Pagine

mercoledì 3 ottobre 2018

Inclusione

Cara Lilli,

ricordi il mio post di qualche anno fa, quando esprimevo i miei timori per il futuro dei monelli?

Non è che le cose siano cambiate tantissimo. Cioè, mi spiego meglio: i miei due monelli hanno proseguito il loro percorso riabilitativo e i progressi ci sono stati. Quindi le cose sono un po' cambiate in questo senso qui. 

Ma tutto intorno c'è sempre un mondo ancora troppo pieno di barriere visibili e invisibili che rendono difficile la vera accettazione dei bambini/ragazzi/adulti autistici o con altri tipi di disabilità. 

Il mondo non è ancora pronto ad accoglierli sul serio. Può esserlo sulla carta, ma nella pratica l'obiettivo è ancora lontano.

Ma. C'è sempre un ma

E, come commentavo ieri sera dall'amica Mariella, in questo buio ogni tanto la luce filtra. Bella, chiara, calda. E porta con sè un sorriso e la speranza di poter migliorare la situazione.

Io l'ho visto concretizzarsi quell'obiettivo, anche solo per una sera. L'ho visto io come l'hanno visto tutti quelli che erano presenti in quel piccolo teatro qui in paese, dove su un palco, accompagnati da 3 assistenti-educatori volontari, erano in 22 tra bambini, ragazzi, giovani e finanche una signora sulla cinquantina: alcuni autistici, altri con disabilità diverse e ritardi  psicomotori, altri normodotati, quindi senza alcuna problematica.  

TUTTI INSIEME.

"Progetto Raimbow" è stato chiamato. Perchè l'arcobaleno per essere completo ha bisogno di tutti e sette i colori, diversi tra loro. E insieme bellissimi.

Per tutta l'estate c'è stato un corso di arte e musica, con un laboratorio di ceramica e uno di ritmo e percussioni. E mercoledì 26 settembre la festa finale: lo spettacolo per mostrare ciò che di buono è stato fatto in questi mesi estivi.

E' stato bellissimo. Non solo perchè originale e moderno con le esibizioni fatte con tubi sonori o bicchieri di plastica dura, momenti di body percussion, portando il ritmo con mani e piedi e così via. Ma perchè ognuno ha fatto la sua parte come meglio poteva, con entusiasmo, impegno, attenzione, gioia.

E' stato bellissimo verderli lì, TUTTI INSIEME, per il saluto e l'inchino finale, per la consegna degli attestati di partecipazione, per la foto di gruppo.

La monella è stata sorprendente, una volta di più. Precisa, concentrata, non ha perso un colpo. Emozionata ma felice, ha vissuto tutte le sensazioni con grande consapevolezza e ne ha fatto frutto. 

Il monello per la prima volta in vita sua, dopo feste e spettacolini all'asilo o a scuola in cui ha fatto le prove con gli altri, ma poi al momento cruciale non è mai voluto salire sul palco, è stato partecipe in qualche modo con piccoli gesti e con il fatto già di per sè importante di restare insieme al gruppo, pur correndo ogni tanto su e giù per il palco stesso. E si è divertito un mondo.

Che emozione!  E che applausi poi :-)

Io l'ho visto concretizzarsi quell'obiettivo, ripeto, nello spazio di quella serata un po' fuori dall'ordinario. L'INCLUSIONE è stata possibile nel piccolo: perchè non può esserlo anche in ambiti più ampi?

C'è da lavorare tanto. Ma tanto. Lavoriamo ogni giorno per questo, con la testimonianza e l'esempio e senza tirarci indietro. Io, mio marito, altri genitori e familiari di bambini con bisogni speciali, terapisti, educatori, amici che fanno "rete" con noi.

E continuiamo il nostro percorso, per arrivare più lontano possibile.




P.S. del 3 ottobre: ho pensato di aggiungere il messaggio che uno dei tre giovani educatori volontari, che in particolare ha seguito i partecipanti al corso per la parte dedicata alla musica e alla body percussion, ha scritto il giorno dopo lo spettacolo sulla chat del "Progetto Raimbow". E' la degna conclusione di questo post!

"Grazie a tutti voi, è stata un esperienza bellissima!!! Ieri si sono viste cose straordinarie; il rispetto reciproco, l'unione, il fare squadra, l'aiutarsi, la voglia di fare bene da parte di tutti, l'ansia da concerto, l'emozione e la gratitudine di tutti e dico TUTTI i ragazzi. La musica, l'arte è tutto questo."


34 commenti:

  1. Eh che dire... ne abbiamo già parlato.
    Bellissimo: davvero senza barriere.
    Che poi le barriere sono mentali, sempre: anche io ci cado, in questo difetto.E mi perdo i colori dell'arcobaleno.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, ne abbiamo parlato e sapevo già che tu sei rimasto colpito da questa cosa bella.
      Sei una persona con una marcia in più, Miki, credimi: perchè con il tuo commento dimostri la tua maturità (a dispetto dei tuoi eterni 13 anni;)) e la tua voglia comunque di vederlo poi quell'arcobaleno, andando oltre quel "difetto".
      Grazie, un abbraccione.

      Elimina
  2. Anche se a distanza, è stato bello partecipare in qualche modo a questa iniziativa. Le delusioni saranno sempre dietro l'angolo purtroppo, come dicevo da me,(grazie) siamo ancora troppo lontani dal sentire che l'inclusione è un dato di fatto. Ma piccoli passi come quelli del percorso che è stato fatto dai monelli l'estate scorsa fanno ben sperare. I colori dell'arcobaleno simbolo dell'iniziativa devono essere sotto gli occhi di tutti noi. Buona giornata amica mia. Un bacio ai tuoi deliziosi ragazzi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E già: la distanza si può colmare in qualche modo quando c'è desiderio di condivisione e amicizia sincera :)
      E' vero che un traguardo così grande, bello, importante, maturo come quello di una reale inclusione è ancora lontano, ma appunto si può cominciare da noi, dal nostro piccolo, dal nostro ambiente. Se mai si comincia mai si finisce...quindi diamoci da fare!
      Bisogna rendere visibile a quante più persone, sempre più, questo arcobaleno.
      Grazie e buona giornata a te, Mari.
      Un bacione.

      Elimina
  3. Immagino quanto i monelli siano stati felici all'idea di rendervi così orgogliosi. Posto che, indubbiamente, lo sarete ogni giorno della vostra vita.
    Le barriere fisiche e mentali esistono e, ahimé, esisteranno per sempre, ma se persino il muro di Berlino è stato abbattuto, perché non dovremmo sperare di poter combattere anche contro di loro?
    E no, non è il festival dei luoghi comuni che voglio mettere in scena, bensì la speranza che i tuoi monelli possano sentirsi sempre meno differenti rispetto a chi li circonda.
    Ti abbraccio forte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono stati felici davvero :) naturalmente ognuno dei due con il proprio modo di esprimersi e secondo il proprio modo di vivere questa esperienza importante e bella.
      La speranza che hai espresso è quella che abbiamo in cuore da sempre e che cercheremo di far concretizzare in modi sempre più tangibili, un passo alla volta.
      Ricambio il tuo abbraccio, grazie!

      Elimina
  4. È stato bello leggere dei tuoi monelli, un forte applauso per loro anche da parte mia. Ciò che importa è che tutto sia splendido intorno a loro, il resto col tempo chissà.
    Abbraccio e buona giornata! ❤

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti irngrazio molto. Per me è stato bello condividere con voi qui questo piccolo-grande evento ricco di gioia e significati importanti ❤
      Noi andiamo avanti, pur incontrando delle difficoltà, sempre puntanto al meglio possibile non solo per i miei ma per tutti i monelli che ci sono e che hanno diritto a quell'inclusione vera e concreta.
      Un abbraccione a te, Pia.

      Elimina
  5. Quando c’è intelligenza, volontà e impegno le cose si realizzano e portano frutti e frutti belli.
    Perché questa “Inclusione” non dilaga in tutti gli ambiti? Perché c’è ancora tanta, tanta, tanta ignoranza, nonostante mascherata da strati e strati di buonismo, parole, complimenti, pregiudizi... e mi fermo qui.
    Pensa che una mamma, rappresentante dei genitori di sezione, per cui una persona che dovrebbe avere una “marcia” in più, parlo al condizionale volutamente, e che aveva uno stuolo di genitori che la supportavano per la sua verve, ebbene un giorno, passando dalla nostra classe, si è permessa di domandare a me e alla mia collega notizie “su quel bambino che si vede che ha dei problemi”. Ovviamente è bastato il nostro sguardo per farle capire quanto fosse stata idiota a porre quella domanda che sapeva troppo di pettegolezzo, questo per dirti che dove alberga l’ignoranza, sebbene mascherata, come dicevo, difficilmente può nascere il vero senso di inclusione e l’Italia è ancora colma di ignoranza e ignoranti, purtroppo. Un plauso a Monello e Monella e a tutti coloro che hanno reso possibile questo.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' proprio di maggiore buona volontà e di intelligenza, sia della mente che del cuore, come dico sempre io, che abbiamo bisogno in questo mondo. Perchè queste cose messe a frutto possono far cambiare le cose, anche se non dall'oggi al domani, ma con il tempo magari sì.
      Immagino lo sguardo eloquente che tu e la tua collega avete rivolto quel giorno alla mamma così indelicata e gretta direi. Si tratta di persone che non arrivano proprio a comprendere di cosa stanno parlando, poverette. Ma fanno gran danni purtrppo. Poveretti infatti i loro figli che avranno questo esempio davanti...
      Grazie cara Sinforosa per le tue parole, buona giornata!

      Elimina
  6. Queste sono le cose belle!!!!! E anche se non sembra , ce ne sono, silenziose ma ci sono

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì! E meno male che ci sono: come dicevo nel post, poratno con sè un sorriso e un'iniezione di speranza!
      Un bacio, cara Annamaria.

      Elimina
  7. aggiungo: io faccio l'impiegata in un ufficio commerciale. Un nostro cliente ha cambiato studio perchè (testuali parole dette al mio capo) " c'è un'impiegata che ha il cancro. Come se fosse contagioso. (ci avevo fatto anche un post nel blog su questo fatto, ci ho pianto tanto!) Come vedi di "lavoro" ce n'è tanto da fare

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ho parole, guarda :(
      Mi dispiace più di tutto per il dolore che ti ha causato quest'affermazione assurda.

      Elimina
  8. Cara Maris, la vita ci mette spesso alla prova, ma noi dobbiamo continuare!
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le tue parole sono sempre sagge, Tomaso: davvero dobbiamo saper andare avanti con impegno e solo così le prove una ad una le supereremo!
      Un bacione.

      Elimina
  9. INCLUSIONE, questa bellissima parola. Allora non è così difficile, basta un po' di buona volontà :). Sono felicissimo per te, per i tuoi monelli e per tutti i loro amici <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vero che è bellissima? :)
      Di quel bel gruppo nove erano bambini e ragazzi con delle disabilità, gli altri tredici erano "normali" e io li ho visti vivere insieme questa esperienza con naturalezza, amicizia e gioia. Così dovrebbe essere sempre.
      Ti sarebbe piaciuto assistere, ne sono convinta :)

      Elimina
  10. E' stato un bel momento davvero! Vedere i monelli con gli altri bambini e ragazzi sul palco è stato emozionante.
    Grazie per la tua gioia, so che saresti stata in prima fila ad appaludirli anche tu.
    Purtroppo ancora nulla per l'insegnante di sostegno... ma dovrebbe arrivare a giorni, dicono. Ma sarà vero?
    Un bacio a te, ciao cara Valeria.

    RispondiElimina
  11. Grazie di aver condiviso in questo post con noi la soddisfazione e la gioia per questa esperienza...fa bene sentire che ci sono progetti intelligenti e persone che riescono a rendere i sogni realtà!!! Il cammino è lungo e difficile, di sicuro, perché non è facile capire quale sia la vera inclusione nella pratica, per i c.d. normodotati. migliorare, però, e possibile!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è affatto facile capire fino in fondo e nella pratica poi, è vero. Questi progetti ben realizzati credo possano aiutare in questo senso: a far capire come si può fare, come relazionarsi con chi ha delle problematiche e come stare insieme.
      Sono felice che anche tu siarimasta colpita da questa cosa bella, è importante per me condividere proprio per dare speranza su un futuro che può essere migliore :)

      Elimina
  12. Sono commosso, davvero un bel progetto che mi conferma che ci sono ancora belle persone su questo Pianeta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eravamo tutti commossi quella sera davanti a uno spettacolo così bello bello in tutti i sensi!
      (La ripetizione è voluta, non è un errore ;) )
      Grazie mille Daniele, buon fine settimana.

      Elimina
  13. ci sono cose che si possono imparare solo dai più deboli, diceva qualcuno; io aggiungo che c'è tanto da imparare dai bambini speciali che ci hai meravigliosamente descritto!!!
    Grazie di cuore

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero, Luigi! E per me lo è ancora di più proprio perchè tra quei bambini e ragazzi speciali ci sono i miei figli.
      E' stato un progetto importante e bellissimo.
      Grazie a te per aver condiviso la mia soddisfazione e gioia!

      Elimina
  14. Chissà che bello lo spettacolo, chissà che emozione e che soddisfazione. Non è facile abbattere la barriere mentali, bisognerebbe ragionare di più col cuore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è facile, ma se si lavora già con i bambini e si fa sperimentare loro una "bozza" di inclusione e la bellezza dello stare insieme c'è speranza di riuscire a estendere tutto a macchia d'olio, anche se ci vorrà tempo e taaaaanta fatica.
      Grazie del tuo pensiero, cara Moky.

      Elimina
  15. io ammiro la delicatezza ma nello stesso tempo la forza che emerge da ogni tuo post.
    e comunichi così tanto!!
    conoscerti è un dono ci fai.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa cosa mi fa talmente piacere che non immagini, Juliette. Non perchè sono una che si monta la testa con i complimenti, ti assicuro, ma perchè il mio desiderio quando scrivo qui, sul mio diario online che da più di 8 anni ha preso il posto di quello cartaceo che scrivevo fin da bambina, è proprio comunicare le mie emozioni, condividere i pensieri per fissarli nel tempo e scambiarli con chi vuole farlo a sua volta.
      Grazie davvero per il dono del tuo commento, quindi.
      Un abbraccio!

      Elimina
  16. Valeria cara, che cosa bruttissima ti è capitata! Comprendo tutta la tua rabbia e il dispiacere per i tuoi ragazzi speciali... C'è tanto lavoro da fare sulla mentalità delle persone, ma poi per fortuna ci sono esempi che ti fanno sperare in meglio e allora non molliamo mai e andiamo avanti!
    Grazie per ciò che fai tu, nel tuo ambiente, amica mia. Sei una persona davvero carissima e sensibile!

    RispondiElimina
  17. Vabbè, ormai ti conosco: se in un pubblico di cento persone 99 fischiano e uno solo batte le mani, tu, coi tuoi ottimismo, passione e tenacia, riesci a rendere quell'applauso così fragoroso che i fischi nemmeno si percepiscono.
    Lo sai bene cosa penso di questo mondo in cui viviamo, ma quando ti leggo me ne dimentico e mi fai pensare che forse davvero c'è un po' di posto per la speranza.
    Avendo potuto vedere VISIVAMENTE xD le performance di cui hai accennato, ti posso dire che il sentimento che avete descritto tu e il genitore che citi, è passato attraverso il display

    un abbraccione!

    Presto rispondo alla tua email ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma quanto sei caro, tu? Anche io ormai ti conosco ;) :)
      La mia speranza è di far aumentare anche di uno alla volta il numero di chi batte le mani.
      Andiamo avanti, dunque.
      Aspetto la mail, a presto.
      Un abbraccione anche da parte mia!

      Elimina
  18. Applaudo commosso.
    Per tutto.
    Ciao stupendi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non avevo dubbi (ma quando mai ne ho su te e Lina?) sull'applauso commosso.
      Grazie, sempre.
      Ciao Robi carissimo!

      Elimina

GRAZIE DEL TUO COMMENTO, TORNA A TROVARMI :-)