Cara Lilli,
partecipo oggi all'iniziativa di HomeMadeMamma parlando di un libro letto da pochissimo e scelto in seguito alla recensione fatta proprio da Paola di HomeMadeMamma qualche venerdì fa (qui) : IL GIOCO DI RIPPER di Isabelle Allende.
Ebbene, a differenza di Paola, io non sono rimasta molto soddisfatta da questa lettura.
Della stessa autrice ho letto in passato "Eva Luna" e "La casa degli spiriti" e mi sono piaciuti, pur se non in modo eccessivo.
Adesso si trattava di leggere un giallo e io sai che adoro questo genere, quindi mi sono fiondata nella lettura de Il gioco di Ripper.
Non mi è dispiaciuto, ma non mi ha veramente preso questo libro. Sarà che la Allende non è una giallista, sarà che la storia ci ha messo un bel pò a decollare... In definitiva posso dire che è una lettura nella media, non di più.
Ecco la trama, così come è descritta sul sito ufficiale italiano del romanzo:
<< Le donne della
famiglia Jackson, Indiana e Amanda, madre e figlia, sono molto legate pur
essendo diverse come il giorno e la notte. Indiana, guaritrice in una clinica
olistica, è una donna libera e fiera della propria vita. Sposata e poi
separatasi molto giovane dal padre di Amanda, è riluttante a lasciarsi
coinvolgere sentimentalmente, che sia con Alan, ricco erede di una delle
famiglie dell’alta borghesia di San Francisco, o con Ryan, enigmatico e
affascinante ex navy seal, ferito durante la sua ultima missione. Mentre la
madre vede soprattutto il lato buono delle persone, Amanda, come suo padre,
ispettore capo della Sezione Omicidi della polizia di San Francisco, è
affascinata dal lato oscuro della natura umana. Brillante e introversa,
appassionata lettrice, dotata di un eccezionale talento per le indagini
criminali, si diletta a giocare a Ripper, un gioco online ispirato a Jack the
Ripper, Jack lo Squartatore, in cui bisogna risolvere casi misteriosi. Quando
la città è scossa da una serie di efferati omicidi, Amanda si butta a capofitto
nelle indagini, scoprendo, prima della polizia, che i delitti potrebbero avere
un legame fra loro. Ma il caso diventa fin troppo personale quando sparisce
Indiana. La scomparsa della madre è collegata al serial killer? Ora la giovane
detective si ritrova ad affrontare il mistero più complesso che le sia mai
capitato, e deve risolverlo prima che sia troppo tardi.>>
Dunque, voglio sottolineare ciò che mi ha lasciato perplessa: innanzitutto Amanda e suo nonno materno, che la coadiuva nel gioco di Ripper, hanno accesso a informazioni di ogni tipo grazie alla parentela con l'ispettore capo che si occupa degli omicidi. Ecco: mi pare quanto meno improbabile che un ispettore di polizia serio vada esibendo documenti ufficiali e a volte piuttosto riservati al suo ex suocero e alla figlia adolescente.
Che poi 5 ragazzetti, seppur intelligenti e astuti, più un anziano farmacista possano mettere insieme i pezzi del puzzle più in fretta e meglio della polizia anche mi è parso esagerato.
E tra l'altro c'è il personaggio di Indiana, mamma di Amanda, che è troppo forzato secondo me. Una donna più che trentenne, con una figlia adolescente, un matrimonio fallito alle spalle, che manca poco creda ancora a Babbo Natale, tanto è descritta come un'anima candida, uno spirito libero e hippie in un corpo dalla bellezza prorompente.
E' lo stereotipo della donna con la testa tra le nuvole (o in questo caso tra gli oli essenziali e gli incensi) che non sa tenere una contabilità decente della propria attività, non sa gestire una casa, non sa di essere provocante con quelle sue forme giunoniche, con una filosofia di vita tutta sua e un'integrità di fondo che lasciano spiazzato chi la conosce.
Un personaggio che fa una certa tenerezza, ma che a me è risultato poco credibile in vari passaggi.
La lettura non è stata molto scorrevole all'inizio, faticavo a capire dove volesse andare a parare la Allende, non mi sono appassionata subito alla vicenda.
Certo, col passare dei capitoli la storia diventa più interessante, l'intreccio poliziesco non è male, ma comunque la soluzione finale si rivela al lettore attento già un pò di capitoli prima della conclusione del libro. E' una scelta dell'autrice questa, suppongo. Un pò come la scelta dei creatori della serie TV "Il tenente Colombo" in cui all'inizio dell'episodio si vedeva l'assassino commettere il delitto e tutta la puntata era incentrata su come il tenente arrivava a scoprire il colpevole già noto allo spettatore.
Gli ultimi capitoli, quindi, sono dedicati a spiegare in un certo qual modo il perchè l'assassino sia arrivato a fare ciò che ha fatto.
Ho preferito la Allende negli altri libri suoi che ho letto in precedenza, Lilli. Questa è la mia conclusione, dopo tanto scrivere.
Incipit del libro:
“Mia madre è ancora
viva, ma sarà uccisa Venerdì Santo a mezzanotte” lo avvertì Amanda Martín e
l’ispettore capo la prese sul serio, visto che aveva dato prova di saperne più
di lui e di tutti gli agenti della Sezione Omicidi. La donna era prigioniera da
qualche parte nei diciottomila chilometri quadrati della Baia di San Francisco,
avevano poche ore per trovarla ancora in vita e lui non sapeva da dove
cominciare. Per non umiliare la vittima con una denominazione più esplicita, il
primo omicidio fu catalogato dal gruppo di giocatori come “il crimine della
mazza da baseball fuori posto”. Era composto da cinque adolescenti e da un
signore di una certa età che si riunivano via computer per partecipare a
Ripper, un gioco di ruolo.
I suggerimenti di questo venerdì del libro su altri blog li trovi elencati QUI
Io ho amato la Allende di Eva Luna e di La Casa degli Spiriti, poi, a poco a poco, non mi è più piaciuta con i successivi romanzi e ho semsso di leggerla, anche se ero incuriosita dalla recensione di Paola.
RispondiEliminaOra mi sa che dovrò leggerlo per vedere con chi concordo, xse con te o con lei!!!
Oh, ecco! Se lo leggi poi ci scrivi anche tu un post e dirai che ne pensi :)
EliminaUn bacio.
Mia cara amica, ho letto La casa degli spiriti dell'Allende e mi è piaciuta davvero tanto per la sua introspezione; comunque credo che giallisti si nasca e probabilmente l'autrice avrà voluto cimentarsi in qualcosa che non è il suo vero genere!
RispondiEliminaComunque dalla descrizione fantastica che ne fai, mi è proprio venuta voglia di leggerlo!
Sei sempre eccezionale nel tuo consueto appuntamento del Venerdì e questa volta lo sei ancor di più poiché non è facile commentare un libro quando non ci ha preso particolarmente!
Grande Maris, come sempre!
Buon pomeriggio mia cara!
Cara, hai colto ciò chevolevo intendere io: secondo me il talento per il genere giallo è innato e forse la Allende è più credibile e brava nei romanzi introspettivi precedenti a questo.
EliminaIo non posso che ringraziarti per la gentilezza e per i complimenti, non so se li merito tutti :-)
Un bacio, ciao!
lo andrò a leggere :)
RispondiEliminaBenone, la cosa migliore è farsi un'idea personale con la lettura diretta :)
EliminaA me la Allende piace, quindi penso di partire avvantaggiato.
RispondiEliminaMoz-
Tieni però conto che si è cimentata in un genere differente da quello dei suoi precedenti romanzi, potresti apprezzarla di meno...come è accaduto a me, d'altronde!
EliminaLa Allende non mi fa proprio impazzire, a parte il libro Paula che mi ha commosso molto gli altri romanzi mi sono sembrati sempre un pò lenti.
RispondiEliminaPiù che altro due cose mi hanno colpito e non positivamente, l'incipit del libro richiama un pò quello di "Cronaca di una morte annunciata" di Gabriel Garcia Marquez mentre i ragazzi che aiutano il nonno mi ricorda due film di Dario Argento (che ho visto sottotitolati, ovviamente!): Il gatto a nove code e Non ho sonno.
Ma perchè si è messa in testa di fare la scrittrice di thriller adesso?
Un abbraccio
Faccio mea culpa e ti confesso di non aver mai letto "Cronaca di una morte annunciata" (però ho visto tanti anni fa il film che ne è stato tratto).
EliminaPer ciò che rigiarda Dario Argento...sono troppo fifona per guardare i suoi film ;) :)
Comunque mi fido di te, caro Xavier, e quindi sono certa che le tue notazioni siano giuste.
Perchè abbia deciso di provare una strada diversa la Allende non lo so porpprio, tra l'altro adesso che è più attempatella. Boh! Si è voluta mettere in gioco, forse...
Un bacio grande e un abbraccio fortissimo, oggi più che mai dopo aver letto il tuo post...
Della Allende ho letto un solo libro e mi è piaciuto molto. LA FIGLIA DELLA FORTUNA... questo è stato il primo (e per ora unico) libro che ho letto... mi piace il suo stile e credo che prima o poi arriverò a leggere altro di suo. Dalla tua recensione mi è parso di capire che sia meglio scegliere altro... Bella, però, la copertina!
RispondiEliminaLa figlia della fortuna ce l'ho in lista, spero di leggerlo presto.
EliminaQuesto qui io in effetti non mi sento di consigliarlo caldamente, ma non è che sia da buttar via. Solo non mi pare che meriti troppa attenzione, ecco.
La copertina è bella, hai ragione! E' Amanda, che viene descritta nel libro spesso con la felpa nera col cappuccio.
Da leggere per avere un proprio parere...
RispondiEliminaBacio, Maris.
Infatti, Gianna.
EliminaUn bacio anche a te!
Anche io ho letto questo libro e mi trovo pienamente d'accordo con te.No, non mi è piaciuto affatto, mentre gli altri della Allende li trovo di gran lunga superiori.Ti abbraccio, cara Maris.
RispondiEliminaNon sono la sola a pensarla così, dunque: meno male!
EliminaUn bacione, Franci.
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Grazie, Mirta, e sogni d'oro a te!
EliminaOgni volta che leggo uma tua recensione mi viene voglia di leggere...cosa che non riesco mai a fare x mancanza di tempo. .. è anche vero però che appena ne ho un po'... mi metto ai fornelli! Facciamo così, tu leggi ed io ti faccio le girelle, ci stai?
RispondiEliminaBacio!
Ok, ci sto: io leggo e tu che sei una streghetta dei fornelli mi prepari le cinnamon rolls ;) :)
EliminaBacioni!