AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

Visualizzazione post con etichetta Cecilia Randall. Mostra tutti i post
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venerdì 17 novembre 2017

Venerdì del libro (257°): HYPERVERSUM ULTIMATE

Cara Lilli,

finalmente ritorno a scrivere di libri e partecipo all'iniziativa di HomeMadeMamma con una proposta che va a concludere (...o forse no?) una saga che ho davvero amato: HYPERVERSUM ULTIMATE, di Cecilia Randall.

Per come è andata avanti la storia, snodata in ben 5 libri (compreso quest'ultimo), è difficile sintetizzare il tutto e infatti come prima cosa direi a chi vuol approfondire la conoscenza di leggere le mie recensioni degli scorsi anni in proposito: Hyperversum, Hyperversum - Il falco e il Leone, Hyperversum - Il cavaliere del tempo, Hyperversum Next.

Per chi non avesse tempo o voglia di leggere tutto ciò, posso dire che la Randall ha creato in modo mirabile una storia che si svolge a cavallo di due epoche diverse e lontane: l'oggi (o il prossimo futuro) e il XIII secolo. Intreccio reso possibile da un videogioco di culto, Hyperversum, che fa da portale per viaggi nel tempo. 

Prima i giovani Daniel e Ian (nei volumi 1, 2 e 3), poi i loro figli Alexandra e Marc, vivranno avventure che andranno a intrecciarsi con la Storia con la esse maiuscola, quella del Medioevo in cui Francia e Inghilterra sono in guerra. 

La bravura della Randall è tale da saper rendere credibile ogni passaggio, anche quando va a romanzare le cose e fa incontrare i suoi personaggi di fantasia con i personaggi storici. Lo studio degli eventi realmente accaduti è minuzioso e ogni intervento da parte dell'autrice sensato, verosimile e lascia il lettore con la sensazione che tutto, ogni tassello, vada al suo posto senza forzature.

Stavolta, per il quinto volume della saga, la trama specifica è questa:
<< Phoenix, Arizona, futuro prossimo.

Alex ha deciso: tornerà nel medioevo da Marc, che ora è il primo cavaliere di Luigi IX. Nulla può farla rinunciare al suo amore per lui, nemmeno l’ira di suo padre Daniel e il dolore per il distacco dalla famiglia.

Châtel-Argent, Francia nord-orientale, XIII secolo.

Mentre al castello fervono i festeggiamenti per il matrimonio di Michel de Ponthieu, Marc e Alex si ritrovano e decidono di sposarsi, ma Ian impone loro di attendere almeno sei mesi, per conoscersi meglio.

Durante i due anni di distacco, Marc è cambiato, è diventato un uomo di corte e un campione di guerra, sicuro di sé, quasi arrogante. Alex a volte fatica a riconoscerlo, è smarrita e sempre più spesso finisce per confidarsi con il giovane Richard, che ha una sensibilità più affine alla sua. E le cose si complicano quando Luigi IX affida a Marc una missione delicata, sulla quale grava l’ombra di una nuova guerra: a Dunkerque è stato ucciso un templare e occorre investigare per trovare gli assassini…>>

Cecilia Randall a mio avviso scrive in modo chiaro, scorrevole, coinvolgente. Sa  passare da scene di battaglia a dialoghi bellissimi e tratteggiare benissimo la personalità di ogni personaggio. E anche questa volta me lo ha confermato. Anche se, dovendo fare una sorta di classifica all'interno della saga stessa, Hyperversum Ultimate è il volume a cui darei una mezza stellina in meno, più che altro perchè i personaggi di Alex e Marc trovo che siano un pò meno interessanti dei loro genitori e quindi nella seconda puntata della loro personale storia mi hanno conquistata un pelino di meno.

Il mio consiglio è comunque di leggere tutti e cinque i volumi di Hyperversum, perchè ne vale davvero la pena!




I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI


venerdì 4 novembre 2016

Venerdì del libro (235°): HYPERVERSUM NEXT

Cara Lilli,

è passata un'intera settimana e non mi sono fatta viva qui sul blog, lo so... 

In realtà ho delle cose che vorrei raccontare ma lo farò prossimamente, perchè oggi è venerdì e si sa che è la giornata dedicata ai libri, perciò bando alle ciance: partecipo all'iniziativa di HomeMadeMamma con una lettura che mi ha tenuto compagnia proprio pochi giorni fa, HYPERVERSUM NEXT di Cecilia Randall.

Ebbene si: la mia scrittrice preferita di fantasy (Ende non fa testo, è un mito a parte ;) ) è tornata a gennaio 2016 con un nuovo libro che potrebbe anche dirsi "Hyperversum, 20 anni dopo".

Della trilogia di Hyperversum ti ho ampiamente parlato tre anni fa (qui, qui e qui) e sai che partendo leggermente in sordina poi mi ha conquistata.

Lo stesso si può dire anche di questo nuovo libro, che vede al centro della storia sempre il videogioco Hyperversum, celebre per come permette di ricreare fin nei minimi particolari l'ambientazione medievale, che dopo 20 anni dopo la sua uscita è ormai diventato un cult

Alexandra, un'adolescente dell'Arizona un pò ribelle e piena di vita, riesce ad accedere come giocatrice ad una partita in corso su un vecchio computer che usa solo suo padre Daniel. E scopre sulla sua pelle l'incredibile potere di quel gioco, che diviene un portale attraverso cui viaggiare nel tempo, ritrovandosi catapultata nel 1233 d.C. in Francia.

Non tarda a mettersi in seri guai e viene salvata da un giovane poco più grande di lei, Marc, che si rivela poi essere il primogenito del Falco del Re, un cavaliere indomito e acclamato dalle folle.

Da qui parte una serie di avventure che porteranno Alex a prendere parte alla Storia con la esse maiuscola, ritrovando in quel mondo medievale un sopresa che la spiazzerà e le farà comprendere finalmente tante cose nascoste della sua famiglia e di altre persone a lei care, fino a giungere ad un punto limite in cui dovrà fare una scelta che potrebbe cambiarle la vita per sempre.

Chi non ha letto la trilogia iniziale potrà godere egualmente della bellezza di questo romanzo, perchè man mano che la storia entra nel vivo viene data una spiegazione per ogni tassello del mosaico e i vari riferimenti alle vicende narrate nei precedenti tre libri trovano così la loro giusta collocazione.

Ciò non toglie che chi come me ha invece gustato i tre volumi di cui sopra potrà ovviamente cogliere nell'immediatezza ogni singola sfumatura, vivendo un'emozione particolare nel ritrovare i vecchi protagonisti divenuti genitori che vedono le vite dei loro figli intrecciarsi inaspettatamente, avendo fatto del loro meglio fino ad allora per evitare che accadesse.

Una nuova prova di bravura della Randall, che si conferma abile descrittrice delle scene di azione, delicata nell'esplorare i sentimenti dei suoi personaggi, capace di far quadrare perfettamente tutta la storia da lei creata che va a calarsi nella Storia reale del Medioevo, con inserti di fantasia naturalmente, ma sempre splendidamente verosimili.

Per saperne di più....questo il sito ufficiale: Hyperversum Next





I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI



venerdì 8 maggio 2015

Venerdì del libro (209°): MILLENNIO DI FUOCO - RAIVO

Cara Lilli,

torno dopo un pò di pausa a scrivere un post del venerdì per aderire all'iniziativa di HomeMadeMamma.

Era da mesi che volevo parlarti di questo libro letto tutto di un fiato, ora è arrivato il momento: si tratta di RAIVO, il secondo e ultimo capitolo della saga MILLENNIO DI FUOCO di Cecilia Randall.

Ricorderai la mia recensione più che positiva di Sejia, il primo capitolo della saga (la trovi qui). 

Ebbene, questo secondo volume mi ha colpito ancora di più, mi è piaciuto  tantissimo!

Avevamo lasciato Seija e Raivo nel bel mezzo di una storia avvincente ambientata in un 1999 in cui regna una sorta di prolungato, caotico, terribile Medioevo. 

Lei, principessa del popolo nomade Shaavi, eroina della gente, guerriera indomita, costretta a farsi da parte e lasciarsi proteggere per andare in un futuro assai prossimo in sposa a Lothar IV, principe di Svevia, come sugello di un patto fra popoli che avrebbe dovuto portare possibilmente alla vittoria sull'esercito demoniaco dei vaivar.

Lui, il Traditore, prima eroe umano e poi manvar, ossia un essere semi-demoniaco,  al servizio di Ananta, Regina dei Vavivar, accecato dalla rabbia e dall'ossessione per quella donna bellissima e volitiva che è uguale alla sua amata morta in una strage tre secoli prima.

Ora le loro strade si intersecheranno di nuovo, in modo inatteso e con conseguenze imprevedibili.

Dopo il loro nuovo incontro-scontro nulla sarà più come prima ed entrambi vivranno combattuti da sentimenti opposti, di odio-amore. E la loro storia personale avrà ripercussioni sulla Storia con la esse maiuscola, perchè saranno proprio loro due a decidere del destino degli esseri umani.

(Qui puoi leggere la sinossi ufficiale sul sito dell'autrice)

Una narrazione intensa, ancor più che nel primo volume, che unisce la bravura della Randall a rendere visibili e assolutamente reali le scene da lei descritte, specie quelle di guerra che altrimenti rischierebbero di annoiare o essere ripetitive, a quella ugualmente importante di affascinare il lettore con personaggi presentati in modo esemplare, con un lavoro di introspezione che mai come in questo caso era necessario.

Per di più il bilanciamento della storia d'amore con quella più strettamente fantasy è perfetto. Non un capitolo superfluo, non una parola fuori posto: gli ingranaggi di questo romanzo girano senza intoppi, e il lettore non può non restare incollato a Millennio di fuoco- Raivo dalla prima all'ultima pagina.

Questo è un libro che innalza la Randall sul podio dei miei scrittori preferiti, insieme ad Agatha Christie e Michael Ende, che sai bene sono e erstano per me medaglia d'oro e d'argento.

Cosigliatissimo agli amanti del genere, ma anche a chi vuole approcciare il fantasy per la prima volta. 


PS: Da gustare, naturalmente, solo dopo aver letto Millennio di Fuoco - Seija!



<< "E' di Heraii" disse Kzar dopo un pò. "Ha nuove informazioni per noi" aggiunse, visto che non otteneva risposta. [...] "Ha scoperto dove si trova la donna. A Stianenburg". [...]
Raivo si dominò, facendosi male a ogni singolo muscolo irrigidito, pur di non reagire. Non avrebbe offerto ai suoi guerrieri lo spettacolo patetico del comandante che sfogava la sua rabbia, ma avrebbe dimostrato loro come gli ostacoli venivano abbattuti sulla styrada dell'obiettivo finale, uno dopo lìaltro, senza eccezioni. L'aveva già fatto una volta, l'avrebbe rifatto. Allora veva impiegato sette anni per ottenere la sua vendetta, adesso non avrebbe  desistito  nemmeno se avesse dovuto impiegarci il doppoi, il triplo del tempo. La caccia ricominciava. Niente era cambiato. Solo l'entità delle sofferenze che avrebbe inflitto alle sue vittime. >>



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venerdì 3 gennaio 2014

Un venerdì di riepilogo

Cara Lilli,

come anche lo scorso venerdì l'iniziativa di HomeMadeMamma è in ferie per le Feste, ma io voglio dedicare egualmente questo giorno della settimana alla mia passione per la lettura e fare un bel riepilogo del mio 2013 "libresco".


Immagine presa dal web



Dunque: nel 2013 ho letto 47 libri (due in meno rispetto al 2012, uffa!)

Il più bello dell'anno? Ho dovuto pensarci un attimo, dato che ho assegnato più volte 5 stelle (vedi la pagina dedicata a "Le mie letture") ma alla fine credo di poter rispondere con un parimerito citando The help di Kathryn Stockett e Il dio sordo - Mia immortale amata e IX di Antonio Scotto di Carlo.

Il più brutto? Qui invece non ho dubbi: Ti amo, bastardo! della Littizzetto. 

L'autore più letto? Sono due autrici, entrambe di genere fantasy: Cecilia Randall e Sarah J. Maas di cui ho letto 5 libri a testa. Ci tengo però a specificare che la Randall mi è piaciuta di più della Maas: nel complesso è più brava, più matura, più avvincente, più originale.

E questo è tutto, Lilli. Inutile aggiungere che avrei voluto leggere di più, ma davvero non mi è stato possibile. Ho sfruttato ogni momento libero, meglio non avrei potuto fare!

La settimana prossima ritornerà puntuale la rubrica del venerdì del libro :-)

venerdì 25 ottobre 2013

I venerdì del libro (151°): MILLENNIO DI FUOCO - SEIJA

Cara Lilli,

oggi per questo nuovo appuntamento con l'iniziativa di HomeMadeMamma ti parlo di una novità editoriale che aspettavo con ansia e che ho divorato in pochissimo tempo: MILLENNIO DI FUOCO - SEIJA, il nuovo romanzo fantasy di Cecilia Randall, uscito il 15 ottobre scorso.

Non c'è che dire, la Randall è decisamente l'autrice dell'anno per me: l'ho conosciuta a Natale scorso perchè mio fratello mi ha regalato Gens Arcana, che ho letto a gennaio; poi ho proseguito in primavera con la trilogia di Hyperversum (qui, qui e qui), con cui la scrittrice italiana (vero nome Cecilia Randazzo) ha esordito anni fa. E adesso ho letto anche questo romanzo qui, che è il primo di due volumi di una nuova saga (il secondo, non ancora edito, sarà Millennio di fuoco - Raivo).

Ti dico subito che la Randall non mi ha deluso, anzi: Millennio di fuoco - Seija è un libro affascinante, un fantasy che ti cattura e ti costringe a leggerlo in ogni momento libero che hai, perchè non vuoi abbandonare i suoi personaggi e le loro storie.

Ambientato in Baviera, il romanzo narra di un 1999 alternativo, di un' Europa straziata, prigioniera di una sorta di eterno medioevo. Mille anni prima, infatti, l'avvento di un'etnia demoniaca (i vaivar) giunta da territori sperduti oltre il Volga ha portato il terrore e ha costretto i popoli cristiani e pagani ad una continua lotta per proteggersi, tra pestilenze e carestie.

La regina dei vaivar, Ananta, ha reclutato tra i suoi combattenti Raivo, un condottiero straordinario, uno stratega leggendario che era un umano ma nel 1704 ha tradito la sua gente facendosi trasformare in un manvar, cioè in una creatura semi-demoniaca.

Il Grande Traditore, detto anche la Mano Insanguinata, per circa tre secoli ha lasciato dietro di sè solo morte e distruzione, fino a quando nel settembre del 1999, durante l'ennesima battaglia, fa un incontro che lo sconvolge, fecendolo addirittura esitare tanto da essere temporaneamente catturato per la prima volta nella sua storia di condottiero manvar: una donna guerriero, Seija, riesce a ferirlo e lo lascia in preda ad un'emozione fortissima, mista di angoscia e piacere.

Seija, insieme a suo fratello Ari, è a capo del popolo pagano nomade shaavi, che ha stretto alleanze con i cristiani per far fronte all'invasione dei vaivar. Il generale Raivo, quando riesce a fuggire dalla prigione in cui è stato rinchiuso, le giura con un ghigno animalesco che tornerà a prenderla perchè lei è sua.

Sarà dunque Seija l'ago della bilancia, colei che potrà cambiare le sorti della plurisecolare guerra. Ma come? E quale segreto oscuro e terrificante si cela nel passato del Grande Traditore?

Una storia ricca di azione, avventura, sentimenti e ossessioni, con richiami alla trilogia de Il Signore degli Anelli, specie nelle descrizioni delle battaglie (sempre mirabile) e anche per la tipologia dei personaggi, specie quelli non umani.

Una storia che però allo stesso tempo la Randall riesce a rendere originale, con particolare cura dei dettagli e del risvolto psicologico dei protagonisti.

Il tratto tipico di questa autrice, una cosa che mi piace tantissimo e che ho ritrovato qui come nei suoi precedenti romanzi, è il saper conferire ai personaggi negativi un fascino e una bellezza che lasciano spazio alla prospettiva di una redenzione o comunque che li fanno in un certo senso amare dal lettore, nonostante tutto.

Raivo ne è un esempio: io l'ho odiato e adorato allo stesso tempo. E' senza dubbio il personaggio più bello, nel senso di più riuscito. Va al di là della stessa Seija, che pure ha un buono spessore.

Mi rendo conto di aver scritto un maxi post, ma quando un libro mi prende e mi convince per davvero sai che faccio fatica a non dilungarmi :-)

Già non vedo l'ora che esca il seguito di Millennio di Fuoco. L'attesa sarà dura, ma sono certa che verrà ripagata ampiamente.



<< Artigli rossi guizzarono attraverso le sbarre, l'agguantarono al petto, affondarono negli abiti e nella carne con un dolore lancinante [...] "Dirai a tutti che è stato Kzar a togliermi di dosso la lama fiamma. Tu hai tentato di fermarlo, ma non ce l'hai fatta." ledisse il demone. Il suo respiro caldo le solleticava il collo. "Non oseranno incolparti oper la mia fuga." Seija era come paralizzata dalla sua voce profonda. Di nuovo, in testa non aveva più niente, solo la consapevolezza della sua presenza. "Sei mia, verrò a prenderti. Molto presto" disse ancora lui, poi la lasciò e fu come inghiottito dal buio.>>

Ecco il bellissimo book trailer ufficiale:



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venerdì 14 giugno 2013

I venerdì del libro (135°): HYPERVERSUM - IL CAVALIERE DEL TEMPO

Cara Lilli,

oggi partecipo all'iniziativa di HomeMadeMamma con la recensione del terzo ed ultimo capitolo della saga di Hyperversum, di Cecilia Randall (vedi qui e qui i primi due capitoli): IL CAVALIERE DEL TEMPO.

Raramente una saga mi ha così coinvolto come in questo caso: un volume più bello dell'altro!

Ecco, è proprio questa la cosa che mi ha sorpreso maggiormente: spesso capita che nelle saghe i capitoli seguenti al primo finiscano per essere una sorta di prolungamento forzato, la storia si stiracchia un pò per allungare il brodo, come si suol dire. Non è questo il caso. Anzi: come ho detto prima, i tre capitoli di Hyperversum sono uno più bello dell'altro, in un crescendo di  avventura, passione, introspezione dei personaggi.

Nel volume "Il cavaliere del tempo" ritroviamo Ian nel Medioevo in cui si è stabilmente inserito e Daniel che viaggia da un mondo all'altro (varcando la soglia di Hyperversum e saltando dall'era moderna al 1200 e viceversa più volte) e la loro storia personale si intreccia come già nei volumi precedenti alla Storia con la esse maiuscola in un fluire di emozioni, tra intrighi, sospetti, lealtà, tradimenti.

Più ancora che negli altri due volumi, stavolta la Randall ho il merito di aver reso profondamente credibili i suoi personaggi, tratteggiandoli con cura, facendo affiorare le sfumature che consentono al lettore di conoscerli sempre più a fondo. In particolare si compie in questo ultimo capitolo una evoluzione che ha le sue radici nelle vicende precedenti: è l'evoluzione personale di Ian, che appare cambiato nel modo di pensare, di porsi davanti alle situazioni, in qualche modo plasmato dal tempo e dal mondo in cui ha scelto di vivere per amore della sua Isabeu. Non un mutamento negativo, va detto, ma piuttosto  un'adeguarsi alla nuova realtà. Certo non è più lo stesso Ian del primo paragrafo del primo volume di Hyperversum.

Non mi soffermo sui dettagli delle vicende narrate ne "Il cavaliere del tempo" perchè sai che non voglio togliere il gusto di scoprire come vanno a finire le cose a chi ha già letto i primi due libri o a chi invece sta pensando adesso di intraprendere la lettura dell'intera saga. Però posso dire che c'è una new entry, un nuovo giocatore di Hyperversum, che renderà più complicata ma allo stesso tempo anche più emozionante la vita dei nostri protagonisti.

Principalmente con il mio post ci tenevo a farti sapere quanto mi è piaciuta quest'opera (intendo l'intera trilogia) della Randall: la consiglio senza riserve a chi ama il fantasy-storico. Ma anche a chi magari non ha mai letto nulla del genere e vuole provare a vedere di che si tratta :-)



<< Daniel chiuse momentaneamente gli occhi e si morse le labbra, con la bocca asciutta e quell'usuale, terribile senso di amarezza in fondo allo stomaco, rimpproveradosi di non essere capace di imparare dai propri errori. Avrebbe dovuto saperlo, avrebbe dovuto dare ascolto al buon senso e non a una speranza assurda.
Quante volte aveva creduto di riconoscere "quella figura" tra i personaggi creati da Hyperversum? Si era illuso  così spesso e puntualmente era uscito dalle partite snervato, dopo un inutile vagare tra luoghi finti così ben fattida sembrare veri ma popolati da personaggi che non avevano anima, nè storia, nè passato e che soprattutto non avevano niente a che fare con chi lui voleva ritrovare. Quello era solo l'ennesimo buco nell'acqua.>>

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venerdì 17 maggio 2013

I venerdì del libro (131°): IL FALCO E IL LEONE - HYPERVERSUM VOL.2

Cara Lilli,

oggi aderisco all'iniziativa di HomeMadeMamma proseguendo un viaggio iniziato qualche venerdì fa, quando ti ho parlato di Hyperversum, di Cecilia Randall: infatti, ho da pochissimi giorni terminato il secondo capitolo della saga, IL FALCO E IL LEONE.

Chiaramente non starò qui a parlare per filo e per segno della storia narrata in questo romanzo sia per lasciare la suspance a chi magari ha letto il primo capitolo della saga e si appresta a leggere questo secondo, sia per non rivelare troppi dettagli a chi invece non ha letto ancora niente e sta valutando se dedicarsi o meno alla lettura della trilogia.

Mi aggancio solo per linee generali al racconto fatto in occasione del primo volume, dicendo che ritroviamo Daniel e Ian alle prese con il tentativo di far tornare quest'ultimo nuovamente indietro nel tempo dalla sua amata Isabeu, in quel Medioevo abbandonato (non per sua volontà) alla fine del primo romanzo proprio per la necessità di essere salvato da morte certa.

Una volta che Hyperversum (il gioco di ruolo ipertecnologico che funge da "portale" per i viaggi nel tempoe dà il titolo alla saga) fa compiere di nuovo questo salto all'indietro di circa 800 anni ai due giovani americani, ecco che parte la nuova avventura che li coinvolgerà entrambi inaspettatamente

Inaspettatamente perchè nei piani di Ian c'è solo di tornare indetro e riunirsi per sempre ad Isabeu, lasciando al contempo che Daniel rientri definitivamente nel XXI secolo, mentre invece tutto prende una piega ben diversa e molto pericolosa che trascinerà i entrambi i nostri protagonisti nel mezzo prima di una battaglia personale con un vecchio nemico giurato, Geoffrey Martenwall, e poi addirittura nella rivolta dei baroni inglesi contro il sovrano Giovanni Senza Terra, fratello del compianto Riccardo Cuor di Leone. 

Mi è piaciuto moltissimo questo secondo capitolo, Lilli. Più ancora del primo, che pure mi ha tanto coinvolto.

Stavolta direi che la fantascienza resta più sullo sfondo, dando giusto lo spunto iniziale e quello finale, ma lasciando poi ampiamente spazio al romanzo di avventura in stile storico, con il dovuto avvertimento che, come nel precedente romanzo, anche in questo qui la Randall ha mischiato personaggi realmente esistiti (e fatti storicamente accertati) con personaggi (ed eventi) di fantasia. Il tutto in modo talmente credibile, con tale dovizia di particolari, che non fa assolutamente rimpiangere i romanzi storici veri e propri.

Ho ritrovato qui una caratteristica che mi ha ricordato un'altra opera della stessa autrice, letta e recensita da me in precedenza, ossia Gens Arcana: il personaggio potenzialmente negativo (in quel caso Manente da Erto, in questo Geoffrey Martenwall) rivela poi nel corso degli eventi una positività che non solo lo eleva al ruolo di degno co-protagonista, ma anche lo rende affascinante e interessante agli occhi del lettore.

Da sottolineare è che tutti i personaggi, anche quelli secondari, sono ben caratterizzati, hanno uno spessore che li fa ricordare con piacere ed emozione insieme ai protagosti (e questo è un passo avanti rispetto ad Hyperversum vol.1, dove avevo riscontrato meno incisività dei personaggi di contorno).

Un merito ancora devo dare alla Randall: la descrizione delle scene di battaglia, che pure non sono poche, è fatta in modo mai ripetitivo, sempre avvincente e coinvolgente.

La conclusione del capitolo è meno marcatamente "aperta" di quella del capitolo precedente, ma è chiaro che un seguito ci sta tutto, per dare rilievo magari nuovamente alla storia più strettamente personale di Ian nei panni del conte Jean de Ponthieau.

E per questo motivo non passerà molto tempo prima che io legga anche il terzo e ultimo capitolo della saga, Il cavaliere del tempo, e che come è ovvio poi te ne parli.


 


<<Li accolse il pendio di un bosco buio e freddo. Ian non aveva voluto rischiare di comparire dal nulla in pieno giorno, benchè in un posto isolato fuori dal monastero, e così la scelta del momento di arrivo era ricaduta sul finire della notte, a poche ore dall'alba, quando di sicuro tutti gli abitanti della zoan, monaci, contadini, cacciatori, pastori e viandanti erano ancora al riparo tra quattro mura, in attesa di riprendere le attività del mattino. [...]
Ian rimuginò ancora un pò. "Per te sarebbe stato tutto più facile se non avessi insisitito tanto per accompagnarmi fino a Chatel Argent. Potevi semplicemente farmi arrivare qui e poi ripartire, anzi potresti farlo già adesso". Daniel scosse la testa infastidito. "Ne abbiamo già parlato e non intendo discuterne ancora: sarò la tua ombra finchè non ti vedrò oltrepassare il ponte levatoio di Chatel Argent. Quindi, a costo di aspettarti qui fino a mettere radici, io faccio il viaggio con te.">>


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venerdì 19 aprile 2013

I venerdì del libro (127°): HYPERVERSUM

Cara Lilli,

per questo ennesimo appuntamento libresco del venerdì con l'iniziativa di HomeMadeMamma ho deciso di parlarti di un romanzo che ho letto da poco, sulla scia dell'entusiasmo scaturito dalla lettura di Gens Arcana di Cecilia Randall (di cui ti ho parlato diffusamente QUI). Si tratta di HYPERVERSUM, il primo volume di una trilogia che la Randall ha pubblicato tra il 2006 e il 2009  (di cui fanno parte anche Il falco e il leone e Il cavaliere del tempo)

Avevo promesso espressamente all'autrice, così disponibile e gentile da rispondere alle mie email e da lasciare anche un commento al mio post su Gens Arcana, che avrei letto i suoi primi tre lavori e che ne avrei parlato qui sul blog.

Ebbene, posso senz'altro affermare che il primo capitolo della trilogia di Hyperversum mi è piaciuto. A dire il vero ad un primo impatto mi è parso, seppur interessante, un pò immaturo rispetto a Gens Arcana nello stile così come nelle vicende narrate. Ma è stata questione di poco: la storia ha subito preso una piega avvincente, grazie ad un avvenimento imprevisto quanto fantascientifico e cioè un viaggio nel tempo. E tu sai quanto io sia sensibile al fascino delle storie basate sui paradossi spazio-temporali e le vite parallele!

I protagonisti del romanzo sono Daniel e Ian, giovani appassionati di Hyperversum, un videogioco ipertecnologico che dà il nome al libro e di conseguenza alla saga. Durante una partita online ambientata in Fiandra in pieno Medioevo a cui partecipano anche il fratello minore di Daniel, la sua ragazza e altri due amici, i giocatori vengono catapultati proprio in quella regione nell'anno 1214, durante la guerra tra Francia e Inghilterra.

Quello che era una finzione diventa la realtà. Non c'è spiegazione logica all'accaduto nè prospettiva immediata di ritorno all'epoca moderna. Ci sono solo le conoscenze storiche e degli usi e costumi medievali da parte di Ian, che nella vita reale è un ricercatore universitario e sta svolgendo uno studio proprio su quel periodo e su quelle vicende che coinvolgono Francia e Inghilterra.

L'intreccio dei fatti che porterà i nostri protagonisti ad ambientarsi ed inserirsi nella Storia (quella con la esse maiusciola) è davvero ben architettato. Tutto ha un suo perchè, a volte immediato e riconoscibile, a volte comprensibile in un secondo momento, quando ogni tassello andrà perfettamente a posto nel mosaico della vicenda.  

Sullo sfondo di castelli, tornei cavallereschi, lotte intestine per il potere, battaglie sanguinose, si svolge la storia d'amore che fa in fin dei conti da filo conduttore a tutte le vicende; storia che ha un che di fiabesco capace di renderla speciale, in bilico tra due epoche e due mondi, senza per questo cadere nell'eccessiva sdolcinatezza.

E l'interrogativo di Ian, se agendo nel passato stia interferendo non solo nel suo personale futuro ma anche nella Storia o se in realtà tutto è stato già scritto, anche quello che lui crede di star modificando, fa riflettere il lettore, lo coinvolge, lo appassiona.

Naturalmente la fine del romanzo è in realtà una non fine, cioè funge da aggancio col secondo capitolo della trilogia.

Per tornare un attimo sul confronto con Gens Arcana posso aggiungere una cosa: in Hyperversum il protagonista numero uno, ossia Ian, è davvero affascinante e lascia senz'altro il segno nel cuore di chi legge, però forse alcuni dei personaggi secondari (tipo il fratello o la fidanzata di Daniel) risultano un pò meno incisivi rispetto a quelli dell'altro romanzo (più recente) ma credo che sia anche naturale che uno scrittore maturi col tempo e con l'esperienza. Ciò non toglie che Hyperversum sia un bel libro, che consiglio di leggere se come me si ama il genere fantasy e che, a dispetto di quel che potrebbe sembrare dal confronto, nel complesso mi ha emotivamente coinvolto di più di Gens Arcana. 

La Randall è stata brava anche a giocare un pò con la Storia, ma sempre in modo estremamente convincente e credibile (come lei stessa spiega a fine libro, si è presa qualche libertà storico-geografica, ma si è basata su avvenimenti realmente accaduti e personaggi realmente vissuti). 

Adesso tieniti pronta, Lilli, perchè leggerò anche Il falco e il leone e Il cavaliere del tempo e poi te ne parlerò. Sono sicura che non resterò delusa!

Ti segnalo intanto il sito ufficiale della saga: Hyperversum



"Se tu potessi conoscere il futuro, questo sarebbe già scritto e, se fosse già scritto, tu non potresti cambiarlo" considerò Isabeu.
Ian rimase colpito da quell'osservazione. Già a Couronne credeva di aver cambiato il futuro e invece lo stava semplicemente portando a compimento.
Il giovane sospirò. [...] "Possibile che sia davvero tutto già scritto?" pensò, senza sapersi rispondere. "E se davvero lo è, siamo in grado di leggerlo in anticipo? E' stato solo un caso che io non abbia potuto leggere quelle carte prima di scoprire che parlavano di me?"


I venerdì del libro di oggi su altri blgo li trovi QUI.