AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

giovedì 31 maggio 2012

Quinta malattia: questa (per me) sconosciuta (fino a pochi giorni fa)

Cara Lilli,
indovina? La monella al 99,9% ha contratto la "quinta malattia"! E sai qual'è la cosa bella? Che io fino a pochi giorni fa non sapevo neppure che esistesse...pensa tu!
Siamo partiti 8 giorni fa con un malessere generale, scarso appetito, senza febbre (solo con una temperatura un pò più alta del suo solito), col nasino che colava e una spossatezza che l'ha fatta restare quasi tutto il giorno di venerdì in particolare stesa sul divano senza neppure prendere giocattoli o libri.
Venivamo da una gastroenterite di mio marito e io stessa ho avuto in quei giorni persistenti disturbi gastrici, per cui abbiamo pensato che anche la monella fosse stata colpita da questo virus e non ci abbiamo dato quindi molto peso. Non è andata all'asilo ed è stata a dieta e a riposo.
Poi tra sabato e domenica le sue guanciotte si sono colorate di rosso, fino a diventare infuocate: "Ecco" ci siamo detti "questo è un ritorno di fiamma della dermatite atopica!" (che l'ha afflitta fino ai tre anni in modo non tanto grave e che poi si è attenuata fino quasi a non essere visibile). E vai con cremina al cortisone per disinfiammare la parte colpita. Ma anche cosce, glutei e braccine si stavano arrossando, proprio come accadeva ai "tempi d'oro" della dermatite...allora vai con la crema-corpo specifica per pelli atopiche.
Sembrava andare meglio lunedì, la monella era fresca e tosta, così è tornata all'asilo (eravamo a martedì)...quando a metà mattina mi telefona l'insegnante di sostegno: "Corri, la bimba è rossa come un peperone dappertutto!!". Io mi precipito e in effetti era impressionante quanto si fosse diffuso il rossore a macchie fino ai polsi e alle cavilgie e pure sul tronco dove prima non c'era nulla. E le guance? Paonazze e roventi più che mai!
Era orario di studio della pediatra, per cui ce l'ho portata subito....e lei mi dice, dopo averla visitata e aver ascoltato come erano andate le cose nei giorni precedenti, che quasi certamente la monella ha appunto la "quinta malattia" e mi spiega che oramai, quando è subentrata l'eruzione cutanea, la fase infettiva è superata, occorre solo stare preferibilmente a riposo per qualche giorno, assumere un antistaminico contro il prurito e aspettare che passi tutto.
Insomma, noi avevamo preso fischi per fiaschi...!!! Avremmo dovuto farla vedere dalla pediatra subito, oppure sabato o domenica dalla guardia medica. Siamo stati superficiali, formulando una diagnosi "fai da te". Errore!
Mi consola il fatto che pur sapendolo in tempo comunque non c'era molto da fare dal punto di vista della cura e poi che la fase di possibile contagio ha coinciso con i giorni in cui lei è stata a casa e con quelli subito precedenti, quando stava incubando e nessuno poteva saperlo.
Documentandosi sul web riguardo a questa malattia si può leggere che esordice proprio con sintomi influenzali, senza febbre o con lieve alterazione della temperatura, spesso con naso che cola e dolori articolari, per poi proseguire con la cosiddetta "guancia schiaffeggiata" e poi con la diffusione dell'esantema al resto del corpo. Il riposo consigliato dalla pediatra ha la sua spiegazione nel fatto che l'esantema, anche quando sembra che sia passato, può ricomparire se il bimbo suda o se la pelle viene esposta al sole.
Che altro dire? Ah, si: sabato sera ci sarà uno spettacolo nella piazza del paese, in occasione della festa del Santo Patrono,  in cui interverranno i bambini delle elementari e della materna. Se tutto va bene la monella non dovrebbe avere problemi a partecipare: lo spero con tutto il cuore, Lilli, perchè ha imparato a memoria le canzoncine e le piacciono tanto! Poi ti racconterò....ok?


(post originale)

martedì 29 maggio 2012

Sono una mamma "staccata"!

Cara Lilli,
come già da un pò di giorni appare scritto su un bel bannerino nella colonna laterale del mio blog è oramai noto che io sono una MAMMA "STACCATA"...ehi, niente panico, non ho una malattia rara, nè significa che io mi sia separata dal mio maritino o peggio ancora dai miei monelli! "Staccata" sta per "senza tacchi" :-) che credevi?
L'idea davvero carina di inaugurare questa sorta di "sfida" tra mamme con e mamme senza (parliamo sempre di tacchi!) è venuta naturalmente a La Staccata...e a chi se no?
Dunque, ecco qui il mio personalissimo contributo a...Staccate versus Taccate:
Mamma staccata

Innanzitutto una premessa che già dice tutto: io staccata lo sono nata (va beh, che novità....lo siamo nate tutte!) ma lo sono poi rimasta per tutto il resto della mia vita.
Ebbene si, la mia è una storia tutta all'insegna delle scarpe da ginnastica, dei mocassini, delle ballerine e chi ne ha più ne metta.
Prima era a causa della tenera età (ma si sa, io sono oramai di una generazione sorpassata e stantia, oggi le scarpe delle bambine piccole hanno già i tacchetti, guarda un pò!)...
Poi era a causa dell'altezza già di per sè (o di per me, perchè tutto è soggettivo) soddisfacente, un bel metro e settantasei abbondante, quasi settantasette (e se si guarda sulla mia carta d'identità anche settantotto...che poi chissà con che metro oculare mi ha misurato l'impiegato dell'anagrafe del ridente paesello in cui sono venuta a vivere 5 anni fa, perchè la misura l'ha scritta lui, senza prima sentire la mia opinione, giuro!)...
Poi era o meglio è a causa del dover star dietro a monelli di sesso ed età diverse ma entrambi monellosi...
Insomma, per farla breve, io sui tacchi non ci sono mai stata bene, nè mi ci sono mai trovata a mio agio e meno tempo ci sono stata e più mi ci sono trovata male e a disagio nelle rare occasioni (cerimonie e robe varie richiedenti un abbigliamento elegante) in cui li ho indossati...e si noti che parlo di tacchetti, diciamo massimo 5 cm...!!!
Su, avanti, taccate d'Italia e del Mondo (le mie fonti informatiche mi dicono che il mio blog è letto anche all'estero....uelà!) vi autorizzo a farvi una bella mega-risata, di quelle che vi slogano le mascelle, davanti alla misura per me già proibitiva di soli miseri 5 cm... Si, dico a voi, che siete le abituè (ma si scrive così???) del tacco 12 e che probabilmente il tacco 5 cm lo considerate al pari di una ciabatta per attempate nonnette col bastone e l'artrosi deformante!!!
E se proprio volete farvi una risata ancora più grossa e grassa, vi dirò di più: al mio matrimonio ho indossato....delle fantastiche ballerine staccatissime e con la suola.....pronte all'orrore? di gomma!!! Si, non è uno scherzo, giuro! Non vi dico che problema per riuscire a trovarle (ma non farete fatica a immaginarlo...!!). Ho girato a vuoto i negozi di tutta la mia città (non ero nel paesello ridente, allora) prima di scovarle in un negozietto che non avevo mai notato e davanti a cui sono passata per puro caso. Ma vi assicuro che erano molto molto carine, stavolta dico sul serio: color avorio perlato (lo stesso identico tono di colore del mio abito da sposa, incredibile!), con dei piccoli strass decorativi, comodissime, staccate e, cosa super importante, antiscivolo! Eh si: perchè io dovevo scendere vari scalini della Cripta del Duomo in cui mi sono sposata, con un abito che aveva un pò strascico e un velo bello lungo: il mio terrore era di scivolare e cascare a gambe all'aria, lo confesso!
E tra l'altro il mio dolce amore è alto esattamente quanto me, se mettessi i tacchi sarei più alta di lui e la cosa non mi piacerebbe affatto. Ma questo è un corollario, perchè è una cosa che è sopravvenuta quando avevo già 26 anni e, ripeto, io sono nata staccata...ma proprio staccata inside, dentro!!!
E voi che passate di qui, belle mamme di ogni età: siete Staccate o Taccate? Raccontatelo anche voi sul vostro blog, su ...daiiiiiiii! E andatelo poi a dire a Luana (alias La Staccata) che ne sarà felice :-)

domenica 27 maggio 2012

Il mio plumcake al limone

Cara Lilli,

oggi è domenica e allora...cosa c'è di meglio di un buon dolcino, alla portata di tutti perchè non richiede alcuna particolare abilità, ideale per prima colazione e merenda, morbido e profumato?
Ecco allora una ricetta che ho "aggiustato" io in due-tre esperimenti fino a trovare quello che secondo me è un giusto equilibrio tra gli ingredienti: il mio plumcake al limone!

- farina gr 250
- zucchero gr 150
- burro gr 70
- yogurt al limone gr 250 (2 vasetti)
- 1 uovo
- il succo di 1 limone
- 1 bustina di lievito per dolci
- 1 bustina di vanillina

Frullare l'uovo con lo zucchero, fino ad ottenere un bel composto spumoso. Aggiungere il burro ammorbidito, continuando a frullare. Unire poi lo yogurt e infine il succo di limone, amalgamando il tutto.
Incorporare al composto così ottenuto la farina, la vanillina e il lievito, mescolando per bene. 
Imburrare e infarinare uno stampo da plumcake, versarci l'impasto ed infornare a 180° per 30-35 minuti (fa fede la prova stuzzicadenti).

Nota: io ho usato solo il succo di limone perchè non avevo limoni non trattati, ma chi ha un fruttivendolo di fiducia dove trovarli o dei limoni magari del proprio giardino può adoperarne la buccia grattugiata per un aroma ancora più intenso!

Questo plumcake mantiene la sua morbidezza anche il giorno dopo, Lilli, e a casa mia è piaciuto a tutti, monella compresa! 

ricette,dolci,limone,plumcake,contest
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Con questa ricetta partecipo al primo contest di La Erika in Cucina :-)

venerdì 25 maggio 2012

I venerdì del libro (86°): STORIE DI SOGNI E DI ASSASSINI

Cara Lilli,

il libro di cui voglio parlare oggi per partecipare all'iniziativa di HomeMadeMamma l'ho finito ieri pomeriggio. Si tratta di STORIE DI SOGNI E DI ASSASSINI di Malika Mokeddem, un breve romanzo d'ispirazione autobiografica che mi è molto piaciuto.

La storia è quella di Kenza, una donna algerina nata nel 1962, anno dell'indipendenza del suo Paese dal colionalismo francese. 

Dopo la separazione forzata da sua madre, esiliata in Francia, quando aveva solo pochi mesi ad opera di un padre dispotico, rozzo e, come lo definisce la protagonista stessa, "malato di sesso", la vita di Kenza è un continuo vivere vessata dai propri familiari (oltre al padre i fratellastri, tranne uno che si rivela essere più simile a lei) fino a quando trova rifugio in un collegio, grazie ad una borsa di studio. 

Verrà a sapere che sua madre, ancor giovane, è morta: seguiranno anni passati tra grandi disagi a rivendicare il suo diritto all'autodeterminazione e all'emancipazione, proseguendo gli studi, laureandosi in Lettere fino ad arrivare alla nomina ad un posto di professore, mentre l'Ageria precipita nel totalitarismo più duro e in un clima di terrore. 

Abbandonata dal fidanzato, sentendosi continuamente minacciata dal regime per le sue idee "democratiche", Kenza decide di partire per la Francia in cerca della donna che le aveva anni prima comunicato la tragica fine di sua madre, per cercare la verità e trovare libertà e pace.

Un libro forte, ma non nel modo più classico del termine. Non ci sono racconti dettegliati e cruenti delle persecuzioni ai dissidenti, nè delle violenze sulle donne e così via. E' una storia forte per i pensieri pesanti che assillano la mente di Kenza (che è poi la voce narrante della sua stessa storia) e che fanno da specchio alla società spietata ma allo stesso tempo allo sbando in cui si trova a vivere, è forte per il suo essere in cerca di un'identità, è forte per il suo amore-odio verso una patria che l'attrae e la respinge...

L'autrice è brava a creare due figure che saranno in qualche modo compagne di Kenza da piccola e da adulta e che a me sono sembrate essere l'una quasi un completamento dell'altra: Alilu, un bimbo del deserto, il solo amico della sua misera infanzia, sognatore, impertinente, allegro, scomparso nel nulla senza spiegazioni quando aveva nove anni; e Slim, un adolescente "mezzo del Mali, mezzo algerino e mezzo francese" (come si presenterà lui stesso) che Kenza conosce il giorno stesso del suo arrivo in Francia, altrettanto impertinente, intelligente e simpatico, sempre in skateboard o sui pattini a rotelle, che saprà comprenderla e che le sarà insperatamente di aiuto.

Un libro che io ho scelto di scaglionare in più giorni, forse perchè ho avvertito la necessità di fare miei i pensieri di Kenza, il suo sentire, con un pò di calma, a piccole dosi. Ma è una cosa molto personale, credo che ci sarà chi l'ha letto o lo leggerà tutto di un fiato, preso dalla storia.
Non esiste il modo giusto di leggere un libro, dopo tutto.

Storia di sogni e di assassini

<<Amare è farsi forti di due volontà per affrontare le orde dell'intolleranza. Sapere è inebriarsi la mente di luci e comprendere che l'oscurantismo ci avvilisce tutti. E' riappropriarsi della vita, imparare a difenderla, a denunciare. E a dire no.>> 

I venerdì del libro su altri blog:

(POST ORIGINALE)

mercoledì 23 maggio 2012

Vent'anni (23 maggio 1992-2012)

Cara Lilli,
ieri sera, dopo la visione del film-TV "I 57 giorni" con un Luca Zingaretti straordinario come e più di sempre nel ruolo del giudice Paolo Borsellino, mi sono coricata con uno strano sentimento nell'anima come mi capita spesso quando vedo cose del genere.
Un sentimento molto contraddittorio.
Avevo come un vuoto dentro...la netta percezione di quanto si è impotenti davanti a tragedie come quelle narrate nel film.  Il lato umano di quelle vicende (il figlio di Borsellino che davanti alla bara di Falcone prega affinchè suo padre non faccia la stessa fine, la figlia Lucia che va a dare un esame all'università due giorni dopo l'attentato di Via D'Amelio sapendo che suo padre diceva che ognuno deve fare la sua parte...) mi ha come sempre colpito, come uno schiaffo in pieno viso che lascia il segno.
Ma avevo anche come un senso di consolazione, incredibile a dirsi. Esistono uomini così. Ecco. Fino a quando esisteranno uomini (e per uomini intendo persone, indipendentemente dal sesso) di questa levatura morale, di questa integrità, con questa voglia di crederci, di cambiare le cose, uomini che amano la Vita tanto da mettere in gioco la propria di vita...fino a che esisteranno uomini così c'è ancora speranza.
E oggi sono 20 anni dalla strage di Capaci. 
Di Giovanni Falcone, altro uomo di immenso valore, amico prima ancora che collega di Borsellino, si trovano tante immagini in rete, ma ce n'è una che non conoscevo e che ho notato oggi su qualche blog qua e là.


Questo sorriso buca il monitor. Questo sorriso è probabilmente uno dei più belli e veri che io abbia mai visto. Fatto da un uomo come Falcone, nelle sue condizioni estreme di difensore della legalità con sulle spalle il peso di una risaputa condanna morte da parte della mafia, è un sorriso che non può non trasmettere speranza.

Grazie, giudice Falcone, per averci regalato questo sorriso che parla al cuore e alla coscienza di ognuno.

lunedì 21 maggio 2012

Monella musicista...in pubblico!

Cara Lilli,

dopo la tristezza e l'angoscia dei giorni scorsi, dopo attentati e terremoti, non sapevo proprio da dove ricominciare a scrivere.

Mi son decisa scegliendo qualcosa che ci possa fare un pò riconciliare con il mondo, qualcosa di bello e di tenero come lo possono essere solo le cose che riguardano i bambini...e in particolare come lo sono per me le cose che riguardano la mia monella riccioluta :-)

Ricordi che mesi fa ti scrissi di come la piccola stesse mostrando interesse per la musica e gli strumenti musicali?
Ebbene, ne ha dato la riprova domenica 13 maggio, quando al matrimonio della sua madrina di battesimo (mia carissima amica da una vita) si è esibita per la prima volta...in pubblico!

Non scherzo, giuro: la monella ha suonato il tamburello e anche un pò la batteria insieme al gruppo che allietava il banchetto nuziale.

Le cose sono andate così: lei continuava a girare intorno ai musicisti (un chitarrista, un violinista, una suonatrice d'arpa e un percussionista) e a ballare allegramente. Pian piano si avvicinava sempre di più, saltellando saltellando...fino a che il percussionista l'ha fatta felice dandole il tamburello e dicendole di suonare con loro!

Avresti dovuto vederla, Lilli: la monella ha iniziato prima con un pò di timore, poi sempre più con decisione a tamburellare e, cosa che ha meravigliato tutti (in primis il percussionista), andava perfettamente a tempo con gli altri musicisti del gruppo. 

Era davvero contentissima e alla fine sempre il suddetto percussionista le ha anche dato quella specie di "spazzola" (non so il nome tecnico...) e le ha fatto vedere come usarla su uno dei "pezzi" della sua batteria, producendo quel suono tipo "fruscìo". Anche in questo caso la monella subito ha capito come fare!

L'abbiamo tutti applaudita e festeggiata e poi il percussionista mi ha detto che secondo lui è molto portata per la musica e che ha un ottimo senso del ritmo :-) ma lui non poteva sapere che buon sangue non mente, visto che nella mia famiglia, a cominciare dal mio papà cultore della musica, passando per un mio cugino violinista, pianista e compositore apprezzato e arrivando a mio fratello, pianista e autore di molte canzoni, la musica è di casa!

E' stata una bella soddisfazione, Lilli, soprattutto perchè questo episodio ha dimostrato che la monella si sta aprendo sempre più al mondo intorno a sè, socializza con molta più facilità, non si fa più intimidire dagli ambienti sconusciuti e dalla folla di persone... Insomma: una bella conquista, ecco!

E tanto per fare un aggiornamento completo, ti dico che la sopra citata monella è anche sempre più matematica: infatti, dopo l'aver appurato che sa contare da sola da zero a cento, abbiamo scoperto che sa farlo anche al contrario, ovvero da cento a zero. Alquanto incredibile, conoscendo il suo disturbo e la sua storia, vero?

Se penso che fino a gennaio scorso temevo che non avrebbe mai parlato... :-)


(post originale)

sabato 19 maggio 2012

Brindisi, ore 07:45...

Cara Lilli...


...Una giovane vita spezzata, una candela a cui è stata spenta la fiamma...
Che la scuola davanti a cui è scoppiato l'ordigno sia intitolata a Francesca Morvillo Falcone, poi, è davvero oltraggioso, a pochi giorni dall'anniversario della strage di Capaci.
Sento dentro tanta rabbia e tanta, tanta tristezza...
E' questo il mondo in cui faremo crescere i nostri figli?



venerdì 18 maggio 2012

I venerdì del libro (85°): IL DELITTO DI COMPARE BONIFACE

Cara Lilli,

pochi giorni fa mio marito ha fatto un ordine su Amazon, io a mia volta ho messo in lista alcuni libri economici ma interessanti (di cui ti parlerò man mano che li avrò letti!) e poi ho scoperto che il suddetto maritino aveva aggiunto all'ultimo momento un altro titolo, dovendo arrontondare la cifra totale per godere di uno sconto o qualcosa del genere.

La scelta l'ha fatta da solo cercando tra i Remainders che costassero circa un euro (io dormivo già quando ha completato l'ordine).

E così mi sono trovata ad avere un piccolo libretto del famoso Guy de  Maupassant, IL DELITTO DI COMPARE BONIFACE. L'ho letto subito e te ne parlo oggi per partecipare all'iniziativa di HomeMadeMamma.

Mio marito in verità lo ha scelto in fretta e furia semplicemente perchè il titolo gli sembrava quello di un giallo (genere che lui sa che mi piace molto) ma se avesse fatto una minima ricerca avrebbe scoperto che si tratta in realtà di una raccolta di 9 brevi racconti che sono accomunati dall'avere ad oggetto situazioni un pò piccantine.

Le pagine di ogni storia scorrono veloci. Lo stile è lieve e piacevole, lasciando spazio a dei sorrisi, in alcuni racconti (come "La serra" o "Il delitto di compare Boniface") ma passa a toni più mesti e drammatici in altri (come "I Baffi" o "Il letto 29") fino ai toni più cupi che narrano la tragicità della follia in "La Chioma".

La capacità di catturare l'attenzione del lettore è certo una nota a favore di questo libretto, che a me è piaciuto proprio perchè Maupassant ha saputo creare figure ben delineate e situazioni originali senza scadere nella volgarità gratuita e per di più nello spazio di poche pagine (spesso non più di 8).
Insomma: lo consiglio per un'ora di lettura un pò insolita.



Dal racconto I BAFFI:
<<Oh! mia cara Lucie, non lasciarti mai baciare da un uomo senza baffi. I suoi baci non hanno nessun gusto, nessuno, nessuno! Non c'è più il fascino, la morbidezza e il sapore, si, il sapore di un vero bacio. Sono i baffi a renderlo piacevole.>>

I venerdì del libro su altri blog:

giovedì 17 maggio 2012

Quando c'è la cultura...

Cara Lilli,

ti riporto uno scambio di battute di cui sono stata testimone oggi tra due persone, entrambe con un dipoma di laurea:

Prima persona: "Guardalo!" (riferendosi al mio monello che si faceva un bel sonno nel passeggino) "Dorme beato tra le braccia di Orfeo !" 

Seconda persona, ridacchiando con aria di leggera sufficienza: "Si dice tra le braccia di Morfeo! Orfeo è quello del circo !!"

Ah beh...Quando c'è la cultura... :-)

mercoledì 16 maggio 2012

Monello spericolato

Cara Lilli,

si...proprio spericolato! Non lo diresti guardandolo in faccia: ad una prima occhiata ha l'aria candida...ma se lo si osserva meglio si può scorgere un sorrisino furbetto che ogni tanto lo "tradisce". Te la fa letteramente sotto al naso. Basta un minuto, ma che dico....mezzo minuto di distrazione ed eccolo che si lancia in qualche avventura spericolata!

Un attimo che gli dò le spalle per prendere una cosa, mi giro di nuovo e lui è in piedi a ballonzolare sul divano (e io fino a quel momento non sapevo neppure che avesse imparato a salirci su ed è pure un divano abbastanza alto)...

Sto rifacendo la sua culletta, lui è vicino a me, tempo due secondi e sparisce...poi vedo spuntare solo i suoi piedi da sotto al lettone matrimoniale...

Apre e chiude sbattendo ogni cassetto, sportello e simili che sono alla sua portata e rischia di spezzarsi le dita, per cui adesso dobbiamo bloccarli tutti.
Lo trovi sempre che cerca di infilarsi negli angoli più stretti, non si ferma davanti a nessun ostacolo, lui se trova qualcosa davanti ai piedi ci sale sopra senza esitazione e prosegue la sua marcia...tipo carrarmato.

Finora non si è mai fatto male sul serio, ma ci è andato molto vicino, credimi. Specie quando ha fatto un bel volo giù per le scale fuori dalla porta di casa nostra, in un momento (te lo giuro, Lilli, brevissimissimo) di distrazione di noi adulti. Immagina lo spavento quando ho sentito il tonfo e il suo pianto dirotto e l'ho visto a metà della rampa di scale a pancia all'aria e a testa in giù! Deve averlo protetto un angelo custode, non c'è dubbio:poteva spaccarsi la testa (magari irrimediabilmente...) e invece non si è fatto niente se non un piccolissimo bernoccolino in fronte e un livido sullo zigomo, ma così lieve che a stento si vedeva già il giorno dopo.

Insomma...il pericolo è il suo mestiere. E io devo raddoppiare, se non triplicare, ma che dico? Centuplicare la mia attenzione per evitare che accadano altre cose del genere, anche perchè è decisamente meglio non sfidare troppe volte la sorte...non si sa mai.

lunedì 14 maggio 2012

L'amore per me è... (4)

Cara Lilli,

ieri mi sono ritrovata a pensare a cosa sia per me l'amore (un'altra volta? si, un'altra volta!) e l'ho fatto durante la S.Messa in cui si celebrava il matrimonio di due cari amici.

Ebbene, l'amore per me è...sentire il sacerdote rivolgere un pensiero a tutte le coppie di sposi presenti in chiesa, incrociare lo sguardo di mio marito che è di lato all'altare per scattare una foto e vedergli strizzare un occhiolino di tenera intesa, accompagnato da un sorriso disarmante come sanno essere i suoi sorrisi quando sono solo per me...


domenica 13 maggio 2012

Doni e poesie per la Festa della Mamma!

Cara Lilli,

ecco i doni che ha preparato la monella (si, ok...con l'aiuto delle maestre, ma questo è un dettaglio...!!!) per la festa della mamma:

Borsa della spesa.jpg
Che belle manine colorateeeeeee!!! Questa borsa della spesa me la invidieranno tutti al supermercato :-)

Segnalibro.jpg
 Per una mamma accanita lettrice come me un segnalibro è adattissimo!!!


Il tutto corredato da due brevi ma dolci poesie che la monella ha imparato e che, come per la Festa del Papà, ha recitato con un pò di aiuto da parte mia....che emozione!

La mia mamma

La mia mamma è come il cielo
tanto azzurro nel sereno.
La mia mamma è come il mare
quando è placido e tranquillo.
La mia mamma è la mia luna
che la notte mi accompagna.
La mia mamma è come il sole
che dà luce e dà calore.


La tua festa

Oggi è la tua festa,

 
ti offro baci e fiori,

grazie, mamma,


per il tuo immenso amore.

Stringimi forte al cuore,

la vita insieme è bella:


io sarò il tuo cielo azzurro,

tu sarai la mia stella.




Auguri a tutte le mamme!


venerdì 11 maggio 2012

I venerdì del libro (84°): LA MIA FAMIGLIA E ALTRI ANIMALI

Cara Lilli,

seguo volentieri anche questo venerdì HomeMadeMamma e lo faccio segnalando un libro che in realtà già è stato proposto nell'ambito di questa iniziativa, tanto è vero che io l'ho acquistato proprio dopo aver letto la recensione entusiasta di Tamara (seguita dopo un pò da un'altra recensione positiva di Aliceland): si tratta di LA MIA FAMIGLIA E ALTRI ANIMALI di Gerald Durrell.

E' un testo che mi è piaciuto tantissimo e che narra la storia vera della famiglia Durrell negli anni trascorsi sull'isola greca di Corfù, quando Gerald era solo un ragazzino. Un ragazzino vivace e curioso, amante già a quell'età della natura e degli animali in modo spasmodico, tanto che da adulto è diventato un importante zoologo.

La particolarità del libro non sta tanto nelle parentesi sulla fauna locale (a volte un tantino troppo dettagliate per chi non è particolarmente appassionato), quanto nel modo in cui tutto viene raccontato e soprattutto nella bizzarra natura dei componenti della famiglia Durrell (madre e 4 figli: Larry, Leslie, Margo e Gerald) e dei personaggi che ruotano intorno a loro durante la permanenza a Corfù.

L'autore fa sfoggio di una vena umoristica notevole, il libro a tratti è esilarante, con siparietti degni quasi del miglior Jerome K. Jerome di Tre uomini in barca (che sai io amo alla follia!).

Un libro che nel complesso fa dunque sorridere e divertire, ma anche un pò sognare.

Un libro che dipinge un quadro bucolico e interessante di come era Corfù negli Anni '30 e che fa innamorare di quei tramonti sul mare cristallino, di quelle colline con i vigneti, di quelle case colorate (i Durrell abitarono in tre ville diverse: una color rosa fragola, una color giallo narciso e l'altra color bianco neve).

L'ho letto in pochissimi giorni e mi sono ritrovata ad affezionarmi ai protagonisti, a ripensare a loro anche quando non leggevo, segno inequivocabile del mio alto indice di gradimento.



Dalla prefazione dell'autore:

«Questa è la storia dei cinque anni che ho trascorso da ragazzo, con la mia famiglia, nell’isola greca di Corfù. In origine doveva essere un resoconto blandamente nostalgico della storia naturale dell’isola, ma ho commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel primo capitolo del libro. Non appena si sono trovati sulla pagina non ne hanno più voluto sapere di levarsi di torno, e hanno persino invitato i vari amici a dividere i capitoli con loro».

 I venerdì del libro su altri blog:

(post originale)

giovedì 10 maggio 2012

Spiccioli di felicità

Cara Lilli,

metti che io torni a casa oggi pomeriggio dopo aver portato la monella a fare psicomotricità e logopedia (con il monello a farmi compagnia in sala d'attesa naturalmente), parcheggi l'auto dietro casa, poi scenda e prenda dai loro seggiolini i due pargoli.

Ebbene, ci avviamo verso il portoncino e in quei pochi metri si compie un piccolo-grande evento: io tengo per mano il monellino ancora un pochino incerto nel camminare e la monella (di sua iniziativa ed è questo il bello) gli prende l'altra manina, così che camminiamo insieme tutti e tre, il monello sorridente in mezzo a me e a sua sorella.

E' una cosa straordinariamente normale, ma non era mai successo prima d'ora.

L'aria è piacevolmente tiepida, tutto intorno c'è pace e io ho il cuore felice...


mercoledì 9 maggio 2012

Da saponetta...a croissant!

Cara Lilli,
la scorsa settimana ho letto sul blog di Mamma Claudia che lei ha fatto col suo Topastro un simpatico esperimento trovato su internet che consiste nel creare delle "nuvole" da un pezzo di sapone, usando il microonde: a lei è venuta fuori una nuvola che assomigliava ad una pecorella!! 
Mi è sembrata una cosa davvero carina e ho voluto provare a farla anche io con la mia monella.
Avevo da tempo immemore una piccola saponetta tonda usata forse una o due volte.
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L'ho appoggiata su un pezzo di carta da forno e l'ho messa in microonde alla massima potenza per un minuto e mezzo: nei primi venti secondi non è successo nulla, credevo di aver sbagliato qualcosa, poi invece ecco che sono iniziati a spuntare dalla superficie della saponetta "sbuffi" spumosi....che sfizio! La materia si deformava, sembrava quasi animata...io e la monella abbiamo guardato con molto interesse e stupore questo processo!
Alla fine ho tirato fuori la nostra bella nuvola di sapone, evitando con cura di toccarla subito perchè scottava, e poi mi sono chiesta a cosa potesse assomigliare: ebbene...ecco qui un bel CROISSANT :-)

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Incredibile, vero?
:-)

NOTA: se qualcuno volesse provare a sua volta l'esperimento consiglio di non adoperare sapone  particolarmente profumato...la mia saponetta purtroppo lo era e in cucina per un pò ho dovuto tenere spalancata la finestra per far uscire via quell'odore persistente!!!