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martedì 8 maggio 2018

Monello-pesciolino... pallanuotista :-)

Cara Lilli,

questi sono giorni umidi, grigi, più novembrini che primaverili... ma l'umore può essere alto anche in giorni così se arrivano quelle che io chiamo piccole-grandi soddisfazioni: come vedere il mio monello che, dopo quasi due anni di TMA (Terapia Multisistemica in Acqua), ieri è passato ufficialmente dalla terapia "uno ad uno", in cui era in acqua da solo col suo istruttore, alla terapia "in gruppo" e nello specifico insieme ad altri 7 bambini.

Dico ufficialmente perchè in realtà in via ufficiosa già da qualche settimana l'istruttore gli aveva fatto fare dei brevi inserimenti nel gruppo, continuando poi comunque l'ora di terapia in modalità "uno a uno", in attesa della supervisione del dott. Maietta, che è lo psicologo che ha elaborato nello specifico il metodo utilizzato nella piscina dove porto il monello e che viene periodicamente a vedere come procedono le cose.

La scorsa settimana c'è stato l'ok ufficiale e da ieri, quindi, il mio pesciolino è passato nel gruppo :-)

E' un obiettivo che non viene centrato sempre negli stessi tempi: c'è nella stessa piscina chi fa TMA da prima del monello e non è stato ancora ritenuto pronto per questo passaggio. Così come c'è chi ci ha impiegato meno tempo, naturalmente. Ma, a detta del dottore stesso e dei terapisti/istruttori che hanno visto all'opera il monello in questi due anni scarsi, lui è stato piuttosto veloce nel fare i vari step.

Non è solo questione di aver imparato a nuotare, è chiaro. Saper nuotare da solo, senza più l'appoggio fisico dell'istruttore nè di sostegni come tavoletta o tubo galleggiante è il requisito minimo necessario per passare in gruppo, ma non è sufficiente: vengono valutate altre cose, altri obiettivi da raggiungere prima di passare di grado. E' necessario, ad esempio, che il bambino aumenti la capacità attentiva e la capacità relazionale. 

Non ti nascondo che è stato davvero bello ieri vedere il monellino in acqua con gli altri, pesciolino felice che seguiva le indicazioni degli istruttori per fare le varie vasche a stile, a dorso, seguendo un ordine prestabilito, a due a due o in fila indiana, con la palla... Soprattutto con la palla! Perchè se già prima di ieri lui aveva imparato a nuotare reggendo una palla (di grandezza ovviamente proporzionata alla sua mano di bimbo), ora ha anche accennato insieme agli altri piccoli nuotatori a fare qualche passaggio, come i pallanuotisti!

Insomma: è quasi pronto per il Settebello* ;-) :D 

Mai dire mai... :-)



* ossia la Nazionale Italiana di Pallanuoto

domenica 2 aprile 2017

TMA Blue Day 2017

Cara Lilli,

ieri è stata una giornata particolarmente emozionante e voglio condividerla con te: per la prima volta ho preso parte ad una manifestazione importante per me, in quanto mamma dei due monelli.


Nello specifico ieri è stato il monellino a farmi emozionare e a dimostrarmi che ha fatto anche lui dei bei passi avanti: vederlo in acqua in una sorta di batteria di 4 bambini-ragazzi a fare due vasche col solo sostegno del tubo galleggiante, spingendo contemporaneamente in avanti una palla fino ad arrivare a fare "goal" in una porta tipo quelle da pallanuoto è stato davvero bello!

Con accanto il simpatico, entusiasta e preparatissimo terapista-istruttore che lo segue da tre mesi (c'è stato un cambio con la precedente terapista-istruttrice, che è andata in maternità), il monello-pesciolino si è divertito tanto e io ho gioito per lui e con lui.

IL MONELLO CON LA MEDAGLIA RICEVUTA IERI :-)
E pensare che appena siamo entrati in piscina si era (comprensibilmente) abbastanza agitato per la presenza di tante persone che per lo più non conosceva, per la musica in sottofondo, per la voce della presentatrice della manifestazione amplificata dall'altoparlante e infine, ma non per ultimo, per l'attesa da fare seduto a bordo piscina con gli altri bambini e ragazzi, finchè non è arrivato il suo turno.

Ma gli operatori TMA (Terapia Multisistemica in Acqua) sono stati bravissimi tutti, hanno saputo gestire i protagonisti di queste piccole gare simboliche con dolcezza e fermezza allo stesso tempo. E hanno fatto si che tutti si divertissero.

In un'atmosfera tutta BLU

Tra il BLU dell'acqua della piscina e il BLU dei palloncini che abbondavano  a bordo piscina.

Immagine https://www.facebook.com/centrosportivoavellino/

Immagine https://www.facebook.com/centrosportivoavellino/

E' il BLU che ritorna ogni anno.

Oggi è la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo e quello di ieri è stato un momento di aggregazione, divertimento, impegno e testimonianza nell'ambito delle manifestazioni per questa ricorrenza.

Testimonianza che i bambini e ragazzi autistici possono fare sport e divertirsi e raggiungere traguardi. Che possono e devono avere la possibilità di integrarsi, ognuno con le proprie peculiarità e problematiche, ma anche con i propri talenti e desideri, piccoli o grandi che siano, in questo nostro mondo che non è ancora preparato ad accoglierli come occorre, nonostante l'incidenza dei casi di disturbi dello spettro autistico sia in aumento negli ultimi anni.

Burocrazia oltre misura, lungaggini inutili, indifferenza, ignoranza, scarsità di risorse umane con competenze specifiche e di strutture adeguate... Devo continuare?

Come dico sempre, non basta una giornata all'anno per cambiare le cose, in questo ambito specifico come in altri. Assolutamente. Bisogna essere obiettivi. Sarebbe bello se bastasse! 

Ma dare visibilità al problema e fare giusta informazione tramite i mezzi di comunicazione e con manifestazioni come quella di ieri secondo me è comunque importante. 

E allora...buon BLU a tutti!





mercoledì 30 novembre 2016

Pesciolini

Cara Lilli,

e chi lo avrebbe detto? Non ho più due bambini per figli bensì due...pesciolini :-)

Lei, la pesciolina più grande, ha avuto sempre abbastanza timore dell'acqua (è timorosa un pò in tutto, diciamocelo...) ma grazie prima alle lezioni di acquaticità fatte due anni fa e poi alle lezioni in gruppo con la sua classe dallo scorso anno, cioè dalla terza elementare, ora ha acquistato fiducia e, pur non avendo ancora imparato a nuotare senza supporti galleggianti, sta in acqua alta, fa dei tuffi, fa intere vasche avanti e indietro anche sul dorso, usa finalmente gli occhialini e immerge anche la faccia nell'acqua quando occorre... 

Molto del merito va a lei e alla sua forza di volontà, certo, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare e in questo caso diamo a J. quello che è di J. : il giovane istruttore che segue la classe della monella ha avuto la sensibilità, la pazienza, l'intelligenza per capire la monella e prenderla per il verso giusto; l'ha spronata, seguita passo passo, sgridata se necessario, le ha parlato a quattr'occhi ogni volta che lei manifestava ansia o si agitava...e l'ha premiata quando ha visto dei buoni risultati.

Dovevi vedere gli occhi brillanti di gioia della monella quando la scorsa settimana è tornata dalla piscina esclamando: "Ho ricevuto una bella sopresa, un regalo!". L'istruttore J. le ha donato una simpaticissima cuffia a forma di pesciolino, gialla a righe nere, con tanto di pinnetta sopra :-) e questo piccolo gesto l'ha resa felice e l'ha fatta sentire gratificata, con tutti gli effetti benefici che ne derivano.

Basta poco a volte, non trovi? Eppure non tutti lo capiscono, non tutti sono come J., che poteva benissimo limitarsi a fare il minimo indispensabile e lasciare che la monella sguazzasse nella piscina bassa, avendo già tutti gli altri bambini della classe a cui badare, senza doversi scervellare su come coinvolgerla e come aiutarla a superare le sue paure.

Invece lui ci ha messo passione e impegno e il sorriso della monella che si è tuffata in piscina con la sua nuova cuffia-pesciolino l'ha ricompensato di certo!

Foto scattata dalla maestra di sostegno della monella...però PRIMA che avesse in dono la cuffia-pesciolino

Eccola, la cuffia - pesciolino :-)

E il monello? Lui ora si che è un altro bel pesciolino :-)

Perchè dopo i primi 4 mesi di TMA (Terapia Multisistemica in Acqua) in cui non si rifiutava del tutto di andare, ma certo non collaborava gran che e comunque arrivava sempre piangendo, da alcune settimane ha cambiato atteggiamento: non più lacrime, anzi desiderio di entrare in acqua; non più tipo "cozza avvinghiata allo scoglio" con la sua terapista-istruttrice, ma più sicuro di sè anche solo col tubo galleggiante o la tavoletta. E più sorridente e collaborativo, anche nelle soste a bordo piscina tra una traversata e l'altra, studiate per dargli modo di aumentare i tempi di attesa e di restare allo stesso momento in relazione con la terapista, grazie a piccole attività ludiche.

Da un mesetto gli abbiamo anche preso una muta azzurra e celeste a mezze maniche e mezza gamba e ora è più rilassato di certo perchè soffriva un pò il freddo, specie nell'ultima parte della lezione. Che carino che è quando la indossa!

Foto scattata da me al monello in acqua :-)

Sono contenta, Lilli, per tutto questo. E spero che i miei pesciolini impareranno presto anche a nuotare sul serio...il che, al di là degli aspetti  strettamente terapeutici, è una cosa bella e importante già di per sè ;-)


mercoledì 10 agosto 2016

E nelle onde che baraonde

Cara Lilli,

rieccomi dopo la pausa vacanziera. Con solo un pochino di abbronzatura, questo devo dirlo... ma tieni conto che al sole diretto mi ci metto molto poco e di conseguenza solo quando da bambina e ragazza facevo quelle indimenticabili vacanze di almeno un mese con la mia famiglia riuscivo a tornare a casa realmente abbronzata. Per forza di cose direi, visti il numero di giorni trascorsi in spiaggia!

Ma l'importante non è la pelle scura o meno, quanto il fatto che quest'anno la permanenza al mare è stata più tranquilla e più godibile. E come potrai ben immaginare ciò è dovuto ai miei monelli che, crescendo, sono un pò meno...monelli ;-)

Quindi l'auspicio dello scorso post, scritto prima di partire, che per me e mio marito ci fosse un minimo di relax è andato a buon fine!

La monella, troppo carina coi suoi bikini rosa a fiorellini o verde limone, aveva il suo fido Mister Secchiello al seguito; il monello invece non è attaccato a nessun gioco da spiaggia in particolare.

Entrambi hanno mangiato con una buona regolarità (e questo tu già sai che è una cosa importante, perchè andando indietro negli anni forse ricorderai gli scioperi della fame della monella da piccola), hanno fatto meno capricci, sono stati più liberi sulla spiaggia ma con una certa autonomia diciamo, senza che io e mio marito cioè dovessimo in continuazione corrergli dietro in su e in giù per la spiaggia (e mi riferisco in particolare al monello, stavolta, visti i precedenti!).

Anche se poi il monellino le corse in su e in giù lungo la spiaggia le ha sostituite con le sortite in acqua, con immersioni di vario genere, con tanto di onde e ondicelle che gli andavano dritte in faccia....il tutto preferibilmente da solo e senza braccioli. Si, senza. Perchè se l'anno scorso gli facevamo usare il salvagente, quest'anno che è più grandino e va per i 6, gli abbiamo preso i braccioli, appunto. Ma lui, paradossalmente, si è mostrato più impacciato e timoroso quando li aveva addosso e  invece molto più sciolto e intrepido quando non li aveva. Avresti dovuto vederlo! 

In effetti l'anno scorso anche aveva mostrato una predilezione per lo stare in acqua in libertà, diciamo così, e già allora mi era parso un fatto alquanto straordinario. Ma non lo avevo ancora visto in mare quest'anno!!! 

Come dire...non c'è mai limite non al peggio in questo caso, ma...all'intrepidità :D

In effetti il motivo credo risieda soprattutto nel fatto che in piscina non gli fanno indossare nessun supporto galleggiante. E questa è una delle novità di cui non ti ho ancora detto nulla, Lilli: nei mesi di giugno e luglio il monello ha frequentato un corso in piscina, nel nostro capoluogo, quindi più distante della piscina dove va la monella con la scuola (e dove andava già  prima, per le lezioni di acquaticità). 

Si tratta di un corso particolare, a scopo terapeutico: la TMA (Terapia Multisistemica in Acqua) è studiata in particolare per i bambini con disturbi dello spettro autistico e, più in generale, della relazione e della comunicazione. 

Ebbene, questa terapia prevede che il bambino anche se non sa nuotare vada fin dal primo incontro in acqua alta e senza braciioli o salvagente, appunto. Questo perchè lo scopo è stabilire immediatamente il contatto fisico diretto con il/la terapista, a cui il bambino deve necessariamente aggrapparsi per non andare a fondo. E quindi il monello ha fatto una volta a settimana per due mesi queste lezioni speciali, diciamo, e di certo la cosa ha influito sul suo scarso gradimento dei braccioli.

Dopo la pausa di Agosto, a settembre riprenderemo gli incontri: sarà un ulteriore impegno, certo, un ulteriore orario da incastrare tra i tanti...ma è importante che il monello venga stimolato e aiutato più possibile e su più fronti, proprio ora che mostra un certo scatto di maturità e maggiore attenzione nelle cose. Soprattutto visto che a settembre oltre al ritorno in piscina ci sarà anche l'inizio dell'avventura scolastica vera e propria, con l'inserimento alla scuola primaria. 

Va bè...ma queste sono altre storie. E ne riparleremo, Lilli....oh, se ne riparleremo!

Intanto un pò di aggiornamento te l'ho fatto :-) 



PS: se volessi saperne di più sulla TMA ti lascio il link del sito ufficiale  http://www.terapiatma.com/