Cara Lilli,
la mia amica Terry - Agrodolce mi
ha fatto conoscere un blog molto importante perchè è nato per aiutare
una bimba di pochi mesi, Nina, affetta da una malattia genetica rara.
Si tratta del blog Facciamo swap per Nina e andando a dargli un'occhiata ho trovato un gruppo di virtual-zie di Nina (tra cui anche La fata dell'ago,
che ben conosco!) che si sono unite per mettere in vendita le loro
creazioni (collanine, bambole di stoffa, pupazzetti all'uncinetto,
parure di asciugamani ricamati ecc.) e donare il ricavato appunto alla
famiglia di questa bimba che deve fronteggiare spese ingenti per visite
specialistiche, medicinali, terapie di vario tipo.
Chi vuol conoscere meglio la storia della piccola Nina può farlo visitando il blog In viaggio con Nina:
io l'ho fatto e sono rimasta incantata e intenerita davanti a
quest'esserino dai capelli neri e dagli occhi profondi che nonostante
tutti i problemi sa sorridere alla vita ed è l'amore dei suoi genitori.
Per contro, ieri sera ho letto una notizia che mi ha lasciato senza parole, attonita: Chani - Un mondo tutto mio ha scritto un post in merito all'articolo scientifico pubbicato sul Journal of Medical Ethics a cura di due ricercatori italiani che a seguito dei loro studi si sono detti favorevoli all'aborto post-natale.
Insomma....questi due ricercatori (l’esperto
di bioetica e filosofia Alberto Giubilini dell’Università di Milano e
la ricercatrice Francesca Minerva del Centre for applied philosophy and
public ethics della Università di Melbourne-Australia) sostengono
letteralmente che :«Quando
si verificano determinate circostanze dopo la nascita che avrebbero
giustificato l’aborto, quello che chiamiamo aborto post-natale dovrebbe
essere permesso» , spiegando anche che <<l’espressione
è preferibile a quella di infanticidio, perché evidenzia il fatto che
lo stato morale dell’individuo che viene ucciso è del tutto comparabile a
quello del feto più che a quello di bambino>>.
Allora,
Lilli....io sai bene cosa penso in proposito, sai che sono contraria
all'aborto, ma a prescindere da questa mia opinione che può essere
condivisa o meno, sono davvero incredula, sconvolta davanti
all'affermazione addirittura che secondo Giubilini e Minerva, "lo
stato morale di un neonato è equiparabile a quello di un feto «nel
senso che entrambi mancano di quelle proprietà che giustificano
l’attribuzione di un diritto a vivere dell’individuo». Sono naturalmente
entrambi esseri umani e delle persone in potenza, ma nessuno dei due è
strettamente una “persona” nel senso di essere il “soggetto di un diritto morale a vivere”. Una persona è un individuo in grado di attribuire alla sua esistenza almeno un valore di base: la consapevolezza che essere privati dell’esistenza rappresenta una perdita per se stessi.Ne
consegue che gli individui che non sono nelle condizioni di attribuire
nessun valore alla loro stessa esistenza non sono persone. Non è quindi sufficiente essere un essere umano per ottenere l’inalienabile diritto a vivere, secondo gli autori."
Io non
voglio fare la fanatica religiosa, assolutamente. Io credo nel diritto
alla Vita a prescindere dal mio essere cattolica e spero che chi mi
segue da tempo abbia capito che sono una persona seria e se dico così è
veramente così. Rispetto le opinioni diverse dalla mia, ma queste
affermazioni mi hanno fatto piangere lacrime amare mentre le leggevo,
credimi...non posso non esprimere il mio più totale dissenso.
Se vuoi approfondire l'argomento questo è il link da cui sono tratte le frasi che ho riportato prima: http://www.ilpost.it/2012/02/28/aborto-post-natale/
Non aggiungo altro. Lascio alla coscienza di ognuno la possibilità di interrogarsi e meditare su un tema così scottante.
Io me ne vado ad abbracciare forte i miei bimbi.
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