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venerdì 27 novembre 2020

Venerdì del libro (284°) (ex 242°): LA VITA PRODIGIOSA DI ISIDORO SIFFLOTIN

Cara Lilli,

pochi giorni fa è stato il quarantesimo anniversario del terremoto dell'Irpinia, che io ho vissuto in prima persona. 

Avevo 7 anni e anche se per fortuna non ha toccato direttamente la mia famiglia o i miei amici, è stato un sisma spaventoso e devastante, qualcosa che è impossibile dimenticare.

Oggi, che è venerdì, ho ripensato ad un libro che pochi anni fa ho letto e amato e in cui tra le altre cose si parla anche di quel tragico terremoto, che segna la vita del protagonista.

Per seguire l'iniziativa di HomeMadeMamma ti ripropongo il post in cui ne ho parlato qui sul blog il 10 febbraio 2017:


<<Cara Lilli,

da quando alcuni giorni fa ho terminato di leggere LA VITA PRODIGIOSA DI ISIDORO SIFFLOTIN, di Enrico Ianniello (Premio Bancarella sezione "Opera Prima" 2015) sto pensando a come avrei scritto questo post per partecipare all'iniziativa di HomeMadeMamma.

(Apro parentesi: Ianniello è noto come attore, co-protagonista ad esempio nella fiction di Rai 1 "Un passo dal cielo")

Non ci crederai, ma non riuscivo a farmi venire in mente le parole giuste per descrivere cosa ha suscitato in me questa lettura. E ti dirò che adesso che ho messo le mani sulla tastiera ancora non so bene da dove cominciare. Ma di certo so una cosa: ho amato veramente questo romanzo.

Ho amato molti libri nella mia lunga vita di lettrice, ma pochi sono quelli che davvero ho sentito miei. Ecco: questo qui l'ho sentito proprio mio. 

La cosa strana è che all'inizio mi ha addirittura un pochino annoiato, pensa tu!

La vita di un bambino che ancora prima di emettere il primo vagito appena nato ha fischiato come un uccellino e che poi ha sviluppato, parallelamente al linguaggio classico fatto di parole, un vero e proprio linguaggio fatto di trilli e fischi grazie al quale dialoga tranquillamente con Alì, un merlo indiano, era carina come idea di base. Ma leggendo i primi capitoli poi mi è parsa un pò banale e non riuscivo a figurarmi come l'autore avrebbe potuto portare avanti una storia interessante lunga tutto il libro solo con questo presupposto.

Però...quel bambino, Isidoro, vive in un paesino dell'Irpinia, della mia Irpinia. E poi qualche termine dialettale ed espressioni familiari me lo hanno reso un pizzico più caro rispetto ad un protagonista qualsiasi.

Capitolo dopo capitolo, Isidoro mi ha portato nel suo mondo, nella sua famiglia un pò bizzarra... il papà Quirino, con il suo occhio eccentrico (strabico), la fede comunista, le abitudini a dir poco originali per le abluzioni del mattino, l'inventiva nel coniare neologismi, le bellissime quanto particolarissime lettere scritte alla moglie, al figlio, a se stesso, al Presidente Sandro Pertini; la mamma Stella (Di Mare di cognome...!), bella, solare, sempre un pò sporca di farina e regina della pasta fatta a mano, dalla voce dolce come il miele. 

E tutto intorno un mondo fatto di amici tutti originali a loro modo, bambini e adulti.

La prima parte del romanzo è ambientata nel 1980. Anno cruciale per noi Irpini. E quando ho realizzato che la narrazione era giunta all'autunno di quell'anno, ho atteso con il fiato sospeso che la storia passasse per la sera del 23 novembre. E leggendo mi sono venuti i brividi. Letteralmente. Una commozione profonda mi ha invaso, dettata dalla delicatezza delle parole dell'autore, quasi paradossale nel contesto della tragedia, resa comunque percepibile quasi come se la si vivesse in diretta.

Il terremoto che distrusse gran parte dell'Alta Irpinia fa da spartiacque tra prima e seconda parte del romanzo così come nella storia personale di Isidoro, che prende una strada del tutto inattesa. Altri incontri speciali, altri personaggi sui generis entreranno nella vita di questo bambino che diventa adolescente e poi giovane uomo.

La poesia di certi passaggi, la genuina ingenuità dei pensieri, la semplicità profonda delle riflessioni, la straordinarietà delle piccole cose rendono questo romanzo diverso da tutti quelli che ho letto finora. Quella realtà che ha i riflessi di una favola eppure è estremamente credibile mi ha colpito al cuore.

Mi rendo conto che non a tutti una lettura come questa può fare lo stesso effetto. La reazione davanti ad un libro così come ad un film che escono un pò dagli standard classici è molto personale. 

Io ho detto la mia, a riguardo. Sarei contenta di conoscere l'opinione di qualcun altro che ha letto questo romanzo :)


PS: un grazie di cuore a Calo, che me lo ha fatto conoscere!>>





I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI

16 commenti:

  1. Confesso di non conoscere il libro , mi spiace.
    Ma la tua recensione mi ha incuriosito e prometto di procurarmelo al più presto.
    Percepisco da come lo racconti in quel libro un qualcosa di magico ..è una sensazione non saprei dirti di più.
    Al di là del terremoto è quello che purtroppo ha rappresentato per te per la vostra terra , per l’Italia.
    Io ci avverto qualcosa di positivo tra quelle pagine , di magico appunto.
    Spero di non sbagliarmi.
    Un abbraccio a te e ai monelli

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    1. Sai, Max, è difficile rendere a parole a volte delle sensazioni ed emozioni suscitate da una lettura, quando si tratta di una storia poi originale e particolare.
      La cosa che posso dirti è che sì, in effetti c'è del positivo che rasserena il cuore, nonostante gli eventi drammatici (tra cui il peggiore è proprio il sisma del 1980).
      Chissà, se lo leggerai, se piacerà anche a te...
      Abbraccio da parte nostra!!

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  2. Adesso che ci penso .... non ho mai letto un libro sul terremoto in Irpinia, ma solo quotidiani e settimanali. Mi sa che dovrò rimediare. La tua segnalazione la terrò a mente. Ciao.

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    1. Nel libro l'evento tragico del terremoto del 1980 e il post-terremoto viene affrontato in alcuni capitoli ed è quello che fa da spartiacque tra le due parti del racconto e viene presentato dal punto di vista del piccolo Isidoro.
      Poi c'è molto altro dopo, quando il protagonista cresce e va a vivere a Napoli.
      Un libro che secondo me vale la pena leggere.
      Ciao, Innassia, e buon fine settimana!

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  3. Isidoro riesce a commuovere e in tanti hanno apprezzato il libro.
    Ciao Maris.

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    1. Dal tuo commento immagino che anche tu lo abbia letto, Gus.
      Davvero una storia e un protagonista notevoli.
      Ciao!

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  4. Io non conosco questo libro ma , dalla recensione, capisco che è un buon libro, lo cercherò. SAluti cari a te e ai monelli.

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    1. È diverso dalle solite storie, è un mix di drammaticità e leggerezza, con sfumature come dicevo nel post un po' fiabesche che lo rendono particolare.
      Un saluto affettuoso a te, Mirty, grazie!

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  5. Non l'ho letto , ma rimedierò perchè la tua recensione su questo libro è molto accattivante.
    Ho letto pagine coinvolgenti, anche se poche, nel terzo romanzo della saga "l'amica geniale"
    Un abbraccio a te e alla tua famiglia.
    Cri

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    1. Ciao, Cri.
      Le mie parole sono state dettate dall'emozione che ho provato leggendo questo libro. Tante cose me lo hanno reso caro. Potrebbe non fare lo stesso effetto a tutti, ma credo valga la pena leggerlo.
      Io ho letto tutta la quadrilogia de L'amica geniale qualche anno fa: non è sempre allo stesso livello in ogni pagina, ma nel complesso mi è piaciuta e mi ha coinvolto. Anche la serie tv è ben fatta, molto realistica e intensa... tu l'hai vista?
      Un abbraccio forte a te, buona serata!

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    2. La serie non l'ho vista e ho commentato la quadrilogia su qualche blog, che ora non ricordo.
      Ribadisco, un'opera degna di nota, pagine intense e intrecci, a volte al limite del credibile e , soprattutto ,scrivibile in 1000 pagine : 2000 sono troppe. Questo il mio parere, per quel che vale.
      Vi voglio bene .
      Cri

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    3. In effetti ho pensato anche io che qualche parte nei vari volumi della quadrilogia fosse troppo lunga, ma nel complesso mi è piaciuta e ora attendo che arrivi in TV la terza serie, tratta appunto dal terzo volume, "Storia di chi fugge e di resta".
      Un bacione, con altrettanto affetto 💙

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  6. Hai fatto bene a riparlarne, non conoscevo l'autore (nemmeno come attore) e puoi comprendere bene come il racconto e l'ambientazione possano immediatamente catturare il mio interesse. Lo aggiungo alla mia wish list personale che ormai è diventata chilometrica😉 un abbraccio grande amica bella. Buon sabato a tutti voi💙

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    1. Mari, secondo me se guardi una foto di Enrico Ianniello ti verrà in mente di averlo visto in qualche film o fiction.
      Ma a parte questo, se avrai modo e leggerai questo libro sarei felice di avere la tua opinione.
      Io credo che ti pervaderà lo stesso sentimento agrodolce che ha pervaso me leggendolo, perchè c'è la tragedia del terremoto che tocca il protagonista da bambino ma poi la sua vita va avanti e ci sono tante emozioni che lui vivrà e che faranno anche sorridere oltre che ancora commuovere.
      Io anche vorrei leggere tanti libri che mi sono segnata, ma sono in un momento di rallentamento anche su quel frotne lì.... devo rifarmi, dai.
      Ti abbraccio forte!

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  7. Se ti ha colpito facendoti scrivere questa bellissims rece vuol dire che ha un gran valore questo libro. Grazie perché non conoscevo nulla di esso.
    Buona serata Maris.

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    1. Un libro che fino ad un certo punto mi è parso un po' banale, troppo semplice... e che invece poi mi ha avvolto con tante sensazioni che me lo hanno fatto amare!
      Mi rendo conto che ci sono circostanze temporali e motivi anche personali di ognuno che influiscono a volte sull'approccio e sulla reazione ad una lettura, però davvero io dico a te, Pia, come dicevo in altre risposte precedenti, che questo libro è così originale che vale in ogni caso la pena di leggerlo.
      Buona serata a te, un bacio grandissimo!

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