Cara Lilli,
oggi partecipo all'iniziativa di HomeMadeMamma
con le mie impressioni su un romanzo che è arrivato recentemente nelle librerie e che aspettavo con ansia: MAGARI DOMANI RESTO, di
Lorenzo Marone.
Confesso che mi sono avvicinata a questa lettura con un pizzico di timore di restare delusa, perchè dopo aver amato dello stesso autore "La tentazione di essere felici" e dopo aver apprezzato molto anche "La tristezza ha il sonno leggero", il rischio che stavolta Marone avrebbe fatto "flop" (quanto meno parlando per me) c'era.
Invece no: il libro è bello. E Marone ha saputo creare un altro personaggio degno di nota, una protagonista femminile stavolta, dopo il mitico Cesare Annunziata ed Erri Gargiulo.
Luce Di Notte (nome già di per sè degno di nota!), giovane avvocato, fa il suo ingresso nella vita del lettore e mentre scorrono le pagine sembra di averla di fronte, in carne ed ossa: forte e fragile, onesta e ribelle, con gli anfibi ai piedi e i capelli corti, dall'animo combattuto tra il desiderio andarsene e quello di restare in una Napoli bella e dannata, quella popolare dei Quartieri Spagnoli.
La vita non le ha risparmiato dolori, come l'abbandono durante l'infanzia da parte del padre, il rapporto non sempre facile con sua madre, fatto di affetto ma anche di incomprensioni e di cose non dette, una storia d'amore finita male con un uomo che non voleva prendersi un impegno serio, un fratello che ha scelto di partire e ricominciare a vivere altrove e che dunque non vede quasi mai.
Ma Luce può sempre contare sul suo cane Alleria (allegria), un amico vero e proprio, e sul suo vicino di casa, Don Vittorio, anziano e saggio musicista costretto su una sedia a rotelle, con cui condivide quotidianamente il pranzo e poi man mano sempre più riflessioni e pensieri. Poi ha il ricordo di sua nonna materna, donna del popolo, senza istruzione ma dall'intelligenza viva e dal cuore grande, che fino alla morte è stata per lei un punto di riferimento.
E poi arriva la svolta: inaspettatamente... una particolare causa di divorzio da seguire, un bambino a cui affezionarsi, il fratello che si rifà vivo dopo un bel pò di tempo con grandi novità, un francese artista di strada giramondo e una rondine ferita di cui prendersi cura assieme a Don Vittorio portano lo scompiglio nella vita di Luce.
Le emozioni, i desideri, le priorità: tutto deve essere riconsiderato e tutto deve ricomporsi, anche i tasselli del passato che ancora non avevano trovato il loro posto.
Una lettura che coinvolge man mano, a maggior ragione per chi come me ha radici partenopee e può cogliere più chiaramente certe sfumature della narrazione, e dà da pensare.
Posso solo aggiungere una cosa, che poi è un'opinione personale, quindi non ha la pretesa di essere una verità assoluta e cioè che se non ho messo cinque stelline come valutazione a questo libro (come invece ho fatto con "La tentazione di essere felici") è perchè stavolta Marone mi ha sorpreso un pò di meno.
Nel senso che la bellezza di "Magari domani resto" e di Luce è lì e io l'ho vista, l'ho assaporata, ma forse "La tentazione di essere felici" era il primissimo lavoro che ho letto di questo autore e diciamo che mi ha dato una scossa in più, è stata una scoperta vera e propria: un autore nuovo, un modo di porgere la storia nuovo (uno stile che trovo molto personale, quello di Marone)...ecco.
Resta il fatto che consiglio vivamente la lettura di questo suo romanzo fresco di stampa, perchè regala tante emozioni variegate, dolci-amare, e quando finisce ti sembra di dover salutare dei vecchi amici e vorresti tenerli ancora un pò con te...
I suggerimenti di altri blogger per questo da venerdì li trovi elencati QUI
Confesso che mi sono avvicinata a questa lettura con un pizzico di timore di restare delusa, perchè dopo aver amato dello stesso autore "La tentazione di essere felici" e dopo aver apprezzato molto anche "La tristezza ha il sonno leggero", il rischio che stavolta Marone avrebbe fatto "flop" (quanto meno parlando per me) c'era.
Invece no: il libro è bello. E Marone ha saputo creare un altro personaggio degno di nota, una protagonista femminile stavolta, dopo il mitico Cesare Annunziata ed Erri Gargiulo.
Luce Di Notte (nome già di per sè degno di nota!), giovane avvocato, fa il suo ingresso nella vita del lettore e mentre scorrono le pagine sembra di averla di fronte, in carne ed ossa: forte e fragile, onesta e ribelle, con gli anfibi ai piedi e i capelli corti, dall'animo combattuto tra il desiderio andarsene e quello di restare in una Napoli bella e dannata, quella popolare dei Quartieri Spagnoli.
La vita non le ha risparmiato dolori, come l'abbandono durante l'infanzia da parte del padre, il rapporto non sempre facile con sua madre, fatto di affetto ma anche di incomprensioni e di cose non dette, una storia d'amore finita male con un uomo che non voleva prendersi un impegno serio, un fratello che ha scelto di partire e ricominciare a vivere altrove e che dunque non vede quasi mai.
Ma Luce può sempre contare sul suo cane Alleria (allegria), un amico vero e proprio, e sul suo vicino di casa, Don Vittorio, anziano e saggio musicista costretto su una sedia a rotelle, con cui condivide quotidianamente il pranzo e poi man mano sempre più riflessioni e pensieri. Poi ha il ricordo di sua nonna materna, donna del popolo, senza istruzione ma dall'intelligenza viva e dal cuore grande, che fino alla morte è stata per lei un punto di riferimento.
E poi arriva la svolta: inaspettatamente... una particolare causa di divorzio da seguire, un bambino a cui affezionarsi, il fratello che si rifà vivo dopo un bel pò di tempo con grandi novità, un francese artista di strada giramondo e una rondine ferita di cui prendersi cura assieme a Don Vittorio portano lo scompiglio nella vita di Luce.
Le emozioni, i desideri, le priorità: tutto deve essere riconsiderato e tutto deve ricomporsi, anche i tasselli del passato che ancora non avevano trovato il loro posto.
Una lettura che coinvolge man mano, a maggior ragione per chi come me ha radici partenopee e può cogliere più chiaramente certe sfumature della narrazione, e dà da pensare.
Posso solo aggiungere una cosa, che poi è un'opinione personale, quindi non ha la pretesa di essere una verità assoluta e cioè che se non ho messo cinque stelline come valutazione a questo libro (come invece ho fatto con "La tentazione di essere felici") è perchè stavolta Marone mi ha sorpreso un pò di meno.
Nel senso che la bellezza di "Magari domani resto" e di Luce è lì e io l'ho vista, l'ho assaporata, ma forse "La tentazione di essere felici" era il primissimo lavoro che ho letto di questo autore e diciamo che mi ha dato una scossa in più, è stata una scoperta vera e propria: un autore nuovo, un modo di porgere la storia nuovo (uno stile che trovo molto personale, quello di Marone)...ecco.
Resta il fatto che consiglio vivamente la lettura di questo suo romanzo fresco di stampa, perchè regala tante emozioni variegate, dolci-amare, e quando finisce ti sembra di dover salutare dei vecchi amici e vorresti tenerli ancora un pò con te...
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