AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

Visualizzazione post con etichetta mamma. Mostra tutti i post
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lunedì 11 maggio 2020

#Paginediparoleperdute

Cara Lilli,

oggi voglio rispondere all'invito fatto da Pia sul suo blog a scrivere di lunedì...

...<<lettere, messaggi, parole, poesie da spedire o già scritte e mai mandate, per imbarazzo o perché non si è più ritenuta la necessità, o ricevute da qualcuno che voi vogliate indicare o meno. 
Ma anche cose che avete dimenticato e che appartengono al passato o dediche da fare ora, verso chi vi sta più a cuore>>

Il logo e l'hastag scelti da Pia sono questi: 


Tra scrivere qualcosa in un commento lì da lei o pubblicare un post ad hoc sul proprio blog, io ho scelto la seconda opzione e questo lunedì ho ripescato un mio vecchio post che sembra scritto apposta per questa iniziativa di Pia. E te lo ripropongo con emozione grande...


mercoledì 11 aprile 2012
Uno scritto trovato per caso lì dove il tempo si è fermato

Cara Lilli,
permettimi di copiarti uno scritto trovato per caso cercando dei documenti, lì dove il tempo si è fermato. Si tratta di non molte righe, scritte su un mezzo foglio riciclato, anche un po’ strappato male lungo il bordo.
E' stato un tuffo al cuore trovarmelo tra le mani e leggerlo. Mi ha emozionato e commosso. Risale al periodo della mia prima gravidanza, quando ancora non si sapeva il sesso della creatura che portavo in grembo (la monella).
La scrittura è segnata dalla malattia e dal tremore incontrollabile della mano, ma è chiaramente una scrittura a me tanto cara, quella di mia madre...

19 marzo 2007, San Giuseppe - ore 06,30
Il Signore mi consente, dopo parecchio tempo - vari mesi - di scrivere qualcosa...
All'alba, nei giorni scorsi, mi ha accolto il canto armonioso di alcuni uccelli (non so il loro nome) che conversano tra di loro... Mi viene da pensare che lodino il Creatore per il nuovo giorno.. Non può essere che questo il tema perché penetra direttamente nell'anima portandovi letizia...
Intanto all'orizzonte di fronte a me una fascia gialla prende gradatamente colore più intenso, di annuncio del sole, e consola...
Il primo moto è quello di ringraziare per questo balsamo sulle ferite che continuo a portare. E' tempo di sofferenza per tutta l'umanità: occorre accettare e offrire, per non far perdere le grazie legate al dolore accettato e offerto... Il resto lo fa Dio e di certo è dosato secondo le spalle di ognuno. La forza necessaria ci è data nell'attimo presente - né prima né dopo. E tutto si alleggerisce...
Chiedo a San Giuseppe una protezione speciale per tutta la mia famiglia e per ognuno dei miei cari, a partire dal più inerme: il bimbo di Maristella! Perché porti ai suoi genitori la gioia della vita che ancora il Signore dona a chi gliela chiede, gratuitamente.
Intanto un po’ di grigio ha smorzato la luce gialla, ma io l'ho vista e so che è là, in attesa di illuminare chiunque guarda con gli occhi della Fede...

Oggi è giusto un anno che sei partita per il Cielo, mammina mia.
Mi manchi sempre, ogni giorno.
Saresti orgogliosa dei progressi fatti dalla monella...ed io pagherei per sentirti chiamare "nonna Bia" da lei, ora che è in grado di farlo.
Saresti orgogliosa del monellino, che appena appena hai conosciuto, che oramai cammina...e io pagherei per vederlo venirti incontro nel lungo corridoio di casa tua con le braccine spalancate.
Ma tanto lo so che tu ci guardi da Lassù, insieme a papà. Ci credo, perché quella luce di cui tu parlavi l'ho vista anche io in tante albe e so che è là anche se a volte il grigio sembra smorzarla...

mercoledì 6 febbraio 2019

Sulle mie ginocchia

Cara Lilli,

ero qui al pc, pochi minuti fa. Ascoltavo le ultimissime canzoni del Festival di Sanremo andate in onda ieri sera tardi, mentre io già dormivo beata.

Ed è arrivato lui, come sempre. Perchè fin da quando era piccolissimo non mi è (quasi mai) concesso sedermi in sua presenza che lui arriva e mi si siede in braccio.

Me lo sono sbaciucchiato un poco, come faccio sempre. E intanto consideravo come nonostante sia un pinocchietto, come lo chiamo a volte per scherzo, magrino e agilissimo, sta comunque (e per fortuna) crescendo e il suo peso un poco aumenta e si fa sentire sulle ginocchia.

E... sai quelle cose che scattano così, all'improvviso? Quei pensieri che ti attraversano la mente e si riversano nel cuore, tipo fiume nel mare.

E' stato così. 

Ho  pensato che il tempo passa. 

Che scoperta. 

E passa in fretta. 

Che scoperta anche questa, dirai.

Ma ne ho avuto la percezione chiara e in un istante ho visto lui grande, alto, sempre snello e agile, ma comunque troppo grande per starmi in braccio. E io che rido perchè gli dico "Dai, vieni qui, che ti sbaciucchio un poco!" e non riesco a tenerlo e lui ride con me.

Però la mia è una di quelle risate che mascherano la malinconia, quelle dal gusto agrodolce, che se non ci stai attenta ti scappa una lacrima e non puoi fare nulla per fermarla.

E in tutto questo ho rivisto me, già grande, negli ultimi tempi in cui ero figlia di famiglia, prima di sposarmi. Me che scherzo con mia madre, che pur già segnata dalla malattia ha però ancora voglia di scherzare e di dire "Vieni qui, in braccio!" e io mi poggio lievemente sulle sue ginocchia cercando di non pesarle troppo, anche solo un momento, per sorridere con lei come quando ero piccina.

Il sorriso agrodolce è il suo, in quel momento, fissato nella mia memoria.

Che voglio dire con queste mie parole, Lilli, non lo so. Voglio solo che in futuro ci siano altri momenti così, con il mio monello sulle mie ginocchia.

Sono pronta ad assaporarne anche il retrogusto amaro, ne vale la pena. Sempre.

mercoledì 31 ottobre 2018

Trapunte

Cara Lilli,

immagina la scena: poco fa in cameretta, io e la monella...

"Mamma, questa è la tua trapunta vero? Quella di quando eri ragazza e stavi a casa con nonno e nonna".

"Sì, è proprio quella. Lo sai, no? Non è mica il primo anno che la mettiamo sul tuo letto!"

"E' bella".

"E' bello soprattutto che ora sia tu a dormire al calduccio con lei, proprio come ci dormivo io anni fa!" 

Perchè io amo queste cose. Amo che ciò che è stato parte della mia vita ora sia parte della vita di mia figlia, così come quello che è stato parte della vita dei miei genitori sia parte della mia, come il copriletto trapuntato che uso sul lettone mio e del mio amore.

Sono solo oggetti, è vero. Questi qui come altri che conservo. Ma rappresentano qualcosa di importante, ben al di là del loro valore materiale: sono il segno tangibile della continuità, del calore, dell'amore familiare che passa da una generazione ad un'altra.

Mi mancano, mamma e papà. Mi mancano sempre, anche se col tempo, con gli anni il dolore del distacco ha assunto sfumature diverse che non so spiegare a parole, che si fondono tra loro nella vita quotidiana e si intrecciano a tutto ciò che faccio e che dico e che penso.

Vorrei che un domani, quando non ci saremo più, i monelli pensassero a me e mio marito come io penso ai miei genitori, sentendoci presenti e riconoscendoci lì dove nessun altro ci vedrebbe mai. 

domenica 13 maggio 2018

Mother in network Award

Cara Lilli,

oggi voglio ringraziare di cuore l'amica Sinforosa perchè ha pensato alle "mamme della rete" in occasione della Festa della mamma.

E' nato così un riconoscimento dal significato delicato e importante allo stesso tempo:

https://sinforosacastoro.blogspot.it/2018/05/mother-in-network-award.html
CLICCA SULL'IMMAGINE PER LEGGERE IL BELLISSIMO POST DI SINFOROSA

Sono grata a Sinforosa per avermi nominato tra le mamme a cui lei per prima ha passato il premio e sono grata ai miei due monelli che mi rendono una mamma felice e orgogliosa.

Ho tra le amiche blogger tante mamme, varie sono già state nominate da Sinforosa stessa, io mi sento di dedicare il MOTHER IN NETWORK AWARD  a tutte loro perchè ognuna a modo suo è speciale e unica...

Un abbraccio quindi a Mammavvocato, Mamma Piky, Ale, Claudia, Monica, Cì, Hermione, Manu, Moky, Miky, Silvietta, Annamaria, Maris, Gianna, Stefania, Paola, Angela... più tutte quelle nominate appunto già da Sinforosa nel suo post.

Mi riservo un pensiero particolare però per una mia nuovissima amica blogger, mamma giovane e speciale, Amanda... con un bacio grande!

Auguri a tutte le mamme! Anche a quelle che in questo momento mi dovessero sfuggire di mente o di cui ignoro l'essere mamme o ancora della cui maternità non sono certa... non me ne vogliano.


PS: naturalmente chi tra le amiche mamme della rete lo desidera può a sua volta prelevare il Premio e passarlo ad altre mamme :)  

mercoledì 11 aprile 2018

Una panchina di Via Caracciolo

Cara Lilli,

stamattina aprendo gli occhi il mio pensiero è subito volato verso la persona che più vorrei fosse presente in questo momento difficile che la mia famiglia in senso ampio (cugini, zii, nipoti) sta vivendo dal giorno della domenica delle Palme. 

Se la mia mamma fosse qui sono certa che sarebbe come sempre un punto di riferimento non solo per me e mio fratello, suoi figli, ma per tutti.

Lei aveva il dono di saper accogliere, non solo fisicamente, ma anche psicologicamente; di saper ascoltare, comprendere, consolare, redarguire anche se occorreva, ma poi sempre spronare e sostenere.

Questo senza nulla togliere al fatto che avesse i suoi difetti, come ognuno li ha. E che ha commesso i suoi errori, naturalmente. Ma ha vissuto in modo pieno, generoso, proiettata verso gli altri: è stata figlia, sorella, mamma, zia, amica, insegnante. 

Ma è stata innanzitutto una donna. Una donna che ha avuto la fortuna di trovare un uomo che l'ha amata profondamente e che lei ha a sua volta amato allo stesso modo.

Una storia un pò complessa e lunga la loro: con mio padre si sono conosciuti al liceo, ma è solo dopo anni di bellissima amicizia, vicissitudini varie che li hanno visti lontani, fidanzati con altre persone e intanto confidenti l'uno dell'altra, poi liberi da legàmi e di nuovo vicini ancora per un pò come amici, che sono arrivati a scegliere di costruire una vita insieme. Hanno sfiorato di poco le nozze d'oro, poi. Ma sono certa che le avranno festeggiate in Cielo.

La dichiarazione d'amore del mio papà, nel lontano 16 febbraio del 1959, è una delle più belle e particolari che io abbia mai sentito ed è impressa in un racconto che lui stesso scrisse e che in verità già in passato ho riportato, Lilli, ma che desidero riproporre anche quest'oggi, che sono giusto 7 anni da quando mamma è venuta a mancare, 17 mesi dopo papà.

Spero possa far emozionare chi vorrà soffermarsi un momento a leggerlo, così  come ogni volta fa emozionare me...

<< Proposi una passeggiata a via Caracciolo; era inondata di sole, sembrava che cantasse. Ai bordi della villa una delle panchine aspettava noi. Ci sedemmo.

Di cosa avessimo parlato fino ad allora non lo so. Non mi ero fatto nessun piano particolare, anzi ero disteso e tranquillo perché sapevo che glielo avrei detto e basta, anche se avessimo conversato di astronautica.  Non era quello il problema. Semmai, bisognava dirlo in modo che non turbasse l’incanto, questo si, ma senza sdolcinature, nella maniera più naturale. Quale? Non lo sapevo e non mi interessava saperlo. Arrivato il momento le parole mi sarebbero venute acconcie e semplici, ne ero convinto.

Neanche ricordo, infatti, come fu che prendemmo a parlare del futuro, se fu lei o fui io ad iniziare. Evidentemente fummo tutti e due, perché era arrivato il tempo (per lei inconscio e per me atteso) di comprenderci l’un l’altro.

Cercava di intravedere nel suo avvenire, analizzava le esperienze passate facendo previsioni per il futuro, guardandosi dentro e confrontandosi col mondo e la sua realtà. 

Diceva: “Mi sento di dover vivere intensamente, ma non solo per me. Il passato mi mostra, però, che non troverò facilmente la giusta collocazione. Forse potrei realizzarmi come moglie ma forse potrei farlo mettendomi al servizio degli altri. Sai, esistono forme di vocazione laica che ti permettono di dedicarti al prossimo nel tuo stato, nella tua professione, restando nel mondo, soffrendo nel mondo, ma vivendo per il prossimo. A volte mi chiedo se per caso non sia questa la mia strada. Non lo so. Ho grande incertezza in me e non vedo chiaro nel mio futuro. Tante energie da profondere ma non so ancora in quale direzione potrò e dovrò esplicarle. Ho davanti due vie: il matrimonio e l’altra. Ma sono ancora ambedue buie. Bisognerà vedere quale di esse si illuminerà. Perciò adesso non so se mai mi sposerò.”

Fu allora che mi si concretizzò l’attimo atteso da tanto tempo, senza che l’avessi programmato; perciò mi affiorò con tono naturale e quasi distaccato (come una certezza ovvia) la frase che mi era partita dal cuore tumultuante: 

“Io invece ho deciso di sposarmi e di sposare te.”

Un attimo dopo mi sentii placato anche dentro, mentre vedevo sul viso di lei passare prima una rapida contrazione di sorpresa poi il rossore che accompagnò un’espressione di affetto e di dolore, come chi ha ricevuto un colpo senza preavviso, senza alcuna possibilità di attutirlo. Non seppe e non potè parlare. Mi guardava scossa ma non ferita, lusingata ma addolorata, come cercando aiuto per reagire in qualche modo alla situazione.

Bellissimo era il sole che risplendeva sul mare e bellissimo era il volto di lei, sconvolto dall’emozione…>>