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AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

Visualizzazione post con etichetta musica. Mostra tutti i post
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lunedì 7 dicembre 2020

Luna

Cara Lilli,

a volte ci penso e mi vien da sorridere. Che di sorridere in questo periodo, poi, ce n'è bisogno. 

Ci penso, a quando avevo 7 anni da compiere di lì a breve e in quell'estate del 1980, al mare in vacanza a San Marco di Castellabate, ascoltavo trepidante con mio fratello e i miei cugini la hit parade alla radio, per scoprire se la nostra canzone preferita fosse in vetta alla classifica...

E c'è stata per settimane, con noi che strillavamo esultanti e la cantavamo a squarciagola!

Io, che amavo le canzoni dello Zecchino d'oro, allo stesso tempo ascoltavo anche musica più da grandi, avendo un fratello adolescente che per di più suonava il pianoforte e cantava.

E sorrido, ti dicevo, nel ripensarci. Non solo perchè sono ricordi bellissimi per me, ma anche perchè in quei ricordi, in quella scena di me bambina che in spiaggia canto a squarciagola "Lunaaaaa!" ci sono le radici di ciò che accade oggi sotto i miei occhi.

Perchè se oggi c'è il mio monello che si impegna con tutta la buona volontà e con sforzo nello scandire le parole per farsi comprendere da Alexa (Echo dot), chiedendo: "Riproduci Luna di Gianni Togni" (non così ben scandito, eh! ma ci prova e a volte ci riesce... e mi commuove) è perchè la ama così come la amo io, come l'ho amata da quell'agosto del 1980 in spiaggia. E come la ama anche la monella, va senza dire!

E l'amore per Gianni Togni mi ha accompagnato sempre, con mio fratello abbiamo seguito ogni passo della sua carriera e quante volte ci siamo detti che, a parte alcuni grandi successi specie dei primi anni '80, non è stato abbastanza conosciuto e apprezzato. 

Ci sono piccole perle, come le chiamo io, canzoni per lo più sconosciute al grande pubblico ma che io, come i fan più affezionati, so a memoria e mi sento fortunata. E' questa la sensazione, sì. E mi piace. E oggi quelle canzoni le conoscono anche i miei monelli, perchè le hanno ascoltate con me fin da piccini.

Potrei essere denunciata per aver plagiato le menti di due innocenti creature, mi sa!! Ma non me ne pento affatto, giammai ;) :D



domenica 6 settembre 2020

Karaoke

Cara Lilli,

in questa domenica di fine estate ritorno a far capolino sul blog e lo faccio perchè, pur se la stagione estiva non è ufficialmente terminata e pur se manca ancora un po' anche al rientro a scuola (qui da noi la campanella suonerà il 24 settembre, non il 14), ho già quella sensazione di passaggio da un periodo all'altro dell'anno.

Mi fa piacere, quindi, ripercorrere con la mente queste settimane passate, ritornare col pensiero a quelli che sono stati i momenti salienti con le uscite, le gite fuori porta che già nel post di Ferragosto ti dicevo di come quest'anno per scelta di prudenza hanno preso il posto della nostra classica settimana al mare, ma anche i momenti casalinghi di relax.

E in definitiva posso dire che non siamo stati male, anzi. 

Mentirei se ti dicessi che non spero di fare nuovamente vacanze in tutta sicurezza al mare fuori come gli anni scorsi e in particolare come l'anno scorso, quindi tornando nella mia amata San Benedetto del Tronto, dove sia io che mio marito che i monelli siamo stati benissimo.

Ma, davvero, non è stata una brutta estate. Voglio vederla in positivo perchè il postivo c'è stato, nonostante la mia pressione bassa che non mi molla mai in questa stagione, nonostante le limitazioni dovute al covid-19.

E scorrono, appunto, i ricordi come fotografie...


Lago Laceno (BAGNOLI IRPINO)  


Laghi di Monticchio (PZ)


La campana del Santuario del Santissimo Salvatore (Montella)

Come colonna sonora di questi e di altri scatti che rivedo nella mia mente, senza se e senza ma, non può che esserci la canzone che intanto qui da me merita il primo posto in quanto scelta dal monellino mio come sua preferita, esattamente come Calipso l'estate scorsa. 

Lui è così: ascolta, ascolta, ascolta... poi tac! Sceglie. E quando ha scelto niente lo smuove. Possono piacergli anche tanti altri brani, certamente, ma quello che ha scelto è la colonna sonora. E guai a chi lo contesta :-)


 
 
 

sabato 11 luglio 2020

Monelli... musicarelli

Cara Lilli,

quanto i miei monelli amino la musica è cosa nota, ne ho scritto tante volte in questi anni e sai anche che i loro gusti spaziano tra vari generi e in questo hanno preso proprio da me, che grazie al mio amato papà ho iniziato fin da piccolissima ad ascoltare di tutto, dalla musica classica a quella jazz a quella cantautorale fino a quella rock, pop ecc.

Quest'anno scolastico appena finito ha visto la monella avere due ore alla settimana di potenziamento del sostegno (che di base le spettava con rapporto uno a uno per 18 ore) con un professore di musica che le ha fatto inziare a prendere confidenza con la tastiera, con note, pentagramma, figure musicali. 

E' stato un tentavivo che non si sapeva che frutti avrebbe portato. Ebbene, ne ha portato di buoni! Perchè la monella è stata felice di imparare, pur se piccole cose, e per lei quelle due ore hanno avuto una doppia valenza: da un lato erano una pausa dalla routine scolastica più rigida, ma allo stesso tempo erano anche l'occasione di sperimentare nuove capacità, migliorare la coordinazione e l'attenzione.

Questo fino al 4 marzo.

Con il lockdown ci siamo dovuti riadattare: nonostante le difficoltà di fare lezione a distanza e nello specifico lezione di musica, la monella ha proseguito a sentire e vedere in videochiamata il professore una volta a settimana e le abbiamo comprato all'uopo una piccola tastiera perchè a casa non ne avevamo ed è andata bene, era un appuntamento piacevole e anche gratificante.

Certo, lei che di sua natura è timorosa e sente il bisogno di essere rassicurata e avere tutto sotto controllo se non ha davanti il foglio con scritte su le note non si mette a suonare. Anche se magari oramai quello o quell'altro brano li conosce bene. E noi non la forziamo perchè il momento in cui suona deve essere un momento di relax per lei, non di tensione.

Ma in tutto questo... che fa il monello?

Lui si sa che ama la musica quanto la sorella, ma non aveva mai provato a suonare nulla. Fino a quando, qualche settimana fa, si è messo a suonare di sua iniziativa tutto ad un tratto la classica scala "do, re, mi, fa, sol, la, si, do" .

L'ho ripreso col cellulare perchè mi pareva carino e ho inviato il video alla sua maestra e alle terapiste. Tutte felici, ovviamente. 

Ma c'è stato di più: la logopedista (che ho scoperto avere una certa conoscenza della musica e del pianoforte in particolare) mi ha detto che sarebbe stata  una buona idea far portare al monello la tastiera al centro di riabilitazione per provare a dedicare parte delle sue ore di terapia all'attività musicale.

Detto, fatto. 

Nel giro di poche volte, il monello ha sorpreso tutti!

Ha un buon orecchio musicale, una buonissima memoria, si concentra molto quando deve stare alla tastiera e allunga i tempi di attenzione che normalmente per altre attività sono ancora labili, pur essendo migliorati negli anni per fortuna.

Lui ascolta la sua terapista che suona, guarda due-tre volte e poi prova. Si lancia, ecco. E riesce. Riesce subito, senza leggere le note da nessuna parte, le memorizza. Anche quelle di musiche che ascolta per la prima volta. Perchè se   "Fra Martino campanaro" o "Tanti auguri a te" le conosceva già e quindi ne può seguire con più facilità il motivo, "Per Elisa" di Beethoven ad esempio non l'aveva mai ascoltata prima di pochi giorni fa eppure subito si è messo lì e l'ha eseguita, a tempo e pure bene! 

Ok, sì: con una mano sola. Mi sembra chiaro che non si poteva pretendere di più come inizio. Ma è già una cosa bella e vedessi lui poi che soddisfazione che prova e che gioia quando gli facciamo l'applauso o gli diciamo "Bravo!" :)

In verità nell'ultima terapia fatta giovedì scorso la logopedista gli ha fatto provare anche una musichetta (che non conosco) breve usando entrambe le mani, o meglio gli indici delle mani, contemporaneamente. E ci è riuscito.

Questo non significa che il monellino diventerà un pianista, ma è una cosa da tener presente per attività che potrà svolgere anche in futuro,  alle scuole medie ad esempio. 

Avere monelli musicarelli non poteva che farmi essere orgogliosa e felice, guarda. Perchè la musica poi è un linguaggio universale, ha il potere di trasmettere emozioni, è una cosa meravigliosa!

E va al di là di ogni confine, di ogni disturbo e di ogni difficoltà.


venerdì 15 maggio 2020

Ezio Bosso

Cara Lilli,

io non scrivo nulla oggi. 

Bastano queste parole qui:

"Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono."

"La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare."

"La musica è una vera magia, non a caso i direttori hanno la bacchetta come i maghi."

EZIO BOSSO  (13/09/1971 - 15/05/2020)





Anzi, una cosa voglio scriverla: un sorriso così... ma chi se lo aspetterebbe da una persona che si porta addosso una tale sofferenza, un tale peso? E' poesia. E' una lezione di vita.
 
Grazie, Maestro. 
R.I.P. 

domenica 29 dicembre 2019

C'era una volta... il Monello rock

Cara Lilli,

ecco una (vera) fiaba natalizia...

<< C'era una volta,

un coro di tanti bambini tra i 9 e i 10 anni, quattro classi riunite in un tardo pomeriggio pre-natalizio nell'auditorium del centro sociale del paese, bello pieno di spettatori, familiari, amici dei piccoli cantori.

Come ogni anno le maestre avevano a lungo preparato i loro alunnetti, fatto prove, pensato ad ogni cosa. E quando dico ad ogni cosa intendo proprio a tutto.

Avevano, infatti, ancora una volta, pensato a come fare per rendere partecipe quell'alunnetto lì... quello magrolino, sbarazzino, simpatico, tenero ma anche furbetto, che parlava ancora poco e non bene, iperattivo e un bel po' imprevedibile. Quell'alunnetto monello, insomma.

L'anno prima erano riuscite a fargli gridare al microfono "Buon Natale!" facendo emozionare tutti. Ma stavolta avevano in mente qualcosa di più: farlo cantare!

Con attenzione e dedizione, con quell'affetto vero di chi voleva il meglio possibile per il monello, avevano cercato di capire quali erano, tra le 12 in programma, le canzoni da lui preferite, quelle 2-3 che lo coinvolgevano maggiormente. 

Una volta individuate, era scattato il piano: lui proprio non riusciva a stare fermo in piedi in mezzo al coro con gli altri? Bene: avrebbe camminato, saltellato, ballato sul palco. Lui non si impegnava più di tanto a cantare, troppo preso dallo scorazzamento libero sul palco? Bene: avrebbe avuto in mano un microfono, come un solista, perchè sentire la sua voce risuonare negli altoparlanti gli piaceva, lo faceva stare più attento e concentrato.

Il risultato? Sorprendente.

Il monello, munito di microfono, disinvolto quasi come un vero frontman di un gruppo, in quel tardo pomeriggio pre-natalizio nell'auditorium del centro sociale del paese pieno di gente, con le luci spente in sala e accese sul palco... cantò.

Cantò a suo modo, questo va detto. Cantò smozzicando molte parole e pronunciandone bene solo alcune, ma cantò. E cantò in inglese per giunta!

Cantò. Lui, che fino a non troppo tempo prima neppure parlava. Lui, che scappava via ad ogni occasione quando si trovava fuori dal suo abituale contesto, in mezzo a troppa confusione.

Cantò tra l'emozione e la commozione di tutti i presenti. 

Del coro dei bambini, tutti raggianti e tutti presi a sostenerlo e accompagnarlo con le loro voci.

Delle maestre, tutte, anche quelle delle altre classi, che stavano in piedi di lato al palco e alla prima frase da lui cantata ("So this is Christmas"...) erano esplose in manifestazioni di gioia, mani al cielo, mani sul viso a nascondere le lacrime, sguardi complici tra di loro.

Del pubblico, composto in gran parte da familiari degli scolari, che vivendo in un paese piccolo si conoscevano un po' tutti e sapevano bene delle problematiche del monello e avevano applaudito con entusiasmo e partecipazione.

Della sua mamma, che quasi non credeva ai suoi occhi e alle sue orecchie, con accanto la monella che le aveva chiesto ad un tratto "Mamma perchè piangi?" e lei le aveva risposto semplicemente "Perchè sono felice!".

E, nel momento di massima esplosione di energia, era arrivata una canzone inusuale per il Natale, ma scelta egualmente dalla maestra direttrice del coro: "PEOPLE HAVE THE POWER"  di Patti Smith.

Un successone per il monello cantante rock! Che così aveva fatto un altro passo avanti nel suo cammino.

E vissero tutti felici e ... monelli :) >>


martedì 24 dicembre 2019

Auguri di Buon Natale... inusuali

Cara Lilli,

nella mia tipica tre giorni natalizia quest'anno mi sento ancora più presa in un turbine... ma ringrazio il Cielo che, a parte le corse e la stanchezza, torni anche tutto ciò che di bello e vero c'è nella mia famiglia allargata a fratelli, cognati, nipotini, zii, cugini... 

Non potrei farne a meno e sono felice che i miei monelli vivano questi giorni così come li ho sempre vissuti io fin da piccolissima.

E allora al volo, ma con tutto il cuore, ti lascio qui i miei AUGURI per questo Natale, che naturalmente si estendono A TUTTI I MIEI AMICI DI BLOG.

Auguri belli, gioiosi, di consapevolezza di quello che conta davvero e di condivisione con i nostri cari.

Passerò nei prossimi giorni per un saluto da tutti, lo prometto perchè ci tengo.

Intanto, la colonna sonora di questi miei auguri quest'anno sarà quanto meno insolita ma credimi Lilli quando ti dico che non potrebbe essere nessun'altra se non questa... e poi capirai, tutti capiranno perchè svelerò l'arcano al più presto :)

BUON NATALE!






mercoledì 9 ottobre 2019

Calipso

Cara Lilli,

non sai quante volte in questi mesi passati ho immaginato di mettermi al pc e scriverti. Poi però mi mancava qualcosa, non avevo la giusta ispirazione. Mi mancava in qualche modo quello spirito che ha animato i miei tanti anni di blogging (più di 9, ormai).

Eppure di cose da raccontarti ne avrei avute, eccome.

Avrei potuto dirti della gioia e della commozione più pura nel vedere il monello allo spettacolo di fine anno scolastico prendere il microfono e, nel suo modo non del tutto chiaro ma comunque comprensibile, cantare il ritornello di "Ci vuole un fiore", mentre tutti gli altri alunni cantavano in coro alle sue spalle, e poi subito scappare via saltellando felice e tuffandosi nelle braccia della sua maestra :)

O dell'emozione di assistere ad un simpaticissimo musical, un adattamento in dialetto napoletano ispirato a "Tutti insieme appassionatamente", a conclusione del progetto scolastico di teatro durato 5 mesi. Emozione a dir poco sorprendente. Perchè tra le comparse c'era la monella. Vestita da baronessa, abito elegante color crema con gonna vaporosa, con tanto di ventaglio, cappellino e collana di perle al collo. Una donnina che con voce ferma e chiara, pur se col viso un po' nascosto dal ventaglio, ha recitato anche una battuta. E ha partecipato alla coreografia finale e poi ai saluti tutti insieme sul palco, con una musica in sottofondo che accompagnava il tutto, in un crescendo di gioia mista a quella sottile tristezza tipica di quando finisce una festa o comunque un evento tanto atteso e immaginato per mesi.

I miei monelli. Lì, sul palco del centro sociale l'uno e di un piccolo teatro l'altra, tra tutti gli altri loro coetanei, a testimoniare che si può cercare di andare oltre i limiti di un disturbo che ha tante sfaccettature e sfumature diverse. 
Perchè si possono avere delle belle sorprese lungo un percorso che, va detto, di per sè non è nè facile nè lineare. Proprio no. L'importante è non partire prevenuti, non dare nulla per scontato. E, se si è fortunati (e noi in questo lo siamo), trovare le persone giuste sul proprio cammino, che sono pronte a fare di tutto per sostenere chi ha bisogno di un aiuto e una spinta in più. Maestre, professori, terapiste, compagni di scuola.

Avrei potuto dirti, poi, di una vacanza al mare diversa dal solito. Nuova. Ma anche già conosciuta. Cioè: nuova sì, ma non per me. Nuova per i miei monelli. Nuova per me, mio marito e i monelli insieme.  

, dove per anni e anni, dall'adolescenza alla giovinezza, il mio cuore aspettava con ansia e gioia di tornare ogni agosto. dove avevo già portato con me il mio amore mentre eravamo ancora fidanzati, l'ultima volta nel 2003.

dove avevo già un ricordo in ogni angolo. E dove quest'anno ho potuto creare ricordi nuovi, diversi, particolari, bellissimi perchè condivisi con le tre persone più importanti della mia vita.

Mi è bastato affacciarmi dal balconcino del piccolo, accogliente hotel che ci ha ospitato sul lungomare di San Benedetto del Tronto... ed è stato subito casa, come se fosse passato solo un giorno e non 16 anni...



SAN BENEDETTO DEL TRONTO - foto privata

Perchè ci sono luoghi che senti tuoi più di altri e niente potrà cambiare questa certezza. 

Quando ripenso adesso a quella settimana di inizio agosto trascorsa, le immagini scorrono come scatti fotografici...


SPIAGGIA - foto privata

IL FARO - foto privata


LUNGOMARE - foto privata

... e in sottofondo, nella mia mente, c'è una canzone a fare da colonna sonora. Una sola, sempre la stessa. Che non è del mio genere preferito. Che non è dei miei cantanti preferiti. Anzi. Ma che è quella che il monello ci chiedeva di ascoltare ogni giorno, più volte al giorno, specie in spiaggia. 

Tutto è relativo. Io l'ho sempre sostenuto. E così anche una canzone che in altre circostanze non avrei amato, ora è tanto cara al mio cuore e mi strappa un sorriso nostalgico appena ne sento anche solo una nota... :)




E ce ne sono di cose da dirti ancora, Lilli.

Abbi solo un po' di pazienza.

giovedì 23 maggio 2019

Immaginaci così...

Cara Lilli,

scrivo questo breve post per rassicurare te e gli amici di blog che dovessero chiedersi come vanno le cose qui dalle mie parti: io e i monelli stiamo bene, siamo sempre di corsa, ancora molto indaffarati tra lo sprint finale dell'anno scolastico, le terapie, le attività sportive e ricreative e per ciò che riguarda me in particolare posso dire di essere molto molto presa a seguire situazioni che non mi coinvolgono in prima persona ma assorbono davvero tante energie, soprattutto mentali.

Il tempo rotola, ecco il punto. E lo sprone per scrivere o leggere è al minimo storico o quasi. 

Ma, in attesa di poter riprendere a gestire e seguire il blog mio e quelli degli altri che mi sono cari, desidero lasciare qui qualcosa che sia segno comunque di gioia e di positività: quando pensi a me e ai monelli, Lilli, immaginaci così.... presi ad ascoltare musica di ogni genere, passione che ci accomuna tutti e tre, e a cantare e quando possiamo a ballare anche ;) :)

E quando dico "musica di ogni genere" intendo proprio in senso letterale, perchè la nostra playlist prediletta di queste ultime settimane racchiude un bel po' di cosette che spaziano di qua e di là

Te ne dò un assaggio...
















PS: per ciò che riguarda l'overture de "Il signor Bruschino" di Gioacchino Rossini chi vuol rinfrescarsi la memoria può andare a dare un'occhiata al mio vecchio post "IL MIO AMICO SIGNOR BRUSCHINO" ... A quanto pare oggi non è più solo amico mio, ma anche dei monelli, che lo adorano! Buon sangue non mente ;) :)


mercoledì 20 febbraio 2019

I cento passi

Cara Lilli,

mettendo un po' di ordine tra le cartelle qui sul desktop del mio pc mi sono soffermata su quella denominata "Concerto di fine anno 5 A  8-6-2018".

Piccolo tuffo al cuore. 

Il penultimo giorno di scuola elementare per la mia monella. Uno dei momenti più belli in assoluto di quei 5 anni. Le melodie suonate con il flauto dolce e poi le canzoni cantate su basi strumentali registrate. Il tutto preparato mirabilmente dal maestro N., che in un solo anno scolastico è riuscito a rendere bravissimi tutti i suoi alunni, nessuno escluso... monella compresa :)

Un repertorio vasto e vario, quello del concerto di fine anno. Te lo descrissi già per sommi capi in un post di quel periodo (QUI). 

Rivedendo i video scaricati dal cellulare mi sono emozionata come allora, Lilli. 

E come allora, a parte l'Inno di Mameli, a farmi diventare gli occhi lucidi è stato sentire quelle voci piccole ma davvero intonate cantare una storia dolorosa, tragica, difficile. Forse un po' troppo difficile per loro da comprendere fino in fondo, ma che il maestro N. ha cercato di spiegare in modo adeguato per farli rendere conto almeno di che persona straordinaria, onesta, coraggiosa, piena di volontà e voglia di verità e giustizia fosse Peppino Impastato.

Il giorno in cui il coro dei bambini, con la mia monella in prima fila, ha intonato "I cento passi", dei Modena City Ramblers, io non la conoscevo affatto. 

Avevo visto il bellissimo film omonimo di Marco Tullio Giordana, quello sì. Ma la canzone non la conoscevo. 

Da allora la amo.

Merita di essere ascoltata, davvero. E per me sarà sempre una canzone speciale, per il suo significato profondo e per il ricordo di quel giorno emozionante.


giovedì 25 ottobre 2018

Monellelisa

Cara Lilli,

riemergo dalle nebbie di questi ultimi giorni, dai dubbi, dai timori, dai messaggi che vanno e vengono, dalle telefonate-fiume con altre mamme di pazienti del centro di riabilitazione e con le terapiste, dagli incontri vari... 

Riemergo non perchè tutto questo ambaradan sia finito, anzi. Siamo ancora in alto mare. Ma perchè voglio proprio prendermi una pausa e voglio farlo col sorriso.

E con la musica.

Perchè ieri la monella facendo i compiti d'inglese mi ha fatto tornare indietro nel tempo...

Alla domanda "Who's your favourite singer?" ha risposto "My favourite singer is ELISA".

E certo. Non poteva dire che questo. Perchè ricordi qual è la prima canzone non dello Zecchino d'Oro ma da grandi che ha cantanto da sola, quando ha finalmente iniziato a parlare in modo comprensibile?

LUCE (tramonti a nord est)

Era maggio del 2013, la monella aveva 5 anni e 9 mesi.

Ed era tenerissima mentre creava questa cover... monellesca dal vivo, tutta da ascoltare :-)




PS: se ti va, rileggiti il mio vecchio post Tramonti a nord est (giorni da monella) del 26 maggio 2013.


martedì 9 ottobre 2018

I'm outta love

Cara Lilli,

credo che ognuno di noi abbia una canzone che gli piace in particolare .

Attenzione: non dico una canzone che ci ricordi qualcosa di speciale. 

Non dico una canzone che sia necessariamente del nostro cantante o cantautore preferito. 

Non dico neppure una canzone nel cui testo ci ritroviamo perfettamente. 

Non dico una canzone la cui musica sia la più bella mai composta.

Io intendo una canzone che fin dal primo istante in cui l'abbiamo ascoltata la primissima volta ci ha folgorato.  

Senza un perchè

E noi sappiamo benissimo che magari ce ne saranno altre più belle, più significative, più legate ad eventi memorabili della nostra vita, come se le avessimo scritte noi tanto che rispecchiano i nostri sentimenti e i nostri pensieri.

Eppure. Eppure quella canzone lì, proprio quella, è entrata prepotentemente nel nostro cervello, nel nostro cuore. E' nostra. Anche se racconta cose che non c'entrano con noi. Anche se non è il genere che preferiamo più di tutti. Ascoltarla ci fa stare bene.
 
Quando qualcuno mi chiede qual è la mia canzone preferita, da 18 anni a questa parte a me viene in mente all'istante solo e soltanto questa qui:





I'M OUTTA LOVE (ANASTACIA) (2000)

Now baby come on
Don't claim that love you never let me feel
I should've known
'Cause you've brought nothing real
Come on be a man about it
You won't die
I ain't got no more tears to cry
And I can't take this no more
You know I gotta let it go
And you know

I'm outta love
Set me free
And let me out this misery
Just show me the way
To get my life again
'Cause you can't handle me
I'm outta love
Can't you see
Baby that you've gotta set me free
I'm outta love

Said how many times
Have I tried to turn this love around?
But every time you just let me down
Come on be a man about it
You'll survive
True that you can work it out all right
Tell me
Yesterday did you know
I'd be the one to let you go?
And you know

I'm outta love
Set me free
And let me out this misery
Just show me the way
To get my life again
'Cause you can't handle me
I'm outta love
Can't you see
Baby that you've gotta set me free
I'm outta love

Let me get over you
The way you've gotten over me too, yeah
Seems like my time has come
And now I'm moving on
I'll be strong yeah

I'm outta love
Set me free
And let me out this misery
Just show me the way
To get my life again
'Cause you can't handle me
I'm outta love
Can't you see
Baby that you've gotta set me free
I'm outta love