AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

lunedì 31 dicembre 2018

E ci siamo quasi, ormai... BUON ANNO!

Cara Lilli,

difficilmente nelle prossime ore penso che potrò stare al pc e allora lascio in questo breve post i miei  auguri a coloro che passano di qui, che conosco da molto o da poco, che  che non conosco affatto e si trovano qui per caso... 

Mi rifarò già da domani, spero. Ma intanto, non riuscendo adesso a passare dai vari blog singolarmente, per ora lancio al volo nella blogofera un abbraccio virtuale che spero arrivi a destinazione e renda felice chi lo riceve.


AUGURI SINCERI E BELLI, 
SECONDO I DESIDERI E LE NECESSITA' DI OGNUNO!


IMMAGINE PRESA DAL WEB
 

domenica 30 dicembre 2018

Incontri

Cara Lilli,

arrivo come a volte mi succede solo a tarda ora per postare perchè la giornata è lunga e poi tra i monelli e altre incombenze, il tempo da dedicare al pc è poco.

Ma non voglio che termini la giornata senza dirti che oggi ho avuto una grande gioia. Un regalo di Natale in ritardo, possiamo chiamarlo.

Un regalo fatto di occhi, sorrisi, braccia, cuori.

E mani.

TRE MANI AMICHE :)

Un regalo in carne ed ossa, sì. Hai capito bene, Lilli!

Anzi, un duplice regalo.

Un duplice incontro che ha fatto diventare reale un'amicizia finora solo virtuale.

Sono venute qui, nel mio paesello tra i monti.

Quando mi sono trovata di fronte Mariella e Pia è stato subito tutto straordinario e normale, allo stesso tempo. 

Straordinario perchè era la prima volta che potevamo guardarci negli occhi e parlarci dal vivo, stringerci le mani, abbracciarci.

Ma anche così normale. Nel senso, per me bellissimo, di naturale.

Un incontro bellissimo... e affollato :) comprensivo dei nostri tre mariti, che si sono messi subito a chiacchierare con naturalezza anche loro, e dei miei due monelli.

Che ci siamo dette? Tante cose ma comunque troppo poche, perchè il tempo si sa che è tiranno. E allora la promessa: rivedersi!

Quando le giornate saranno lunghe e luminose, con spazi aperti intorno, nella natura. Per dirci tanto altro ancora e conoscerci sempre meglio, con quella curiosità che nasce spontanea da un'affinità che si percepisce e che non si può ignorare. Perchè ci sono sensazioni ed emozioni genuine che si avvertono già anche attraverso uno schermo di un pc. Figuriamoci poi di persona, fianco a fianco.

Quanto è bello vivere così la blogosfera? Tanto. Tantissimo!

Sono troppo felice per tutto questo!!

Vi voglio bene, ragazze. E vi aspetto ancora. 

Una promessa è una promessa ;)



PS: al regalo in carne ed ossa si sono aggiunti altri regali, significativi e belli, a testimoniare quanto ci siamo intese e comprese...


Per me un libro di Amos Oz, "Soumchi", proprio adesso che ho desiderio davvero di conoscere questo autore speciale che ci ha lasciato pochi giorni fa.

Per la monella un'agenda per il nuovo anno ispirata a Il Piccolo Principe, con citazioni tratte dal meraviglioso libro di Antoine de Saint-Exupery, proprio adatta per lei che ama annotare tutto e ama leggere.

Per il monello un libro di Geronimo Stilton, "La spada nella roccia", con bellissime illustrazioni e una storia tutta da leggergli, proprio ora che è importante per lui ascoltare storie, aumentare la capacità di attenzione e di comprensione.

E per la gioia di tutti, anche del mio amore, un sacchetto di squisiti torroni :)

mercoledì 26 dicembre 2018

8... più un giorno

Cara Lilli, 

per stavolta permettimi di modificare un poco le cose e scrivere...

"Caro Monello,

oggi compi 8 anni... e un giorno ;) dato che il tuo compleanno è stato ieri.

Tu, che hai deciso di venire al mondo proprio nella notte del 25 dicembre e che così ti sei un po' bruciato una festa, perchè tutti fanno gli auguri di Natale come prima cosa e si rischia di far passare in secondo piano il tuo compleanno.

Ma non sempre è così. Non lo è se si hanno, ad esempio, compagni di classe come i tuoi, che ti vogliono bene. Bene davvero.

E dunque, quando venerdì scorso dopo lo spettacolo serale di canzoni natalizie della scuola siamo andati tutti insieme a mangiare una pizza prima delle vacanze natalizie, ecco che una delle mamme e uno dei tuoi compagnetti hanno tirato fuori un bel pacco regalo per te, a nome di tutta la classe.

L'idea è stata dei bambini: non ti avrebbero visto il giorno del tuo compleanno e allora hanno anticipato gli auguri e ti hanno fatto una sorpresa dolcissima :)

Hanno preso alla sprovvista anche me, che ero all'oscuro di tutto, e che quasi non facevo in tempo ad accendere il cellulare per riprendere la scena in cui intorno al tavolo tutti in coro hanno cantato "Tanti auguri a te!" e tu eri emozionato, felice, sorridente... partecipe, consapevole

Sì, perchè è questo che mi ha ripempito il cuore di gioia: vedere come sei cresciuto in tal senso, come sei attento a tutto ciò che accade intorno, come stai bene con i tuoi amichetti, come sai gioire delle cose per cui gioiscono anche gli altri bambini e che embravano fino a non molto tempo fa non appartenerti.

E la felicità che hai mostrato per il tablet che è venuto fuori dal pacco è stata non genuina, ma genuinissima :D Non potevano farti più contento, tecnologico come sei tu!

Una sorpresa grande e bella, significativa.

Anche per me, che sono la tua mamma. 

Ma la sopresa forse ancora più grande e bella me l'avevi fatta tu stesso, poco prima, quando in quella antica chiesa piena di persone che assitevano allo spettacolo di Natale della scuola, dopo l'ultima canzone, le tue maestre ti hanno dato il microfono e tu, con la tua vocetta che da poco stiamo imparando a conoscere per davvero, hai esclamato "BUON NATALE!"

Applauso. Immediato. Allegro. Da parte di tutti. 

E tu, che ti sei gasato, hai afferrato di nuovo il microfono e lo hai ripetuto ancora, con più enfasi e cercando di scandire meglio le sillabe. Una, due, tre volte! E se la maestra che ha diretto il coro non ti fermava forse avresti continuato chissà per quanto, tutto felice, mentre il pubblico proseguiva ad applaudirti :D

Tutti applaudivano. E io, come una sciocchina, lì a piangere

Un pianto di gioia purissima.


AUGURI, MONELLO DI MAMMA.
PER TUTTO, PER OGNI COSA. 
SII FELICE! 



domenica 23 dicembre 2018

TAG: I miei film di Natale preferiti (e auguri a tutti!)

Cara Lilli,

ok... ci ho preso gusto, diciamo ;) e mi cimento in un altro TAG!

Mi ha nominato l'ideatrice stessa, ossia la mia cara Mariella, che pure ci ha preso gusto con i TAG e che ringrazio!

Trovandoci in questi giorni in pieno spirito natalizio, qui si tratta di  parlare dei propri film di Natale preferiti, divisi in due categorie: CLASSICI/ROMANTICI e COMICI.




Le regole del tag sono le seguenti:

1) elencare i film che ci stanno più a cuore fino a un massimo di cinque film per categoria;

2) passare ad avvisare Mariella quando sarà pubblicato il post lasciando un commento sul suo blog, qui;

3) taggare almeno altri tre blogger.



Vado ad elencare i miei film, dunque. Mariella non si meraviglierà del fatto che in più titoli ci ritroviamo perfettamente... come spesso accade :)))


FILM CLASSICI/ROMANTICI:

5) The family man. Visto al cinema con il mio amore, quando eravamo ancora fidanzati. Ci piacque moltissimo. Mostra cosa vuol dire capire cosa si vuole davvero dalla vita, quando sembra troppo tardi per averlo. Ma la vita a volte sa sorprenderci incredibilmente e ci dà una seconda possibilità.... 





4) Il re Leone. Il film della Disney che amo di più in assoluto. Visto quando uscì al cinema, con mio fratello e mia cognata, proprio poco prima di Natale. Intenso e recitato magistralmente da doppiatori immensi (Vittorio Gassman/Mufasa, Tullio Solenghi/Scar, per esempio). Una storia meravigliosa e dalle tante sfaccettature.





3) Piccole donne (1949). E' la versione che conosco meglio di tutte, quella che ho visto decine di volte. Non la considero migliore delle altre, ma ci sono affezionata :) E la storia delle 4 sorelle March mi fa ancora oggi sognare ad occhi aperti...

 


2) La vita è meravigliosa. E' legato inevitabilmente al ricordo di mio padre, perchè fu lui a farmelo vedere per la prima volta, quando ero piccola. Mi è rimasto dentro da allora! Un film di una delicatezza infinita, che apre il cuore alla speranza.


 

1) Mary Poppins. Assolutamente speciale. Un film che trasporta in un mondo incantato, dove la realtà si incontra e si fonde con la fantasia. Un film che io e mio fratello conosciamo a memoria e che ci ha accompagnato nei nostri anni "piccoli" e poi anche dopo. E dire velocemente supercalifragistilistichespiralidoso era una delle nostre sfide preferite ;)  







FILM COMICI:

(ne cito solo due perchè sono i soli che realmente amo di questa categoria) 

2) Una poltrona per due. Troppo troppo simpatico. Di quelli che non ti stanchi mai di vedere anche se lo conosci benissimo. 





1) Mamma ho perso l'aereo. Un mito. Se esiste qualcuno che nella sua vita non ha ancora visto questo film deve rimediare ;) Da 0 a 99 anni e più. Per una dose di divertimento puro e semplice.





E ora, secondo le regole, devo taggare altri 3 blogger. 

Io non lo faccio (quasi) mai e Mariella credo lo sappia. Ma stavolta voglio farlo perchè desidero davvero che questo tag si diffonda lungo tutto periodo delle Feste, così che come diceva Mariella stessa faccia da spin-off al TAG sui natali del passato ideato da Mikimoz e a cui ho partecipato anche io QUI.

Pensando agli altri due blogger che sono stati taggati in prima battuta insieme a me (ossia Riky e Miki) nel post originale e agli amici che abbiamo in comune, per evitare doppie nomine mi soffermo su altri miei blogamici: 

Mamma Avvocato

Hermione

Calo  


E visto che siamo già al 23 dicembre (anzi... sta per scattare il 24) e sapendo quanto poco tempo avrò a disposizione nei prossimi tre giorni di festa, desidero fare a TUTTI, MA PROPRIO TUTTI (me compresa) un sincero augurio di BUON NATALE, con tutta la serenità e la gioia possibili per ognuno di noi. 

E a te, Lilli, e a chiunque passi di qui, lascio in dono questa vecchia canzone di Josè Feliciano che i miei monelli in questi giorni ascoltano e canticchiano spesso (complice lo spettacolo natalizio scolastico della classe del monello, di cui poi ti parlerò presto ;) ) 

BUON NATALE, DUNQUE!

lunedì 10 dicembre 2018

TAG: I miei Natali del passato

Cara Lilli,

l'altro giorno ti avevo già avvertito che avrei partecipato ad un altro TAG, stavolta a tema natalizio: ebbene, eccomi qui a parlarti dei MIEI NATALI DEL PASSATO.


 


L'idea davvero bella di questo TAG è di Mikimoz e io in particolare sono stata nominata dalla cara Claudia, che ringrazio tanto per aver pensato a me e anche perchè ha avuto la pazienza di aspettare, perchè le avevo detto che avrei pubblicato questo post solo dopo l'Immacolata ;) 

Le regole sono:

1) elencare tutto ciò che è stato un simbolo dei nostri Natali del passato, in base a i vari macroargomenti forniti;

2) avvisare Moz dell'eventuale post realizzato, contattandolo in privato o lasciando un commento a:
 
3) taggare cinque blogger avvisandoli.

E DUNQUE, LILLI...PARTIAMO!

GIOCHI: che ricordi, che ricordi! La sera della Vigilia, il giorno di Natale e poi anche a Santo Stefano nella mia famiglia (e per famiglia intendo quella a largo raggio, compresi zii, cugini e nonne) era tutto uno sfidarsi a TOMBOLA,  in primis, ma non solo: c'erano partite infinite a SETTE E MEZZO e c'era il MERCANTE IN FIERA, che poi era il gioco in cui il mio adorato papà interpretava puntualmente il ruolo del mercante, con un'abilità e una leggerezza scherzosa che coinvolgeva tutti, grandi e piccini.

FUMETTI:  mi spiace per Miki, che ama i fumetti, ma io non ho ricordi legati a questa categoria :(

FILM E TELEVISIONE: faccio una fusione tra le due categorie perchè non ricordo di essere andata molto al cinema da piccola, specie durante le Feste... guardavamo di più la televisione. Ci sono film (trasmessi forse più frequentemente anni fa) che inevitabilmente sono legati ai Natali della mia infanzia e dell'adolescenza e mi sono resa conto anche leggendo altri post su questo stesso TAG che sono ricordi che trovano un grande riscontro in giro ;) Parlo degli intramontabili PICCOLE DONNE, di cui io in particolare ho visto innumerevoli volte la versione del 1949 con June Allison nei panni di Jo e Liz Taylor in quelli di Amy, e MARY POPPINS, guardando il quale ho sempre cantato tutte le canzoni dalla prima all'ultima :) e sono anche riuscita fin da piccola a dire velocemente supercalifragilistichespiralidoso :D

Ma ci sono anche altri film, ugualmente da me amati, che mi legano a ricordi natalizi molto teneri, come LA VITA E' MERAVIGLIOSA di Frank Capra, con uno strepitoso James Stewart, o anche I CLASSICI DI WALT DISNEY, come GLI ARISTOGATTI, LA CARICA DEI 101, CENERENTOLA, PINOCCHIO.

CANZONE:  uh, quante ce ne sarebbero da citare! Ma dovendone scegliere una tra quelle legate ai Natali passati, non quelli da bambina ma più da adolescente appassionata di calcio, direi ALLELUIA delle Football Stars (in cui figurava il mitico Ruud Gullit, insieme a Michel Platini, Antonio Cabrini, Zibì Boniek, Alessandro Altobelli, Bruno Conti, Giancarlo Antognoni, Karl Heinz Rummenigge e tanti altri), pubblicata a scopo benefico a favore della Caritas. Ovviamente mio fratello acquistò il 45 giri e lo ascoltavamo in continuazione!





CIBO: E qui si apre tutto un mondo... :)  Il cenone della Vigilia a casa di zia Tattà (sorella di mio padre) più ancora che il pranzo di Natale (a casa nostra o di una delle sorelle di mamma) non potevano prescindere da alcuni piatti base riproposti ogni anno: dagli SPAGHETTI CON LE VONGOLE, alla FRITTURA MISTA DI PESCE, al BACCALA', all'INSALATA DI RINFORZO, ai BROCCOLI DI NATALE, alle PIZZELLE vuote o con il baccalà o con le alici, FRUTTA SECCA (FICHI, ALBICOCCHE, DATTERI, PRUGNE), NOCI, NOCCIOLE... per poi passare al reparto dolci con STRUFFOLI, MUSTACCIOLI, ROCCOCO', DOLCETTI DI PASTA REALE, senza poi disdegnare PANETTONI e PANDORI. E mi pare che possa anche bastare ;) :D

LUOGHI casa di zia Tattà, come dicevo prima, o casa nostra ad Avellino; casa di zia Isa vicino Caserta o di zia Franca a Napoli... e Santo Stefano immancabilmente a Baiano, paese di origine di mio papà che portava questo nome in onore del Santo patrono, a casa di mia nonna paterna finchè è stata autonoma e ci ha vissuto da sola e poi a casa di zio Orazio. Luoghi miei, ecco.


LIBRI:  da lettrice accanita quale sono oggi devo dire che anche da bambina e da ragazza ho sempre amato i libri e nel periodo natalizio riprendevo spesso e volentieri i classici: PICCOLE  DONNE (e ci risiamo!!) o CANTO DI NATALE e LE CAMPANE di Dickens. Che cose meravigliose!


VIDEOGAMES: eh no... qui passo ;)


LIFE: era tutto uno stare insieme, vecchietti, grandi, ragazzi e piccini... era quell'attesa per scartare i regali dopo il cenone della Vigilia e dopo i giochi fatti intorno al tavolo e seduti anche sul divano o sulle poltrone con le cartelle della tombola perchè si era tanti che intorno ad un tavolo solo non ci si stava e infatti per la cena c'era il tavolo dei grandi in sala da pranzo e il tavolino dei bambini nella cucina... Apertura dei regali che avveniva sempre dopo mille insistenze da parte di noi bambini, mentre i grandi sembravano perdere apposta tempo a schiacciare le ultime noci e nocciole, tra una chiacchiera e un'altra. 

Era poi la corsa allo scoccare della mezzanotte per fare la processione nel corridoio di casa di zia tutti noi cugini, in ordine di età, con la più piccina davanti a tutti (una mia cuginetta, io ero subito dietro di lei) che portava Gesù Bambino in mano per metterlo nella capanna del presepe mentre noi altri cantavamo "Tu scendi dalle stelle" agitando le "STELLETELLE" (quei bastoncini che si accendono e bruciano facendo scintille qua e là).

Era questo e tante altre cose che ci vorrebbe ben più di un post per raccontarlo...!
 
FOTO DI UN NATALE PASSATO: noooo, che peccato :( io di solito non pubblico foto personali, lo sai Lilli, ma avrei messo qui una foto anche solo di un albero di natale o di un presepe di quando ero piccola... e invece non posso perchè mio padre in quegli anni della mia infanzia usava praticamente quasi solo diapositive, che purtroppo sono anche andate in parte perdute. Una raccolta ce l'ha mio fratello e comunque ci vuole il proiettore che lui pure ha conservato ma è rotto... E insomma, foto del passato natalizio non ne ho, uffa!!! :(

E così il TAG è finito.

E' stato bello partecipare :) e vorrei che in tanti altri partecipassero, visto che fino a Natale c'è ancora tempo. Perciò forza, io contravvengo alla regola e giro l'invito a TUTTI i miei amici blogger che non sono stati già nominati da Miki in primis o poi da  altri man mano nei giorni scorsi!

PARTECIPATE!!!


venerdì 7 dicembre 2018

Venerdì del libro (278°): ELEANOR OLIPHANT STA BENISSMO

Cara Lilli,

eccomi di venerdì a parlarti di libri seguendo l'iniziativa di HomeMadeMamma.

Ho letto uno di quei romanzi che vengono definiti casi editoriali, pubblicato nella scorsa primavera: ELEANOR OLIPHANT STA BENISSIMO, di  Gail Honeyman. 

Tu che mi conosci da una vita e chi mi segue anche qui sul blog da tanto dovrebbe ricordare che in genere non amo leggere quei libri di cui tutti parlano e di cui la maggioranza dice mirabilie, che sono esplosi e saliti al successo ovunque, tradotti in innumerevoli lingue. Il fatto è che spesso e volentieri per me sono state delusioni, per un verso o per un altro.

Ma non sempre. E dunque ogni tanto mi cimento in queste letture sperando di restare soddisfatta.

In questo caso mi sono ritrovata un po' come nel limbo, una via di mezzo non facile da definire. 

Eleanor Oliphant è una giovane donna, protagonista e voce narrante del libro. Una persona che si presenta così al lettore, nella quarta di copertina:

<< Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent'anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno a casa e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient'altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre. Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E questo ha cambiato ogni cosa. D'improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene. Anzi: benissimo.>>

Quando ho iniziato a leggere il romanzo ho notato che la storia stentava a decollare, ma non mi sono scoraggiata perchè questo non è di per sè una cosa negativa: altre volte, con altri libri, è successo... poi si entra nel vivo e si passa dalla parte del protagonista

Nel caso di Eleanor Oliphant, però, io ho trovato difficile entrare in empatia con il personaggio, che ha sì evidenti problemi relazionali, ha tante piccole-grandi manie e si capisce che ha un passato molto doloroso che l'ha segnata, ma per me è rimasta una figura per lo più distante, ecco. E credo che questo abbia pregiudicato un po' tutto, perchè alla fine ho trovato il libro discreto ma non abbastanza coinvolgente.

Nel finale avrei voluto un guizzo che c'è stato solo in parte, forse sopraggiunto con una certa fretta che finisce a mio avviso per stonare con la lentezza del resto del libro.

All'autrice va il merito, in ogni caso, di aver creato una protagonista con spunti di originalità. 

Perdona se sono stata un poco ermetica, Lilli, ma svelare troppi particolari come sempre toglierebbe il gusto di questa lettura a chi volesse intraprenderla. Mi sono limitata ad esprimere le mie personalissime sensazioni.




 
I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI

mercoledì 5 dicembre 2018

TAG: Livelli di sopportazione

Cara Lilli,

preparati perchè oggi mi cimento in questo TAG e poi tra qualche giorno ne farò anche un altro a tema natalizio (ma dopo l'8 dicembre, che io sono super tradizionalista e per me si inizia quel giorno lì a parlare di Natale!).

Poche settimane fa sul blog della mia amica Mariella faceva capolino questo TAG da lei ideato prendendo spunto dai celebri LIVELLI DI SOPPORTAZIONE del vice questore aggiunto Rocco Schiavone, il poliziotto più fuori dagli schemi e più intrigante della TV e prima ancora della letteratura gialla, nato dalla penna di Antonio Manzini.


IN TV ROCCO SCHIAVONE HA IL VOLTO DI MARCO GIALLINI


Ebbene, Mariella chiede quali siano le situazioni quotidiane (ma anche le persone o i luoghi) che più ci annoiano o ci infastidiscono. 

Schiavone parte sempre dal livello 6 a salire fino al 10. Dunque, anche chi partecipa al TAG deve fare lo stesso.

Ecco i miei cinque livelli, in un crescendo di NON-sopportazione:

LIVELLO 6) i quadri storti, i cassetti o gli sportelli dei mobili non perfettamente chiusi, le tovaglie che non scendono in modo simmetrico ai lati del tavolo e così via.... e sì, sono da ricovero, me ne rendo conto da sola :D

LIVELLO 7) le persone che non rispondono al saluto, neanche semplicemente a un "ciao" detto con un sorriso incrociandosi per strada, che basterebbe un secondo (e un minimo di educazione), no?

LIVELLO 8) quelli che fanno i furbi e passano avanti nelle file, che siano in automobile nel traffico o a piedi, cioè alla posta, alla cassa del supermercato, dal medico ecc.;

LIVELLO 9) i programmi TV che speculano sulle tragedie altrui, sulle notizie di cronaca nera, indugiando su particolari più truci e sinistri per strappare lacrime facili, così come quelli che si basano sul più insulso e basso gossip-trash, che non me ne può fregà de meno a dirla tutta; 

LIVELLO 10) i TUTTOLOGI, cioè quelli che "io lo so e lo so anche moooolto meglio di tutti gli altri, sempre e comunque", che si parli di cucina, di arte, di informatica, di medicina, di zoologia, di astrofisica o di qualsivoglia altro argomento. Li sterminerei, ecco. Anche solo per le gigantesche ed evidenti cavolate che dicono, spesso e volentieri. Ma possibile che non si rendano conto di risultare ridicoli il più delle volte???

Bene, mi sento più leggera adesso che tutte queste cose le ho scritte qui, nero su bianco ;) :D

A questo punto se qualcuno volesse, nei commenti a questo mio post o sul proprio blog, cimentarsi in questo TAG lanciato da Mariella è libero di farlo e anzi sarei felice di leggere i vostri LIVELLI DI SOPPORTAZIONE :)))


"Rocco Schiavone aveva una sua personalissima scala di valutazione delle rotture di coglioni che la vita insensibilmente gli consegnava ogni giorno. La scala partiva dal sesto grado, ovvero tutto ciò che riguarda i doveri casalinghi. Giri per negozi, idraulici, affitti. Al settimo c'erano invece i centri commerciali, la banca, le poste, i laboratori di analisi, i dottori in generale con un'attenzione particolare ai dentisti, per finire con le cene di lavoro o con i parenti, che almeno grazie a Dio se ne stavano a Roma. L'ottavo grado vedeva in primis il parlare in pubblico, poi le pratiche burocratiche di lavoro, il teatro, riferire a questori o magistrati. Al nono i tabaccai chiusi, i bar senza l'Algida, incontrare qualcuno che gli attaccasse delle chiacchiere infinite, e soprattutto gli appostamenti con agenti che non si lavavano. Poi per ultimo c'era il decimo grado della scala. Il non plus ultra, la madre di tutte le rotture di coglioni: il caso sul groppone.“ 
(Antonio Manzini)


sabato 1 dicembre 2018

Il tesoro nascosto

Cara  Lilli,

ci sono cose magari piccole, semplici, ma scintillanti e bellissime.

Ci sono cose che desidero condividere perchè non sono solo una soddisfazione e una gioia immensa per me, da mamma, ma perchè sento che è importante far sapere che sì, è possibile fare un percorso in salita e non fermarsi, superare man mano tanti ostacoli; è possibile stupire, scalfire il silenzio, anche quando i tempi sembrano già troppo maturi, il ritardo troppo radicato.

Il mio monello ha pronunciato (e letto!) le sue primissime parole bisillabiche che non fossero suoni inarticolati soltanto poco più di un anno fa (QUI), a quasi 7 anni. Dico: 7 anni. E già sembrava un miracolo.

Da lì è iniziato un altro tratto di percorso, come seguendo un'immaginaria mappa del tesoro di un vecchio barbuto pirata fino ad arrivare al forziere, nascosto e sepolto così bene, ma così bene che sembrava quasi impossibile trovarlo.

Eppure c'era. Era lì: dovevamo solo scavare, sudare, rifiatare, scavare anche a mani nude per arrivare a disseppellirlo.

Quanto può essere lungo un anno o poco più? Tanto, Lilli. Non immagini quanto, quando ogni giorno è una sfida contro il tempo, perchè sai che più si va avanti e più è complicato e difficile, anche proprio meccanicamente, mettere in moto certi ingranaggi, come mi hanno ben spiegato foniatra e logopedista.

Poi... eccolo. Lo scrigno. Ecco il monello che, a quasi 8 anni, cerca e trova la chiave giusta per aprirlo. Perchè la chiave l'ha sempre avuta lui. Ha dovuto tirarla fuori da una tasca segreta.

Il tesoro ora è qui, davanti a noi. Davanti a lui. Ora deve solo prenderne un poco alla volta, riempirsi le tasche: una moneta, due, tre, quattro, cinque, dieci, cento, mille... OGNI MONETA UNA NUOVA PAROLA.

Quante riuscirà a prenderne e portarne via non lo sappiamo, nessuno può saperlo. Ma ciò che conta è che intanto ora lui è davvero felice, lo si sente dal tono della sua voce... TESORO DI MAMMA!!! 



(AUDIO REGISTRATO POCHI GIORNI FA)


venerdì 23 novembre 2018

Venerdì del libro (277°): SIATE RIBELLI, PRATICATE GENTILEZZA

Cara Lilli,

è troppo tempo che non partecipo all'iniziativa di HomeMadeMamma e me ne dispiace perchè sai quanto ci tengo, ma anche la lettura (così come la presenza nella blogosfera) in questo periodo la sto centellinando, a causa del poco tempo libero che mi ritrovo. 

Comunque, oggi voglio anche solo brevemente parlarti di un libro molto gradevole che ho letto il mese scorso: SIATE RIBELLI, PRATICATE GENTILEZZA di Saverio Tommasi.

Suggeritomi da Mariella, è stato proprio il libro giusto per questo mio momento di scarso tempo a disposizione.

Lo è stato per due motivi: perchè si lascia leggere, scorre via pagina dopo pagina senza dover star lì ad interpretare i pensieri, ma con considerazioni  simpatiche, tenere, malinconiche, serie, ironiche, sempre dirette e immediate; e perchè ogni capitoletto è un po' una storia a sè, un aneddoto particolare che pur essendo perfettamente calato nell'insieme della narrazione è anche comprensibile e ha un senso se preso isolatamente. 

Quindi la lettura, seppur frammentata, è stata piacevole e rilassante.

Ma di cosa parla l'autore in questo libro?

Saverio Tommasi è papà di due bambine e scrive loro una sorta di lettera, che poi è suddivisa in tante lettere appunto,  per dire quanto le ama ma anche per affrontare argomenti che spaziano dalla tolleranza, al razzismo, ai pericoli della rete, ai diritti dei più deboli, con note di colore qua e là date dagli aneddoti su quando loro sono nate, su episodi buffi durante i viaggi e così via.
Per dire loro che nella vita c'è un saliscendi di emozioni, di situazioni, di pericoli ma anche di cose belle, che tutto va vissuto a pieno, mettendo in conto gioie ma anche errori e dolori. E andando avanti sempre, con coraggio e un pizzico di sana incoscienza.




I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI

sabato 17 novembre 2018

Suoni d'autunno

Cara Lilli,

stamattina un tiepido sole si fa strada tra le nuvole che da un lato del cielo si stanno avvicinando.

Dal balcone aperto mi arriva un suono che non riesco subito a definire... è come il crepitio del fuoco e poi come pioggia e poi di nuovo fiamma che arde e brucia un ceppo di legno e poi di nuovo gocce che battono leggere...

Guardo fuori. 

Nè fuoco nè pioggia. Sono solo le foglie, le ultime foglie che ancora resistevano sugli alberi qui intorno dopo quella che è stata una vera estate di San Martino. E' il vento che ora le sta prendendo e portando con sè, sparse.

Ecco cos'era quel suono: il cuore dell'autunno che bussa forte, stavolta, alle nostre porte.

DAL BALCONE DI CASA MIA

giovedì 15 novembre 2018

Il crodino con papà

Cara Lilli,

ci sono abitudini che assumono un'importanza maggiore del gesto in sè per sè, che vanno oltre

Ci sono abitudini che significano essere in sintonia, essere vicini. 

Ci sono abitudini che significano affetto. Grande, genuino.

Come quando la monella nel fine settimana è contenta di godersi di più il suo papà. E la vedi che freme in attesa che arrivi il momento in cui lui si prepara per andare a fare la spesa in grande, quella all'ipermercato in città, e la senti con la sua vocetta sorrident (perchè lei sorride anche con la voce, sì) chiedere in modo retorico:

"Voglio venire con te a fare al spesa?" :-)

E se ne vanno, tutti e due. Papà e figlia.

E poi tornano e lei racconta di come, dopo la spesa, si sono fermati al bar e hanno preso un crodino, che piace tanto ad entrambi. 

Così, con aria di candida complicità. 

Io sono così felice di questo, Lilli! Lo sono perchè so che lei porterà con sè per sempre questi pomeriggi del sabato di routine eppure così speciali col suo papà, come anche le attese nella pizzeria d'asporto di fiducia dove compriamo una volta a settimana pizze e patatine fritte per tutta la famiglia. E dove anche vanno sempre loro due, da soli. Con quelle cose che sono tutte loro: le canzoni da ascoltare in auto nel breve tragitto, il solito tavolino dove sedersi ad aspettare, le caramelle che vengono regalate alla monella dalla signorina che prende le ordinazioni al bancone.

Io non ho ricordi di questo tipo in particolare con mio papà, di gesti e abitudini tutte nostre ripetute a lungo nel tempo.

Ma ne ho altri, comunque. Forti e chiari. 

Lui mi ha iniziato all'ascolto della musica. Di tutta la musica. A cominciare da quella classica (qui), passando per quella jazz, per la canzone d'autore italiana e per quella classica napoletana.

Lui mi ha trasmesso (complice anche mamma) l'amore per la lettura. E per la scrittura.

Lui mi ha insegnato non a parole ma con i fatti come, con quale dignità e compostezza, si affrontano anni di malattia, sofferenze, perdita di autonomia.

Lui mi ha donato il sorriso più tenero e l'espressione più gioiosa di tutte le altre, anche di quella di mia madre, seduto sulla sedia a rotelle, con le braccia alzate al cielo in due occasioni: quando sono andata a salutarlo di ritorno dalla luna di miele e quando ha saputo dalla mia viva voce che aspettavo la monella.

Lui mi ha donato anche l'espressione più silenziosa e dolorosa e profondamente sconvolgente, l'ultima rivolta ad un suo familiare, la sera prima della notte dell'addio. Anche quello è stato un dono, per me. Come se il destino avesse voluto che io fossi l'ultima a guardarlo negli occhi, mentre era in quel letto d'ospedale,  e a dirgli "Ci vediamo domani, papà!".

Oggi sono 9 anni che lui se n'è andato. 

Ma lui c'è. Ecco tutto.