AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

mercoledì 30 gennaio 2019

Sunshine Blogger Award

Cara Lilli,

chiedo davvero scusa a Sinforosa e Mariella per l'enorme ritardo con cui pubblico questo mio post. Loro sono state così care a pensare a me per questo premio, mentre io ho trascurato abbastanza il mio blog nel mese di gennaio e ho trascurato anche i blogamici.

Oggi però sono qui a ringraziare di cuore, appunto, Sinforosa e Mariella per un premio che è assegnato a chi, con i contenuti del proprio blog, riesce a trasmettere gioia e positività. Quindi non può che farmi piacere riceverlo :)


 

Le Regole per partecipare sono le seguenti:

1 - Ringraziare chi ti ha nominato fornendo il link al suo sito.
2 - Rispondere alle 11 domande.
3 - Nominare altri 11 blogger che dovranno rispondere alle stesse o ad altre 11 domande.
4 - Informare gli 11 candidati commentando un loro post sui Social/ blog o taggandoli.
5 - Elencare le regole del premio e mostrare il logo del sole.


Passo a rispondere alle domande:


1) Di cosa parla il vostro blog e com'è strutturato?
Cara Lilli... (lo si comprende anche dal titolo) è il mio diario virtuale sotto forrma di corrispondenza con un'amica immaginaria, in cui racconto di me, della mia vita da mamma di due monelli speciali, dell'amore per l'uomo della mia vita e delle mie passioni più grandi, come la lettura e la musica, più qualche capatina nel mondo culinario di tanto in tanto, con ricettine semplici come piacciono a me.

2) Passione vuol dire?
Avere voglia di conoscere, capire, fare. Tanto da andare oltre gli ostacoli che la vita ci mette davanti.

3) Che cosa fate per rilassarvi?
Leggo. O ascolto musica.

4) Qual è stato l'ultimo viaggio che avete fatto per piacere?
Ahia... nota dolente. Non considerando l'annuale e rituale vacanzina al mare vicono Paestum di inizio agosto, mi tocca proprio andare indietro nel tempo perchè sto viaggiando molto poco da un bel po'.  

Comunque, è stato (pensa tu) quando ero incinta del monellino, nel settembre 2010: un fine settimana a Viterbo, città che mi piace molto, con marito, monella e il pancino di 5 mesi per il matrimonio di una delle mie più care amiche di sempre. Ero la testimone della sposa, tra l'altro :)

5) Di solito viaggiate soli o in gruppo?
Da sola mi son spostata a volte da ragazza ma sempre per andare poi a trovare amici o parenti sparsi per l'Italia. Viaggi veri e propri in Italia o all'estero li ho fatti  con la famiglia o con la scuola o con amici.

6) Qual è il posto che sognate di visitare da sempre?
L'Africa. Potendo scegliere, il Kenia. Mi ha sempre affascinato il continente nero, fin da piccola.

7) Qual è l'ultimo libro che avete letto?
"Mi vivi dentro", di Alessandro Milan. Terminato ieri sera. Letto d'un fiato in pochissimi giorni, con emozione immensa.

8) Qual è il vostro genere di libri preferito?
Amo particolarmente i gialli e i romanzi fantasy. Ma leggo un po' di tutto. 

9) Quanto e cosa vi piace condividere delle vostre esperienze sui social?
Ho avuto solo il mio blog fino a pochi mesi fa, quando ho deciso ad aprire un profilo su Instagram. Ma sono molto poco social e non condivido mai foto mie o dei miei familiari, solo immagini di luoghi o eventualmente oggetti.

10) Che rapporto avete con il luogo in cui vivete?
Vivo da più di 11 anni in un paese dell'alta Irpinia, trasferendomi dal capoluogo di provincia. Mi piace per la natura che mi circonda, per la realtà più a misura d'uomo in cui mi sono inserita abbastanza bene. Ma non posso fare a meno di riscontrare una certa arretratezza, per servizi offerti, per mentalità... In definitiva, comunque, non mi lamento :)  

11) Cosa vi piacerebbe che venisse valorizzato?
Proprio le bellezze naturali che ci sono intorno, a portata di mano, e che spesso secondo me sono trascurate.


  
Ecco qui, Lilli: finito!

E' stato simpatico rispondere e adesso dovrei passare il premio ad altri blogger ma a causa del mio ritardo nel pubblicare il post ho già visto che ormai in giro tanti miei amici lo hanno già ricevuto e allora non me ne vogliano Sinforosa e Mariella se contravvengo all'ultima regola.

Un abbraccione a tutti! E mi auguro di riprendere presto a essere più presente nella blogosfera.

 

domenica 27 gennaio 2019

La soffitta su Amsterdam

Cara Lilli,

è così difficile dire o in questo caso scrivere qualcosa che non sia già stato detto o scritto in questi ultimi giorni e oggi in particolare sulla Shoa.


Nella Giornata della memoria credo che sia fondamentale la riflessione su come degli orrori di allora ci siano echi mai sopiti. Echi lontani ed echi vicini. Molto più vicini di quanto molti pensano. Echi che parlano tante lingue, che raccontano orrori di ogni genere, vecchi e nuovi, in terra e in mare.

Tapparsi le orecchie per non sentire è ciò che di più terribile possiamo fare. 

E non dobbiamo di certo tapparle ai nostri figli le orecchie, seppur ancora bambini o ragazzini. Perchè è dalla tenera età che vanno formate le coscienze. 

Più saremo a far da cassa di risonanza a quegli echi lontani, per non farli andare perduti, e a quelli vicini, per non far continuare l'orrore,  e più possibilità ci saranno per un futuro meno disumano.


Il mio contributo, oggi, lo prendo in prestito dal quaderno della mia monella, che in prima media ha affrontato il tema della Shoah parlando di Anna Frank e poi con la sua classe è andata ad assistere ad una rappresentazione teatrale (più propriamente un musical) intitolata "LA SOFFITTA SU AMSTERDAM" che narra il periodo in cui la giovanissima Anna ha vissuto con la sua famiglia nascosta in una soffitta per cercare di sfuggire alla deportazione nazista.

PER NON DIMENTICARE, MAI. 

E non aggiungo altro.











venerdì 25 gennaio 2019

Venerdì del libro (280°): WONDY

Cara Lilli,

questo è un momento per me di impegni fuori e dentro casa che mi coinvolgono  ancora più del solito, orari sempre ad incastro, tempo libero che scarseggia, conseguente latitanza dalla blogosfera e voglia di dedicare i (pochi) momenti di relax, specie serali,  quasi esclusivamente alla visione di un film o una buona fiction. O meglio ancora alla lettura.

Appunto. E infatti oggi, complice la neve che ha costretto me e i monelli in casa, sono riuscita a terminare un libro di cui non potevo non scriverti subito.

Ho appena finito di leggere "WONDY. Ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro", di Francesca Del Rosso. Ed è stata un'esperienza diversa da ogni altro libro letto finora, che io ricordi.

Questo post non è una recensione. Voglio solo scriverti come mi sono sentita nel leggere la storia di Wondy. Storia che conoscevo già, ma non approfonditamente. Non narrata da lei stessa.

Fin dalle prime righe del libro Wondy mi ha colpito al cuore. 

Sapere di leggere parole scritte da una persona che non c'è più e che non c'è più proprio a causa di quel maledetto male, del cancro al seno, è stato come entrare in punta di piedi, per non disturbare, in quella che è stata la sua vita, prima e dopo la malattia.

Ma allo stesso tempo è stato un sentirmi accolta, come un'ospite gradito, un'amica a cui si riserva un'attenzione speciale, a cui si fa una confidenza, con cui ci si commuove così come si può sorridere.

La lotta di Wondy non era terminata, quando ha finito di scrivere il libro. E' terminata, purtroppo, un paio di anni dopo. Ma quelle pagine scritte per narrare i primi 4 anni circa dalla scoperta del carcinoma parlano di bellezza: bellezza della vita, dell'amicizia, dell'amore, che sia esso romantico, coniugale, filiale, genitoriale, della natura, dei viaggi. Parlano del coraggio più puro, che non è gridato ma vissuto nelle piccole cose, nella quotidiana convivenza con la malattia. 

La condivisione di quella sua lotta e dei suoi pensieri è stato un vero dono di Wondy. Io l'ho sentito come tale.




I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro di ideato da HomeMadeMamma  li trovi elencati QUI

sabato 19 gennaio 2019

Venerdì (seppur di sabato) del libro (279°): TUTTO E' TENEBRA

Cara Lilli,

facciamo finta che oggi sia venerdì... che ne pensi? 

No, ti spiego: il fatto è che io non riesco a tenere il ritmo che vorrei qui sul blog, purtroppo, ma saltare di nuovo l'appuntamento con l'iniziativa di HomeMadeMamma mi dispiaceva troppo e allora beccati questo venerdì del libro... seppur di sabato ;)

Oggi voglio parlarti di una lettura che mi ha reso molto contenta per due motivi: innanzitutto, perchè è un libro bello; poi perchè mi ha dato la conferma del talento dell'autore, Massimiliano Riccardi, il che non sempre è scontato. Mi è capitato in passato di trovare autori che in prima battuta mi piacciono e poi però non riescono a mantenere quello stesso standard .

Si tratta di TUTTO E' TENEBRA, edito da Cinquemarzo.

Con Joshua, suo romanzo d'esordio, l'autore mi ha colpito profondamente (vedi qui). Questo suo secondo lavoro riparte in qualche modo proprio dal finale di Joshua, perchè il lettore ritrova lo sceriffo Stark Dumpsey così come lo ha lasciato, con addosso in senso fisico e ancor di più in senso psicologico i segni della vicenda spinosa e tragica narrata nel primo romanzo.

Volendo analizzare un po' le mie sensazioni durante e dopo la lettura, ho trovato la nuova storia un pelino meno originale, più da thriller classico con servizi segreti, narcotrafficanti, logge segrete... ma questo non è certo  un male, è chiaro. Anche perchè bisogna saperlo scrivere un buon thriller secondo i canoni classici e non tutti ci riescono in maniera efficace. E Tutto è tenebra è senza dubbio scritto bene.

Tu che mi conosci, Lilli, sai che io dò molta importanza allo spessore dei personaggi, anche nelle storie di azione e avventura. Non mi bastano dei buoni colpi di scena, un finale a sorpresa.

Per questo ci tengo a sottolineare quanto ho trovato bella l'introspezione del personaggio di Dumpsey, specie dal punto di vista dei sentimenti e della tenerezza, che fanno da contraltare alla risolutezza e ai modi bruschi e inflessibili che ha sul lavoro. Un senso di umanità non comune, un porsi interrogativi e cercare risposte anche sapendo che possono far male. Mi piace, il vecchio Stark... lo avrai capito ;)

Il lato oscuro della storia invece, cioè l'altro protagonista che ha il marcio dentro, viene presentato al lettore passo passo, così da condurlo a cercare di capire le dinamiche terribili che lo straziano, fino alla rivelazione conclusiva.

Non posso che consigliare questa lettura. E direi a chi volesse intraprenderla di fare prima un passo indietro e cominciare da Joshua, anche se in realtà l'aggancio tra le due storie è spiegato sufficientemente bene e comunque la non conoscenza della vicenda del primo libro non inficia la comprensione del secondo. Il mio è solo un consiglio personale, perchè ho trovato bello io leggere i due volumi nella giusta sequenza.

<< Una caccia al killer si rivela un gioco delle scatole cinesi: narcotrafficanti, servizi segreti, polizia, agenti federali, fanatici religiosi, logge segrete... Tutto appare confuso. L'amore e l'abnegazione sono le caratteristiche di alcuni poliziotti che scoprono a loro spese il labile confine tra legge e giustizia. Da che parte stare? Scegliere tra la luce o le tenebre, oppure decidere di percorrere quella lunga linea grigia anche a costo di rinunciare a se stessi?>>

Massimiliano Riccardi ha anche un blog, per cui se qualcuno volesse sapere un pò più di lui può andare a visitarlo, qui.





 I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI

mercoledì 16 gennaio 2019

Flashback: Galeotta fu una lampada ad olio

Cara Lilli,

oggi ero  al centro di riabilitazione (sulle cui vicende che pare stiano volgendo in positivo, finalmente, ti farò un aggiornamento a breve) e mentre aspettavo i monelli in sala di attesa chiaccheiravo con una delle mamme amiche.

E siamo finite a parlare dei nostri nonni, delle loro storie. 

Che te lo dico a fare: ricordi su ricordi. . .

Ed ecco che ho pensato di riproporre un mio vecchio post a chi tra gli amici blogger mi segue oggi e non mi seguiva ancora nel 2012 (ma anche a chi mi seguiva nel 2012 ma avrà molto probabilmente dimenticato quel post).

Storie come questa fanno sorridere il cuore, perchè l'amore ha tante vie, tanti modi per nascere e crescere e portare frutto.


lunedì 2 aprile 2012


Galeotta fu una lampada ad olio


Cara Lilli,


nell'era di internet e dei social network fa sorridere pensare che c'è stato un tempo in cui le persone si conoscevano e si innamoravano anche solo grazie ad una lampada ad olio. 


Era un giorno del 1920 e in un piccolo paese di montagna che si affaccia sulla Costiera Amalfitana uno dei figli del sindaco, che studiava medicina a Napoli, aveva invitato un giovane avvocato suo amico a trascorrere il pomeriggio a casa sua.  


Lo studente di medicina aveva ben 3 fratelli e 8 sorelle. Queste ultime restarono chiuse nelle loro stanze durante la visita del giovane avvocato, perchè avevano un pudore esagerato, dettato dalla disciplina e dalla mentalità del sindaco loro padre, che le teneva sotto strettissima sorveglianza. 


Tutte, tranne una. Una era diversa. Aveva un carattere allegro e indipendente, ma allo stesso tempo sapeva come prendere per il verso giusto suo padre, il quale, nonostante questo lato un pò "ribelle" della ragazza, non poteva fare a meno di preferirla alle altre figlie.


Quando cominciò a fare buio, il sindaco chiese che venisse portata una lampada ad olio. Tutte le ragazze erano in fermento, nessuna voleva farsi avanti, avevano vergogna di mostrarsi all'amico del fratello. A questo punto fu lei, la preferita del sindaco, a farsi avanti dicendo alle sorelle che erano delle sciocche e che non c'era nessun motivo di aver timore: prese la lampada ed entrò nella stanza dove l'ospite chiacchierava col padrone di casa.


Bastò uno sguardo tra lei e quello sconosciuto. Non ci furono parole, non ci fu una presentazione ufficiale in quel momento. Nient'altro che uno sguardo. Ma fu sufficiente ad entrambi perchè capissero che volevano rivedersi, volevano far parte uno della vita dell'altro.


Quando il giovane avvocato prese il coraggio di chiedere ufficialmente al padre del suo amico di poter frequentare quella sua figlia, si sentì rispondere che aveva il permesso di farlo in presenza sua o di qualche membro della famiglia. Ma allo stesso tempo il sindaco fu chiaro: la ragazza avrebbe lasciato la sua casa di origine solo per andare in sposa ad un uomo che potesse assicurarle un tenore di vita per lo meno uguale a quello in cui lui l'aveva fatta crescere. Il giovane avvocato avrebbe dovuto, quindi, prima affermarsi nella sua professione, avere uno studio avviato, con clientela scelta, e solo allora avrebbe avuto il consenso di sposare sua figlia.


Il sentimento del giovanotto era così forte e sincero che accettò quella condizione, pur sapendo che avrebbe comportato un'attesa molto lunga.


E infatti trascorsero ben 10 anni finchè il sindaco non si espresse favorevolmente alle nozze, 10 anni in cui l'avvocato si impegnò con tutte le sue forze, fece carriera e arrivò ad avere uno studio importante situato nella Galleria Umberto I di Napoli; 10 lunghi anni fatti di incontri ufficiali, ma anche di bigliettini segreti scambiati tra i due innamorati, lasciati magari nelle tasche dei cappotti o sotto i cuscini dei divani...di messaggi d'amore riferiti tramite persone amiche...di sogni...


Nel 1930 l'avvocato potè sposare finalmente la sua Bianchina (come amorevolmente la chiamava) e dalla loro unione felice nacquero 6 figlie. 


La primogenita si sposò nel 1961 con un amico di vecchia data divenuto poi un grande amore e dalla loro unione felice nacquero due figli. 


La secondogenita si è sposata nel 2006 con un ragazzo inizialmente visto solo come un amico e poi divenuto l'amore della sua vita  e dalla loro unione felice sono nati due figli: una monella riccoluta e un monello sognatore.


Se non ci fosse stata quella lampada ad olio galeotta, chi lo sa...forse oggi non sarei qui a scriverti, Lilli.

:-)



PS: nel 1920 avrebbero in teoria potuto usare già l'energia elettrica in casa, ma evidentemente o nel paesino ancora non c'era una rete elettrica o comunque si usavano ancora anche le lampade ad olio...ammetto di non sapere questo particolare, dovrò informarmi!


sabato 12 gennaio 2019

Il Franken-meme di Nocturnia (edizione 2018)

Cara Lilli, 

per il secondo anno consecutivo sono stata nominata dalla mia amica Mariella , che ringrazio moltissimo, in una delle categorie del Franken-meme ideato da Nick Parisi del blog Nocturnia per far conoscere a chi ci segue i nostri blog preferiti.




L'anno scorso ero tra le New Entry e quest'anno sono stata premiata invece tra le Menzioni d'onore nell'elenco stilato da Mariella e non posso che esserne davvero felice :)

Passo, dunque, a premiare anche io alcuni amici blogger: come l'anno scorso nominerò un solo blog per ogni categoria, non me ne vogliano gli altri ma sappiano che c'è posto nel mio cuore per ognuno, per le più svariate motivazioni.

1) Categoria "MUST":

- Moz O' clock : Mikimoz è sempre Mikimoz. Mi ripeto dallo scorso anno, lo so, ma inevitabilmente se penso ad un blog che rappresenti un po' tutta la blogosfera per me e di cui non si può fare a meno (e infatti, si sente MOLTISSIMO la sua mancanza nelle ultime settimane!!) è il blog di Miki. Cito me stessa dal post del Franken-meme 2017 e lo definisco: vario, interessante, ironico, pop, originale. Da seguire, insomma!



"Menzione d'onore":  

- Doremifa-sol, libri e caffè : Mariella è una di quelle persone che ti fanno venir voglia di condividere, di confrontarsi su argomenti che variano dalla musica, ai libri, alla poesia, alle emozioni e riflessioni personali. Il suo blog arricchisce la blogosfera e lì da lei io mi sento come a casa mia. Ed è una sensazione bellissima, la più bella che si possa provare secondo me quando si blogga.


2) Categoria "NEW ENTRY":  

- Sto provando a guardarmi a fondo: Juliette è una ragazza di grande dolcezza e sensibilità e ci porta dentro ai suoi pensieri, in un percorso delicato. Vale la pena, secondo me, conoscerla e farle compagnia lungo la strada. Perchè la blogosfera ha bisogno di contenuti così... autentici, significativi e importanti.


3) Categoria "MERITEVOLI DI EMERGERE":

- Il taccuino delle voci : Inassia Z. ha una casa virtuale intima e accogliente, in cui scrive delle sue passioni come musica, lettura, uncinetto, ma anche delle tradizioni  della sua terra (la Sardegna). La conosco dal tempo, bellissimo, del Gruppo di lettura Bryce's House e ogni volta che passo da lei trovo delle chicche interessanti e originali.


4) Categoria "BLOG CHE DOVREBBERO ESSERE AGGIORNATI CON MAGGIOR FREQUENZA":

- Parole qua e là : Fata Confetto è presente da tanto nella blogosfera ma col tempo ha diradato i suoi post e questo mi dispiace molto perchè le sue rime, i suoi ricordi e racconti in ordine sparso hanno un tocco particolare, c'è dentro un senso di casa, di buono, di cose belle senza tempo. Proprio in questi ultimi giorni ha postato qualcosa di nuovo e io spero sia di buon auspicio e che riprenda ad essere più presente, per la gioia di chi la segue.


5) Categoria "DESAPARECIDOS"

- Personalità, tra scrittura e arte con fantasia : Pia si è presa una pausa che non si sa quanto durerà, ma la mia speranza (e non solo mia, perchè c'è chi come me le vuol bene e l'aspetta!) è che trovi dentro sè una nuova spinta e un nuovo desiderio di donare le sue perle, le riflessioni sull'arte, in ogni sua sfumatura e in ogni sua forma, i suoi versi e la sua profonda sensibilità.


E così sono arrivata alla fine del meme, Lilli.

Grazie ancora sia a Mariella che a Nick Parisi.

Un saluto e un abbraccio a tutti quelli che non ho nominato ma che sanno di essere importanti per me e a rileggerci... in giro per i blog ;) :)
  
 

sabato 5 gennaio 2019

La mia roccia

Cara Lilli,

quando penso ai miei genitori li rivedo nella mia mente come coppia indissolubile nata in una mattina di sole del febbraio 1959 su una panchina di Via Caracciolo a Napoli, ma anche come due personalità ben distinte che non si sono mai annullate l'una nell'altra... ma hanno fatto il cammino una accanto all'altra, mano nella mano.

Allo stesso modo io so che non potrei essere per certi aspetti più diversa dal mio compagno di vita: io e lui siamo stati nell'arco di quasi 20 anni semplici componenti di una stessa comitiva, poi amici, poi confidenti, poi fidanzati, poi sposi e infine genitori.

Caratteri diversi, passioni e hobby diversi.  

Ma stessi principi saldi, stessi valori, stesso progetto di vita. E un amore grande, nato e cresciuto quando nessuno di chi ci stava attorno ci avrebbe scommesso un soldo.

Io mi sento libera di essere ciò che sono.

Libera, ma anche al sicuro. Perchè accanto a me c'è lui.

Lui che parla poco ma fa molti fatti, che spesso sa essere più obiettivo di me che tendo a perdermi in mille ragionamenti, che è concreto, diretto, perseverante, saldo. Una roccia.

La mia roccia.

Lui che poi sa svelarmi il suo cuore e che quando lo fa mi inonda di tenerezza. E ogni possibile e umanamente inevitabile dissapore scivola via, smorzandosi fino a spegnersi, senza mai rancore.

Sono ancora in tempo, oggi che è il suo compleanno, a dirgli: auguri, roccia su cui è poggiata saldamente la nostra famiglia! 

Auguri, amore della mia vita... prima che scatti il nuovo giorno!


venerdì 4 gennaio 2019

Riepilogo letture 2018

Cara Lilli,

inizio il nuovo anno con un post di venerdì e pur se non propongo un libro in particolare come faccio di solito quando partecipo all'iniziativa di HomeMadeMamma, resto in ambito libresco perchè vado a fare il mio ormai abituale riepilogo delle letture dell'anno appena conclusosi.


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IMMAGINE PRESA DAL WEB

Dunque, nel 2018 ho letto 27 libri.

Meno di quello che avrei voluto e che immaginavo quando l'anno è iniziato. Ma si sa che la vita ha le sue fasi e che ci sono periodi in cui maggiore attenzione del solito è richiesta altrove e non quindi non me ne lamento, perchè ci sono prioirità indiscutibili. E ci mancherebbe altro!

E poi, diciamocelo pure, i libri hanno la bellissima abitudine di non scappare da nessuna parte: loro sono là, ci aspettano, sono pronti ad essere letti in qualunque momento, che sia oggi, domani, tra una settimana, un mese,un anno...  Ho reso l'dea, mi sa ;) :)

Il più bello dell'anno? Se la giocano sul filo di lana JOSHUA, di Massimiliano Riccardi, thriller originale e introspettivo, scoperta bellissima che ha avuto conferma poi in seguito sul finire dell'anno... ma questa è un'altra storia e scriverò presto un post ad hoc; e UN RAGAZZO NORMALE, di Lorenzo Marone, che mi ha saputo regalare ancora una volta emozioni vere, che mi ha fatto nuovamente innamorare dei suoi personaggi.


Il più brutto?  LA VERITA' SUL CASO HARRY QUEBERT, di Joel Dicker. Seppure non volessi definirlo il più brutto, dovrei quanto meno dire che secondo me è stata un'occasione persa per scrivere un bel libro. Nel post linkato qui su ho spiegato perchè non mi ha convinto affatto.

L'autore più letto? Marcel Proust. Ho infatti letto tutti e sette i volumi di "Alla ricerca del tempo perduto". Opera senza dubbio impegnativa, a tratti lenta e anche un bel po' prolissa, ma anche con pagine incantevoli ed emozionanti. [Comunicazione personale per un amico speciale: Grazie, Antò, per avermi suggerito questa lettura! ;) :) ]

E anche questa è fatta!

Al prossimo anno, Lilli, con il nuovo resoconto. E a chi come me ama leggere auguro un 2019 ricco di libri nuovi, vecchi, di ogni genere (perchè è bello spaziare), di autori noti o ignoti, brevi o lunghi. 

BUONA LETTURA A TUTTI!


PS: è QUI l'elenco di tutte le mie mie letture da quando ho aperto il blog, divise anno per anno!