Cara Lilli,
non
so se a te è mai successo di conoscere un luogo in cui si abbia la
strana, particolarissima sensazione che il tempo si sia fermato.
Io questo luogo ce l'ho.
Non pensavo sarebbe stato così. Intendo che non lo pensavo quando lo immaginavo soltanto nella mia mente, negli anni scorsi.
Quando
metto la chiave in quella serratura e giro le 4 mandate e la porta si
apre...ecco che non importa che giorno sia, se sia estate, autunno o
inverno...lì dentro il tempo è fermo.
Il
letto matrimoniale in camera dei miei genitori è ancora lì con le
lenzuola bianche pulite e il copriletto leggero, così come lo ha rifatto
la badante dopo che è stata portata via la mia mamma. Non sarebbe
servito più a nessuno quel letto, nessuno ci avrebbe più dormito, eppure
lei volle sistemarlo e così è rimasto.
Negli
armadi e nei cassetti ci sono ancora gli abiti di mamma e papà, la
biancheria, gli asciugamani, le lenzuola, comprese quelle del corredo
che mamma non ha mai usato, che venivano direttamente dal corredo di sua
madre, che a sua volta non le aveva mai usate.
Anche
i sopramobili sono lì, negli stessi posti di sempre. E le librerie
nello studio e nell'ingresso sono ancora stracariche di volumi.
Negli
stanzini ci sono gli stessi scatoloni e le stesse vecchie valige di
sempre e scarpiere con sandali, mocassini, scarpe coi lacci, stivali,
pantofole.
Lì dove c'era ordine è rimasto così, ma anche il disordine di alcuni posti della casa è rimasto tale e quale.
In
realtà una cosa è cambiata: la cucina è vuota, i mobili li abbiamo
regalati a mio coognato, che ha messo su un appartamento in affitto e
deve tirare avanti fino a che tra un pò non si sposerà e comprerà un
arredamento nuovo.
Ecco,
se non fosse per questo potrei dire che lì tutto è esattamente com'era
quel 13 aprile 2011. Si, quando di sera mio marito è venuto a prendere
me e i bimbi e così siamo usciti da quella casa, il giorno dopo il
funerale di mia madre.
Tornare
ogni tanto in quel posto mi riporta indietro nel tempo e non so dire se
sia un bene o un male, Lilli. E' rassicurante, quasi consolante direi,
da un lato...ma è anche una specie di "trappola" psicologico-temporale.
Ma
le cose non saranno sempre così. E no. Dovranno cambiare
necessariamente: la casa è in vendita oramai, ci sono stati i primi
interessati che l'hanno visitata, l'agenzia è fiduciosa di trovare gli
acquirenti senza dover arrivare a rinnovare il mandato di sei mesi che
abbiamo firmato dopo l'Epifania io e mio fratello.
Questo
significherà fare ciò di cui non siamo stati ancora capaci, per cattiva
volontà o per senso di rifiuto della realtà, non lo so neppure io...
Dovremo metter mano a tutto e sgomberare. Ma sai che vuol dire
smantellare una casa "vissuta" come quella? Dove ci sono quasi 50 anni
di ricordi di mamma e papà, materializzati in mobili, vestiti,
stoviglie, libri, cianfrusaglie di ogni genere...
Finora è stato stranamente "normale" sapere che quella casa era sempre lì, sempre uguale, sempre dei miei genitori.
Adesso
o comunque tra non molto tutto cambierà, Lilli. E gli ingranaggi del
tempo torneranno inesorabilmente a muoversi, stridendo e riportandomi
alla dimensione reale anche lì dentro. Lì dove dal 13 aprile 2011 il
tempo si è fermato.
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