AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

mercoledì 18 aprile 2012

Muffins alla vaniglia con mela e uvetta

Cara Lilli,

oggi avrei voluto scrivere una cosa diversa, rispondendo all'invito di a parlare delle 10 cose che amo fare di più...ma devo rimandare ancora per mancanza di tempo, perchè l'elenco richiede calma e un pizzico di concentrazione ed io in questi giorni vado un pò sempre di corsa....Prometto di rimediare appena possibile!

Intanto ti posto al volo una ricettina per la colazione :-)

Io adoro i muffins, si sa, e mia figlia ha preso da me e li mangia volentierissimo
Qualche tempo fa ho pensato di fare una torta di mele, poi mi sono detta "Facciamo dei muffins con mela e uvetta!" e così è andata!
Il tutto l'ho realizzato con alla base un impasto al gusto di vaniglia molto delicato e buono grazie allo yogurt alla vaniglia, appunto, e alla vanillina.

Per 12/14 muffins (dipende da quanto sono grandi gli stampini ):

- farina gr 250
- zucchero gr 125
- burro gr. 60
- uova n.2
- yogurt alla vaniglia gr 250 (cioè 2 vasetti piccoli)
- 1 mela grande o un paio piccole (io ho usato la stark)
- 3 cucchiai di uvetta
- 1 bustina di vanillina
- 1 bustina di lievito per dolci

Ho lavorato il burro ammorbidito con lo zucchero, poi ci ho aggiunto le uova, amalgamando il tutto con lo sbattitore elettrico. Ho unito lo yogurt e ho continuato ad amalgamare ben bene, ottenendo una crema omogenea.
Ho incorporato la farina, il lievito e la vanillina. Infine ho versato nel composto la mela tagliata a dadini piccoli e l'uvetta precedentemente fatta rinvenire in acqua tiepida, tamponata con carta assorbente e infarinata.
Ho riempito per metà o poco più gli stampini (io ho quelli in silicone e non vanno nè imburrati nè infarinati) e ho infornato a 180° per circa 25 minuti.

Sono risultati buonissimi e assai profumati  e ci abbiamo fatto colazione per 3 giorni: hanno conservato morbidezza e addirittura hanno acquistato in gusto!



Buona colazione, Lilli!

lunedì 16 aprile 2012

Monella...matematica!

Cara Lilli,

lo avresti mai detto tu all'inizio di questo 2012 che a metà aprile ti avrei scritto che la monella non solo aggiunge man mano nuove parole al suo vocabolario (anche se la pronunzia non è sempre corretta, ma poco importa!) ma addirittura conta da sola  fino a 100 ad alta voce? E ti dirò di più, se non la fermi va pure avanti! Mia cognata, ad esempio, che le ha tenuto compagnia per un paio d'ore mi ha detto che è arrivata a 150 e ha smesso giusto perchè si era scocciata e voleva colorare.

Dovresti vederla: a volte conta sulle dita delle manine e quando arriva al termine di ogni decina richiude i pugnetti e ricomincia dal pollice della mano sinistra :-)

Che abbia un futuro da matematica, mia figlia? In tal caso avrebbe preso tutto dal papà, analista informatico, perchè se c'è una materia in cui io sono negata è proprio la matematica...lo confesso!!

Io ci scherzo su, Lilli, ma ti assicuro che a me sembra ancora  incredibile se consideri che la monella viene da un mutismo che pareva quasi inscalfibile: a inizio anno a stento balbettava "mamma" e "papà" ed emetteva suoni sensa senso...oggi, dopo tre mesi e poco più, dice tante paroline, tenta di comporre le prime brevi frasi e addirittura conta tranquillamente fino a 100 e oltre. 
 
Se non è un piccolo miracolo questo... :-)

E' proprio vero che non si deve mai gettare la spugna! Bisogna lavorare tanto e crederci. Sempre.

venerdì 13 aprile 2012

I venerdì del libro (80°): IL GUSTO PROIBITO DELLA CANNELLA

Cara Lilli,

la giornata del venerdì, si sa, sul mio blog come su tanti altri è quella dedicata alla lettura e ai libri, grazie all'iniziativa lanciata da HomeMadeMamma.

E allora eccomi a parlarti di un romanzo letto da poco, IL GUSTO PROIBITO DELLA CANNELLA - Segreti e bugie di madri e figlie, di una scrittrice, Monica Pradhan, figlia di immigrati indiani negli Stati Uniti.

Come un pò mi è capitato per Le amiche del venerdì sera di Kate Jacobs, questo libro mi è piaciuto per lo stile moderno, diretto, scorrevole e per degli spunti interessanti nella storia, narrata tra l'altro nel caso della Pradhan in modo originale perchè i vari capitoli sono scritti in prima persona come se a raccontare fossero, alternandosi, le varie protagoniste.

E le protagoniste sono sei donne, tre madri e tre figlie (le prime immigrate indiane negli Stati Uniti, le seconde nate e cresciute in America) legate tra loro da vincoli di amicizia.

Ma, sempre come per il romanzo della Jacobs, questo libro mi ha leggermente deluso perchè mi aspettavo forse un pò di più date le premesse. Non che pensassi ad un capolavoro, però forse ho trovato un pò scontate alcune vicende e questo quindi ha fatto a tratti perdere mordente alla storia. Ma nel complesso è stata una lettura piacevole, che mi ha impegnato per alcune giornate (o meglio, per alcune ore di alcune giornate!!) svagandomi e mi ha fatto conoscere anche qualche tradizione indiana, perfino culinaria. 

E questa è una nota positiva del libro, Lilli: ci sono alla fine di ogni capitolo delle ricette indiane molto stuzzicanti! Carina come idea, no?

Ti riporto ciò che è scritto sulla quarta di copertina:

"Da decenni sono inseparabili. Fiere delle loro origini, cucinano piatti tradizionali, amano la lingua, i cibi, i profumi indiani. Compilano lunghi ricettari da tramandare alle nuove generazioni e con coraggio e caparbietà difendono il loro mondo. La memoria per loro sa di curry e cannella. Ma le figlie di queste donne decise e appassionate non ne possono più: nel circolo Hindi-Bindi – così le ragazze chiamano l’affiatato gruppo delle madri – non entreranno mai. Preity, Kiran e Rani si sentono e sono americane fino in fondo: combattono le antiche convinzioni per affermare le proprie, provano a dimenticare i colori e i suoni dell’India per cercarne di nuovi. Ma il legame tra una madre e una figlia non si può recidere, il gusto e il sapore di quella terra non si possono cancellare. Dopo aver fatto le proprie scelte e aver vissuto delusioni e successi, le figlie dovranno affrontare il passato per vivere un nuovo presente. Cercando come le madri di proteggere i propri sogni e di continuare ad avere un cuore pieno d’amore."
Questa è una di quelle storie che si prestano secondo me ad essere trasposte in un film.

 

Trascrivo qui una delle ricette indiane del libro, scelta tra le più corte perchè se no ci impiegavo una vita a copiarla ;-)

KOSHIMBIR DI POMODORI
Ingredienti per 4 porzioni:
- 2 tazze di pomodoro a dadini
- 1 tazza di cipolla gialla tritata
- 3/4 di tazza di coriandolo fresco, tritato e diviso in 1/2 e 1/4
- 1/4 di tazza di panna acida o yogurt bianco
- 2 cucchiaini di zucchero
- 1/2 cucchiaino di sale

Mettere tutti gli ingredienti in una scodella, eccetto 1/4 di tazza di coriandolo fresco. Mescolate bene.
Si può servire subito o far raffreddare per un'ora.
Prima di servire guarnire con il coriandolo fresco rimasto.

I venerdì del libro su altri blog :
 (post originale)

mercoledì 11 aprile 2012

Uno scritto trovato per caso lì dove il tempo si è fermato

Cara Lilli,
permettimi di copiarti uno scritto trovato per caso cercando dei documenti, lì dove il tempo si è fermato. Si tratta di non molte righe, scritte su un mezzo foglio riclicato, anche un pò strappato male lungo il bordo.
E' stato un tuffo al cuore trovarmelo tra le mani e leggerlo. Mi ha emozionato e commosso. Risale al periodo della mia prima gravidanza, quando ancora non si sapeva il sesso della creatura che portavo in grembo (la monella).
La scrittura è segnata dalla malattia e dal tremore incontrollabile della mano, ma è chiaramente una scrittura a me tanto cara, quella di mia madre...

19 marzo 2007, San Giuseppe - ore 06,30
Il Signore mi consente, dopo parecchio tempo - vari mesi - di scrivere qualcosa...
All'alba, nei giorni scorsi, mi ha accolto il canto armonioso di alcuni uccelli (non so il loro nome) che conversano tra di loro... Mi viene da pensare che lodino il Creatore per il nuovo giorno.. Non può essere che questo il tema perchè penetra direttamente nell'anima portandovi letizia...
Intanto all'orizzonte di fronte a me una fascia gialla prende gradatamente colore più intenso, di annuncio del sole, e consola...
Il primo moto è quello di ringraziare per questo balsamo sulle ferite che continuo a portare. E' tempo di sofferenza per tutta l'umanità: occorre accettare e offrire, per non far perdere le grazie legate al dolore accettato e offerto... Il resto lo fa Dio e di certo è dosato secondo le spalle di ognuno. La forza necessaria ci è data nell'attimo presente - nè prima nè dopo. E tutto si alleggerisce...
Chiedo a San Giuseppe una protezione speciale per tutta la mia famiglia e per ognuno dei miei cari, a partire dal più inerme: il bimbo di Maristella! Perchè porti ai suoi genitori la gioia della vita che ancora il Signore dona a chi gliela chiede, gratuitamente.
Intanto un pò di grigio ha smorzato la luce gialla, ma io l'ho vista e so che è là, in attesa di illuminare chiunque guarda con gli occhi della Fede...

Oggi è giusto un anno che sei partita per il Cielo, mammina mia.
Mi manchi sempre, ogni giorno.
Saresti orgogliosa dei progressi fatti dalla monella...ed io pagherei per sentirti chiamare "nonna Bia" da lei, ora che è in grado di farlo. 
Saresti orgogliosa del monellino, che appena appena hai conosciuto, che oramai cammina...e io pagherei per vederlo venirti incontro nel lungo corridoio di casa tua con le braccine spalancate.
Ma tanto lo so che tu ci guardi da Lassù, insieme a papà. Ci credo, perchè quella luce di cui tu parlavi l'ho vista anche io in tante albe e so che è là anche se a volte il grigio sembra smorzarla...

NOTA: con questo post partecipo al POSTorming di aprile di HomeMadeMamma

martedì 10 aprile 2012

Liquore al cioccolato

Cara Lilli,

io non sono una gran bevitrice di liquori, di solito mi limito agli amari e poi amo molto il liquore all'anice. Però l'unico liquore home made che io abbia relizzato finora è quello al cioccolato, con ricetta presa dal mitico forum di cucina Gnam Gnam.

In realtà sarebbe più corretto chiamarlo liquore al cacao, perchè non si utilizza il cioccolato ma appunto il cacao amaro, però...una cosa è certa: sembra davvero di bere del budino al cioccolato! E' un pò cremoso, profumato...troppo buono, ti assicuro :-)

Essendo poco alcolico è adatto anche a chi non beve liquori troppo forti, come me, e poi può essere una simpatica idea regalo: io, ad esempio, ne ho preparato una bottiglia per mio fratello a Natale.

400 grammi di zucchero
75 grammi di cacao amaro
mezzo litro di latte intero
150 ml di alcool

In una casseruola mescolare lo zucchero e il cacao, pian piano aggiungere il latte mescolando lentamente senza far formare i grumi. A questo punto mettere sul fuoco girando di tanto in tanto finchè non raggiunge il bollore e spegnere. Quando si sarà raffreddato aggiungere l'alcool e trasferire il tutto in una bottiglia.  
Il giorno dopo si può già servire.

 
Io, anche se la ricetta non lo prevedeva espressamente, quando l'ho fatto l'ho sempre tenuto in frigorifero, perchè essendo a base di latte mi è parso più opportuno (anche se poi c'è l'alcool). Senza contare che è molto piacevole bello fresco fresco!

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Buona bevuta, Lilli!