AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

venerdì 8 settembre 2017

Venerdì del libro (253°) : L'ALLENATORE

Cara Lilli,

essendo stata piuttosto latitante nei mesi estivi devi sapere che ho vari libri "arretrati" di cui vorrei parlarti. Oggi per partecipare all'iniziativa di HomeMadeMamma, infatti, ti propongo un romanzo che ho letto più o meno a fine maggio: L'ALLENATORE, di John Grisham.

Questo autore, famosissimo soprattutto per i suoi legal thriller, ogni tanto si prende delle pause e scrive romanzi di genere diverso. In passato avevo già letto, ad esempio, La casa dipinta e mi era piaciuto. Stavolta ho scelto quest'altra storia che pure non si basa su intrighi da risolvere, ma parla di ricordi, sentimenti, di sport e legàmi al confine tra l'odio e l'amore.

Ne L'ALLENATORE, ambientato in una cittadina americana immaginaria chiamata Messina, Grisham narra del ritorno a casa di Neely Crenshaw, un'ex promessa del football che aveva militato nella locale squadra del liceo. Dopo anni di assenza egli torna quando viene a sapere che il vecchio Eddie Rake, il leggendario allenatore della squadra, noto per i suoi metodi di allenamento durissimi, per le punizioni, per i modi bruschi con sui trattava tutti i suoi ragazzi, ma anche per le tante vittorie conseguite, è in fin di vita. 

A Messina Neely ritrova i suoi ex compagni, ognuno con la propria storia più o meno complicata, che si radunano praticamente  ogni sera nello stadio della cittadina per una sorta di veglia in attesa che si compia il destino ormai segnato per l'allenatore. Ed è questa l'occasione per rievocare aneddoti e chiarire anche qualche malinteso. Ma soprattutto per cercare di far luce dentro sè stesso su quello che è stato il suo personale e controverso rapporto con il vecchio Rake.

Neely rivede anche la ragazza, ormai donna, che aveva amato un tempo e riaffioreranno sentimenti che credeva dimenticati. Ma non sempre si può tornare sui propri passi e Neely lo capisce nello svolgersi di questi giorni fuori dall'ordinario che lo segnano comunque nel profondo.

Un romanzo che ho letto un pò a rilento in qualche punto, tipo quando si sofferma su particolari dei match di football, ma mi è piaciuto abbastanza. Però diciamo non è di quei libri che mi hanno fanno esclamare "Lo rileggerò senz'altro!", perchè forse non è riuscito a coinvolgermi del tutto, lasciandomi un pò mera spettatrice, come con la sensazione che mancasse qualcosa.

Sono alle prese con un'altro romanzo di Grisham proprio in questi giorni, l'ultimo edito: Il caso Fitzgerald. Te ne parlerò prossimamente!




I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI


martedì 5 settembre 2017

Panino tricolore (...o quasi!)

Cara Lilli,

pochi giorni fa ho postato la mia #top5summer che prevedeva anche una ricetta estiva e ricorderai che ho parlato dell'insalata di farro, perchè l'ho preparara davvero tante volte in questi mesi caldissimi. 

Ebbene, anche la ricetta (se così si può chiamare la preparazione di un panino imbottito!) che ti posto oggi in realtà è proprio adatta ad un pasto estivo fresco, gustoso e veloce.

Questo panino è stato la mia cena un pò di sere fa e mi ha soddisfatto davvero!

Potremmo definirlo "tricolore" perchè ha il bianco, il rosso e il verde, ma in verità c'è anche un pizzico di giallo...e questo spiega la precisazione tra parentesi nel titolo del post ;)

Non sarà originalissimo, ma te lo propongo lo stesso.

Per prepararlo ho utilizzato:

- un panino lungo (ma tondo va bene lo stesso)
- un uovo sodo
- un pomodoro
- un ciuffetto di rucola 
- un filo d'olio extravergine
- un pizzico di sale
- un cucchiaino di maionese (facoltativa)

Niente di più semplice: ho tagliato a fettine il pomodoro e l'uovo sodo, ho lavato la rucola. Ho tagliato a metà il panino e l'ho farcito con questi ingredienti, aggiungendo un filo d'olio extravergine e un pizzico di sale. 

Se piace (e a me piace!) si può mettere anche un cucchiaino di maionese.

Et voilà...pronto per essere addentato ;)



  Buon appetito, Lilli!

sabato 2 settembre 2017

Vorrei ma non posto...#top5summer2017

Cara Lilli,

giorni fa la mia blogamica Mamma Avvocato mi ha invitato a partecipare a un gioco molto carino su ciò che ha caratterizzato questa estate 2017, in particolare scegliendo simbolicamente una canzone, un libro e una ricetta.

Il gioco lo ha lanciato Elisabetta Grafica e in realtà aveva la scadenza fissata al 31 agosto, ma non sono riuscita a scrivere questo post prima di oggi...per cui spero che vada bene lo stesso anche se ho sforato di 2 giorni :)


 https://elisabettagrafica.blogspot.it/2017/07/vorrei-ma-non-posto-top5summer2017.html


1) canzone: "Tra le granite e le granate" di Francesco Gabbani.  
Dopo il successone di Occidentali's Karma ho ascoltato e cantato con i monelli moltissime volte quest'altro tormentone di Gabbani. E ti dirò che mi sono divertita quasi più di loro ;) :)




2) libro: "Le otto montagne" di Paolo Cognetti
Te ne ho parlato la scorsa settimana (QUI) in un post scritto per il VdL: è stata una lettura che mi è piaciuta e mi ha fatto assaporare atmosfere ed emozioni che potrei definire un pò senza tempo, che evocano ricordi di infanzia, amicizia, famiglia anche in chi non ha esperienze dirette simili a quelle dell'autore.

3) ricetta: isalata di farro.
Senza dubbio è per me l'alternativa più buona alla più famosa e classica insalata di riso. Una ricetta facile facile che ho sperimentato e apprezzato già da qualche anno. E' anche light perchè il farro è un cereale poco calorico. E anche quest'estate l'ha fatta da padrona sulla tavola di casa mia :)

Ti riporto la ricetta ricopiandola da un mio vecchio post:

x 2 persone:

– farro perlato gr.150
– pomodorini tipo ciliegino 10/12
– olive verdi 6/7
– mais in scatola 2/3 cucchiai
– capperi sotto sale una manciata
– olio extravergine d’oliva
– sale
– origano
– aceto balsamico (facoltativo)

Lessare il farro in acqua salata (ci impiega 35/40 minuti a seconda della marca e “cresce” parecchio).

Nel frattempo lavare i pomodorini, tagliarli a 4 spicchi e porli in una insalatiera. Unire le olive a pezzetti, il mais, i capperi (dopo averli passati sotto l’acqua), un filo d’olio, un pò di sale e l’origano. Lasciare insaporire il tutto.

Scolare il farro e versarlo nell’insalatiera dov’è il condimento, girando in modo da mischiare bene tutti gli ingredienti.

Se è il caso aggiustare di sale e olio.

Mettere in frigo per un’oretta o due e tirarla fuori qualche minuto prima di mangiarla.

NOTA: Noi (ossia io e il mio maritino) aggiungiamo anche un filo di aceto balsamico all’ultimo, ma potrebbe non piacere….è facoltativo!
 



4) nomine: Mamma Avvocato ed Elisabetta Grafica mi perdoneranno se visto che siamo già oltre il limite massimo di tempo io non faccio nomine, ma comunque sia chiunque dei miei amici blogger se lo desidera può scrivere un post come questo, a chiusura dell'estate (o quasi), per condividere i proprio tormentoni! 


venerdì 1 settembre 2017

31 agosto: 10!

Cara Lilli,

con un giorno di ritardo, ma con lo stesso entusiasmo di ieri, io esclamo:10!

Si, 10.

10 anni tondi tondi.

10 anni di salite e discese.

10 anni di occhi luminosi, espressivi, belli... prima azzurri e poi man mano mutati in grigio-verdi.

10 anni di risate a crepapelle, fin da piccolissima.

10 anni di lacrimoni che vengono giù con fin troppa facilità, ma che crescendo finiscono un pò più rapidamente.

10 anni non senza preoccupazioni, ma con tante speranze rese "concrete" dalla sua voglia di riuscire, di farcela, oltre i limiti del suo disturbo.

10 anni  di conquiste piccole e grandi, di passi fatti uno dopo l'altro, senza fretta, con la tenacia di una tartarughina.

E allora, anche se è passato già un giorno...

TANTI AUGURI MONELLA! 

AUGURI DI OGNI BENE, TESORO DELLA MAMMA! 

Immagine presa dal WEB


venerdì 25 agosto 2017

Venerdì del libro (252°): LE OTTO MONTAGNE

Cara Lilli,

durante questa estate in cui sto scrivendo qui sul blog un pò a singhiozzo non ho mai smesso di leggere, pur se non ti ho riportato recensioni da tempo e pur se quando c'è un caldo forte e afoso come in gran parte di queste settimane di luglio e agosto, che mi fa sentire spossata e stonata, anche la lettura può richiedere un pò di sforzo...ma si sa che io sono troppo amante dei libri per privarmene ;)

Ed ecco qui che oggi per partecipare all'iniziativa di HomeMadeMamma ti parlo dell'ultimo romanzo che ho appena terminato: LE OTTO MONTAGNE, di Paolo Cognetti, fresco vincitore del Premio Strega 2017.

Mi ha attirato non appena ne ho sentito parlare all'indomani della premiazione, a luglio, e appena ho avuto modo l'ho letto: e mi è piaciuto.

Una storia di crescita e di amicizia, una storia di amore per la montagna, di rapporti familiari fatti più di gesti, di silenzi che di parole. Una storia che non è originalissima, va detto, ma che ha secondo me la sua forza nella semplicità e naturalezza con cui è narrata, nella bellezza delle descrizioni, nella vena nostalgica che la pervade e che, se ad alcuni può apparire un pò noiosa, a me suscita pensieri  belli, sereni che vanno oltre gli eventi anche negativi che pure non mancano.

Una lettura che consiglio a chi non cerca quindi ritmo serrato o suspense, ma vuole assaporare atmosfere e sentimenti genuini che, pur essendo ovviamente più vicini a chi ha esperienze personali di vera vita di montagna, possono toccare il cuore anche di chi come me non ne ha mai fatte.


(dal sito dell'editore Einaudi)

<< Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po' scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l'orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia.
Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo «chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l'accesso» ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E lí, ad aspettarlo, c'è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche.
Iniziano cosí estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri piú aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, «la cosa piú simile a un'educazione che abbia ricevuto da lui». Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito piú vero: «Eccola lí, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino». Un'eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno.>>



 I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI