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Visualizzazione post con etichetta raucedine. Mostra tutti i post
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mercoledì 23 maggio 2018

Senza parole

Cara Lilli, 

non stare lì a lambiccarti il cervello per cercare l'interpretazione da dare al titolo di questo post, perchè non c'è alcun significato nascosto: senza parole sta a indicare esattamente che io oggi sono senza parole perchè non ho voce

Sono praticamente afona, ecco.

Tu lo sai che io e la raucedine ci conosciamo molto bene, dopo lunghe frequentazioni avute nel corso della mia vita. E quando come oggi raggiunge livelli massimi mi prende sempre un pò di sconforto, perchè tu sai anche che la parlantina è una dei miei tratti caratteristici, perciò ammetto che mi pesa non potermi esprimere liberamente a voce.

Ma stavolta posso dirti che più di altre in passato sto sperimentando una cosa: a parte il fatto che anche il monellino, oltre alla monella, si adegua teneramente  al mio sussurrare (e neppure quello in certi momenti...) sussurrando a sua volta, sto verificando quello che potrà sembrare banale ma invece non lo è e cioè quanto sia importante lo sguardo, la mimica facciale.

Sia stamattina quando ho accompagnato a scuola i monelli, sia dopo in macelleria o in pescheria, sia poco fa con terapiste e altre persone in sala d'attesa al centro di riabilitazione dove i monelli fanno psicomotricità e logopedia... ovunque, insomma, ho potuto dire ben poco a parole, solo qualche mezzo sussurro, ma ho ascoltato e risposto con cenni del viso, con un sorriso, con uno sguardo interrogativo, con uno di comprensione, con uno un pò arrabbiato quando il monello stava facendo un capriccio... e così via. Ed è stata una comunicazione comunque  a suo modo efficace, ho interagito lo stesso, pur senza poter ovviamente fare chissà che discorsi.

Ora non è che voglio dire che non è necessario parlare o che non sia costruttivo e bello e importante, ma in effetti si può entrare in contatto, instaurare un rapporto con gli altri anche senza molte parole, a volte anche senza nessuna parola proprio. 

Lo sto dicendo a te, lo condivido qui, ma devo ricordarmelo io per prima, Lilli. E intanto faccio un pò di allenamento in questi giorni, che ne pensi? :)



martedì 15 dicembre 2015

Di raucedini recenti e passate

Cara Lilli,

tu mi conosci da quando avevo 9 anni (*) e quindi sai bene che io e la raucedine siamo sempre state molto...legate

Ecco, si: legate è il termine giusto. E' una delle cose ereditate di sana pianta dalla mia mamma, insieme alla parlantina bella sciolta, all'amore per la lettura, alla cefalea e all'ipotensione. Tanto per dirne alcune ;)

A volte (per lo più) si tratta di raucedine lieve, a volte (più raramente) di afonia addirittura. Tipo ieri, che non riuscivo a emettere praticamente alcun suono. 

Dovrei esserci abituata. Eppure...mi fa sempre, irrimediabilmente, lo stesso effetto: una sorta di timore e di incredulità. Nel senso che mi sembra impossibile che la voce possa più tornare quella di prima!

Si, davvero. Un pò come quando a 11 anni presi la parotite in forma molto forte e avevo le ghiandole talmente ingrossate e dolenti da credere sul serio che non sarebbero mai più tornate delle loro dimensioni normali, lasciandomi di conseguenza una sorta di collo taurino...!!

Comunque sia, oggi la voce va un pochetto meglio, con areosol e gargarismi.

E mi ha fatto sorridere di tenerezza la mia monella quando ieri mi sentiva sussurrare appena appena e mi rispondeva sussurrando allo stesso modo. Mi ha fatto sorridere non tanto per il fatto in sè, cioè che si adeguasse in qualche modo al mio volume di voce. O meglio: ho sorriso anche per quello, ma non solo per quello. 

E' che ho ripensato a quello che mi raccontava sempre mia madre, di come  io, piccola anche più della monella, quando lei aveva un attacco di raucedine forte le parlavo appunto bisbigliando a mia volta.

E' una sorta di corso e ricorso storico, si potrebbe dire...non credi? :-)



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