Cara Lilli,
oggi arrivo un po’ tardi a postare per il consueto appuntamento del venerdì con l’iniziativa di HomeMadeMamma,
ho poco tempo e ci si è messo pure Myblog a darmi problemi di
registrazione…ma almeno brevemente ti voglio parlare del libro che ho
letto nel mese di Aprile con il Gruppo di Lettura Bryce’s House: IL DANDY DELLA REGGENZA di Georgette Heyer.
Dopo
aver letto già quasi tutti i romanzi di Jane Austen sempre col GdL
(manca solo Persuasione e lo stiamo leggendo adesso), è arrivato questo
romanzo di un’autrice del Novecento che non conoscevo affatto e che
certo ricalca le storie della sua collega più celebre, tanto è vero che è ambientato nell'Inghilterra dell'Ottocento.
Della
Austen poi ti parlerò più in là con un post dedicato a lei, mentre ora
per ciò che concerne Il Dandy della Reggenza mi rifaccio a quanto ho
scritto nel commentarlo sul blog del GdL: il libro parla di due giovani,
Judith e Peregrine Taverner, che alla morte del padre scoprono dal
testamento di essere stati affidati alla tutela di Lord Worth, un
personaggio che si rivelerà ben diverso da come i due giovani in
questione si sono figurati. Questo porterà ad un cambiamento delle loro
abitudini e del loro stile di vita…
Ho
gradito abbastanza la venatura "gialla" nelle tinte rosa della storia,
con gli intrecci che si sono creati è stato abbastanza facile leggere il
libro, i personaggi sono risultati piuttosto ben delineati anche se un
po’ scontati a mio avviso. In definitiva non posso dire che questo tipo
di romanzo sia proprio il mio genere, c'è sempre un "non so che" che mi
lascia un pò scontenta, non pienamente soddisfatta. Sarà lo stile un pò
antico, sarà il genere di mondo di cui si parla...non so.
Però
questo non toglie nulla al fatto che grazie al Gruppo di Lettura sto
ampliando le mie conoscenze letterarie ed è un'ottima cosa!
<<
Era una bella e giovane donna, la signorina Taverner, di statura
superiore alla media, abituata negli ultimi quattro anni a sentirsi
definire una fanciulla di notevole bellezza; ma lei non ammirava affatto
la propria bellezza, di un genere che era propensa a tenere in spregio.
Avrebbe voluto avere i capelli neri: le pareva che il colore dorato dei
suoi riccioli fosse insipido, ed era una fortuna che avesse almeno le
ciglia e le sopracciglia scure, mentre gli occhi, di un azzurro
stupefacente (come una bambola di cera, aveva detto una volta a suo
fratello), avevano uno sguardo diretto e pieno di vita che dava
carattere a tutto il viso. A prima vista, la si poteva giudicare una
bambola di porcellana, ma un'occhiata più attenta non avrebbe potuto non
notare l'intelligenza dello sguardo e la piega risoluta delle
labbra.>>
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