AVVISO AI LETTORI:

AVVISO AI VISITATORI: Questo blog è "migrato" da Myblog a Blogger il 1° ottobre 2012. Ho trasferito una parte dei vecchi post in questa nuova "sede", ma chi volesse saperne di più di me, di Lilli e del nostro "passato" può andare a dare un'occhiata QUI

mercoledì 16 gennaio 2019

Flashback: Galeotta fu una lampada ad olio

Cara Lilli,

oggi ero  al centro di riabilitazione (sulle cui vicende che pare stiano volgendo in positivo, finalmente, ti farò un aggiornamento a breve) e mentre aspettavo i monelli in sala di attesa chiaccheiravo con una delle mamme amiche.

E siamo finite a parlare dei nostri nonni, delle loro storie. 

Che te lo dico a fare: ricordi su ricordi. . .

Ed ecco che ho pensato di riproporre un mio vecchio post a chi tra gli amici blogger mi segue oggi e non mi seguiva ancora nel 2012 (ma anche a chi mi seguiva nel 2012 ma avrà molto probabilmente dimenticato quel post).

Storie come questa fanno sorridere il cuore, perchè l'amore ha tante vie, tanti modi per nascere e crescere e portare frutto.


lunedì 2 aprile 2012


Galeotta fu una lampada ad olio


Cara Lilli,


nell'era di internet e dei social network fa sorridere pensare che c'è stato un tempo in cui le persone si conoscevano e si innamoravano anche solo grazie ad una lampada ad olio. 


Era un giorno del 1920 e in un piccolo paese di montagna che si affaccia sulla Costiera Amalfitana uno dei figli del sindaco, che studiava medicina a Napoli, aveva invitato un giovane avvocato suo amico a trascorrere il pomeriggio a casa sua.  


Lo studente di medicina aveva ben 3 fratelli e 8 sorelle. Queste ultime restarono chiuse nelle loro stanze durante la visita del giovane avvocato, perchè avevano un pudore esagerato, dettato dalla disciplina e dalla mentalità del sindaco loro padre, che le teneva sotto strettissima sorveglianza. 


Tutte, tranne una. Una era diversa. Aveva un carattere allegro e indipendente, ma allo stesso tempo sapeva come prendere per il verso giusto suo padre, il quale, nonostante questo lato un pò "ribelle" della ragazza, non poteva fare a meno di preferirla alle altre figlie.


Quando cominciò a fare buio, il sindaco chiese che venisse portata una lampada ad olio. Tutte le ragazze erano in fermento, nessuna voleva farsi avanti, avevano vergogna di mostrarsi all'amico del fratello. A questo punto fu lei, la preferita del sindaco, a farsi avanti dicendo alle sorelle che erano delle sciocche e che non c'era nessun motivo di aver timore: prese la lampada ed entrò nella stanza dove l'ospite chiacchierava col padrone di casa.


Bastò uno sguardo tra lei e quello sconosciuto. Non ci furono parole, non ci fu una presentazione ufficiale in quel momento. Nient'altro che uno sguardo. Ma fu sufficiente ad entrambi perchè capissero che volevano rivedersi, volevano far parte uno della vita dell'altro.


Quando il giovane avvocato prese il coraggio di chiedere ufficialmente al padre del suo amico di poter frequentare quella sua figlia, si sentì rispondere che aveva il permesso di farlo in presenza sua o di qualche membro della famiglia. Ma allo stesso tempo il sindaco fu chiaro: la ragazza avrebbe lasciato la sua casa di origine solo per andare in sposa ad un uomo che potesse assicurarle un tenore di vita per lo meno uguale a quello in cui lui l'aveva fatta crescere. Il giovane avvocato avrebbe dovuto, quindi, prima affermarsi nella sua professione, avere uno studio avviato, con clientela scelta, e solo allora avrebbe avuto il consenso di sposare sua figlia.


Il sentimento del giovanotto era così forte e sincero che accettò quella condizione, pur sapendo che avrebbe comportato un'attesa molto lunga.


E infatti trascorsero ben 10 anni finchè il sindaco non si espresse favorevolmente alle nozze, 10 anni in cui l'avvocato si impegnò con tutte le sue forze, fece carriera e arrivò ad avere uno studio importante situato nella Galleria Umberto I di Napoli; 10 lunghi anni fatti di incontri ufficiali, ma anche di bigliettini segreti scambiati tra i due innamorati, lasciati magari nelle tasche dei cappotti o sotto i cuscini dei divani...di messaggi d'amore riferiti tramite persone amiche...di sogni...


Nel 1930 l'avvocato potè sposare finalmente la sua Bianchina (come amorevolmente la chiamava) e dalla loro unione felice nacquero 6 figlie. 


La primogenita si sposò nel 1961 con un amico di vecchia data divenuto poi un grande amore e dalla loro unione felice nacquero due figli. 


La secondogenita si è sposata nel 2006 con un ragazzo inizialmente visto solo come un amico e poi divenuto l'amore della sua vita  e dalla loro unione felice sono nati due figli: una monella riccoluta e un monello sognatore.


Se non ci fosse stata quella lampada ad olio galeotta, chi lo sa...forse oggi non sarei qui a scriverti, Lilli.

:-)



PS: nel 1920 avrebbero in teoria potuto usare già l'energia elettrica in casa, ma evidentemente o nel paesino ancora non c'era una rete elettrica o comunque si usavano ancora anche le lampade ad olio...ammetto di non sapere questo particolare, dovrò informarmi!


44 commenti:

  1. Una storia bellissima che fa sognare ad occhi aperti chi ancora crede nell'amore, quello vero, che resiste a tutto e non si arrende al primo sms non corrisposto. Veramente un incanto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai, paola, la storia dei miei nonni mi ha sempre affascinato e intenerito il cuore, per questo ho voluto ricordarla qui sul blog (e ricordarla per due volte, a distanza di alcuni anni, poi!).
      Sono davvero contenta che abbia colpito così tanto anche te, regalandoti un momento bello!

      Elimina
  2. che storia MERAVIGLIOSA!!
    poi l'hai raccontata così bene..con accuratezza..delicatezza..e mi hai emozionato tantissimo!!grazie per aver riproposto questo tuo angolo del cuore..così ho potuto leggerlo!!
    sei sempre ricca di tanti colori!!

    un bacio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per le tue bellissime parole, mia cara Juliette.
      Pensa che mentre nel 2012 scrivevo questo post risentivo nella mente la voce della mia nonnina Bianca quando mi raccontava tutto quello che era accaduto in quei 10 lunghi anni di attesa, tutto l'amore per nonno Luigi...
      Quanta nostalgia ho di lei, sapessi!

      Elimina
  3. Questa meravigliosa storia che ci hai raccontato non solo è preziosa per te ma per tutti noi, ci fa comprendere cosa è il vero amore, che oggi pare scomparso. Grazie Maris. Un abbraccio.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' stato un amore che è durato una vita intera, superando gli ostacoli che naturalmente non mancano mai, anche l'orrore della guerra, sempre con una semplicità e autenticità disarmanti.
      Grazie a te, Sinforosa, per aver apprezzato tanto! Abbraccio ricambiato.

      Elimina
  4. Io avevo una bellissima lampada ad olio regalo di una zia di mio marito che ho custodito per molto anni con affetto fino a quando, tra un trasloco e l'altro, non è andata in mille pezzi. Leggendo la bellissima storia dell'incontro e dell'amore tra i tuoi nonni ho pensato a dove avevo già incontrato una storia così ambientata a Napoli. E mi è venuto in mente il ciclo del commissario Ricciardi di Maurizio De Giovanni. Se un giorno lo leggerai sappi che ti piacerà moltissimo. A volte nella vita si ha una fortuna sfacciata: ti capita un amore che dura per sempre. Raro e meraviglioso. Col tempo non sono scomparsi ma è diventato più difficile avenre cura. Un abbraccio e buona giornata❤

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, mi hai fatto venire in mente che devo leggere i libri di De Giovanni con protagonista il commissario Ricciardi. Mica ricordi precisamente in quale c'è la storia che ricorda quella dei miei nonni materni?
      Vorrei portarti un giorno lì, ad Agerola, nell'antico palazzo in cui si svolse l'incontro "magico" da cui nacque questo grande amore... Adesso è stato ristrutturato da due miei cugini che lo hanno avuto in eredità, è divenuto in parte una location per cerimonie e ricevimenti, per eventi di vario tipo, anche culturali, c'è un piccolo ristorante anche, e poi ci sono stanze che sono rimaste riservate ai proprietari e a noi familiari che ancora ci andiamo periodicamente per ritrovarci tra cugini.
      Ma, al di là di questo, l'eredità vera che ci hanno lasciato i nostri nonni è quella della forza dell'amore, dei sentimenti veri, della perseveranza, del rispetto, della famiglia intesa come cuore pulsante e legame profondo.
      E hai ragione, oggi questi amori così non sono scomparsi ma visto il mondo in cui viviamo è più difficile preservarli. Ma ci si può riuscire ❤
      Bacio grande.

      PS: che peccato per la tua lampada che si è rotta :(

      Elimina
    2. Ci sono delle analogie per quel che riguarda il contesto storico, i luoghi e la vicenda amorosa. Sto parlando proprio del protagonista, il commissario Ricciardi.
      Non è quindi uno dei romanzi, ma uno dei fili conduttori di tutti i romanzi. Mi sa che ti tocca leggerli tutti, ma tanto ti appassionerai.
      Avere cura dell'amore è la parte più difficile, ma è quella che ci completa.
      Abbraccio della sera.

      Elimina
    3. Bene, non rimanderò ancora oltre la conoscenza di questo commissario d'altri tempi nato dalla penna di De Giovanni. Vedrò di fissare... il "primo appuntamento" più presto possibile :)

      Quanto hai ragione: la cura è davvero ciò che mette alla prova il nostro amore. Ma se questa prova la superiamo... che gioia, che comprensione profonda! Tutto acquista un senso, pur nelle difficoltà che la vita ci pone avanti nel nostro commino.

      Abbraccio mattutino.

      Elimina
  5. Che bella storia! Purtroppo mi sembra che oggi la modernità abbia accelerato e automatizzato anche i sentimenti: vogliamo tutto subito e bruciamo ogni cosa, compreso l'amore, fino a ridurlo presto in cenere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' così, Hermione, infatti: la modernizzazione ha portato ad accelerare tutto, perfino i sentimenti che andrebbero invece coltivati con cura e pazienza, per farli sbocciare al momento giusto e non bruciarli.
      Sono molto felice che questo racconto di vita vera ti sia piaciuto tanto :)

      Elimina
  6. Risposte
    1. Una storia bella e vera, che ho avuto la fortuna di sentitr raccontare tante volte in prima persona dalla protagonista... la mia nonnina!
      Grazie, Vincenzo, e buona giornata anche a te.

      Elimina
  7. Cara Maris, molto interessante questa storia, i nonni la sanno lunga!!!
    Ciao e buona giornata con un abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La sanno lunga davvero, e possono insegnare ai giovani cosa significa amare profondamente e sinceramente, con perseveranza tutta la vita.
      Tu e la tua Danila siete proprio uno di questi esempi meravigliosi di amore vero :-)
      Un bacione e buona giornata.

      Elimina
  8. Risposte
    1. Ti ringrazio tanto, Gianna! Raccontarla mi ha fatto rivivere le emozioni di quando la ascoltavo dalla voce di mia nonna...

      Elimina
  9. Bellissimo il tuo racconto. E sono felice che le cose con la riabilitazione procedano. Un abbraccio a te e uno ai monelli.♥

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La cosa più bella è che è una storia vera e che ha segnato in positivo la vita della mia famiglia, che si è sviluppata da quell'incontro un pò magico dei miei nonni...
      Grazie, cara Ale, per aver notato la parentesi sul centro di riabilitazone che pare stia trovando una stabilità dopo tanti problemi. Vi aggiornerò presto.
      Ti abbraccio anche io!

      Elimina
  10. Un storia bellissima che credo avessi letto nel 2012, ma è bello rileggerla oggi. Credo che la luce mancasse perché a volte, in passato, era un po' ad orari, e la sera non sempre c'era. Almeno così so :D
    Un abbraccio Maris!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se pure tu l'avessi letta all'epoca, sono felice che tu l'abbia riletta e riapprezzata oggi, Pier!
      Perchè è una storia cara al mio cuore e mi faceva troppo piacere condividerla :)
      Per la corrente elettrica mi sa che è come tu dici.
      Un abbraccione a te!

      Elimina
  11. che meraviglia questa storia! Hai fatto bebne a ripubblicarla sul blog, è davvero molto romantica!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un romanticismo che oggi sembra perso o quanto meno dimenticato... ma che invece ha tanto da insegnare. E che fa sognare un po', il che è sempre un bene... no? :)
      Grazie, Giulia, per averla apprezzata tanto!

      Elimina
  12. Maris, da me c'è un premio anche per te, sebbene non nominata (ho voluto dare spazio a blog per me nuovi), sempre se ti va. Ciao ciao.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille, Sinfo! Ho visto, anche se non ho commentato ancora da te. Sono purtroppo in ritardo anche con l'altro premio... mannaggia :( ma pian piano provvederò a tutto, promesso!

      Elimina
  13. Bellissima storia, tra l'altro scritta meravigliosamente bene, come solo tu sai fare.
    Grazie per averla ri-condivisa con noi.
    Io, ovviamente, rientro tra i nuovi lettori, e non sarei mai andata così indietro nelle pagine di questo blog del cuore, per trovarla.
    Lunga vita alle lampade ad olio, allora.
    Ammesso che esistano ancora.. ;)
    <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio molto per l'apprezzamento, per me questo post era importante quando l'ho scritto nel 2012 e lo è ancora oggi e perciò ho voluto ricondividerlo.
      Lunga vita all'amore, sempre!

      Elimina
  14. Un tenero ricordo descritto magistralmente.
    Non lo conoscevo e hai fatto bene a riproporlo.
    Ti abbraccio forte Maris, ciao.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un ricordo che ho ricevuto in eredità dalla mia nonna, ma è come se lo avessi vissuto in prima persona per quanto bene lei me lo ha sempre descritto!
      Riproporlo è stato un piacere per me.
      Ricambio il tuo abbraccio forte e ti ringrazio, Pia cara!

      Elimina
    2. PS: leggi cosa ho svrityo6a Mariella... il mio desiderio di far conoscere i luoghi in cui si è svolta la storia dei miei nonni vale anche per te! 😊😘

      Elimina
    3. scritto a*
      Dal cellulare scrivo con i piedi, scusa 😅

      Elimina
  15. Risposte
    1. La storia dei miei nonni è davvero un esempio di amore grande, semplice e sincero e sono felice che ti sia piaciuta! Grazie a te, Daniele.

      Elimina
  16. quanti ricordi mi hai risvegliato cara Maris: spesso non ci pensiamo proprio ma la vita di ciascuno di noi è il frutto di tante altre vite che si sono incontrate e unite e di cui è bello serbare il ricordo!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Verissimo, Luigi: tutto ciò che siamo noi è il frutto di tante storie e di tante altre vite che si sono intrecciate tra loro.
      Ti ringrazio tanto, ciao!

      Elimina
  17. Valeria carissima, non sai quanto hai ragione sul fatto che l'esempio di vita, di unione e di amore dei miei nonni sia stato importante per me! Io davvero spero di portare avanti con mio marito una storia bella altrettanto, vera e sincera per tutta la vita. E penso che le premesse ci siano tutte, perchè entrambi crediamo negli stessi valori.
    Chi lo sa, magari un gioono scriverò davvero un libro sui miei nonni, su me e mio marito... sarebbe bello!
    Grazie per il tuo affetto, un bacione a te.

    RispondiElimina
  18. Io, anni fa, ho sfregato la lampada che avevo sul tavolo del PC e la magia mi ha fatto conoscere uno dei prolungamenti della mia famiglia al Sud.
    Grazie mia lampada.
    Ciao famiglia nel nostro cuore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non smetterò mai di ringraziare neppure io la tua lampada, Robi, perchè la sua magia ci ha fatto incontrare in questo mare magnum del web.
      Ciao amico del nostro cuore. Abbraccio speciale per te e per Lina!

      Elimina
  19. Risposte
    1. Che bello che sia piaciuta anche a te :)
      L'ho riproposta proprio per permettere a chi non mi consoceva anni fa di scoprire quanto romanticamente si sono si sono conosciuti e innamorati i miei nonni materni!

      Elimina
  20. Credo che questo post sia antecedente al nostro incontro, ma forse l'avevo letto perché non mi suona del tutto nuovo.
    Che dire, ripercorrere all'indietro il percorso della vita (propria e degli avi) fa sempre impressione (nel senso buono), perché se si pensa a dove avrebbero potuto condurre le strade non imboccate, ci si rende conto delle infinite variabili della vita. Allora ci convinciamo che "era destino" perché il sentiero oggi ci pare tracciato così perfettamente che neanche riusciamo a concepirne altri. E come dice Vasco, "Va bene così!" LOL

    Un abbraccione!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse te lo avevo segnalato io, il post, chissà...
      Le variabili sono davvero infinite! Ci sarebbe da uscir pazzi a volerle esplorare anche solo per ipotesi. Tutto questo è estremamente affascinante, no?
      Ma anche l'idea del "destino" ha un suo perché 😉😊

      Abbraccione ricambiato!

      PS: ti ho evocato, mi sa, perché da stamattina pensavo di scriverti! Ci aggiorniamo presto 😊

      Elimina

GRAZIE DEL TUO COMMENTO, TORNA A TROVARMI :-)