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Visualizzazione post con etichetta Andrea Bocelli. Mostra tutti i post
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giovedì 15 novembre 2012

Una canzone, un ricordo: CON TE PARTIRO'

Cara Lilli,

in questi giorni scorsi ho riascoltato una canzone (quella del titolo del post) dopo un bel pò di tempo che non lo facevo. 

E il pensiero è volato senza fare soste, in linea retta, a mio padre.

A lui che, quando già faceva fatica a camminare ma ancora riusciva a fare un pò di cyclette, mi chiedeva di mettergli un sottofondo musicale per rendere più gradevole la "pedalata". E nella playlist che avevo preparato per lui c'era anche questa canzone.

Ricordo che gli piaceva tanto, cosa rara per un brano scritto in epoca contemporanea, dato che tendeva ad avere una preclusione verso tutto ciò che era stato pubblicato dopo gli anni '70 al massimo.

Ricordo che sottolineava sempre con un sorriso, accompagnato da un gesto delle mani che riprendeva quello dei direttori d'orchestra, il breve passaggio in cui si sentono distintamente i corni, subito dopo che all'inizio del ritornello Bocelli canta "Con te partirò...".

Penso che fosse proprio questo a piacergli: il fatto che questa canzone ha una struttura, una base che richiama la musica classica, con strumenti inusuali per le canzoni moderne (tipo, appunto, i corni di cui sopra).

E quale giorno più adatto per parlare di questo ricordo, Lilli, se non oggi

Oggi sono tre anni che mio padre non è più qui. Tre anni che a volte mi sembrano lunghissimi e che più spesso mi sembrano volati.

Lui non può ascoltare più questa canzone, ma posso farlo io e posso rivederlo sulla sua cyclette, con quello stesso sorriso mite sul volto. 

E sarà come se la riascoltasse anche lui.
E sarà come se ogni volta lui partisse per un viaggio nell'Infinito.






CON TE PARTIRO' (A. BOCELLI)

Quando sono solo
sogno all'orizzonte
e mancan le parole,
Si lo so che non c'è luce
in una stanza quando manca il sole,
se non ci sei tu con me, con me.
Su le finestre
mostra a tutti il mio cuore
che hai acceso,
chiudi dentro me
la luce che
hai incontrato per strada.

Con te partirò.
Paesi che non ho mai
veduto e vissuto con te,
adesso si li vivrò,
Con te partirò
su navi per mari
che, io lo so,
no, no, non esistono più,
con te io li vivrò.

Quando sei lontana
sogno all'orizzonte
e mancan le parole,
e io sì lo so
che sei con me,
tu mia luna tu sei qui con me,
mio sole tu sei qui con me,
con me, con me, con me.

Con te partirò.
Paesi che non ho mai
veduto e vissuto con te,
adesso si li vivrò.
Con te partirò
su navi per mari
che, io lo so,
no, no, non esistono più,
con te io li rivivrò.
Con te partirò
su navi per mari
che, io lo so,
no, no, non esistono più,
con te io li rivivrò.
Con te partirò.
Io con te.

lunedì 8 ottobre 2012

Non è un'abitudine

Cara Lilli,

stavo pensando a come le persone siano diverse tra di loro. Tutti sono diversi, possono esserci persone che si somigliano, ma c'è sempre qualche differenza. E non parlo certo delle somiglianze e differenze fisiche, bensì di quelle caratteriali e di pensiero.

Anche le persone che si amano sono diverse tra di loro, più o meno a seconda dei casi.

Mio marito, ad esempio, è diverso da me sotto vari aspetti. Ma non per questo lo amo di meno, nè lui ama di meno me.

Sembra tutto molto semplice, si. Eppure non è così scontato, Lilli.

Capita anche a noi di avere momenti di incomprensione, come tutte le coppie.
Capita di sentirsi un attimo tristi.
Capita di sentirsi un attimo amareggiati. 

Ma posso dirti anche quello che non capita: non ci si sente mai soli. MAI. E questa credo sia la nostra forza. Noi sappiamo che anche se non siamo uguali, anche se possiamo discutere e avere opinioni diverse, anche se reagiamo in modo diverso davanti a certe situazioni, l'uno può contare sempre sull'altro. SEMPRE. Nonostante le differenze e soprattutto a causa delle differenze. 

E si, soprattutto: perchè proprio le differenze, quelle che portano a qualche incomprensione e a qualche momento di tristezza o amarezza, sono quelle che in qualche modo cementano il rapporto. Perchè bisogna fare uno sforzo per superarci, per non continuare la vita semplicemente andando oltre l'episodio spiacevole. Sarebbe come saltare un fosso e proseguire, lasciandosi però alle spalle un vuoto, che resterebbe per sempre lì come una piccola ferita non sanata che prima o poi tornerebbe a sanguinare. Si può invece può colmare quel vuoto con l'accettazione dell'altro per come è, proprio con quelle differenze che ci risultano difficili da sopportare. 
Non deve esserci spazio per le recriminazioni, per i "però quella volta"...
E sai una cosa, Lilli? Lo sforzo per colmare il vuoto richiede un supplemento d'amore tale da rendere il sentimento ancora più grande e il rapporto ancora più profondo e sincero.

Io amo l'uomo che ho sposato e con cui voglio invecchiare e riscopro l'entità del sentimento che ci lega soprattutto quando scelgo di nuovo di amarlo. E sento che per lui è lo stesso. Glielo leggo negli occhi, che sanno parlarmi più di quanto non faccia la sua voce. Lo percepisco nei suoi abbracci, nel suo modo di accarezzarmi il viso, quando ogni gesto è al contempo infinita passione e infinita dolcezza. 

E questo NON perchè "tanto oramai è così, sono già passati quasi 13 anni tra fidanzamento e matrimonio, abbiamo pure due figli"...  
NO. Il mio amore, il nostro amore NON è un'abitudine. 


... "E non è un'abitudine
Il bene che mi fai
(Anche tu)
E l'allegria di viverti
(Finchè vuoi…)
Di averti accanto più che mai!

E adesso siamo noi

(Io e te)
Ci siamo solo noi
(Solo noi)

Sicuri di non perderci

Di non lasciarci mai…
Un'altra solitudine
Non ci riprenderà
E tu non te ne andrai…
Mai"...




PS: amo infinitamente questa canzone, Lilli, e anche se magari non rispecchia esattamente la situazione di cui ti parlo in questo post ho pensato di condividerla con te sperando di farti emozionare come mi emoziono io ogni volta che l'ascolto...