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venerdì 27 gennaio 2017

La monella e Anne Frank

Cara Lilli,

oggi la mia monella ha conosciuto Anne Frank.

Anche in terza elementare, lo scorso anno, la maestra aveva parlato in classe della Shoah, ma la monellina aveva scritto sul quaderno delle cose a riguardo, sotto dettatura, senza comprenderne il significato. 

Lei, che soltanto da poco ha iniziato a comprendere il concetto di morte, era lontana anni luce dal solo immaginare che potesse esistere un orrore simile. E infatti, come supponevo, non fece nessuna domanda a riguardo, la cosa le scivolò addosso.

Quest'anno, invece, già nei giorni scorsi a scuola hanno iniziato a parlare di ciò che è accaduto agli ebrei e agli altri deportati dai nazisti prima e durante la Seconda Guerra Mondiale e lei ha ascoltato con un'attenzione diversa. 

Lo dimostra il fatto che ieri, per la pirma volta, mi ha chiesto: "Mamma, cosa sono i campi di concentramento?"

Quelle parole pronunciate da lei, la mia bimba, che è il ritratto della spontaneità e del candore, che crede ancora a babbo Natale e alla Befana, mi ha fatto davvero effetto

Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, che lei avrebbe iniziato ad un tratto a capire, anzi a voler capire. A crescere quindi. E me lo auguravo anche, perchè porsi domande è segno di maturità. E tutto ciò che da anni stiamo facendo, tutto il percorso riabilitativo, tutto il lavoro di squadra per lei e il monellino mira proprio alla loro autonomia e maturità, andando più possibile oltre quello che sono i limiti del loro disturbo.

Ovviamente la monella non ha ancora compreso fino in fondo cosa è stato l'Olocausto. E per fortuna, direi, perchè è comunque solo una bambina di 9 anni. Ma ha iniziato a prendere coscienza della cosa. E' giusto che sappia, come gli altri, ma anche che ci arrivi gradualmente, secondo i suoi tempi.

Stamattina a scuola ha trascritto sul quaderno una poesia di Anne Frank insieme ad alcuni cenni biografici e questo mi sembra il modo più giusto per ricordare, anzi...PER NON DIMENTICARE. MAI.






APRILE

Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.

Non le case o i tetti, ma il cielo.

Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice.

(Anne Frank)



 27 GENNAIO - GIORNATA DELLA MEMORIA



20 commenti:

  1. Ma lo sai che scrive bene??
    Certo, la maestra pure troppo pignola che "allunga" le lettere che lei scrive piccole... ognuno le scrive come vuole, suvvia! :)
    Immagino, a parte tutto, quanto possa essere shockante una storia simile per una bambina di quella età.
    Ricordo che anche a me restavano fortemente impresse certe cose che apparivano specialmente sui libri di storia...

    Moz-

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    1. Grazie Miki...e pensa che la monella fino a pochi mesi fa scriveva praticamente solo in stampatello e il suo corsivo era inguardabile! Le sue difficoltà nella cosiddetta motricità fine e nel fare un tratto continuo con la penna erano grandi e lei andava in frustrazione, per usare termini tecnici...aveva attacchi di ansia e pianto, sembrava quasi impossibile che ci riuscisse ma la sua maestra devo dire è stata grande perché con pazienza e passione ci ha creduto e non ha mollato fino a che non è riuscita a farle superare questo ostacolo :) e adesdo in effetti ci tiene a farle perfezionare la grafia e può permettersi quelle correzioni perché la monella le accetta e anzi vuol migliorare anche lei!
      Per il resto, si...sono cose scioccanti e forti quelle riguardanti gli orrori avvenuti, ci vuol tempo e maturità per comprendere davvero fino in fondo.
      Puan piano si cresce, è inevitabile...

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  2. La tua monella è proprio brava come ha scritto la sua maestra. Come dice Moz scrive bene (direi meglio di me attualmente!).
    Ci vuole tempo perché i bambini riescano a metabolizzare argomenti seri e importanti, come questi, come ciò che riguarda la vita ma mi fa piacere che anche da bambini a scuola si parli di questi argomenti. È necessario.
    Un abbraccio!

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    1. Pier caro, leggi cosa ho risposto a Miki sulla scrittura della monella ;) :)
      Poi, davvero hai ragione...fin dalle scuole elementari o almeno dagli ultimi paio di anni di quel ciclo scolastico è necessario che si cominci a parlare (in modo adeguato all' età, ovviamente) di cose importanti e anche molto drammatiche che fanno parte purtroppo della Storia dell'umanità...
      Abbraccio ricambiato!

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  3. Che tenerezza la scrittura della monella e il suo approcciarsi ad un tema che é troppo grande anche per i grandi.
    Quest'anno coi bimbi del catechismo abbiamo affrontato il tema partendo sa questa frase del diario di Etty Hillesum:
    “In me non c’è un poeta, in me c’è un pezzetto di Dio che potrebbe farsi poesia. In un campo di concentramento deve pur esserci un poeta, che da poeta viva anche quella vita e la sappia cantare”.
    Un bacio alla monella (e alla sua mamma!)

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    1. Tenerezza e commozione, si, cara Calo...perché quel corsivo cone scrivevo nei commenti precedenti e frutto di un lungo percorso della monella!
      E grazie per il dono di questa citazione straordinaria...Da brividi davvero.
      Bacioni da noi.

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  4. Queste son le cose che ci aiutano a non dimenticare
    ciao buon fine settimana
    Tiziano.

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    1. Ė così, caro Tiziano...purtroppo la Storia è segnata da tragedie immense che non vanno dimenticate, come insegnamento per le generazioni future.
      Buon fine settimana anche a te!

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  5. Sei tanto cara Maris, mi hai lasciato un bellissimo commento, sei sincera. Non so molto di te, ti lascio la mia mail.... se hai piacere.Un abbraccio.

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    1. Ale, ma grazie per le tue parole...davvero!
      Sono proprio felice di avere la tua mail, ti scrivo presto. Un bacio grande!

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  6. Sono contenta per i progressi della tua monella e la sua crescita...peccato che debba passare per la presa di coscienza degli orrori di cui sono capaci gli uomini! Comunque la tua monella scrive abbastanza bene, mi pare!

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    1. Peccato, si...ma è questa la realtà, purtroppo!

      Grazie, la sua grafia sta migliorando giorno dopo giorno negli ultimi tempi ed è un bellissimo traguardo :)

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  7. e continuano le buone notizie dalla ditta "monellini".
    Preparati per quando leggerà i miei post e ti chiederà se ho già finito le elementari. Sarà la prova di un altro notevole passo avanti...
    Ciao bellissimi, un abbraccio!

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    1. Ciao bellissimo amico...e grazie perchè con la tua tenera e affettuosa leggerezza doni sempre un sorriso :)
      Un abbraccione!

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  8. Io a 9 anni non sapevo niente di niente dell'Olocausto. Forse erano altri tempi o forse il programma scolastico era diverso. Boh. Anne Frank ho imparato chi era addirittura alle superiori, verso gli ultimi anni

    Quello che hai scritto del candore e di Babbo Natale, sembra incredibile, ma l'ho scritto io nella stessa maniera nel mio nuovo racconto. Vuol dire che siamo sulla stessa lunghezza d'onda :)

    Certo, è bello che la monella faccia domande perché vuole capire, dà soddisfazione per tutto il lavoro fatto per portarla al pari degli altri. Ma è anche bello che non capisca ancora in che mondo viviamo. Comunque ha una bellissima calligrafia. Ricorda un po' la mia :D Non scherzo!

    Un abbraccio ai fantastici 4!

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    1. Io invece, come la monella, alle elementari già ebbi le prime notizie storiche su questi orrori dalla maestra, credo in quinta...
      Come tu dici, comunque, e come accennavo io nel post è un bene che la reale e profonda comprensione di tutto questo poi non ci sia ancora, perchè è ancora piccola dopotutto.
      Sarà contenta disapere che avete la grafia simile ;) :)
      Abbraccione a te da parte nostra!

      PS: per la faccenda della stessa lunghezza d'onda, ho dato or ora la prima occhiata all'indice dell'ebook...e vai, che forte! :)))

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  9. Maris, zietta, com'è cresciuta la tua monellina mamma mia.
    E scrive molto bene, anche.
    Sai proprio l'altro giorno stavo riflettendo sul momento in cui avevo preso coscienza dell'Olocausto. Mi chiedevo a quanti anni fosse successo, ci pensavo per la mia nipotina che ovviamente ancora non sospetta nulla.
    Alla fine non me lo sono ricordata qual è stato l'attimo in cui ho preso coscienza dell'accaduto, però l'ho associato proprio ad Anna Frank, una bambina come me, una tra le tante a passare per il camino.

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    1. Ely cara, si...la monella è proprio cresciuta!
      Il diario di Anna Frank l'ho letto da ragazza, ma come dicevo in una precedente risposta dell'Olocausto ho iniziato a sentir parlare all'incirca all'età della monella, se non ricordo male in quinta elementare...e fu brutto davvero.

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  10. Ciao Maris!
    Un po' mi commuove sapere che la tua bimba ha conosciuto Anna Frank. La tua bambina, la monella che descrivi qui, in questo diario, che hai scelto di chiamare come quello di Anna Frank.
    È brava la tua bambina, innocente e dolce.
    E sei brava anche tu, che la guidi tenendola per mano e con amore la aiuti a raggiungere risultati incredibili!

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    1. Ti ringrazio tanto, Silvia. Tra noi due io dico sempre che la vera brava è lei, la monella, che deve portare il suo fardello, un disturbo che non è letale ringraziando il Cielo ma è invalidante...e lei combatte e va avanti. E' seguita, guidata, spronata, è vero: ma se non mettesse in quel che fa tutta la sua volontà ferrea e il suo desiderio di crescere e di conoscere e di riuscire come gli altri...bè, non potrei stare qui a descrivere nel mio diario tutti i suoi piccoli-grandi risultati!
      Sono certa che, oltre a noi genitori e ai terapisti e alle maestre, saprà essere a suo modo di aiuto anche lei per il suo fratellino, così che pure il monello possa fare un buon percorso e seguirla a ruota...

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