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venerdì 15 dicembre 2017

Venerdì del libro (258°): LA RAGAZZA NELLA NEBBIA

Cara Lilli,

cercherò se riesco di non far passare un altro mese prima di partecipare nuovamente all'iniziativa di HomeMadeMamma, perchè  fin dagli esordi del mio blog è stata un appuntamento importante e bello e vorrei portarlo avanti con più costanza, come facevo i primi anni.

Ciò premesso, passo a parlarti di un romanzo letto poche settimane fa: LA RAGAZZA NELLA NEBBIA, di Donato Carrisi.

Quando un libro è molto pubblicizzato ed acclamato, ci fanno un film con un cast iportante e così via, mi capita di restare delusa dalla lettura. Mi capita anche spesso purtroppo. E infatti questo thriller di Carrisi, di cui peraltro non avevo finora mai letto nulla, mi ha in parte deluso.

Il fatto è che ho apprezzato la scrittura, l'ambientazione, anche il ritmo un pò lento e in controtendenza rispetto ai thriller più classici. Ma non ho apprezzato per nulla come l'autore ha creato il colpo di scena della scoperta del colpevole. Ha un pò giocato sporco, per dirla in termini poco tecnici ma efficaci. 

Non è la conclusione in sè per sè ad essere secondo me poco credibile, ma bensì, come dicevo, il modo in cui Carrisi ha condotto la narrazione fino al punto cruciale.

Mi rendo conto che se spiegassi meglio cosa intendo farei uno spoiler e non è mia intenzione perchè se no toglierei il gusto di leggere a chi vuol farsi un'idea personale su questo romanzo.

Se poi c'è invece chi come me ha già letto il libro e vuol dire la sua opinione, può farlo nei commenti a questo post e magari a chi me lo chiede, in sede di risposta ai commenti, io mi prenderò la libertà di essere più specifica e chiara... facciamo così? OK! :)


Ecco, comunque, la sinossi: 

La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico. Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l'indagine grazie all'attenzione e alle pressioni del "pubblico a casa". Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua "firma". Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, per far sì che un crimine riceva ciò che gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un'audience. Sono passati due mesi da tutto questo, e l'agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì? Perché quell'incidente? Ma soprattutto, visto che è illeso, a chi appartiene il sangue che ha sui vestiti?

 


I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI

venerdì 3 marzo 2017

Venerdì del libro (244°) : SCRIVERE E' UN MESTIERE PERICOLOSO

Cara Lilli,

ogg partecipo all'iniziativa di HomeMademamma e ti parlo di un romanzo letto qualche settimana fa: SCRIVERE E' UN MESTIERE PERICOLOSO, di Alice Basso.

Autrice nuova per me, scoperta fatta anche stavolta tramite l'amica Calo (ma  mi viene il dubbio sia stata già recensita in passato da qualche altra partecipante al VdL...), la Basso mi è piaciuta: diretta, moderna, con una buona vena di ironia e originalità. E la protagonista del libro, Vani Sarca, incarna proprio queste caratteristiche, tutte insieme. 

Si tratta di romanzo che potrei definire di genere misto: un giallo travestito da commedia o, volendo, una commedia travestita da giallo. Perchè la narrazione procede sul doppio binario: da un lato la vita privata e lavorativa della protagonista, una ghostwriter, ossia una giovane autrice che scrive per conto di altri, che poi firmano le opere a loro nome; dall'altro l'indagine su un vecchio delitto teoricamente già archiviato che viene fuori man mano, svolta dalla polizia avvalendosi proprio della collaborazione di Vani Sarca.

Una narrazione mai pesante, molto scorrevole. Personaggi ben caratterizzati, sia Vani che gli altri che le fanno da comprimari Come ad esempio il commissario Berganza, un uomo un pò vecchio stampo ma che allo stesso tempo riesce a capire e apprezzare la giovane scrittrice dalla personalità molto sui generis, interagendo con lei come quasi nessuno riesce a fare, in un rapporto non facilmente classificabile ma molto bello.

Ho scoperto solo a lettura già iniziata che la Bassi aveva presentanto al pubblico la sua protagonista (e lo stesso commissario Berganza) in un precedente romanzo, L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome. Comunque questo non è stato un reale problema perchè i riferimenti al passato di Vani, tipo ciò che riguarda l'ex fidanzato e alcuni avvenimenti del libro antecedente, sono  sufficientemente esplicativi e quindi comprensibili anche da chi come me non lo ha letto.

Una cosa carina di questo romanzo è che il libro che Vani deve scrivere è in nome e per conto di una sciocca foodblogger e tratta quindi di ricette di cucina: la fonte è l'anziana cuoca di una ricca famiglia di stilisti torinesi, che le racconta anche svariati aneddoti di vita quotidiana, svelando dei retroscena insospettabili.

Diciamo che questo libro fa buona compagnia per rilassarsi, sorridere, ma anche riflettere un pò sulla natura umana e ingegnarsi sul mistero del vero colpevole di un omicidio.





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venerdì 6 febbraio 2015

Venerdì del libro (202°): NIENTE LACRIME PER LA SIGNORINA OLGA + segnalazione premio letterario

Cara Lilli,

oggi ritorno al mio appuntamento con il venerdì libresco e ti parlo di un romanzo letto a fine 2014 dietro suggerimento di Paola di HomeMadeMamma in persona :-) 

Si tratta di NIENTE LACRIME PER LA SIGNORINA OLGA di Elda Lanza.

Un giallo. Un giallo tutto italiano, di un'autrice che non conoscevo affatto. Paola ne aveva parlato qui in termini molto positivi e posso dirti che anche secondo me è un bel libro.

Appassionata come sono di romanzi gialli mi sono lasciata tentare da questa lettura: una storia ambientata in un condominio di un quartiere periferico di Milano, con protagonista un'anziana signorina arrivata alcuni anni prima dalla provincia, composta, riservata, che dipinge quadri di fiori e fa lavoricon trine e merletti per abbellire lampade e cuscini. Tra i condomini nessuno può dire di conoscerla bene, al di là forse di un burbero maggiore in pensione e di una giovane sposa che gestisce una ditta di catering col marito.

Quando viene ritrovato il suo cadavere sembra un delitto inspiegabile. Ma a indagare sul caso c'è il commissario Gilardi, napoletano trapiantanto a Milano, scrupoloso e intuitivo, che con il suo vice Comiso forma un'ottima squadra. Gilardi vuol vederci chiaro e scava nel passato della donna per arrivare alla verità. Strada facendo tutti coloro che hanno avuto a che fare con la signorina Olga rivestiranno un ruolo più o meno importante, ognuno sarà come un tassello da aggiungere al mosaico per avere il quadro preciso dell'accaduto.

Uno stile asciutto, una narrazione che ho trovato un pò lenta a tratti, ma con un discreto studio dei personaggi. 

Forse non molto immediata la spiegazione dell'arcano, nel senso che io ho dovuto leggere con una certa attenzione alcuni passaggi finali per capire bene le connessioni tra le vicende, ma nell'insieme è una buona storia, una lettura che mi ha fatto molta compagnia.

Gilardi è un commissario che mi è piaciuto. Onesto, capace, umano ma non compassionevole, parallelamente a questa indagine vivrà una storia personale importante, qualcosa che gli cambierà la vita segnandolo per sempre.

Non voglio anticipare altro, ma confesso che nel finale la piega che prendono i fatti, al di là della soluzione del delitto della signorina Olga, mi ha lasciato un pò l'amaro in bocca. 

Un romanzo che in definitiva consiglio, non è una lettura banale e specie se si ama il genere giallo potrà essere ben apprezzata.




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Prima di salutarti, Lilli, ho una segnalazione interessante da fare: sono stata contattata da Bonifacio Vincenzi, autore del racconto "L'apprendista Babbo Natale" (qui), che ha sottoposto alla mia attenzione un concorso promosso da "Il Musagete - Istituto Culturale della Calabria"

IL PREMIO LETTERARIO NAZIONALE MASSIMO TAMBURI 

per autori under 35

(Prima edizione - 2015)

Trovo che promuovere la cultura sia fondamentale quindi sono ben contenta di segnalare il link dove trovare tutte le informazioni sulle modalità di partecipazione al concorso, le diverse sezioni, i premi, i contatti:  http://www.ilmusagete.it/?p=1174

La scadenza del concorso è fissata per la mezzanotte del 20 marzo 2015.

In bocca al lupo a questa bella iniziativa, che spero riscuota successo e si rinnovi di anno in anno!

venerdì 4 luglio 2014

Venerdì del libro (182°): IL SEGRETO DI CHIMNEYS

Cara Lilli,

oggi fa un caldo afoso che non ti dico, tra un pò devo accompagnare il monello a fare la seduta di psicomotricità e la testa me la sento alquanto vuota

Però...però non voglio far passare inosservato il venerdì e quindi seppur in velocità aderisco all'iniziativa di HomeMadeMamma proponendoti un romanzo della "regina del giallo", Agatha Christie: IL SEGRETO DI CHIMNEYS.

Negli ultimi mesi sto cercando di colmare le lacune della mia conoscenza di questa autrice meravigliosa e ho scelto di leggere quei suoi libri forse un pò meno famosi in cui non sono presenti nè Hercule Poirot nè Miss Marple.

Il segreto di Chimneys è uno di questi. L'ho letto meno di un mese fa e mi è piaciuto.

Un accenno sulla trama te lo riporto dal sito della Mondadori: 

Il castello di Chimneys è uno dei più antichi e celebri manieri d'Inghilterra. Nei suoi vasti saloni, alla presenza di pochi eminenti ospiti, vengono conclusi i più riservati trattati internazionali. Questa volta però un'importante trattativa viene interrotta da un evento assolutamente inaspettato. Un nobile balcanico viene infatti misteriosamente ucciso da uno degli invitati. Ma chi era veramente la vittima e chi è l'assassino? Forse il giovane avventuriero venuto dall'Africa sotto falso nome, o l'enigmatico collezionista americano, o la bella Virginia Revel, che secondo molti ha un passato da nascondere? E che ruolo svolgono un noto ladro di gioielli, famoso per i suoi travestimenti, e un gruppo di feroci terroristi? 
  

Vedi, Lilli, non è sicuramente il miglior libro della Christie, però io lo consiglio a chi conosce ma anche a chi non conosce ancora questa scrittrice. E il motivo per cui a me è piaciuto non sta tanto nell'intreccio, che è comunque curato e avvincente quanto basta. 

La cosa che mi ha reso davvero simpatico questo libro è la presenza di Anthony Cade, il giovane avventuriero venuto dall'Africa: un personaggio fresco, un pò irriverente, perfino incosciente, che si lancia senza pensarci troppo in un'avventura più importante e pericolosa di quel che poteva apparire in un primo momento.

E poi c'è anche il sovrintendente Battle, che qui fa la sua prima apparizione e che ritroveremo in vari romanzi della Christie, in cui collaborerà anche con Poirot.

Una lettura piacevole, davvero.

Il castello di Chimneys fa da scenario anche ad un successivo romanzo, "I sette quadranti", che pure ho letto da poco ma che devo dire mi è piaciuto un pò meno. Magari poi te ne parlerò uno dei prossimi venerdì.






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venerdì 30 maggio 2014

Venerdì del libro (176°): IL GIOCO DI RIPPER

Cara Lilli,

partecipo oggi all'iniziativa di HomeMadeMamma parlando di un libro letto da pochissimo e scelto in seguito alla recensione fatta proprio da Paola di HomeMadeMamma qualche venerdì fa (qui) : IL GIOCO DI RIPPER di Isabelle Allende.

Ebbene, a differenza di Paola, io non sono rimasta molto soddisfatta da questa lettura.
 
Della stessa autrice ho letto in passato "Eva Luna" e "La casa degli spiriti" e mi sono piaciuti, pur se non in modo eccessivo.

Adesso si trattava di leggere un giallo e io sai che adoro questo genere, quindi mi sono fiondata nella lettura de Il gioco di Ripper.

Non mi è dispiaciuto, ma non mi ha veramente preso questo libro. Sarà che la Allende non è una giallista, sarà che la storia ci ha messo un bel pò a decollare... In definitiva posso dire che è una lettura nella media, non di più.

Ecco la trama, così come è descritta sul sito ufficiale italiano del romanzo:

<< Le donne della famiglia Jackson, Indiana e Amanda, madre e figlia, sono molto legate pur essendo diverse come il giorno e la notte. Indiana, guaritrice in una clinica olistica, è una donna libera e fiera della propria vita. Sposata e poi separatasi molto giovane dal padre di Amanda, è riluttante a lasciarsi coinvolgere sentimentalmente, che sia con Alan, ricco erede di una delle famiglie dell’alta borghesia di San Francisco, o con Ryan, enigmatico e affascinante ex navy seal, ferito durante la sua ultima missione. Mentre la madre vede soprattutto il lato buono delle persone, Amanda, come suo padre, ispettore capo della Sezione Omicidi della polizia di San Francisco, è affascinata dal lato oscuro della natura umana. Brillante e introversa, appassionata lettrice, dotata di un eccezionale talento per le indagini criminali, si diletta a giocare a Ripper, un gioco online ispirato a Jack the Ripper, Jack lo Squartatore, in cui bisogna risolvere casi misteriosi. Quando la città è scossa da una serie di efferati omicidi, Amanda si butta a capofitto nelle indagini, scoprendo, prima della polizia, che i delitti potrebbero avere un legame fra loro. Ma il caso diventa fin troppo personale quando sparisce Indiana. La scomparsa della madre è collegata al serial killer? Ora la giovane detective si ritrova ad affrontare il mistero più complesso che le sia mai capitato, e deve risolverlo prima che sia troppo tardi.>>

Dunque, voglio sottolineare ciò che mi ha lasciato perplessa: innanzitutto Amanda e suo nonno materno, che la coadiuva nel gioco di Ripper, hanno accesso a informazioni di ogni tipo grazie alla parentela con l'ispettore capo che si occupa degli omicidi. Ecco: mi pare quanto meno improbabile che un ispettore di polizia serio vada esibendo documenti ufficiali e a volte piuttosto riservati al suo ex suocero e alla figlia adolescente.

Che poi 5 ragazzetti, seppur intelligenti e astuti, più un anziano farmacista possano mettere insieme i pezzi del puzzle più in fretta e meglio della polizia anche mi è parso esagerato.

E tra l'altro c'è il personaggio di Indiana, mamma di Amanda, che è troppo forzato secondo me. Una donna più che trentenne, con una figlia adolescente, un matrimonio fallito alle spalle, che manca poco creda ancora a Babbo Natale, tanto è descritta come un'anima candida, uno spirito libero e hippie in un corpo dalla bellezza prorompente. 

E' lo stereotipo della donna con la testa tra le nuvole (o in questo caso tra gli oli essenziali e gli incensi) che non sa tenere una contabilità decente della propria attività, non sa gestire una casa, non sa di essere provocante con quelle sue forme giunoniche, con una filosofia di vita tutta sua e un'integrità di fondo che lasciano spiazzato chi la conosce.

Un personaggio che fa una certa tenerezza, ma che a me è risultato poco credibile in vari passaggi.

La lettura non è stata molto scorrevole all'inizio, faticavo a capire dove volesse andare a parare la Allende, non mi sono appassionata subito alla vicenda. 

Certo, col passare dei capitoli la storia diventa più interessante, l'intreccio poliziesco non è male, ma comunque la soluzione finale si rivela al lettore attento già un pò di capitoli prima della conclusione del libro. E' una scelta dell'autrice questa, suppongo. Un pò come la scelta dei creatori della serie TV "Il tenente Colombo" in cui all'inizio dell'episodio si vedeva l'assassino commettere il delitto e tutta la puntata era incentrata su come il tenente arrivava a scoprire il colpevole già noto allo spettatore. 

Gli ultimi capitoli, quindi, sono dedicati a spiegare in un certo qual modo il perchè l'assassino sia arrivato a fare ciò che ha fatto.

Ho preferito la Allende negli altri libri suoi che ho letto in precedenza, Lilli. Questa è la mia conclusione, dopo tanto scrivere.





Incipit del libro: 

“Mia madre è ancora viva, ma sarà uccisa Venerdì Santo a mezzanotte” lo avvertì Amanda Martín e l’ispettore capo la prese sul serio, visto che aveva dato prova di saperne più di lui e di tutti gli agenti della Sezione Omicidi. La donna era prigioniera da qualche parte nei diciottomila chilometri quadrati della Baia di San Francisco, avevano poche ore per trovarla ancora in vita e lui non sapeva da dove cominciare. Per non umiliare la vittima con una denominazione più esplicita, il primo omicidio fu catalogato dal gruppo di giocatori come “il crimine della mazza da baseball fuori posto”. Era composto da cinque adolescenti e da un signore di una certa età che si riunivano via computer per partecipare a Ripper, un gioco di ruolo.



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