AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

domenica 29 aprile 2012

Biscotti al cacao dal cuore bianco

Cara Lilli,

in questa domenica pomeriggio tiepida si, ma ventosa e anche un pò nuvolosa ti propongo una ricetta per fare dei biscotti buoni buoni che praticamente non sono altro che una versione "al contrario" dei miei Biscotti morbidi ripieni di... dato che quelli erano chiari col ripieno scuro, mentre questi qui sono scuri col ripieno chiaro :-) 

Invece di comprare sempre biscotti confezionati e spendere per di più tanti soldini, quando si può è bello mangiare qualcosa fatto in casa con le proprie manine, magari con uova fresche come faccio io grazie alle galline di mio suocero...no?

Ecco le dosi:

- 200 gr di farina
- 70 gr di burro
- 70 gr di zucchero
- 2 cucchiai di cacao amaro
- 2 uova
- 1/2 bustina di lievito vanigliato
- 100 gr di cioccolato bianco

Versare in una terrina la farina, il burro, lo zucchero, il cacao, le uova e il lievito.
Amalgamare il tutto fino ad ottenere un composto compatto.
Lasciarlo riposare una ventina di minuti.
Stendere l'impasto non troppo sottile e con una tazzina tagliare dei cerchi (a me di solito vengono 32/34 cerchi, x cui 16/17 biscotti).
Sciogliere il cioccolato bianco a bagnomaria o nel microonde (ma non troppo, deve restare leggermente cremoso)
Mettere metà dei cerchi in una teglia foderata con carta da forno, al centro di ognuno essi mettere un cucchiaino di cioccolato bianco, ricoprire con un altro cerchio e chiudere (i bordi possono essere leggermente spennellati con latte per facilitare la chiusura).
Cuocere in forno a 200 gradi per 10 minuti circa.

NOTA: mio marito dice che ci vuole un pò più di ripieno, perciò magari chi è un grande golosone di cioccolato bianco può aumentare un pò la dose ;-) 


ricette,dolci,biscotti,cacao,cioccolato bianco
ricette,dolci,biscotti,cacao,cioccolato bianco
Buon appetito, Lilli!


venerdì 27 aprile 2012

I venerdì del libro (82°): IL MULINO DEI DODICI CORVI

Cara Lilli,

oggi, seguendo l'iniziativa di HomeMadeMamma, voglio tornare a parlarti di un genere letterario che amo moltissimo, il fantasy, con un romanzo di Otfried Preussel: IL MULINO DEI DODICI CORVI.

Lo ebbi in dono per Natale nel 1989 da mio fratello (già sai della tradizione per cui lui mi regala un libro ogni Natale, no?) e dopo averlo letteralmente divorato all'epoca non lo avevo più letto fino a qualche tempo fa. Ebbene, rileggerlo a distanza di più di vent'anni è stato davvero bello, Lilli, l'ho come "riscoperto".

La storia, ambientata in Sassonia, è quella di un ragazzo orfano, Krabat, che arriva quasi come per un destino prestabilito in un mulino nella palude di Kosel dove cercano un lavorante. Egli capirà ben presto che non si tratta di un mulino come tutti gli altri, qui accadono cose strane e inspiegabili. 

Krabat, insieme ad altri 11 garzoni, vivrà giorni di duro lavoro in un'atmosfera particolare, fino ad arrivare a scoprire che il mulino non è altro che una scuola di magia nera, dove il rude mugnaio insegna "l'arte delle arti" che consente a chi la sa usare di acquisire un potere immenso.

L'amicizia sincera con alcuni degli altri garzoni, il sentimento d'amore nascente per la Kantorka, una ragazza del coro del paese vicino, il rapporto conflittuale col mugnaio-maestro scandiranno il dipanarsi della vicenda, con un Krabat che prenderà sempre più coscienza dell'importanza della libertà e dei sentimenti puri e genuini, al di là di ogni potere e ricchezza materiale.

La classica lotta tra il Bene e il Male, si: come accade spesso anche nei romanzi di Ende, autore che sai amo tanto, tutto ruota intorno a questa contrapposizione.  

Preussel scrive in modo lineare e incisivo, ti fa sentire parte della storia. E infatti nella quarta di copertina si legge: "dopo aver immerso il lettore nella cupa atmosfera della magia usata a scopi malvagi, lo fa riemergere alla luminosità del sentimento".

Un romanzo davvero bello che consiglio non solo ai ragazzi ma anche agli adulti che come me amano perdersi in un mondo un pò fantastico ma comunque in qualche modo specchio della realtà, con insegnamenti e valori senza tempo.


 <<Quanto più si avvicinava l'inverno, tanto più i giorni e le notti passavano lentamente, almeno così sembrava a Krabat. Dalla metà di novembre aveva spesso la sensazione che il tempo si fosse fermato. Di tanto in tanto, quando non c'era nessuno nelle vicinanze, si assicurava di avere ancora l'anello di capelli che gli aveva regalato la Kantorka. Non appena lo toccava nella tasca interna della sua camicia, sentiva nascere in sè una grande fiducia. "Andrà tutto bene", si diceva allora. "Andrà tutto bene.">>

I venerdì del libro su altri blog:

giovedì 26 aprile 2012

Luna nascosta

Cara Lilli,

stavo considerando come i pensieri più intensi e struggenti in tema d'amore vengano inevitabilmente partoriti quando il sentimento è unilaterale o comunque quando una corrispondenza dichiarata ancora non c'è.

In effetti, anche io non sono stata "immune" da questa sorta di consuetudine, diciamo così, e tu lo sai bene dato che ti ho scritto molte volte in proposito.

Oggi ho ripescato nel mare dei miei pensieri sparsi un qualcosa che scrissi quando il mio amore (all'epoca solo amico pur sempre più intimo) era in una fase di riflessione, quando mi sembrava che stesse chiedendosi quale fosse la sua strada e che si affannasse a cercare qualcosa lì dove non c'era nulla per lui. 

In cuor mio sapevo (o forse è più corretto dire che lo speravo...) di essere io il suo tesoro da trovare, la sua luna nascosta, così come sapevo che per lui era troppo presto per comprenderlo appieno e che necessitava di calma interiore...

LUNA NASCOSTA

Stanotte la luna non c'è lassù in alto,
chissà dove si è nascosta.
Un velo leggero di nuvole
si è disteso in ampi spazi
lasciando scoperti pochi lembi di cielo
punteggiati di stelle.
Dormi, amore mio,
riposa il corpo e l'anima,
non cercare la luna.
Quando il tuo cuore avrà calma e respiro
sarà lei a farsi trovare.

(15/16 - 10- 1999)

E' superfluo dire, Lilli, che poi la luna il mio amore l'ha trovata alla fine, o meglio che lei si è fatta trovare....e lui se la tiene ancora stretta dopo tanti anni!!

:-)


martedì 24 aprile 2012

Questione di sintesi!

Cara Lilli,
 
devi sapere che domenica pomeriggio, mentre il papà badava al monello di casa, ho portato la monella a vedere uno spettacolo di burattini nel teatro del paese (mettevano in scena Pinocchio) e lei è rimasta contenta dell'esperienza. Ha anche incontrato dei suoi compagnetti dell'asilo che l'hanno salutata e abbracciata!

Ebbene, quando siamo tornate a casa sono arrivati mio cognato con la fidanzata e io ho voluto spronare la mia bimbetta a raccontare qualcosa dello spettacolo.

"Allora, amore di mamma, cosa siamo andate a vedere?"
"I burattini!"
"E cosa faceva Pinocchio?"
"Pinocchio...monello!"

Più sintetica di così ;-)


PS: a onor del vero va detto che il termine "monello" l'ha pronunciato nello spettacolo ad un certo punto Mastro Geppetto, esasperato dal comprtamento di Pinocchio....però il fatto che mia figlia l'abbia colto al volo (le è certamnete familiare eheheh!) e che poi lo abbia adoperato per descrivere ciò che aveva visto...beh, è troppo forte, no?


domenica 22 aprile 2012

Le cose che amo fare

Cara Lilli,

la cara un pò di tempo fa (pardon!) mi ha invitato a scrivere un post in cui elencare 10 cose che amo fare.

Dopo averci pensato pensato su (diciamo quasi un mese!) ecco qui il risultato delle mie riflessioni:

1) Scrivere, cosa che mi avvicina tantissimo al mio papà e a mio fratello, autori di parecchi scritti di vario genere. Io mi esprimo davvero senza filtri solo scrivendo.

2) Leggere, cosa che mi fa staccare la spina, che mi trasporta in un mondo a parte, mi apre orizzonti nuovi, mi arricchisce. E' una passione trasmessami da entrambi i miei genitori.

3) Cantare, cosa che mi fa sentire bene, mi scarica, mi carica. Io canto in casa, in auto, da sola, in compagnia... Fortuna vuole che abbia una buona intonazione e una voce gradevole (ho cantato anche in pubblico in occasione di feste al mare o di piccole manifestazioni) se no mi sarei tirata tutti i capelli dalla testa, sarebbe stato troppo frustrante per me!

4) Chiacchierare, cosa che mi fa entrare facilmente in "contatto" con le persone, anche quelle conosciute per caso magari in una sala d'attesa oppure in un negozio. E per chiacchierare intendo sia parlare del più e del meno che di cose importanti e serie...cioè non è che mi piaccia solo starmene lì a dire e ascoltare sciocchezze, sia chiaro!

5) Ricordare, cosa che mi fa gioire o anche intristire a seconda del momento e del ricordo in questione, ma che comunque mi emoziona e mi fa avere una sorta di consapevolezza del percorso fatto nella mia vita, della persona che sono e di come lo sono diventata. Sono una nostalgica cronica, è assodato.

6) Abbracciare mio marito e i miei figli, cosa che mi fa in un certo senso concretizzare il mio amore per loro e il loro per me. Non per niente uno dei nostri motti familiari è per l'appunto "Abbracciamoci!!!"

7) Guardare (e riguardare e riguardare...) il mio "film culto" numero uno, La famiglia (di Ettore Scola). Un cast straordinario: Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli, Fanny Ardant, Ottavia Piccolo, Carlo e Massimo D'Apporto, Athina Cenci, Richy Tognazzi, Jo Champa, Andrea Occhipinti, un cameo stupendo di Philippe Noiret e un sacco di altra gente bravissima, anche gli attori dei ruoli cosiddetti minori. Basta che parta la musica su cui scorrono i titoli iniziali e già mi pervade un senso di serenità, mi sento come a casa, mi sembra di conoscere davvero i personaggi della storia, sono come dei cari vecchi amici che ritrovo ogni volta e che ogni volta mi fanno emozionare, sorridere, piangere... A volte ne riesco a vedere solo un pezzetto, per mancanza di tempo, ma è sufficiente per essere contenta e per dire a me stessa "Ecco qui, è tutto come lo ricordavo, non è cambiato. Va tutto bene, allora!". Diciamo che potrei considerare questo piccolo capolavoro forse poco conosciuto al grande pubblico un pò come la mia copertina di Linus.

8) Entrare nei panifici e perdermi nel profumo di tutto quel ben di Dio appena sfornato, cosa che fa fare pace con il Mondo e mi induce poi a preparare a mia volta dolci semplici come ciambelle, muffins, plumcake o anche rustici e focacce di vario tipo, proprio per inondare la mia casa di quegli stessi profumi e di quello stesso calore.

9) Starmene accucciata di notte sotto un piumone o una coperta o anche solo un lenzuolo (a seconda della stagione) mentre fuori infuria una tempesta d'acqua e vento. Mi dà un senso di strana tranquillità.

10) Mangiare la pizza, rigorosamente margherita, accompagnata da una birra bella fredda. E' il massimo del piacere "mangereccio" per me, non la scambierei con nessun altro piatto, neanche con quelli che mangio volentierissimo.

Ed è tutto :-)

Grazie di cuore a Cì per avermi coinvolto in questa "cosa" e io a mia volta vorrei girare l'invito a qualche altra amica blogger:

Anna (La Maschera)
Angela (Supermamma)

Avviserò le suddette amiche e se accoglieranno l'invito leggerò con gioia i loro post!


venerdì 20 aprile 2012

I venerdì del libro (81°): YOLANDA LA BUGIARDA

Cara Lilli,

eccoci ad un nuovo appuntamento con HomeMadeMamma e quindi con la lettura.

Oggi ti parlo di un libro che mi è molto piaciuto, comprato dalla sottoscritta per l'irrisoria cifra di € 0,60...proprio così! Giuro!! E' edito dalla Giunti, fa parte della collana Astrea Pocket, è stato stampato nel 1999 e conta 316 pagine. Dove l'ho preso? Su Amazon.it c'è una sezione dedicata ai libri in vendita con sconti del 55%: si tratta delle Offerte Remainders, ossia "libri nuovi ma provenienti dalle eccedenze di magazzino o dagli stock di copie invendute dagli editori che potrebbero presentare segni di vecchiaia sulla copertina". Fantastico, no? Il mio acquisto era in buone condizioni, devo dire.

Premesso questo, ti dico che il romanzo in questione è YOLANDA LA BUGIARDA di Julia Alvarez, autrice di origine dominicana, trapiantata negli USA che non avevo mai sentito nominare, nella mia somma ignoranza!

E' un romanzo piuttosto singolare: la protagonista, Yolanda, detta Yo (che guarda un pò è una scrittrice nata nella Repubblica Dominicana e poi trasferitasi negli Stati Uniti con la famiglia, in fuga dal regime dittatoriale) ci viene presentata da più voci narranti. 

Tutto parte dalla pubblicazione di un suo romanzo che manda su tutte le furie i suoi familiari che si riconoscono nei personaggi della storia, esposti alla curiosità e ai commenti della gente.

Come "vendicarsi" di questa parente sfacciata? Ecco che madre, sorelle, cugine, ma poi anche ex fidanzati, amiche, domestici, decidono di dire la loro, di raccontare aneddoti di vario genere su Yolanda, la quale si porta dietro fin da bambina l'etichetta di "bugiarda" perchè ha sempre avuto il pallino di inventarsi storie.

Il risultato è il ritratto di una donna originale, generosa, testarda ma anche sensibile, insicura, con un'irrequitezza interiore che viene a galla periodicamente.

Il capitolo più bello per me è stato quello finale, in cui Yolanda viene "raccontata" da suo padre, che è la persona che si mostra forse più comprensiva e più vicina con l'animo alla figlia, dandole una sorta di benedizione che sembra riabilitare, ovemai ce ne fosse bisogno, la figura di questa donna così particolare.

Questo romanzo l'ho letto senza fretta, in alcuni giorni, gustandomi uno ad uno i vari capitoli che hanno il pregio di essere collegati tra loro da un filo conduttore (Yo) e allo stesso tempo sono anche un pò racconti "finiti", sono storie nella storia insomma.



 <<Di tutte le mie figlie, quella che ho sempre sentito più vicina è Yo. Mia moglie dice che è perchè siamo molto simili, e quando lo dic esi piccha il pugno sulla testa. Ma non è per questo che io mi sento più vicino a Yo. Lei mi guarda, e so che mi può vedere indietro nel tempo, da quando ero un ragazzino in pantaloni corti e alzavo la mano in quella scuola fatta di legno di palma. [...] Perchè ho avuto la grazia - e a volte la disgrazia - di avere una bambina che capisce i segreti che serbo in fondo al cuore. Non dovrei dire più bambina, perchè è una donna adulta che comincia già a preparasi. Adesso quando mi guarda riesce a vedere la buca scavata di fresco nel cimitero di montagna vicino al villaggio dove sono nato, il baluginio del fiume fra gli alberi.>>

I venerdì del libro su altri blog (elenco ina ggiornamento progressivo...)

mercoledì 18 aprile 2012

Muffins alla vaniglia con mela e uvetta

Cara Lilli,

oggi avrei voluto scrivere una cosa diversa, rispondendo all'invito di a parlare delle 10 cose che amo fare di più...ma devo rimandare ancora per mancanza di tempo, perchè l'elenco richiede calma e un pizzico di concentrazione ed io in questi giorni vado un pò sempre di corsa....Prometto di rimediare appena possibile!

Intanto ti posto al volo una ricettina per la colazione :-)

Io adoro i muffins, si sa, e mia figlia ha preso da me e li mangia volentierissimo
Qualche tempo fa ho pensato di fare una torta di mele, poi mi sono detta "Facciamo dei muffins con mela e uvetta!" e così è andata!
Il tutto l'ho realizzato con alla base un impasto al gusto di vaniglia molto delicato e buono grazie allo yogurt alla vaniglia, appunto, e alla vanillina.

Per 12/14 muffins (dipende da quanto sono grandi gli stampini ):

- farina gr 250
- zucchero gr 125
- burro gr. 60
- uova n.2
- yogurt alla vaniglia gr 250 (cioè 2 vasetti piccoli)
- 1 mela grande o un paio piccole (io ho usato la stark)
- 3 cucchiai di uvetta
- 1 bustina di vanillina
- 1 bustina di lievito per dolci

Ho lavorato il burro ammorbidito con lo zucchero, poi ci ho aggiunto le uova, amalgamando il tutto con lo sbattitore elettrico. Ho unito lo yogurt e ho continuato ad amalgamare ben bene, ottenendo una crema omogenea.
Ho incorporato la farina, il lievito e la vanillina. Infine ho versato nel composto la mela tagliata a dadini piccoli e l'uvetta precedentemente fatta rinvenire in acqua tiepida, tamponata con carta assorbente e infarinata.
Ho riempito per metà o poco più gli stampini (io ho quelli in silicone e non vanno nè imburrati nè infarinati) e ho infornato a 180° per circa 25 minuti.

Sono risultati buonissimi e assai profumati  e ci abbiamo fatto colazione per 3 giorni: hanno conservato morbidezza e addirittura hanno acquistato in gusto!



Buona colazione, Lilli!

lunedì 16 aprile 2012

Monella...matematica!

Cara Lilli,

lo avresti mai detto tu all'inizio di questo 2012 che a metà aprile ti avrei scritto che la monella non solo aggiunge man mano nuove parole al suo vocabolario (anche se la pronunzia non è sempre corretta, ma poco importa!) ma addirittura conta da sola  fino a 100 ad alta voce? E ti dirò di più, se non la fermi va pure avanti! Mia cognata, ad esempio, che le ha tenuto compagnia per un paio d'ore mi ha detto che è arrivata a 150 e ha smesso giusto perchè si era scocciata e voleva colorare.

Dovresti vederla: a volte conta sulle dita delle manine e quando arriva al termine di ogni decina richiude i pugnetti e ricomincia dal pollice della mano sinistra :-)

Che abbia un futuro da matematica, mia figlia? In tal caso avrebbe preso tutto dal papà, analista informatico, perchè se c'è una materia in cui io sono negata è proprio la matematica...lo confesso!!

Io ci scherzo su, Lilli, ma ti assicuro che a me sembra ancora  incredibile se consideri che la monella viene da un mutismo che pareva quasi inscalfibile: a inizio anno a stento balbettava "mamma" e "papà" ed emetteva suoni sensa senso...oggi, dopo tre mesi e poco più, dice tante paroline, tenta di comporre le prime brevi frasi e addirittura conta tranquillamente fino a 100 e oltre. 
 
Se non è un piccolo miracolo questo... :-)

E' proprio vero che non si deve mai gettare la spugna! Bisogna lavorare tanto e crederci. Sempre.

venerdì 13 aprile 2012

I venerdì del libro (80°): IL GUSTO PROIBITO DELLA CANNELLA

Cara Lilli,

la giornata del venerdì, si sa, sul mio blog come su tanti altri è quella dedicata alla lettura e ai libri, grazie all'iniziativa lanciata da HomeMadeMamma.

E allora eccomi a parlarti di un romanzo letto da poco, IL GUSTO PROIBITO DELLA CANNELLA - Segreti e bugie di madri e figlie, di una scrittrice, Monica Pradhan, figlia di immigrati indiani negli Stati Uniti.

Come un pò mi è capitato per Le amiche del venerdì sera di Kate Jacobs, questo libro mi è piaciuto per lo stile moderno, diretto, scorrevole e per degli spunti interessanti nella storia, narrata tra l'altro nel caso della Pradhan in modo originale perchè i vari capitoli sono scritti in prima persona come se a raccontare fossero, alternandosi, le varie protagoniste.

E le protagoniste sono sei donne, tre madri e tre figlie (le prime immigrate indiane negli Stati Uniti, le seconde nate e cresciute in America) legate tra loro da vincoli di amicizia.

Ma, sempre come per il romanzo della Jacobs, questo libro mi ha leggermente deluso perchè mi aspettavo forse un pò di più date le premesse. Non che pensassi ad un capolavoro, però forse ho trovato un pò scontate alcune vicende e questo quindi ha fatto a tratti perdere mordente alla storia. Ma nel complesso è stata una lettura piacevole, che mi ha impegnato per alcune giornate (o meglio, per alcune ore di alcune giornate!!) svagandomi e mi ha fatto conoscere anche qualche tradizione indiana, perfino culinaria. 

E questa è una nota positiva del libro, Lilli: ci sono alla fine di ogni capitolo delle ricette indiane molto stuzzicanti! Carina come idea, no?

Ti riporto ciò che è scritto sulla quarta di copertina:

"Da decenni sono inseparabili. Fiere delle loro origini, cucinano piatti tradizionali, amano la lingua, i cibi, i profumi indiani. Compilano lunghi ricettari da tramandare alle nuove generazioni e con coraggio e caparbietà difendono il loro mondo. La memoria per loro sa di curry e cannella. Ma le figlie di queste donne decise e appassionate non ne possono più: nel circolo Hindi-Bindi – così le ragazze chiamano l’affiatato gruppo delle madri – non entreranno mai. Preity, Kiran e Rani si sentono e sono americane fino in fondo: combattono le antiche convinzioni per affermare le proprie, provano a dimenticare i colori e i suoni dell’India per cercarne di nuovi. Ma il legame tra una madre e una figlia non si può recidere, il gusto e il sapore di quella terra non si possono cancellare. Dopo aver fatto le proprie scelte e aver vissuto delusioni e successi, le figlie dovranno affrontare il passato per vivere un nuovo presente. Cercando come le madri di proteggere i propri sogni e di continuare ad avere un cuore pieno d’amore."
Questa è una di quelle storie che si prestano secondo me ad essere trasposte in un film.

 

Trascrivo qui una delle ricette indiane del libro, scelta tra le più corte perchè se no ci impiegavo una vita a copiarla ;-)

KOSHIMBIR DI POMODORI
Ingredienti per 4 porzioni:
- 2 tazze di pomodoro a dadini
- 1 tazza di cipolla gialla tritata
- 3/4 di tazza di coriandolo fresco, tritato e diviso in 1/2 e 1/4
- 1/4 di tazza di panna acida o yogurt bianco
- 2 cucchiaini di zucchero
- 1/2 cucchiaino di sale

Mettere tutti gli ingredienti in una scodella, eccetto 1/4 di tazza di coriandolo fresco. Mescolate bene.
Si può servire subito o far raffreddare per un'ora.
Prima di servire guarnire con il coriandolo fresco rimasto.

I venerdì del libro su altri blog :
 (post originale)

mercoledì 11 aprile 2012

Uno scritto trovato per caso lì dove il tempo si è fermato

Cara Lilli,
permettimi di copiarti uno scritto trovato per caso cercando dei documenti, lì dove il tempo si è fermato. Si tratta di non molte righe, scritte su un mezzo foglio riclicato, anche un pò strappato male lungo il bordo.
E' stato un tuffo al cuore trovarmelo tra le mani e leggerlo. Mi ha emozionato e commosso. Risale al periodo della mia prima gravidanza, quando ancora non si sapeva il sesso della creatura che portavo in grembo (la monella).
La scrittura è segnata dalla malattia e dal tremore incontrollabile della mano, ma è chiaramente una scrittura a me tanto cara, quella di mia madre...

19 marzo 2007, San Giuseppe - ore 06,30
Il Signore mi consente, dopo parecchio tempo - vari mesi - di scrivere qualcosa...
All'alba, nei giorni scorsi, mi ha accolto il canto armonioso di alcuni uccelli (non so il loro nome) che conversano tra di loro... Mi viene da pensare che lodino il Creatore per il nuovo giorno.. Non può essere che questo il tema perchè penetra direttamente nell'anima portandovi letizia...
Intanto all'orizzonte di fronte a me una fascia gialla prende gradatamente colore più intenso, di annuncio del sole, e consola...
Il primo moto è quello di ringraziare per questo balsamo sulle ferite che continuo a portare. E' tempo di sofferenza per tutta l'umanità: occorre accettare e offrire, per non far perdere le grazie legate al dolore accettato e offerto... Il resto lo fa Dio e di certo è dosato secondo le spalle di ognuno. La forza necessaria ci è data nell'attimo presente - nè prima nè dopo. E tutto si alleggerisce...
Chiedo a San Giuseppe una protezione speciale per tutta la mia famiglia e per ognuno dei miei cari, a partire dal più inerme: il bimbo di Maristella! Perchè porti ai suoi genitori la gioia della vita che ancora il Signore dona a chi gliela chiede, gratuitamente.
Intanto un pò di grigio ha smorzato la luce gialla, ma io l'ho vista e so che è là, in attesa di illuminare chiunque guarda con gli occhi della Fede...

Oggi è giusto un anno che sei partita per il Cielo, mammina mia.
Mi manchi sempre, ogni giorno.
Saresti orgogliosa dei progressi fatti dalla monella...ed io pagherei per sentirti chiamare "nonna Bia" da lei, ora che è in grado di farlo. 
Saresti orgogliosa del monellino, che appena appena hai conosciuto, che oramai cammina...e io pagherei per vederlo venirti incontro nel lungo corridoio di casa tua con le braccine spalancate.
Ma tanto lo so che tu ci guardi da Lassù, insieme a papà. Ci credo, perchè quella luce di cui tu parlavi l'ho vista anche io in tante albe e so che è là anche se a volte il grigio sembra smorzarla...

NOTA: con questo post partecipo al POSTorming di aprile di HomeMadeMamma

martedì 10 aprile 2012

Liquore al cioccolato

Cara Lilli,

io non sono una gran bevitrice di liquori, di solito mi limito agli amari e poi amo molto il liquore all'anice. Però l'unico liquore home made che io abbia relizzato finora è quello al cioccolato, con ricetta presa dal mitico forum di cucina Gnam Gnam.

In realtà sarebbe più corretto chiamarlo liquore al cacao, perchè non si utilizza il cioccolato ma appunto il cacao amaro, però...una cosa è certa: sembra davvero di bere del budino al cioccolato! E' un pò cremoso, profumato...troppo buono, ti assicuro :-)

Essendo poco alcolico è adatto anche a chi non beve liquori troppo forti, come me, e poi può essere una simpatica idea regalo: io, ad esempio, ne ho preparato una bottiglia per mio fratello a Natale.

400 grammi di zucchero
75 grammi di cacao amaro
mezzo litro di latte intero
150 ml di alcool

In una casseruola mescolare lo zucchero e il cacao, pian piano aggiungere il latte mescolando lentamente senza far formare i grumi. A questo punto mettere sul fuoco girando di tanto in tanto finchè non raggiunge il bollore e spegnere. Quando si sarà raffreddato aggiungere l'alcool e trasferire il tutto in una bottiglia.  
Il giorno dopo si può già servire.

 
Io, anche se la ricetta non lo prevedeva espressamente, quando l'ho fatto l'ho sempre tenuto in frigorifero, perchè essendo a base di latte mi è parso più opportuno (anche se poi c'è l'alcool). Senza contare che è molto piacevole bello fresco fresco!

ricette,liquore,cacao,cioccolato
Buona bevuta, Lilli!



sabato 7 aprile 2012

Serena Pasqua!

Cara Lilli,

questa Santa Pasqua vorrei fosse serena e gioiosa per tutte le persone, anche se so che non è possibile perchè la sofferenza e le difficoltà fanno parte della vita di molti...anzi della vita di tutti, prima o dopo.

Comunque, il mio augurio è che ognuno possa trovare uno spunto di riflessione e un attimo di pace, possibilmente insieme ai propri cari.

Io per questa Pasqua avrò accanto almeno tre tra le persone che amo di più al mondo e ringrazio il Signore perchè questa potrebbe sembrare una cosa scontata ma non lo è... 

E' un dono che non voglio sprecare.