'altra metà di me, di mio marito, quando per la prima volta si è sentito chiamare "papà" da suo figlio.

Ha dovuto aspettare più di 7 anni per avere questa gioia. Direi che se l'è meritata tutta, l'amore mio!


venerdì 5 gennaio 2018

Amore e struffoli

Cara Lilli,

inizio il 2018 qui sul blog con un post dolce dolce... come gli struffoli che ho fatto oggi, dopo alcuni anni dall'ultima volta.

Sono struffoli un pò diversi da quelli classici, perchè sono conditi con lo zucchero invece che col miele. E anche un pò più grandini e più morbidi di quelli tradizionali. 

Se ricordi, sono quelli che faceva la mamma di mio suocero e che lui amava tanto e che lo fecero emozionare quando glieli preparai io per la prima volta, proprio in ricordo di quelli della sua infanzia. 

Stavolta invece li ho preparati per mio marito visto che è il suo compleanno, anche in ricordo del suo papà.

Dolci auguri per il mio tesoro, dunque: auguri di cuore per dirgli quanto sia importante per me... come e ancor di più di quando nell'autunno del 1999 uscivamo in comitiva con gli amici e capii di essere innamorata di lui, credendo che non sarei mai stata ricambiata, e mi perdevo a guardare i suoi occhi scuri e intensi riflessi nello specchietto retrovisore dell'auto mentre lui guidava e io ero seduta sul sedile posteriore.

Buon compleanno, amore della mia vita!


CLICCA  PER CONOSCERE LA RICETTA :)

mercoledì 29 novembre 2017

L'amore per me è... (8)

Cara Lilli, 

chi non muore si rivede ;)  

O per meglio dire: dopo tanto, tantissimo, troppo tempo ritorno a scrivere un post su cosa sia l'amore per me.

E non ho bisogno di molte parole, perchè ciò che voglio dirti è semplicissimo: devi sapere che ogni volta che qui a casa abbiamo una cosa buona, golosa da mangiare mio marito lascia sempre che sia io a finirla.

Che sia l'ultima caramella di un pacchetto, l'ultima fetta di un dolce, l'ultima caldarrosta appena sfornata... lui la lascia a me.

Un gesto semplice, eppure così bello e significativo.

Quindi l'amore per me è... vedere ancora oggi, dopo 18 anni che stiamo insieme tra fidanzamento e matrimonio, questa tenera premura del mio lui.


martedì 14 marzo 2017

Una canzone, un ricordo: CRYING AT THE DISCOTEQUE

Cara Lilli,

stamattina parlavo con una persona di viaggi e non potevo non andare a finire al viaggio più bello della mia vita: la luna di miele, luglio 2006. 

Ok, ok...sarò romantica e prevedibile, ma tu lo sai (anche perchè te ne ho ampiamente parlato qui, qui, qui e qui) cosa sia stato quel viaggio per me e il mio amore, che sensazioni ci siamo riportati a casa, quando abbiamo iniziato la nostra vita insieme per davvero.

Comunque, al di là del viaggio in sè per sè, mi è balenato alla mente un ricordo preciso legato ad una canzone (come spesso accade). 

Eravamo in treno, tra Venezia e Trieste. Un interregionale senza aria condizionata... e in pieno luglio col sole a picco diciamo che faceva un bel pò caldo!

Avevamo un lettore mp3 da cui ascoltavamo musica a volte a turno e a volte in contemporanea. E una delle canzoni della mega compilation che c'era su (un mix di vari generi e di annate diverse) era Crying at the discoteque degli Alcazar, che risaliva a qualche annetto prima.

Ascoltavo proprio quella canzone lì, con le auricolari, mentre il mio neo sposo mi fece una ripresa video, col viso tutto sudato che non era esattamente un bello spettacolo, mentre il treno era in sosta alla stazione di Latisana-Lignano. E io mi esibii in una cantatina un pò stonata, come accade quando hai la musica nelle orecchie e non senti bene la tua voce.

Tenero e buffo ricordo... :-)






venerdì 3 febbraio 2017

Il significato di essere mamma

Cara Lilli,

tu mi conosci da quando avevo solo 9 anni e ti scrivevo su un diario segreto di quelli con il lucchettino e la chiave piccola piccola...


"Sono stata una bambina di quelle che giocano al classico “mamma e figlia”, di quelle che organizzano i giochi per gli altri bambini alle feste, che fanno volentieri da baby sitter ai bambini un po’ più piccoli.

Chi mi conosce fin da allora sa che ho sempre desiderato essere mamma. Naturalmente all’inizio lo desideravo con la consapevolezza che può avere una bambina, ma con gli anni il desiderio è diventato sempre più reale, sentito nel profondo..."

(Se vuoi conoscere per intero il mio racconto, continua a leggere QUI su Scintille di gioia, il blog di Silvia, che oggi mi ospita nella sua rubrica "IL SIGNIFICATO DI ESSERE MAMMA" e che ringrazio di cuore per avermi chiesto di scrivere questo post importante ed emozionante 💙) 


giovedì 5 gennaio 2017

Con la neve o con il il sole

Cara Lilli,

oggi ha fatto la prima neve di questo inverno 2016-2017. O meglio, la prima neve dalle mie parti. 

E così il 40° compleanno del mio amore è stato imbiancato a dovere.


Stamattina, dal balcone di casa mia...

Questo significa che stasera non si uscirà a festeggiare in pizzeria come avevamo progettato, non verranno alcuni invitati da fuori paese, ma si farà semplicemente un brindisi casalingo, con i miei cognati e mia suocera che per fortuna non devono far altro che aprire la porta del loro appartamento e bussare alla porta accanto, che è la nostra :-)

Purtroppo compiendo gli anni mio marito in questo periodo dell'anno è accaduto assai spesso (quasi sempre a dire il vero) che il tempo non fosse buono, il clima rigido e così via.

Eppure...ci fu il 5 gennaio di un pò di anni fa in cui il cielo si presentò azzurro, limpido, con un sole sparato lì nel mezzo. 

Eravamo ancora fidanzati, io e il mio amore, e ci prendemmo una giornata di vacanza per festeggiare e brindare soli soletti...saltammo in macchina e via, verso il mare.

La Costiera Amalfitana è sempre meravigliosa, ma quel giorno d'inverno, con quella luce particolare, con quell'aria pulita, senza la ressa dei turisti che si trova d'estate, ce la siamo goduta davvero!

Ci sono giornate che più di altre si fanno ricordare, non solo o non tanto per la ricorrenza (in questo caso un compleanno), ma proprio perchè le abbiamo vissute pienamente, con trasporto, perchè ogni tassello è andato al posto giusto. E vorremmo che non finissero e già mentre le viviamo ci rendiamo conto che non le dimenticheremo mai.


Amalfi al tramonto, quel giorno...(05/01/2005)

In ogni caso, con la neve o con il sole, ciò che conta è che siamo insieme, amore mio. E allora BUON COMPLEANNO, con tutto il cuore ❤️

domenica 17 luglio 2016

10 anni (nozze di alluminio)

Cara Lilli...

...e così sono trascorsi  già 10 anni da quel lunedì.

Già. O forse dovrei dire che sono trascorsi soltanto 10 anni da quel lunedì.

Perchè, se è vero che il tempo per tanti versi sembra essere volato, che sembra essere stato giusto l'altroieri, tanto che pure i più piccoli particolari di quel giorno sono sempre scolpiti, marchiati a fuoco nel mio cuore... ecco, è anche vero che questi dieci anni sono ancora pochi rispetto alla vita intera che io voglio trascorrere accanto a mio marito, alla persona che ho scelto e che ha scelto me per essere una coppia, una famiglia.

Che siano di alluminio o di altro materiale (c'è un pò di discordanza in proposito...) queste nozze le festeggiamo oggi con gioia, perchè nonostante le piccole-grandi difficoltà della vita andiamo avanti insieme e portiamo con noi il frutto del nostro amore, due teneri monelli.

Buon anniversario amore mio....con tutto il cuore, come sempre.


Immagine presa dal WEB


venerdì 17 luglio 2015

Nozze di ceramica!

Cara Lilli,

oggi io e il mio tesoro festeggiamo il nostro 9° anniversario di matrimonio (le nozze di ceramica, appunto) ma non starò qui a scriverti parole su parole per decantare il nostro amore e cercare di esprimere così ciò che il cuore sente da anni e che è radicato nel profondo.

Ti riporterò solo una frase. Una sola. L'ho scoperta giusto oggi e vale secondo me più di cento dichiarazioni d'amore messe insieme.

E' questo ciò che voglio dire al mio compagno di vita...


"Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi."

(da "Giochi ogni giorno" di Pablo Neruda)


Immagine presa dal web

Ti amo.


martedì 28 aprile 2015

Il rovescio della medaglia

Cara Lilli,

sono sparita per quasi una settimana, lo so. Alla solita routine aggiungi infezione da streptococco per il monello (con tanto di tampone faringeo e antibiotico), rischio varicella per la monella (2 casi in 2 giorni in classe sua) e febbre e tosse per il maritino.

Oramai casa mia sembra diventata dimora stabile per virus, batteri e affini.

Quando finirà la stagione dei malanni?

Però. C'è un però. 

Ogni medaglia si sa che ha il suo rovescio

Chi lo sa perchè quando si parla di questo famoso rovescio della medaglia gli si attribuisce quasi sempre un significato negativo, ci hai fatto caso? Ma perchè, poi?

Se ci pensi bene è tutta una questione di prospettiva

Cioè: dipende da quale lato della medaglia guardi per primo. Perchè se guardi prima quello positivo è ovvio che il rovescio sarà negativo, ma se guardi prima il negativo va da sè che il rovescio sarà positivo...giusto?

Ed è quello che ho fatto io, in effetti, con la medaglia di questi giorni appena trascorsi.

E il rovescio della mia medaglia è che siamo stati più insieme, a casa, noi 4 della famiglia.

Sono state prima email d'intesa e di frasi che in cuore ci sono sempre state ma che da un pò non leggevo e non scrivevo.

E' stato poi messaggiarsi su hangout con il mio amore da una stanza all'altra della casa, nel silenzio del sonno dei nostri figli.

E soprattutto è stata You needed me dei Boyzone, la nostra canzone, la prima ascoltata insieme quel 17 dicembre del 1999...riascoltata ieri sera abbracciati al buio, un auricolare a testa collegato al tablet...






martedì 3 marzo 2015

Giorni solo nostri

Cara Lilli,

sai a cosa pensavo? La mente a volte fa strani giri, ti porta dove vuole, quando vuole e senza che tu possa opporre resistenza.

Oggi non è una giornata molto positiva. Il monello mi dà pensiero, già da qualche giorno (e qualche notte, ahimè) a dire il vero. Ma non è di questo che voglio parlarti adesso. 

La mia mente si è messa a correre all'indietro. Fino ad un momento di pura felicità.

Adesso sto pensando a quando la mia storia d'amore era un segreto. La storia mia con lui, l'uomo della mia vita intendo.

Ma non un segreto per modo di dire. Proprio un segreto, di quelli che nessuno conosce, che ti fa sorridere l'anima perchè sei stra-felice e il fatto di non poterlo dire a nessuno, almeno per un pò, non ti pesa...anzi! Ti fa sembrare che tutto sia più magico, più forte, più tuo, più suo, più vostro.

Più nostro. Perchè in quei primi giorni d'amore c'eravamo solo io e lui. Io, lui e nessun altro.

C'era la scusa banale per uscire di casa anche solo mezz'ora per vederlo, c'erano gli sms gratuiti (ah! che gran cosa la Christmas Card dell'Omnitel....era il 1999) che si affollavano sul mio primissimo telefonino gsm, in cui ci scambiavamo confidenze che di persona ancora non riuscivamo a dirci, innamoratissimi ma timidi come ragazzini alle prime armi anche se ragazzini veri e propri non lo eravamo (io specialmente che sono più grande di lui di tre anni e quattro mesi).

C'era "You needed me" dei Boyzone registrata su una musicassetta da sentire nell'autoradio, abbracciati.

C'era il far finta di niente davanti a tutti gli amici ad una tombolata prenatalizia a casa mia, mentre ero accanto a mio fratello che al pianoforte suonava e cantava "Vivo per lei" nella versione degli ORO, fino a quando fui costretta a uscire dalla stanza perchè troppo emozionata davanti allo sguardo complice e tenerissimo di lui che mi fissava al di là del pianoforte.

Non era strettamente necessario quel segreto, in effetti. Fu più una scelta nostra. Mia e sua. Perchè volevamo che quei primi giorni d'amore fossero solo nostri

E a distanza di più di 15 anni sono ancora felice di quella scelta, perchè i ricordi di quel breve ma intenso periodo sono tra i più meravigliosi in assoluto di tutta la mia vita. E sono certa anche della sua.



PS: mi sorge un dubbio...ma "i più meravigliosi" si può dire?... momento di paralisi mentale assoluta...!!! va bè, tanto anche se non si potesse dire per me resterebbero sempre e comunque "i più meravigliosi" :-)))

 

martedì 20 gennaio 2015

La frittata è fatta

Cara Lilli,

ebbene si: la frittata è fatta. In tutti i sensi.

Ti spiego: il malatone si è rimesso in piedi e giovedì scorso è tornato al lavoro, pur se la tosse non lo ha ancora abbandonato. 

Neanche il tempo di dire "OK, è finita!" che lo stesso giorno (lo stesso, non un altro, tipo quello dopo magari...) il monello ha pensato bene di svegliarsi con la febbre abbastanza alta. Di lì ad oggi ci sono stati giorni con febbre, poi senza febbre, poi tosse, muco, ancora decimi di febbre, mal d'orecchio, lamenti notturni...fino a stamattina, con visita dalla pediatra e conseguente prescrizione di antibiotico.

Neanche il tempo di entrare in casa, dopo essere passata in farmacia, e cercare con grossi sforzi di far ingurgitare il suddetto antibiotico al monello... che squilla il telefono, mentre ero ancora con in mano la siringa dosatrice del medicinale (giuro!), e indovina? Era il bidello della scuola primaria: la monella aveva vomitato e dovevo andare subito a prenderla.

Niente febbre ancora per la monella, solo un decimino adesso, ma comunque digiuno e debolezza. Pur sempre con la sua vena gioiosa, però. Questa è una delle cose che adoro in lei: ha sempre un sorriso in ogni occasione...anche se con le occhiaie :-)

E la frittata quindi capirai che è fatta. Tre su quattro membri della famiglia sono stati colpiti in vario modo da virus, annessi e connessi.

Soltanto io manco all'appello e sinceramente gradirei continuare a mancare.

Intanto a ora di pranzo mi sono detta: "Che giornate, ragazzi! Qui ci vuole qualcosa per tirarmi su il morale!" e inevitabilmente il pensiero è andato indietro nel tempo, a quando da piccola o da ragazza ero giù per qualcosa o non stavo bene fisicamente e avevo bisogno di coccole. 

La mia mamma non me le faceva mai mancare in quei casi e anzi mi faceva anche una coccola mangereccia: mi preparava la frittata di spaghetti

Buona, buonissima, non troppo asciutta dentro ma con un pò di crosticina fuori, come piaceva a me. E come ancora oggi mi piace.

Un vero e proprio comfort food, insomma. Un comfort food molto speciale, perchè oltre alla soddisfazione del palato c'è un piacere dell'anima, che si perde nella tenerezza dei ricordi.

Quindi il mio pranzo oggi è stato un momento confortevole e confortante. Terapeutico direi.

E la frittata, a questo punto, è DAVVERO fatta ;-)