Cara Lilli,
oggi per la rubrica del venderdì del libro ideata da HomeMadeMamma ti parlo di un romanzo autobiografico letto da pochissimo: LA TERRAZZA PROIBITA, di Fatema Mernissi, edito in Italia nel 1996.
L'ho trovato su Amazon mentre spulciavo qua e là cercando qualcosa di diverso dal solito. Questa è una storia ambientata nel Marocco degli anni '40, narrata in prima persona dall'autrice che all'epoca dei fatti narrati era solo una bambina.
Al lettore viene proposta la quotidianità vissuta da Fatema: le tradizioni, i limiti imposti dagli uomini della famiglia, la convivenza non sempre facile ma allo stesso tempo rigidamente organizzata all'interno dell'harem.
Nel caso specifico di Fatema l'harem di suo padre e di suo zio non prevedeva la presenza di più mogli, ma in compenso c'erano altre donne adulte come una cugina ripudiata dal marito, una zia vedova, l'anziana madre.
Inizialmente credevo che sarebbe stata una lettura abbastanza pesante, poi mi sono trovata invece davanti ad un libro che non ha grandi guizzi o colpi di scena, certo, ma neppure annoia o propone la realtà in maniera troppo dura.
La vita di Fatema scorre nonostante tutto abbastanza tranquilla, le restrizioni imposte alle donne della famiglia ci sono ma non arrivano ad estremi intollerabili. Cosa questa resa possibile soprattutto dal fatto che il papà di Fatema, molto innamorato di sua moglie, le lascia un certo spazio per non restare intrappolata nei divieti e nei limiti e passa sopra ad alcune intemperanze, pur con la disapprovazione della madre-suocera che pure vive con loro.
La vita di Fatema scorre nonostante tutto abbastanza tranquilla, le restrizioni imposte alle donne della famiglia ci sono ma non arrivano ad estremi intollerabili. Cosa questa resa possibile soprattutto dal fatto che il papà di Fatema, molto innamorato di sua moglie, le lascia un certo spazio per non restare intrappolata nei divieti e nei limiti e passa sopra ad alcune intemperanze, pur con la disapprovazione della madre-suocera che pure vive con loro.
Fatema respira un'aria che in qualche modo la spinge a guardare al futuro in modo diverso, spronata da sua mamma. Bambina curiosa, riflessiva e intelligente percepisce che ci sono degli interrogativi importanti sulla condizione femminile, ascolta e guarda tutto ciò che accade intorno a lei.
In particolare l'autrice parla della terrazza all'ultimo piano della grande casa in cui vive con la sua famiglia allargata, luogo in cui le donne (più o meno giovani) si rifugiano per trascorrere momenti di libertà, per scambiarsi messaggi con le donne dell'harem nella casa vicina, per parlare di argomenti normalmente a loro vietati, fare i propri rituali di bellezza che assomigliano quasi a riti magici, con la cura dei lunghi capelli e della pelle...
Un romanzo che ho trovato discreto e che consiglio per conoscere qualcosa in più di quel mondo, senza aspettarsi però rivelazioni sconvolgenti, perchè come già accennavo prima il tenore del racconto si conserva abbastanza lieve, anche nel trattare il contrasto tra tradizione e desiderio di modernizzazione.
I suggerimenti di altri blogger per questo venerdì del libro li trovi elencati QUI
Interessante lettura e ti ringrazio come sempre per le recensioni, mi fido del tuo parere! Buon weekend :D
RispondiEliminaE' un libro che mi aveva incuriosito e che devo dire ha soddisfatto abbastanza le mie aspettative!
EliminaUn abbraccio, ciao carissima!
Grazie Maris, si legge di una quotidianità che, seppur diversa dalla nostra, rimane comunque accettabile per i nostri standard. Buon sabato.
RispondiEliminasinforosa
Credo che, come dicevo nel post, la storia dell'infanzia di Fatema Mernissi sia tra quelle meno dure vissute all'epoca in Marocco per via del fatto che suo padre avesse una sola moglie e che poi nonostante rigidi divieti (tipo uscire da sole o poter parlare di politica o prendere iniziative senza consultare l'uomo) alla fine desse un minimo di spazio alle donne che vivevano in casa sua.
EliminaCi saranno certamente libri che narrano di realtà ben più difficili e assai meno tollerabili da parte nostra, ma in questo caso la lettura è stata comuqnue interessante.
Buon proseguimento di domenica!
Questo libro me lo segno. Lo cercherò in biblioteca.
RispondiEliminaBacio.
Carsissima Mariella, come dicevo in risposta al commento di Sinforosa, è un libro che si mantiene secondo me in una dimensione ancora tollerabile per noi. Questo non toglie che sia una lettura che ci fa capire un pò di più su un momento storico (gli anni dell'immediato dopoguerra) e sulle condizioni di vita femminile in Marocco.
EliminaSe lo leggerai poi mi farà piacere sapere che te ne è parso.
Un bacione!